CAPITOLO 51

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STEVEN 

"Olivia" la mia voce è tagliente e fredda. 

"Voglio che prepari immediatamente i bagagli, partirai con il primo volo per gli Stati Uniti" ordino lapidario. 

Sorride con malignità. 

"Oh povero Steve...sono dispiaciuta che tu sia stato mollato così su due piedi, ma ti avevo avvertito che non avrei mai accettato di essere scavalcata da una poveraccia qualunque...e io non parlo mai a vanvera". 

"La poveraccia in questo caso sei tu!" rispondo a denti stretti  avvicinandomi a lei, minaccioso. 

"Mi fai pena Olivia, aggrapparti con le mani e con i denti all'ultimo giovane partito disponibile...come mi hai doverosamente ricordato  quella famosa sera, sei alla soglia dei quarant'anni ed hai una fama discutibile, chi pensi  ti vorrà ora? Dovrai accontentarti di un miliardario vecchio e arrapato che non ti proporrà sicuramente un rapporto platonico come quello che ti avevo proposto io e, se sarai fortunata, riuscirà pure a metterti incinta prima che sia troppo tardi" l'afferro per un braccio e la trascino verso la sua stanza. 

"Ora togliti dai piedi e preparati, oggi stesso verrai buttata fuori da questo hotel" concludo chiudendola dentro incurante delle invettive che escono dalla sua bocca malefica. 

Mi volto verso Angela. 

"E ora...a noi" con lei cambio intonazione di voce. 

Sono consapevole che il dolore che mi ha inflitto è immenso e che nutro verso di lei sentimenti contrastanti, ma è pur sempre mia madre, colei che mi ha donato la vita e che, a modo suo, mi ha amato sopra ogni cosa. 

"Mamma, spiegami perché mi hai pugnalato alle spalle" la mia voce è neutra e trattengo la rabbia per non spaventarla. 

"Figliolo non ti ho pugnalato, ma salvato. Conosco queste persone ambiziose, venderebbero l'anima al diavolo pur di raggiungere lo scopo che si sono prefisse" la mimica facciale dimostra chiaramente che è compiaciuta del risultato ottenuto. 

Mi schiarisco la voce preparandomi a colpire duro. 

"So tutto mamma, basta fingere. Federico mi ha raccontato cosa è successo in passato e quello che sei stata in grado di ordire ai loro danni...del male fisico e psicologico che hai inflitto alla sua famiglia...".

Spalanca la bocca, sorpresa.

"E tu hai creduto alla sua versione? Mi deludi Steve, sono tua madre" la sua voce si alza di un'ottava e diventa stridula. 
"È a me che devi credere, Federico è un fallito represso che ama essere al centro dell'attenzione proprio come sua figlia". 

Ingoio la risposta che preme per uscire dalle mie labbra. 

"Allora dimmi la tua versione dei fatti" sussurro con dolore perché in cuor mio so di averla già condannata. 

"Quella piccola vipera di Laura me l'ha rubato! Ero la più bella, la più contesa...la mia eleganza innata, nonostante la povertà, ha fatto in modo che fossi ammirata da tutti...ma io ho scelto Federico...era mio e ciò che è mio non si tocca!" blatera urlando e strabuzzando gli occhi e rivelando per la prima volta la sua vera natura. 

"E hai pensato bene, di fargliela pagare" affermo deciso, nonostante l'amarezza  cerco di essere accomodante  pungolandola per arrivare ad una confessione totale. 

Comincia a ridere istericamente. 

"Oh mio caro...avresti dovuto vederli quei due codardi...brancolavano nel buio cercando di capire chi li odiasse fino al punto di attentare alle loro vite" si avvicina a me guardandomi negli occhi con lo sguardo allucinato e accarezzandomi una guancia. 

Quel maledetto giornoWhere stories live. Discover now