Capitolo 38

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< ti rendi conto che potere ci da sapere una cosa del genere > il mio entusiasmo è alle stelle e mi sento incredibilmente intelligente per essermi accorta di una simile scoperta.
< In realtà...no >
< Clarke potremmo attirarli qui e inscenare una battaglia, poi fingere di cadere e quando crederanno che siamo morte ecco che il campo di forza ci respinge e avremo la meglio su di loro! > il mio entusiasmo è alle stelle < è un piano geniale!>
< è un piano folle > mi risponde la biondina ma sta sorridendo segno che condivide il mio pensiero < c'è solo un piccolissimo dettaglio>
< sarebbe?>
< come facciamo a essere sicuri che il campo di forza rigetti anche noi? Voglio dire siamo molto più pesanti di un minuscolo sassolino...e se ci succedesse qualcosa?> mi fa notare
< hai ragione, allora adesso salto>
< NO!> il suo urlo riecheggia per tutta la foresta e anche se siamo a chilometri e chilometri di distanza scommetto che si è sentito persino dalla cornucopia.
< Clarke vuoi attirare tutti qui?>
< tu non salterai> sibila inviperita < non te lo permetterò >
< è l'unico modo per provare a sconfiggerli, loro hanno delle armi e noi...beh...> non concludo la frase per evitare di ferirla, ovviamente non è stata una sua colpa quella di non prendere la mia spada, proprio era impossibilitata a farlo dato che stava già trascinando il mio corpo esanime al sicuro.
< non salterai solo perché non sono riuscita a prenderti i tuoi giocattolini > sembra furiosa e non ne capisco davvero il motivo, d'altronde se vogliamo avere anche una piccola speranza di trionfare dobbiamo essere più furbi del nemico e la mia strategia sarebbe un punto a nostro favore.
< mi dispiace Clarke > le sussurro prima di lanciarmi nel vuoto.
É una sensazione meravigliosa e terrificante allo stesso tempo.
Il mio cuore si è fatto incredibilmente più leggero.
Non sento più le braccia e le gambe, sto volando in questo momento! Sono sospesa tra il cielo e...e una distesa di roccia che ha l'aria di essere davvero ma davvero poco morbida.
E se Clarke aveva ragione?
E se sono troppo pesante per il campo di forza?
Per la prima volta nella mia vita mi trovo a maledire la mia impulsività, è una qualità che ho sempre amato del mio carattere perché mi rendeva ciò che sono, determinata, intraprendente, cattiva, ma questa volta potrei essermi spinta troppo oltre.
Succede tutto in meno di un secondo, arrivo a cinque centimetri dal suolo e come se fossi in un enorme tappeto elastico vengo sbalzata via verso l'alto.
É questo che prova una palla di cannone? Beh se è così so cosa non voglio essere in una prossima ipotetica vita.
Cado sul manto erboso che attutisce la mia caduta ma l'impatto mi fa comunque venire le lacrime agli occhi a causa della ferita che ho nell'addome, mi tocco il punto dolorante con una mano e tendo l'altra verso Clarke affinché mi aiuti ad alzarmi ma lei la scansa via con un gesto fulmineo.
< io ti odio > urla con la voce rotta dal pianto, alzo appena lo sguardo e noto i suoi occhi rossi tirati e nervosi < ti avevo chiesto di non farlo, perché devi sempre scegliere di testa tua? Noi stiamo insieme, non dovremmo quindi prenderle insieme queste decisioni?> il modo in cui pronuncia "insieme" mi fa rabbrividire, è così bello fare parte di qualcosa ed è meraviglioso se quel qualcosa comprende anche lei.
< Clarke...> provo a parlare ma vengo bruscamente interrotta
< non mi chiamare, smetti di pronunciare il mio nome va bene?>
< e perché?>
< perché lo dici in un modo troppo carino e io non posso essere arrabbiata con te quando mi fissi con quegli stupidi occhi da...>
< Clarke > adesso sono io a spezzare il suo discorso cercando di fare la faccia più tenera che mi riesce
< smettila > mi ammonisce ma vedo un accenno di sorriso illuminarle il volto e poi piano piano dopo qualche respiro bello profondo mi tende la mano alla quale mi aggrappo per alzarmi.
< Grazie >
< non ringraziarmi, sono ancora arrabbiata con te>
< ma ho appena dimostrato che avevo ragione> protesto
< faresti di tutto per dimostrare di avere ragione vero? Anche buttarti da un dirupo! Faresti di tutto tranne che ascoltare me>
< non è vero ti ascolto sempre, non dire cosi >
< E ad esempio quando mi avresti ascoltato?>
< ogni volta che apri bocca se ci fai caso, perché pensi che Titus volesse spararti quel giorno?>
Il silenzio cala fra di noi ripensando a quel maledetto momento e la consapevolezza ci fa aprire gli occhi dimostrandoci un'altra volta quanto sia inutile provare risentimento in questa vita così breve.
Le sue braccia mi circondano il collo e il suo corpo aderisce perfettamente al mio, ci incastriamo alla perfezione tu ed io, non trovi?
< non farlo più > mi sussurro vicino all'orecchio facendomi rabbrividire, perché riesce a essere così provocante ogni dannata volta che apre bocca?

THE HUNGER GAMES- ClexaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora