underground

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Passi leggeri, clandestini, sulle scale che portano al centro della terra.
Mi nascondo da occhi indiscreti, come una lepre si nasconde nella tana dai predatori affamati.

Sotto terra, ecco dove mi dirigo, per nascondermi dal mondo crudele che mi circonda.
Passi leggeri, clandestini, che portano al centro della terra.

Sono un forestiero che a passo svelto visita nuovi posti e città.
Sono un nomade che senza stabilirsi  conosce nuove culture, nuovi modi di vivere.

Apprendo pian piano come il mondo sia crudele ed ingiusto verso le creature che la abitano.
Passi leggeri, clandestini, che portano al centro della terra.

In silenzio i muri cadono e se ne ereggono altri più spessi e invalicabili, durante una notte di pioggia di metà maggio.

Un ombra oscura, uno spirito mi segue ovunque vada, finché non decide di bussare alla porta.
Tolgo il chiavistello e gli apro, rassegnata alla sua presenza.
In mano ha un corda e con essa mi strangola, vicino al tavolo della cucina, cado a terra inerme, senza respiro e lui stringe sempre di più sul mio collo sottile.

Esalo l'ultimo respiro in quella notte di pioggia di metà maggio, e l'ombra se ne va come se nulla fosse, chiude la porta dietro di sé e si dirige da qualche altra anima disperata.

Passi leggeri, clandestini, che portano al centro della terra.

Scendo le scale, nascondendomi da occhi indiscreti, e infine, in fondo alle scale mi ritrovo tra altri forestieri, clandestini senza meta, che scappano dalla crudeltà.

Vittime di quell'ombra, che porterà qualcun'altro al centro della terra.

Rivolgo uno sguardo ad ognuno.
Vi sono persone di ogni tipo, ma la maggior parte sono caratterizzate da uno sguardo assente, privo di vita.

Passi leggeri, clandestini, che portano al centro della terra.

Underground.

quando i fiori appassiscono Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora