Capitolo 25

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Non ho dormito un solo minuto, avevo sonno, tantissimo, ma pensare di rimanere senza qualcuno che facesse la guardia mi risultava impensabile, non ora che l'ho finalmente trovata.
Fuori la pioggia è diminuita ma il gelido vento che trapela dalle fessure del nostro rifugio non cessa di soffiare.
Tutta la notte Clarke l'ha passata sopra di me, minuto dopo minuto cercava sempre di più il contatto con la mia pelle e io non ho avuto nessuna intenzione di spostarla anche se in certi momenti il dolore alle costole era tale che mi bruciavano gli occhi a causa delle lacrime.
Il sole sta iniziando a fare capolino e la prima luce dell'alba bagna i suoi capelli, di solito luminosi e setosi ma che dopo quattro giorni trascorsi dentro ad una grotta senza avere la possibilità di lavarsi non sono certamente nelle condizioni migliori.
Il suo stomaco brontola e mi ricordo con orrore che abbiamo pochissime provviste, anzi meno di pochissime, solo un pacchetto di anacardi che ho trovato dentro allo zaino rubato ai favoriti.
Decido di lasciare il mio giaciglio spostando leggermente Clarke per permettermi di uscire ma non prima di averle dato un tenero bacio sulle labbra. Mi era mancato così tanto sentire il suo respiro, il suo sapore, la mia bocca a contatto con la sua, mi sembra una cosa talmente naturale e giusta che non posso credere di essere riuscita a vivere senza fino ad ora.
Mi alzo e cammino verso lo zaino, afferro la borraccia e la metto fuori dalla caverna per un paio di minuti aspettando che si riempia poi prendo il pacchettino di frutta secca e la scatola dei medicinali per poi sedermi vicino a lei.
< Ehi Clarke > la chiamo dolcemente, sorrido quando fa delle smorfie cercando di coprirsi gli occhi dalla luce ma poi urta il pavimento di roccia con la spalla ferita e subito si tira a sedere accompagnata da un lamento.
< cosa c'è?> chiede stropicciando gli occhi, sono davvero felice che sia riuscita a dormire bene per almeno una notte dopo tutto quello che ha passato.
< è mattina e quindi è arrivato il momento di medicarti> affermo mostrando la scatola dei medicinali < prima però mangia questi, hai bisogno di forze>
Le tendo il pacchetto di frutta secca e lei lo afferra tremante < è-è tutto per me?> chiede stupita e la sua strana reazione mi ricorda tanto là ma bambina che guardava al cibo come se fosse in bene di lusso.
Lo pensavo all'ora lo penso adesso, nessuno dovrebbe mai crescere senza pane sulla tavola, senza poter andare a dormire con la pancia piena o conoscere la sensazione di essere perfettamente sazi.
< certo che è tutto per te, nel pomeriggio andrò a cacciare qualcosa qui fuori quindi tranquilla, il cibo non mancherà >
< no tu non uscirai fuori da sola > protesta.
< Claaarke mangia > la ammonisco.
< no Lexa dav...> metto fine alle sue lamentele chiudendole la bocca con un altro bacio, sento la sua mascella rilassarsi dopo un iniziale attimo di spaesamento ma prima che il mio gesto si possa trasformare in qualcos'altro mi stacco dalle sue dolci labbra e tiro fuori le bende.
< mi eri mancata tantissimo > sussurro anche se ci siamo solo noi due.
< allora perché hai smesso>
< perché anche se ormai è chiaro che hai paura qui c'è una ferita da curare>
< non ho paura!>
< si che hai paura> la prendo in giro rimanendo però molto seria, so che le farà male e so anche che potrebbe essere già infetta e causare più avanti dolori ben peggiori.
< va bene lo ammetto c'è l'ho, ma non per la ferita ma per chi vuole curarmela...non mi fido così tanto>
Faccio una finta faccia offesa facendola scoppiare a ridere, mi basta solo questo per sentirmi felice, niente di particolare.
< seguirò i tuoi consigli, dimmi cosa devo fare >
< prima di tutto devi togliere la freccia > inizia a spiegarmi con un tono molto più serio < ma fai attenzione a non recidere nessun muscolo, se fai dei movimenti troppo bruschi rischi di fare solo più danni...no no no, piano ahi!>
Estraggo con molta fatica l'arma dalla sua spalla e la getto sul pavimento, fortunatamente non è rimasto nessun frammento all'interno così posso procedere a disinfettarla.
< ora prendi il...il...il coso>
< cos'è il coso? >
< il disinfettante dai! Hai capito, prendilo e applicalo su quelle garze e usale per tamponare, non strisciare mi raccomando.>
Seguo alla lettera i suoi passaggi cercando di essere il più delicata possibile e una volta finito è il momento di ricucire il tutto.
< ho paura di fare un casino > ammetto.
< stai tranquilla, è tutta una questione di manualità...e tu le dita le sai usare molto bene> dice continuando a provocarmi.
Giuro che se la ferita non fosse stata così grave in questo momento mi starei dedicando ad una attività molto più piacevole che non comprende aghi o garze.
La concentrazione è visibile sul mio volto mentre cerco di essere il più delicata possibile ma nonostante i miei sforzi vedo la bocca di Clarke contrarsi diverse volte dal dolore.
< mi dispiace >
< non è colpa tua > mi rassicura rivolgendomi un sorriso radioso come se stesse andando tutto bene, come se non fossimo all'interno dell'arena in pericolo di vita.
La sua mano mi accarezza il viso e appena sento il suo tocco una determinazione maggiore mi assale, passo i successivi venti minuti a ricucire la ferita e quando mi sento finalmente soddisfatta traggo un grosso sospiro di sollievo.
< ecco fatto, come te la senti? >
Alza il braccio, lo muove avanti e indietro , infine prova a fare una rotazione completa e anche se stringe i denti annuisce soddisfatta < molto meglio grazie >
Si avvicina a me e continuando a mantenere il contatto visivo mi sfiora la mano.
< adesso devi lavarti, sei tutta sporca di sangue > dico indicando il torrente interrompendo le sue intenzioni, non posso distrarmi ora, non posso adesso che l'ho trovata e che stiamo bene permettermi di abbassare la guardia, siamo ancora 10 tributi nell'arena e ogni momento potrebbe essere l'ultimo in cui mi è concesso respirare.
Anche se controvoglia la accompagno al fiume sotto una leggera pioggia che per grazia degli strateghi si è placata, che siano dalla nostra parte?
Per un attimo sorrido al pensiero degli abitanti di Capitol alle prese con una storia d'amore come la nostra, deve essere stato un grande colpo di scena, non sarei affatto sorpresa se ora fossimo trasmesse su tutti gli schermi della capitale.
Infilando una mano nell'acqua mi rendo subito conto di quanto sia gelata ma nonostante questo la invito a sciacquarsi, noto con piacere che ci sono diversi banchi di pesci che nuotano e saltano seguendo le correnti così dopo diversi tentativi riesco anche a catturarne un paio.
Clarke è ancora ferma a guardare l'acqua come se ne avesse una paura profonda così intervengo < potrebbe fare infezione se non...>
< lo so > risponde continuando a guardare storto la superficie < solo che è freddissima >
Mentre si immerge scruto in ogni direzione per essere sicure che non ci sia nessuno nei paraggi, di tributi neanche l'ombra ma purtroppo non vedo neppure degli animali.
Superando l'argine mi ritrovo al limitare del bosco, la pioggia e il vento forte di ieri sera hanno piegato alcuni alberi che sono caduti al suolo così ne approfitto per raccogliere qualche tronco e trasferirlo nella grotta, ci servirà per accendere il fuoco quando cala la sera.
Trasferisco anche delle foglie secche per cercare di creare un giaciglio più comodo rispetto alla pietra e dopo diverse ore di lavorazione, quando ormai ho reso il nostro piccolo rifugio molto più confortevole, Clarke mi raggiunge.
È completamente fradicia, si è lavata e ha sciacquato più volte la ferita stando attenta a non toccare i punti, e anche se fuori non piove più ci sono certi correnti gelide che mi fanno rabbrividire.
< veloce, entra a scaldarti >
Si siede vicino al fuoco e tremando tende le mani sopra per beneficiare del maggior calore possibile, il suo viso è rosso da quanto fredda era l'acqua e ancora una volta mi assale il panico.
È impossibile che una cosa così bella stia capitando qui, luogo di disperazione e paura, eppure vederla davanti a me viva e vegeta mi riempie il cuore di gioia.
< cosa c'è?> mi chiede vedendomi soprappensiero.
< no niente >
< Lexa...>
< ho paura > confesso
< di cosa? Siamo al sicuro adesso > dice avvicinandosi a me.
< ho passato 4 giorni a cercarti continuando a ripetere che avevi bisogno di me ma non è vero, in realtà era il contrario, me ne sono accorta ora ma io ho bisogno di te, altrimenti non ha senso niente, e pensare che ora potrebbe arrivare qualcuno e distruggere questo...>
< non succederà > mi rassicura interrompendo le mie paranoie < nessuno sa che siamo qui e soprattutto ti sbagli, non è vero che non ho bisogno di te, guarda dov'ero prima che arrivassi >
L'unico rumore adesso è quello del crepitio del fuoco mischiato ai nostri respiri, appoggia la sua fronte sulla mia e il mio cuore si fa magicamente più leggero, sento la mia faccia bruciare, ho improvvisamente caldo, la testa mi gira, la sensazione ricorda tanto quella di quando si è ubriachi solo che in questo caso dopo non starò male.
I suoi capelli ancora bagnati mi solleticano il viso, li sposto dietro al suo orecchio e continuo a intrecciare i miei occhi con i suoi.
< Lexa..> mi sussurra tenendomi stretta la mano < sono cresciuta nel distretto 7 , sai cosa significa vero? >
Scuoto la testa perché non capisco dove vuole arrivare.
< che ho visto centinaia e centinaia di foreste, alberi e piante dato che noi viviamo grazie alla vendita del legname essendo cresciuta in questo ambiente sono sempre stata circondata dal verde, ne ho viste migliaia delle sue sfumature ma ti posso assicurare che nessuna è paragonabile a questi>
< Questi boschi qui, intendi? > domando senza intuire cosa di questa arena le abbia fatto così breccia nel cuore.
Sorride appena e poi sbuffa, quasi le seccasse doversi spiegare < Parlavo dei tuoi occhi >
Sento il mio cuore battere più velocemente e spero che non si accorga del fiato corto che ho in questo momento e fortunatamente prima che potessi rovinare questo momento perfetto dicendo qualcosa di stupido lei ricomincia a parlare.
< nessuno prima d'ora si era preso cura di me come stai facendo tu, chiunque mi aiutava voleva qualcosa in cambio, te sei stata la prima che mi ha dimostrato che si deve vivere facendo ciò che sentiamo, perché è tutto troppo breve no? Che senso ha aspettare?>
Arrossisco e accenno un debole sorriso < con questo cosa vorresti dire?>
< non è chiaro?>
< forse si ma voglio sentirlo dire da te >
< se non te l'ho detto prima è perché non sei tu l'unica che ha paura Lexa >
Siamo ancora immobili a guardarci negli occhi mentre il fuoco proietta sulla parete le nostre ombre distorte e il vento all'esterno gioca con le foglie sparse sul terreno e le trascina via come tutti i momenti che passano, ma questo ancora non è passato e ho la sensazione che rimarrà eterno.
< Ti amo Lexa >
Mi sento felice, dopo tantissimo tempo, il mio sorriso si incurva una linea perfetta che viene subito spezzata dalla sua bocca che cerca la mia.
Il bacio esprime tutta la dolcezza che in questi ultimi giorni ci saremmo volute dedicare ma non abbiamo potuto, tutta la tristezza dei momenti mancati trascorsi insieme e tutta la gioia di quelli che passeremo.
La mia mano appoggiata dietro la sua nuca orienta il viso verso il mio, prima timidamente ma poi facendomi coraggio cerco l'attenzione della sua lingua che senza indugiare mi incontra, ci stacchiamo lievemente per riprendere fiato e entrambe sorridiamo alla vista dei nostri occhi luccicanti e dei respiri mozzati.
Non sono ancora sazia però, mi avvento sulla sua bocca ora più voracemente, le mordo il labbro inferiore e qualcosa si accende in me quando sento un suo gemito, ogni suo dettaglio mi fa impazzire, vorrei tanto gridarlo al mare, alle montagne, all'aria, al fuoco, al mondo intero, ma mi limito a continuare a viverlo.
< Ti amo più di ogni altra cosa > ripete di nuovo e questa volta una lacrima scende lungo il mio viso tremante e viene immediatamente asciugata dal suo polpastrello che mi accarezza delicatamente.
< ti amo anche io > sussurro con la voce rotta dall'emozione e dal pianto che ora, per una delle prime volte, non è di tristezza, ma di pura gioia.

[ angolo autrice]

Sono le 2:30 ma ho comunque deciso di rimanere sveglia fino a tardi per finire il capitolo dato che avevo promesso di postarlo, scusate se viene pubblicato solo ora ma oggi sono stata impegnata tutto il pomeriggio.
Comunque fatemi sapere se vi è piaciuto che un commento mi fa sempre più che piacere❤️

THE HUNGER GAMES- ClexaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora