Capitolo 12

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***Pov's Lore***

Scende dall'auto, chiude la portiera e con passo deciso senza girarsi entra in casa, le lacrime cominciano a scendere incontrollate. Questa è stata sicuramente l'ultima volta che la riporto a casa, è stato l'ultimo bacio, l'ultima volta che ho sentito le sue labbra morbide sulle mie, il suo respiro, i suoi occhi.. sono davvero stronzo, l'ho fatta andare via, adesso è inutile piangere, ognuno a quello che si merita.

Riparto a tutta velocità verso una meta che ancora non ho stabilito..

La strada scorre veloce davanti ai miei occhi, l'unico di cui avrei bisogno adesso è Riccardo, il mio migliore amico. C'è sempre stato per me e sono sicuro che ci sarà anche in futuro ma non fin che si tratterà di sua sorella.

In questi ultimi mesi è cresciuta, mi ha fatto innamorare di lei, ma l'ho capito troppo tardi, mi ero convinto fosse solo infatuazione, qualcosa che passa, che si dimentica ma era troppo complicato continuare a vedersi e mentire a tutti, anche a noi stessi. 'Siamo solo amici' la frase che ho ripetuto a tutti, quella frase che si sente dire troppe volte di fronte a due che si amano. Era troppo complicato andare avanti e ho deciso di chiudere, ho deciso di abbandonarla con una qualunque scusa.

Non mi appartiene più e me ne farò una ragione, mi passerà.. credo.

Ma la cosa che mi ha fatto più male è stata vederla con Alessio, lui che sa cosa provo, lui che è uno dei miei migliori amici me l'ha portata via..

***Pov's Gioia***

Dopo mangiato ormai sono le 13 e 30, Martina deve tornare a casa e si fa venire a prendere da sua madre

"Gioia, non piangere ok? Preparati, fatti bella bella e divertiti"

"Tranquilla, ci sentiamo più tardi"

Rimango sola con i miei pensieri, non ho intenzione di piangere per lui, non voglio stare male anche oggi.

Entro in bagno, mi spoglio e mi faccio la doccia, l'acqua calda picchietta sul mio corpo e contro la mia volontà delle lacrime cominciano a scendere. Fanculo.

Il mio telefono inizia a squillare, esco veloce dalla doccia e prendo il telefono

*Aleee*

*ehi, come stai?*

*bene, tu?*

*bene*

Questo silenzio imbarazzante mi uccide.

*emmh.. come mai mi hai chiamata? successo qualcosa?*

*no no, così*

Un sorriso si stampa inconsciamente sulle mie labbra

*ti mancavo?* chiedo un po' insicura

*no no. Volevo solo sentirti* ma..... non è la stessa cosa? Ahah che scemo

*ah ok* sorrido soddisfatta e divertita dal fatto che si vergogna perché gli manco.

"Ci sentiamo dopo piccola"

"A dopo" riattacco il telefono e guardo l'ora, sono già le 14 e 30 e decido di mandare un sms a Riccardo per sapere a che ora torna, qualche secondo dopo mi risponde:

'Non lo so, tu vai tranquilla con Alex ma non tornate tardi. NON FARE CAZZATE.

Ti voglio bene'

'Ti voglio bene anche io fratellone

Devo prepararmi per uscire ma non so dove andiamo. Non so cosa mettermi. Merda.

Vado in camera e mi piazzo davanti alla valigia che ancora non ho disfatto.. allooora, gonna? No, forse è troppo.. leggins o jeans? Indosso i jeans e mi guardo nello specchio.. uff questi mi fanno le cosce enormi e gli altri che ho portato sono troppo chiari.. per forza di cose leggins, quelli di pelle, sono i miei preferiti, maglione panna e la collana con le piume.

Indosso tutto e vado in bagno a finire di prepararmi, ombretto chiaro e riga sottile di eye-libera, fondotinta e lucida labbra. Mi spazzolo i capelli e li piastro, finalmente sono pronta. Guardo l'ora e sono le 16 puntuali.

Mi siedo sul divano e mi infilo gli anfibi. Qualche secondo dopo entra Alex, il ciuffo non è più perfetto come prima ma è sempre bellissimo, mi alzo e lo abbraccio, di istinto, mi viene tutto così naturale.

"Tutto ok?" Mi chiede sussurrandomi all'orecchio, un brivido mi percorre il corpo

"Si adesso si" lo guardo negli occhi e le guance mi diventano rosse per quello che ho appena detto senza rendermene conto, doveva essere solo un mio pensiero.

Restiamo a guardarci negli occhi e le sue labbra si appoggiano alle mie, un bacio a stampo, niente di più, solamente una dimostrazione di affetto di cui, sinceramente, avevo bisogno.

"Dove andiamo??" Gli chiedo mentre mi allontano per andare a prendere la giacca

"Scegli tu oggi" sorride, oddio, il suo sorriso è qualcosa di indescrivibile.

"Facciamo una passeggiata?"

"Ok va bene" mi prende la mano ed usciamo, camminiamo in silenzio mano nella mano colmando il silenzio solamente con i nostri pensieri.

"Che hai fatto oggi Ale?"

"Lavato teste e spazzato capelli, bello no?"

"Ahahah dai scemo, almeno ti paga!"

"Si infatti per questo devo ringraziare il mio fratellone, ma odio questo lavoro"

"Perché non provi a fare quello che ti piace?"

"Perché è un sogno che non si può realizzare -un filo di malinconia compare nella sua voce- cantare non può diventare il mio lavoro.."

"Che ne sai?? Potreste fare un band tu Riccardo che suona la batteria, Francesco la chitarra.."

"Va beh, chissà, un giorno magari.. tu che hai fatto oggi cucciola?"

"A casa con Marti e niente, sono rimasta a guardare la TV quando lei è andata via..

Ale sei stanco? Non ci avevo pensato che hai dormito poco e in più sei andato al lavoro presto, vuoi andare a casa?" Cavolo sono un egoista.

"Ma no tranquilla piccola" mi sorride e mi stringe a lui

Una voce di una ragazza lo chiama

X: "Alex!"

Riconoscerei questa voce irritante e da gallina in mezzo a mille altre. È Agata.

"Il nostro piccolo grande amore" Alex -Dear JackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora