Capitolo 18

705 66 9
                                    

Sollevo il mento e sto più dritta che posso, ora non ho tempo per pensare a quello che il mio mentore ha appena detto.
Il cilindro comincia a salire, resto al buio per una quindicina di secondi poi sento la pedana di metallo che mi spinge fuori all'aria aperta. Per un attimo i miei occhi sono abbagliati dall'intensità della luce del sole e riesco solo a percepire un forte vento e un odore piuttosto acre, come di bruciato.
Poi sento il giovane annunciatore, Claudius Templesmith, e la sua voce rimbomba tutto intorno a noi.
<signori e signore che i trentaquattresimi hunger games abbiano inizio >
Abbiamo sessanta secondi in cui siamo obbligati a rimanere sui nostri cerchi metallici prima che il suono di un gong ci dia il via, se esci da uno di questi ti fanno saltare in aria e a giudicare da come tutti stanno ben attenti a rimanere il più immobili possibile intuisco che dopo l'esplosione del tributo dell'anno scorso nessuno abbia voglia di fare la sua stessa fine.
Sessanta secondi per osservare l'anello formato dai tributi che si trovano tutti alla stessa distanza dalla Cornucopia, un gigantesco corno nero che ha la forma di un cono con la coda ricurva. Dalla sua bocca, alta almeno sei metri, scaturirà tutto ciò che ci farà sopravvivere qui nell'arena.
Cibo, scorte di acqua, armi, farmaci, indumenti, fiammiferi. Intorno alla cornucopia sono sparpagliati altri oggetti il cui valore diminuisce quanto maggiore é la loro distanza dal corno, ad esempio a qualche passo dai miei piedi c'è una lunga corda che potrebbe servire per legare qualcosa...o qualcuno.
Certo, potrebbe essere utile, ma lá nella bocca vedo una serie di spade affilate e di tutte le misure, così belle non le avevo mai viste e anche se Titus mi ha consigliato di non andare verso la cornucopia, dato che sono sola e non c'è nessuno a guardarmi le spalle, mi sento comunque tentata.
Ci troviamo su un tratto di terreno piatto e scoperto, una pianura di terra battuta, alle spalle dei tributi, fermi sull'altro lato, si erge un'enorme montagna spoglia di qualsiasi tipo di vegetazione, il sole batte sulla pietra e il mio istinto mi dice che c'è qualcosa di profondamente sbagliato laggiù.
É così strano che sotto al monte si erge un enorme bosco mentre sui fianchi non si trovi neanche un arbusto.
Alla mia destra e alla mia sinistra ci sono chilometri e chilometri di sconfinata radura, senza l'ombra di un albero, fiume o qualcosa di diverso dall'erba, anche quel posto non mi ispira dato che non ci sarebbe la possibilità di trovare un nascondiglio, o magari c'è ma sicuramente dovrei camminare parecchio prima di trovarlo.
Dietro di me invece c'è un rado bosco di querce, meno fitto di quello che si espande sotto la montagna ma comunque piuttosto grande, sento dei cinguettii, dei lamenti e suoni familiari di animali, opto per questa direzione dato che sicuramente è quella con più probabilità di trovare selvaggina.
Sento le istruzioni di Titus, quando ancora le ascoltavo, che mi frullano in testa. Acqua, devo a tutti i costi trovarla come prima cosa, però è allettante vedere il dono che mi aspetta proprio lì davanti a me, e so che se non lo prendessi io sicuramente finirebbe nelle mani degli altri favoriti e figurarmi Janus con in mano quelle meravigliose spade mi fa salire una rabbia incontenibile.
Qualcosa attira il mio sguardo, vicino alla coda della cornucopia, come ho fatto a dimenticarmene? Avevo appena deciso che avrei dato la mia vita per proteggerla qui dentro e poi una volta entrata nell'arena me ne sono completamente dimenticata.
Clarke è ferma immobile, mi fissa ma non accenna a volermi dire nulla, non capisco perché stia guardando me invece che osservare l'arena in cui ci hanno appena catapultato e mentre ragiono decido cosa fare, correre.
Non voglio cercare di prendere un'arma, correrò solo per raggiungerla e poi insieme cercheremo di difenderci dagli altri.
Ora mi sento così stupida ad aver annullato l'alleanza solo per il mio ego smisurato, non mi interessa cosa mi ha fatto, se mi sono sentita usata e se lei mi ha mentito, a prescindere da tutto so che se lei dovesse morire io mi sentirei sicuramente peggio quindi non posso lasciare che accada.
La sto guardando ancora e in quel momento suona il gong.
Sento un' improvvisa esplosione di rumore, gli altri 23 tributi iniziano a correre, chi verso la cornucopia, chi verso la montagna e chi ancora verso il boschetto dove fino a poco fa volevo avventurarmi, la cerco con lo sguardo ma ho il sole negli occhi e sono costretta a scendere dalla pedana.
Non la vedo più, continuo a tendere il collo restando sempre ferma quando una freccia sfiora il mio orecchio sinistro.
Eccolo lì Janus, imponente, è già arrivato alla cornucopia e tende l'arco scoccando un altro dardo verso di me, lo schivo prontamente ma lui non si arrende, anche se i metri di distanza fra noi due sono parecchi cerca ancora di colpirmi.
Inizio a correre verso un lato della radura dove cresce solo erba per spostarmi dalla sua traiettoria ma il mio pensiero fisso è ancora concentrato a cercare quella testa di capelli biondi, devo raggiungerla.
Vicino a me cade un ragazzino, è girato di spalle con un coltello piantato nella schiena, provo una fitta di dolore allo stomaco per ciò che sto guardando ma soprattutto perché penso che questo potrebbe succedere a Clarke ora o peggio, potrebbe già esserle successo.
Sento un'altra freccia sfiorarmi e capisco che è il momento di muoversi, non la vedo né a destra né a sinistra e se continuassi a cercarla finirei uccisa, così decido come avevo già programmato di correre verso il boschetto di querce, prima però estraggo il coltello dal corpo del ragazzino e me la porto dietro.
Sul limitare del bosco mi giro un attimo per guardare il campo di battaglia, conto più o meno una decina di tributi che si stanno facendo a pezzi l'un l'altro davanti al corno. Parecchi sono già a terra morti e fortunatamente lei non sembra essere tra loro.
Continuo a correre, nelle poche ore che seguono alterno corsa leggera e camminata veloce, mettendo più distanza possibile tra me e gli altri.
Il bosco comincia a cambiare, ora sono presenti anche dei grossi massi di roccia, li esamino mentre ci passo accanto per vedere se potrebbero fungere da riparo in caso di pioggia o peggio, nel caso dovessi nascondermi da qualcuno, ma nessuno di essi presenta aperture, non sono grotte.
Penso a quello che mio padre starà vedendo adesso, non credo di essere sullo schermo in questo momento, ci sono così tante morti da far vedere il primo giorno che un tributo a piedi nel bosco non è un grande spettacolo, in ogni caso trasmetteranno le mie immagini con una certa frequenza per far sapere alla gente che sono viva e in movimento.
Uno dei giorni più impegnativi per le scommesse è proprio quello dell'apertura, quando arrivano le prime vittime, anche se non regge il confronto con quello che succede quando il campo si riduce a una manciata di giocatori, spero solo di arrivarci...insieme a lei.
É pomeriggio inoltrato quando decido di sedermi a riposare sull'ennesima roccia che ho trovato lungo il cammino, attorno a me c'è il silenzio più totale interrotto solo da qualche suono proveniente da chissà quale animale.
Non ho ancora visto nulla da poter cacciare e potrebbe rivelarsi un grosso problema perché non avendo preso niente alla cornucopia avrò presto bisogno di mettere qualcosa sotto ai denti.
Oltre alla selvaggina però sto cercando anche delle impronte, ho bisogno di trovarla, ho paura che possa esserle successo qualcosa, anche lei è da sola e sicuramente non essendo molto esperta potrebbe essere una facile preda, sto ancora guardando il terreno quando comincio a sentire i colpi di cannone.
Ogni colpo corrisponde a un tributo morto, i combattimenti nei pressi della cornucopia devono essere finiti, non raccolgono mai le vittime del bagno di sangue prima che gli assassini si siano dispersi.
Infatti nel giorno di apertura i cannoni non sparano finché lo scontro iniziale non è terminato, è troppo difficile aggiornare il conto dei morti.
Uno...due...tre...e così via fino a 11
Undici morti in tutto, sono molti, ne restano quindi tredici compresa me.
Questa sera proietteranno nel cielo i volti di coloro che sono stati uccisi, spero solo di non vedere il suo.







RICORDATI DI LASCIARE UN VOTO E UN COMMENTO

THE HUNGER GAMES- ClexaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora