trema

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il mare è agitato questa mattina, lo vedo dalle altitudini di quest bianca scogliera, qui non ci sono né erba né foglie.

Ci hanno insegnato che il verde significa speranza e loro non vogliono farcela avere.

le rocce gelide dei paesi del nord, sono l'unico panorama che vedo ormai da anni, accompagnate da questo ghiaccio limpido che ferma il tempo.
È scivoloso ma ormai ci ho imparato a camminare.
Ancora tremo per la paura, non per il freddo, nonostante io sia svestito.

Siamo tutti svestiti, non vogliono vederci come persone, siamo solo masse di carne e polvere vitale.

Trema! è ciò che mi dicono,
e io mi nascondo, sperando di non esser visto.
La paura mi tiene lontano da Morfeo e dalle sue calde braccia.
Ormai l'unico dio che mi era rimasto è sul punto di voltarmi le spalle, anche per lui, raggiungermi è diventato troppo faticoso.

Dietro ad un muro di cemento armato, ben costruito da un esercito capace, anche lui si rassegna e con le sue ali e i suoi tulipani vola via leggero e silente.
E io continuo a tremare, con le spalle su quella superficie che mi sostiene e nasconde.

Da cosa, in molti si chiederanno,
alcuni li vedono, altri no, ma sono dei mostri,
hanno gli artigli affilati, per strappare la carne e i denti feroci per divorati in poco tempo.
Io sono solo uno dei tanti, finiti su quest' isola glaciale.

Sono troppo affamati, e non si sazieranno nemmeno dopo aver ingurgitato tutte le anime esistenti.

Tremo di paura, e chiudo gli occhi,
come i bambini che credono che così tu non li veda.
Ma delle mani sul volto non li fermeranno.

Sanguino, e loro lo fiutano.
Arriveranno, ma non ora, sono impegnati, nel divorare altri buoni cuori.
Non sanno però che il mio è stato lavato con il sale ed esorcizzato da tutti i peccati.
Non sanno che preferirei affogare in mare ed essere divorato da esso che finire nelle loro fauci mortali.

Io tremo, ma non cado, perché prima o poi troverò la forza di abbattere questo muro,
di raderlo al suolo e di schiacciare questi mostri sotto le sue stesse macerie.

Morfeo tornerà silenzioso e mi donerà i suoi tulipani, avvolgendomi nuovamente nel suo abbraccio, che mi riporterà nei paesi caldi e amorevoli, pieni di bellezze e stravaganze.

Arriveranno, ma quando lo faranno, avrò un intero muro con cui schiacciarli e soffocarli, e se non moriranno per questo, moriranno di fame, perché da là sotto mai più usciranno.

Nel frattempo si avvicinano e si allontano, mi serve solo un po' di calore, per guarire, e finire una volta per tutte di tremare.

quando i fiori appassiscono Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora