Capitolo 34

249 12 1
                                    

25 dicembre;

Quando mi sveglio è Natale, ieri sera mi sono addormentata appena i miei hanno lasciato casa. Ero decisamente stanca e, tra l'altro, ho anche dimenticato di rispondere ad Elijah.
Mi alzo e, guardando l'orologio, mi accorgo che ho dormito tantissimo e che sono le due del pomeriggio. Sistemo la mia camera, mi faccio una doccia per scrollare via la stanchezza e, quando ho finito di vestirmi, scendo al piano inferiore.

I miei genitori sono seduti sul divano, mio padre ha il braccio intorno alle spalle di mia madre mentre guardano la televisione. Si sono sempre amati, non li ho mai visti litigare pesantemente, tranne per qualche discussione dovuta al loro carattere così diverso. Mio padre è un uomo che ama tanto e lo dimostra con piccoli gesti, l'unico difetto è il suo essere estremamente taciturno. Mia madre è estremamente logorroica, parla in continuazione e, se non ci fosse mio padre che la tiene a bada, farebbe continuamente discussione con tutti. Io ho preso da mio padre sia esteticamente, sia caratterialmente; Keith, invece, è la fotocopia di mia madre. Proprio per questo motivo da piccola ero più legata a mio padre.

Quando li raggiungo, saluto e abbraccio entrambi augurandogli un buon Natale. È tutto meno imbarazzante di quel che mi aspettavo, forse perché mi sento più a mio agio dopo aver detto loro la verità.

«Abbiamo mangiato solo dell'insalata perché Keith ha preparato una grossa cena per stasera, vuoi che ti prepari qualcosa?» Mi chiede mia madre.

«No, dopo mangerò dei crackers se ho fame.»

Prendo il cellulare mentre vado in cucina, così da rispondere ad Elijah.

Scommetto che ti sei addormentata.
Chiamami se ti svegli e non riesci più a dormire.
Buonanotte.

Sorrido leggendo l'ultimo messaggio che mi ha mandato, mi conosce troppo bene. Digito il suo numero e porto il cellulare all'orecchio aspettando che risponda.

«Buongiorno, dormigliona.»

«Buongiorno», sorrido abbassando il tono della voce.

«Perché sussurri?»

«Sono in cucina e i miei sono in salotto.»

«Ti sei svegliata ora?»

«No, due ore fa.» Rispondo guardando l'orario e notando che sono le quattro del pomeriggio.

«Stai bene?»

«Sì, ero solo stanca.»

«Stanca per essere stata fuori tutto il pomeriggio o stanca per altro?» Capisco subito a cosa si riferisce, così velocemente rispondo per non farlo preoccupare.

«La prima», lo sento sospirare così cambio discorso. «Stai guidando?»

«Sì, tra due ore dovrei essere a Dalmwin.»

«Com'è andata la vigilia?»

«Bene, caotica come sempre. Mia sorella mi ha sentito parlare con te e ora tutti vogliono conoscere Oralee.»

«È tremenda tua sorella» ridacchio aprendo il frigo per prendere dell'acqua.

«Non mi hanno mai visto portare ragazze a casa, è tipo una cosa nuova per loro.»

«Penseranno mica che sei gay?»

«Non lo so, probabile.» Ammette scoppiando a ridere.

Qualche minuto dopo sono costretta a chiudere la telefonata perché mio padre entra in cucina per bere, io mi dileguo e raggiungo la mia stanza.

Sono le venti in punto quando raggiungiamo la casa di Keith e Connor. Quest'ultimo ci accoglie con un sorriso ampio e ci augura un buon Natale. Entriamo in casa, tolgo il cappotto e lo poggio all'appendiabiti. Da qui riesco a sentire la voce di Elijah, non vedo l'ora di rivederlo e, quasi sicuramente, dovrò forzare me stessa visto che sarà difficile sembrare indifferente con lui nella stessa stanza.

Golden -Where stories live. Discover now