viaggio su nettuno

14 1 0
                                    

Anche quando venivo a casa tua e ti trovavo nel tuo letto, in realtà tu non c'eri,
eri scomparso, partito per un altro pianeta.
Nettuno probabilmente, avevi così freddo in quel posto e io mi chiedevo perché non tornassi indietro,
tra le mie braccia che ti avrebbero donato calore.

Ogni volta venivo a trovarti ma tu non c'eri, solo il tuo corpo congelato si poteva scorgere sotto a quelle coperte spesse, anche d'estate quando il sole bruciava sulle pelli di ognuno, il tuo corpo rimaneva nascosto sotto di esse.
A volte sembrava che mi vedessi, ma alla fine era solo un illusione, perché sono sicuro che se lo avessi fatto saresti tornato,
so che sarebbe bastato solo uno sguardo.

E vorrei uccidere chiunque ti abbia ridotto così ma temo proprio che tu sia il carnefice di te stesso, oh dolce, dolce creatura.

Sapevi di burro e marmellata, ogni volta che sentivo il tuo sapore sulle mie labbra, sulla punta della mia lingua, il torpore che a volte mi assaliva svaniva completamente e al suo posto, a colmare quel vuoto c'erano solo colori accecanti,
gli stessi che adoravi ammirare sulle tele degli impressionisti dell'800,
gli stessi che tu stesso dipingevi sulla mia pelle con le tue sole dita, ogni volta che mi sfioravano.

Ma in poco tempo, uno schiocco di dita, tutto era cambiato, dicevi che ti avevo salvato ma non riuscivo a farti uscire da quel tuo guscio.

Nettuno è così lontano, non lo si scorge nemmeno di notte, quando tutto è tetro e buio, e io come un bambino in preda alla fantasia e alle illusioni spero di immaginarti là, in piedi su quel freddo pianeta, e che magari possa, solo per me, sbucare dal buio, o magari dalla luce di qualche stella, per permettermi di salutarti.

Ma ogni notte mi ritrovo solo e al freddo, sulle mattonelle del terrazzo di casa mia a sperare e a dissiparmi lentamente.

Noi due siamo estremamente simili ma c'è una differenza importante,
io ho bisogno di te per vivere, ma tu non hai alcun bisogno di me.

È un boccone amaro da mandare giù ma io ancora spero, un giorno di poterti raggiungere sull' ottavo pianeta più distante dal sole.

quando i fiori appassiscono Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora