Capitolo 86

1.5K 25 0
                                    

Luglio 2018

POV ANASTASIA


"Papi siamo arrivati?" domanda euforica Phoebe, quasi saltellando dal suo sedile.
"Sì, piccola, tra qualche minuto scendiamo"
"Posso togliere questa?"
"No, Teddy, per togliere la cintura dobbiamo aspettare il permesso del pilota"
Mio figlio sbuffa, sempre a corto di pazienza, come suo padre. Io prendo la manina di Phoebe, che in fase di atterraggio è sempre un po' tesa, e tengo d'occhio Allie che dorme nel suo seggiolino, ben ancorato al sedile accanto al mio.
Non appena il pilota e gli assistenti di volo ci danno il permesso, Christian ed io slacciamo le nostre cinture, poi ci alziamo e ci occupiamo dei bambini. Teddy e Phoebe saltano subito giù dai sedili, impazienti di scendere dal jet.
Questa mattina ci siamo svegliati alle 4 per poter partire entro le 6. I bambini praticamente barcollavano, ma durante il volo hanno dormito per diverse ore e adesso sono belli pimpanti. Anche io ho sonnecchiato, lo ammetto, quando Allison me lo ha consentito. Poco prima dell'atterraggio abbiamo sgranocchiato qualcosa per pranzo, e adesso siamo pronti per dare inizio alla nostra prima mini-vacanza di questa estate.
Christian ed io ringraziamo e salutiamo il pilota, il copilota e gli assistenti di volo, e poi, non appena il portellone viene aperto, finalmente mettiamo piede sulla scaletta del jet. Subito il mio viso viene accarezzato dai raggi caldi del sole; respiro a pieni polmoni mentre scendo le scalette con Phoebe che tiene la mano ben salda nella mia. Davanti a me, Taylor tiene il seggiolino di Allie in una mano e il passeggino chiuso nell'altra, e dietro di me Christian porta in braccio Teddy.
Siamo finalmente a Savannah. Oggi è il compleanno di mia madre e abbiamo deciso di trascorrere qui qualche giorno, per stare con lei e Bob e goderci un po' di mare. Tra domani e dopodomani Allie farà il suo primo bagno in mare e sono già emozionata all'idea.
"Mamma, ma dove sono i nonni?" chiede Phoebe.
"Tesoro, dovrebbero essere dentro l'aeroporto"
"Io sono felice che siamo qui!" esclama Teddy.
"Anche io!" gli fa eco sua sorella.
Giunti finalmente sulla terraferma, Taylor apre il passeggino ed io vi sposto Allie dal seggiolino, cercando di non svegliarla. Non appena gli assistenti di volo recuperano i nostri bagagli, attraversiamo la pista riservata ai jet privati ed entriamo in aeroporto, dove avvertiamo subito lo sbalzo termico dovuto all'aria condizionata. Copro Allie con un lenzuolino leggero e poi ci guardiamo intorno alla ricerca di mia madre e Bob. Teddy e Phoebe li scorgono prima di noi e corrono verso di loro, chiamandoli con un urlo.
"Bambini, non si grida!" li redarguisce Christian.
Sbuffo. "E dai su, lasciali stare. Sono felici di rivedere i nonni, e poi qui c'è talmente tanto casino.."
Mia madre e Bob prendono in braccio al volo i loro nipotini, e noi li raggiungiamo.
"Finalmente siete arrivati!" mia madre mi abbraccia forte.
"Buon compleanno, mamma"
"Grazie piccola mia"
Saluto anche Bob mentre mia madre abbraccia il suo genero preferito, nonché l'unico.
"Ragazzi, come vi siete organizzati per gli spostamenti?" chiede poi Bob, dopo i vari abbracci e saluti.
"Abbiamo noleggiato una sette posti che ci aspetta nel parcheggio esterno. Taylor si è occupato di tutte le pratiche.."
"Allora vogliamo avviarci?" propone mia madre "Immagino sarete stanchi"
"Un po' sì"
Ci avviamo tutti insieme verso il parcheggio. Taylor ci aspetta già accanto ad un Suv blu scuro da sette posti.
"I bagagli sono già in macchina" ci informa "E l'autonoleggio ha provveduto anche ai due seggiolini per Teddy e Phoebe"
"Perfetto!"
Sistemiamo i bambini nei seggiolini, entriamo in macchina e seguiamo l'auto di Bob fino a casa. Non appena varchiamo il cancello noto subito dei cambiamenti al giardino: Bob ha ridipinto il piccolo gazebo che sovrasta il tavolo da pic-nic, hanno aggiunto nuovi vasi di fiori e, soprattutto, due nuovissime altalene, una con il divanetto a dondolo, e un'altra più piccola per i bambini.
Anche in casa hanno apportato qualche modifica all'arredamento, e le stanze mi sembrano ancora più belle. Ormai qui abbiamo ben due camere: una per me, Christian e Allie, e un'altra per Teddy e Phoebe. Quando hanno cominciato a crescere, mia madre e Bob si sono divertiti a fare razzia in un mobilificio per creare una cameretta perfetta per loro: due lettini, una scrivania grande abbastanza per entrambi, un armadio, una cassettiera e una libreria piena di giochi, DVD e libri di favole. Sì, i nonni decisamente amano viziare i loro nipotini.
"Volete mangiare qualcosa?" chiede mia madre.
"In realtà abbiamo mangiato abbastanza in aereo. Anche se con le tre ore di fuso qui è l'ora della merenda, per noi è ancora l'ora di pranzo"
"Allora riposate un po', rinfrescatevi.. insomma, siete a casa vostra"
"Mi raccomando, ragazzi, per questa sera vi voglio belli carichi!" interviene Bob "Voglio portarvi in un posto bellissimo"
Teddy e Phoebe saltano subito sui loro lettini, ammirando le lenzuola Disney che i nonni hanno scelto per loro.
"Mamma, io ho sonno" si lamenta il mio cucciolo, strofinandosi gli occhi.
"Anche io" gli fa eco sua sorella.
Li spoglio, lasciandoli in pantaloncini e canotta così che possano stare più freschi; poi scelgo un DVD dalla libreria e lo inserisco nel lettore. Sono sicura che, considerando quanto sono stanchi, crolleranno in pochi minuti.
In camera nostra, invece, Christian ha spogliato anche Allie, lasciandola solo con il body di Minnie, e l'ha messa a dormire nella sua culletta.
"Non dovrebbe mangiare la frutta?" domanda mio marito, sedendosi sul bordo del letto con lo sguardo rivolto a nostra figlia.
"Sì, ma ha mangiato appena un'ora fa, per il suo pancino sono le 14, l'orario del suo pisolino, e non le 17. Per oggi saltiamo la merenda, altrimenti le si scombussolano anche i ritmi per la cena"
Mio marito sorride e si sporge a baciarmi la tempia. "Sei stanca?"
"Un po', ma più che di dormire, adesso ho bisogno di una doccia"
"Io invece vorrei riposare un po'. Durante il volo non sono riuscito a chiudere occhio.."
Lo tiro verso di me e gli faccio appoggiare la testa sul mio petto. "Il mio bimbo stanco"
"Mmm, che bel cuscino" mugugna Christian.
Coccolo un po' il mio amore e poi lo lascio riposare. Prendo dalla valigia un paio di pantaloncini, una canotta e gli indumenti intimi e vado nel bagno degli ospiti a fare una lunga e rigenerante doccia. Quando esco, mi sento fresca e riposata. Passo nelle camere a dare un'occhiata ai miei quattro bambini, che dormono tutti come angioletti. Io non sento l'esigenza di dormire, forse perché ho riposato un po' durante il volo, o forse è per l'emozione di essere qui; così esco in giardino e raggiungo mia madre e Bob che bevono qualcosa seduti sulle poltroncine all'ombra.
"Posso unirmi a voi?"
Lo sguardo di mia madre si illumina. "Tesoro mio, ma certo! Ti va una granita?"
"Uh, sì!" mi accomodo sulla poltroncina accanto alla sua e prendo il bicchiere con la cannuccia che mi passa Bob.
"Christian e i bambini dormono?"
"Sì. Questa mattina ci siamo alzati molto molto presto. I bambini hanno riposato un po' in aereo, ma erano comunque stanchi, Christian è stato quasi tutto il tempo con lo sguardo alternato tra il pc e le sue scartoffie, quindi era particolarmente assonnato"
"Tuo marito lavora troppo" osserva mia madre, ma non con tono accusatorio, bensì amorevole, come se si preoccupasse per lui.
"Carla, è proprio questo suo spirito ad averlo portato dov'è" le fa presente Bob.
"Tranquilla mamma, Christian sa anche prendersi i suoi momenti di pausa. Adesso che siamo qui, ha deciso di non voler toccare il computer almeno per i prossimi giorni"
"Lavorerà dallo smartphone allora" afferma Bob, facendoci ridere.
Mi sa che ha ragione: mio marito non sa stare per troppo tempo lontano dal suo lavoro. Ma cosa ci posso fare? Io lo amo anche per questo.
"Bene, incantevoli ragazze, io adesso vi lascio" Bob posa il suo bicchiere vuoto sul tavolino e si alza "Ho alcune cose da sbrigare, e voi sicuramente avrete tante cose da raccontarvi"
Lancia un bacio a me e mia madre e rientra in casa.
Come previsto da Bob, mia madre ed io cominciamo a raccontarci tutto quello che è successo dall'ultima volta in cui ci siamo viste, due mesi fa. È buffo, perché ci sentiamo quasi ogni giorno e ci raccontiamo tante cose, ma poi quando ci vediamo abbiamo bisogno di farlo di nuovo, perché parlare guardandosi negli occhi, ridendo insieme, è tutta un'altra cosa.
Restiamo in giardino a chiacchierare per più di un'ora, fino a quando vediamo uscire dalla portafinestra della cucina Christian con in braccio Allison.
"Amore della nonna, finalmente ti sei svegliata!!" mia madre si alza e la prende in braccio, subito pronta a riempirla di coccole e farla ridere. "Dio mio, quanto mi sono mancate queste guanciotte"
"E deve vedere quanto mangia!" esclama mio marito.
Ridacchio. "È vero, è un'ottima forchetta, le piace tutto, in particolar modo la frutta"
Poco dopo si svegliano anche Teddy e Phoebe e ci raggiungono in giardino, per la gioia infinita dei nonni che non vedevano l'ora di coccolarli ed essere intontiti dalle loro chiacchiere.
Bob ci avvisa di aver prenotato la cena per le 20:30, quindi con largo anticipo Christian ed io facciamo le docce a Teddy e Phoebe e li vestiamo per la serata, poi, mentre mio marito si prepara, io faccio il bagnetto ad Allie, facendole indossare un delizioso vestitino rosso a pois bianchi. Le preparo la pappa e le metto un enorme bavaglino per non rischiare che possa impiastricciarsi di crema di riso, anche se, per inciso, Allie tende a divorare il cucchiaino e a non lasciarsi scappare niente.
Io, come al solito, sono sempre l'ultima a prepararsi: indosso un paio di pantaloni neri aderenti e stretti alla caviglia, un top rosso e un paio di decolté rossi. Lascio i capelli sciolti al naturale e mi trucco in maniera leggera. Alle 20 siamo fuori casa, pronti e incredibilmente puntuali. Bob non ci ha detto dove siamo diretti, per cui Taylor si limita a seguire la sua auto fino al Savannah River, il fiume che attraversa la città. Lasciamo le auto in un'area custodita che affaccia direttamente sul fiume, scendiamo tutti e, attraverso una scalinata, raggiungiamo la sponda del fiume, dov'è attraccato un grande e affascinante battello.
"Bob, non dirmi che ceneremo qui stasera" dice mia madre, sorpresa.
"Proprio così, amore mio. Non era tanto tempo che desideravi andarci?"
"Sìì!" esclama mia madre, e quasi si mette a saltellare sul posto.
"Questo battello-ristorante attraversa il fiume, passando per i panorami più belli di Savannah" spiega poi Bob.
"È bellissimo!" osservo, sinceramente elettrizzata all'idea.
Anche Christian e i bambini sembrano entusiasti. Bob si presenta al maitre, che molto cordialmente ci aiuta con il passeggino e ci conduce al nostro tavolo, che è sul pontile esterno, accanto alla ringhiera.
Sollevo gli occhi e il mio sguardo si perde in un cielo meraviglioso: un blu cobalto tipico di quell'ora di transizione tra il tramonto e la calata della notte. Una mezzaluna bianca si erge in tutta la sua luminosità, e sono sicura che tra un po' riusciremo a vedere anche qualche stella. Il battello, sia sul pontile che all'interno, conta pochi tavoli, ben distanziati in modo da garantire agli ospiti i giusti spazi e la giusta privacy. L'area ristorante esterna è illuminata da lanterne bianche e da fili di luci che corrono lungo la ringhiera e le vetrate.
"Bob, ma è un posto meraviglioso" sospira mia madre, incantata "Dove lo hai trovato?"
"Non ho intenzione di svelare i miei segreti" risponde enigmatico Bob.
Con magistrale puntualità, il battello inizia a muoversi dolcemente sulle acque del fiume, ma non ce ne accorgeremmo neanche, se non fosse per la città che scorre lenta davanti ai nostri occhi. I camerieri iniziano a servire gli antipasti e il cocktail di benvenuto, mentre noi chiacchieriamo del più e del meno. Allie inizialmente ci osserva sorridente dal suo passeggino, ma poi inizia a reclamare attenzioni e la nonna Carla la accontenta subito, facendola sedere sulle sue gambe.
"Adesso che è al centro dell'attenzione, può dirsi soddisfatta, vero piccola peste?"
Mia figlia ride alla frase del suo papà, e, come se sapesse perfettamente quale sia il suo punto debole, biascica un "Paaaapàà", che fa sciogliere completamente mio marito.
"Ma vi rendete conto che questa monella dice papà e non ancora mamma?" faccio notare, non nascondendo un pizzico di fastidio.
Christian non può fare a meno di gongolare, ormai è un mese che non fa altro. "Non riesce proprio a superare il trauma. Ma, scusa, puoi accettare che almeno una figlia su tre abbia detto prima papà?"
"Dopo che l'ho portata in grembo per nove mesi, con la nausea, le smagliature, i chili di troppo, e i dolori del travaglio, no, non lo posso accettare!"
Mio marito ride fino a tenersi la pancia. "Dio, sei troppo uno spasso, peccato non aver potuto fare un video"
Gli colpisco il braccio con il mio tovagliolo. "La smetti?!"
Christian si allunga verso di me e mi bacia una guancia, facendomi spuntare un sorriso.
"Nonno, lo sai che io a settembre vado a scuola dei grandi?" dice ad un tratto Teddy "In prima elementare!"
Bob sgrana gli occhi. "In prima elementare? Ma allora stai proprio diventando grande!"
"C'è qualche amichetto dell'asilo che verrà in classe con te?" chiede mia madre.
"Sì: James, Brittany, Colin, Michael e anche Anabelle, che è la mia fidanzata"
Bob lancia un fischio. "Uaaau, la tua fidanzata?"
"Sì, le regalo sempre i disegni, le caramelle, e alla festa dell'amore le ho regalato anche un orsetto di peluche"
"La festa dell'amore?" chiede perplesso Bob.
"San Valentino" spiego.
"Amore della nonna, ma sei un rubacuori!" esclama mia madre con voce tenera.
"Io quando vado a scuola dei grandi?" interviene Phoebe.
Le accarezzo i capelli. "Tra due anni, amore"
Lei sbuffa, incrociando le braccia al petto. "Ma uffa, io voglio andarci adesso"
Christian si sporge verso la sedia di Phoebe e la prende per i fianchi, mettendola a sedere sulle sue gambe. "No, principessa, ti prego"
Phoebe lo guarda stranita. "Perché papi?"
"Perché stai crescendo troppo in fretta, io non ce la faccio"
"Ma io sono sempre la tua principessa"
Christian la sfiora il viso con le dita. "Amore mio ma certo che sei sempre la mia principessa!" si stringono forte, ed io mi incanto a guardarli.
Il battello continua a scorrere lento lungo il fiume, consentendoci di ammirare la bellezza di questa città. Il cielo pian piano si fa più scuro, e la cena prosegue in un'atmosfera magica, fatta di portate gustose, allegre risate e tanto affetto. Allison, dall'alto dei suoi sette mesi e mezzo, tiene banco con le sue risatine e le tirate di capelli a chiunque la prenda in braccio.
Bob ci rende partecipi delle novità nella gestione del golf club e di un probabile incarico da direttore che potrebbe assumere agli inizi del nuovo anno; Christian, invece, racconta del grande progetto realizzato con la Apple, e mia madre e Bob ascoltano con gli occhi colmi di orgoglio.
Al momento del dessert, i camerieri portano al nostro tavolo due vassoi di pasticcini e una bellissima torta ricoperta di panna e frutti di bosco con la scritta Buon compleanno nonna.
"Oh, ma è bellissima!" esclama emozionata mia madre.
"Esprimi un desiderio, nonna!"
Mia madre chiude gli occhi per un istante e poi spegne le candeline, seguita dall'applauso e dall'abbraccio di tutti noi. Scattiamo qualche foto con i bambini, e poi tutti insieme. Riprendiamo posto, mentre i camerieri tagliano la torta e riempiono i bicchieri di champagne.
"Adesso è arrivato il momento più atteso" dice Bob, estraendo una busta dalla tasca della giacca e porgendola a mia madre "Buon compleanno, amore mio"
Mia madre guarda tutti, sorpresa, poi prende la busta e lentamente la apre. All'interno c'è un foglio ripiegato in tre, lei lo spiega e vi fa scorrere lo sguardo. Dopo qualche istante i suoi occhi si sgranano, e saltano tra il foglio e Bob.
"Ma.. questo.. questo è.." si porta una mano alla bocca, trattenendo a stento le lacrime "Oddio, Bob.. sei pazzo!" di slancio lo abbraccia forte, poi, ripresasi dallo shock, si affretta a spiegarci "Una vacanza di una settimana a Dubai, negli Emirati Arabi! È uno dei viaggi che ho sempre sognato!"
Christian si lascia andare ad un fischio di approvazione, ben poco affine ai suoi soliti modi, ma proprio non è riuscito a trattenersi. In effetti anche io sono piacevolmente sorpresa: Bob ha saputo davvero stupire e rendere felice la mia mamma.
Mentre Christian si impiccia sulle date e le tappe del viaggio, io estraggo dalla mia borsa il piccolo sacchetto di cartone rosso con il regalo per mia madre e lo do ai bambini, che ci tengono a consegnarglielo di persona.
"Nonna, questo è per te!" dicono in coro, porgendole la piccola busta.
"Oh, amori miei, grazie!" mia madre prende la busta e stacca delicatamente l'adesivo che la chiude.
Estrae una piccola scatolina bianca, scioglie il fiocco rosso che la circonda e solleva il coperchio.
"Oh" sussurra, emozionata, non appena i suoi occhi si posano sulla collana con un rubino rosso a forma di cuore come ciondolo "Rubino, la mia pietra preferita" lo sfiora con delicatezza, poi posa la scatolina davanti a sé e abbraccia Teddy e Phoebe.
"È un regalo meraviglioso, grazie bimbi miei" prende in braccio Allie dal passeggino e sbaciucchia anche lei. "È stato il compleanno più bello che potessi desiderare" dice poi, guardando ognuno di noi.
È bellissimo vederla così felice ed emozionata, ed è ancora più bello sapere che anche noi abbiamo contribuito a renderla così radiosa e felice.
Brindiamo in onore della festeggiata e poi mangiamo la torta e i pasticcini, proprio nel momento in cui il battello sta ritornando al punto di attracco. Al momento del conto, come avviene ogni singola volta, Bob e Christian bisticciano per chi debba pagare, ma stavolta mio marito è costretto ad arrendersi.
Quando rientriamo a casa, mettiamo i pigiamini a Teddy e Phoebe e li mettiamo a letto, anche se mi sembrano fin troppo elettrizzati per dormire. Allie dorme da quando siamo saliti in macchina, ma credo che a breve si sveglierà per la sua poppata della buonanotte. Mentre Christian tenta di far crollare i bambini, io mi strucco, mi do una rinfrescata e indosso una camicia da notte. Quando esco dal bagno, mia madre è in camera da letto con in braccio Allie che si è appena svegliata; in cameretta, invece, mio marito si è intrufolato nel lettino con Phoebe e stanno guardando tutti e tre un cartone animato in tv.
"Ancora svegli voi?" mi appoggio con il fianco allo stipite della porta.
"Stiamo guardando la tv con papi" specifica Phoebe.
Dalla nostra stanza giunge il pianto di Allie. Do il bacio della buonanotte ai miei cuccioli e poi torno in camera per sfamare la signorina, con mia madre che mi fa compagnia.
"Da quando abbiamo iniziato il divezzamento, le poppate si sono ridotte notevolmente, e un po' mi mancano questi momenti.." ammetto, accarezzando il viso di mia figlia, poi sollevo lo sguardo su mia madre "Secondo te sono troppo chioccia?"
Lei ridacchia, scuotendo la testa. "No, tesoro mio. L'allattamento è, dopo la gravidanza, la cosa che lega di più una madre e il suo bambino, fisicamente e psicologicamente. Se a te, anzi, a voi, questi momenti fanno bene, allora goditeli per tutto il tempo che vuoi"
Allie tiene gli occhi nei miei per tutto il tempo della poppata, io le accarezzo i capelli e pian piano i suoi occhietti iniziano a chiudersi. Prima che si addormenti definitivamente, le metto il pigiamino e poi mi siedo sulla poltrona accanto alla finestra e tengo la mia bambina sul mio petto per farla addormentare. Nel frattempo mia madre mi dà la buonanotte e si ritira in camera sua, e poco dopo mi raggiunge Christian.
"Finalmente dormono" dice, sedendosi sul bordo del letto "Erano così euforici! La piccolina, invece?"
"Ha preso il suo latte, ed è sulla buona via per crollare. Spero che non avverta la differenza con la sua culla e riesca a dormire tranquilla"
Mio marito si avvicina, dà un bacino sulla fronte di Allie, uno sulle mie labbra e poi va in bagno a darsi una rinfrescata e indossare il pigiama. Metto la piccolina nella culla proprio nel momento in cui Christian esce dal bagno. Mi raggiunge e mi posa una mano sul fianco, con l'altra sfiora dolcemente la fronte di Allison.
"Diventa ogni giorno più bella" mormoro.
"Esattamente come la sua mamma" Christian mi dà un bacio tra i capelli.
Io mi volto e appoggio le mani sul suo petto. "Te l'ho già detto che ti amo?"
Lui finge di rifletterci su. "Probabilmente sì, ma io non mi stanco mai di sentirlo"
Allungo leggermente il viso per sfiorare la punta del suo naso con la mia. "Ti amo"
Mi bacia la fronte. "Ti amo anch'io"

Il giorno seguente, a causa un po' del viaggio, un po' del fuso e un po' della cena, ci svegliamo tardi e rinunciamo all'idea di andare al mare. Allie è molto piccola e dobbiamo sfruttare le prime ore del giorno per portarla in spiaggia, quando il sole non è ancora forte. Per oggi ci godiamo una passeggiata di shopping in centro con mia madre e poi siamo invitati a pranzo al golf club dove lavora Bob. È un posto incantevole, completamente immerso nel verde, con un grande salone con tavolini, divanetti e un bancone bar, due sale ristorante, una piscina all'aperto, un'area giochi per i bambini e, ovviamente, i campi da golf. Noi pranziamo nella sala ristorante che affaccia sul mare, Bob ci presenta al direttore e a molti dei soci più affezionati, e potrei giurare di vedere i suoi occhi colmi di orgoglio quando questi si rendono conto che il suo quasi genero è l'amministratore delegato di una delle aziende più potenti del Paese. Ma, più di tutto, lo sguardo di Bob si illumina quando gli vengono fatti i complimenti per la sua bellissima famiglia.
Dopo pranzo Teddy e Phoebe vanno a giocare nell'area dedicata ai bambini con gli animatori e i figli di altri soci del club; Christian viene invitato a giocare a golf insieme a Bob e un paio di suoi amici; mia madre ed io ci godiamo un drink all'ombra di un gazebo a bordo piscina, con Allie nel passeggino accanto a noi che tortura un giocattolino di gomma con le gengive e agita manine e piedini per attirare la nostra attenzione.
"Principessa della nonna" mia madre le accarezza i capelli "Bastano poche settimane senza vederti e mi sembri già così cresciuta"
"Ha messo ben tre dentini, hai visto?" le faccio notare.
"Pochi ma voraci, vedo"
Ridacchio. "Sì, per lei questi giocattolini sono una salvezza, e anche per noi in realtà, perché alleviano il dolore alle gengive"
"E il tuo lavoro come va?"
"Bene! D'estate ci sono meno pubblicazioni, ma stiamo già lavorando per l'autunno. Abbiamo ritmi frenetici, ma li adoro! Certo, ci sono giornate particolarmente stancanti, ma quando esco dall'ufficio mi sento soddisfatta, contenta di me stessa e del mio staff"
Mia madre mi guarda con un grande sorriso in volto. "Non sai quanto sia bello sentirti parlare del tuo lavoro con tanta passione, si vede che ami ciò che fai, ed io sono orgogliosa di te, perché sei giovanissima eppure stai costruendo così tanto"
Sorrido e inclino il viso, emozionata. L'orgoglio e l'appoggio di mia madre sono sempre stati fondamentali per me.
Ad un tratto vediamo Allie guardare un punto in lontananza e sorridere, seguo la direzione del suo sguardo e i miei occhi si posano su Christian che sta venendo verso di noi.
"Ma tu ti rendi conto?" sgrano gli occhi, rivolta a mia madre "Le basta vedere il suo papà da lontano, e le si illuminano gli occhi!"
Mia madre ride, intenerita. Christian ci raggiunge e prende subito in braccio Allison.
"Amore della mia vita!" esclama, stringendola forte a sé e riempiendole la guancia di baci.
Nostra figlia avvolge le piccole braccia intorno al collo del suo papà e ride come una pazza.
"Teddy e Phoebe sono ancora a giocare?" domanda poi mio marito.
"Sì, perché?"
"Pensavo di portarvi in spiaggia. Nel tardo pomeriggio si sta benissimo"
L'idea mi alletta moltissimo, e ho una voglia incredibile di sentire la sabbia sotto la pelle.
Così, un'ora più tardi, dopo essere passati a casa a prendere un paio di teli e i giochi per i bambini, stiamo passeggiando a piedi nudi in riva al mare. Teddy e Phoebe saltellano davanti a noi, Christian mi cinge in vita con un braccio e tengo Allie ben ancorata al mio petto. Voglio godermi ogni più piccola sensazione di questo momento: la morbidezza della sabbia sotto i miei piedi, le onde del mare che di tanto in tanto mi sfiorano delicatamente le caviglie, il profumo del mare, i raggi del sole che ci accarezzano discreti, caldi ma non troppo. È tutto così magico, rilassante, irripetibile.
I bambini ad un tratto corrono verso il punto dove abbiamo lasciato le nostre cose e si siedono su un telo per giocare con la sabbia; Christian, invece, si siede a riva, con le gambe leggermente divaricate e i piedi che raggiungono il pelo dell'acqua.
"È fredda?" domando.
"No, è sorprendentemente tiepida; il sole l'avrà riscaldata tutto il giorno" allunga la mano verso di me, io l'afferro e mi siedo accanto a lui.
Christian prende Allie dalle mie braccia e la tiene in piedi tra le sue gambe.
"Non avevamo deciso di venire domani mattina a fare il bagno?" gli ricordo.
"Non voglio farle fare il bagno, sono solo curioso di vedere cosa le fa il contatto con l'acqua" abbassa leggermente la bambina così che i suoi piedini tocchino la sabbia bagnata e vengano sfiorati dalle piccole onde che arrivano e si ritirano.
Allie, d'istinto, solleva le gambe e tira via i piedi, emettendo un lamento.
"Amore, guarda che bello il mare" mormora Christian, facendo un altro tentativo.
Dopo un po' di insistenza, Allie sembra fare amicizia con l'acqua, e cerca di tenere i piedini piantati sulla sabbia. Il suo papà le fa le pernacchie dietro al collo e lei ride.
"Cucciola, allora ti piace il mare?" la sbaciucchio sulla guancia, emozionata come ogni volta in cui la mia principessa scopre qualcosa di nuovo, qualcosa di così vitale e meraviglioso come il mare.
Ci raggiungono anche Teddy e Phoebe, che osservano divertiti la sorellina e immergono anche loro i piedi in acqua, poi si siedono nella stessa posizione in cui siamo Christian ed io, e mio marito fa sedere Allie in mezzo a loro, che con estrema delicatezza la sostengono e impediscono che metta le mani nella sabbia e poi in bocca.
"No, Allie, non si fa!" la redarguisce Teddy.
La piccolina, ignara del rimprovero, continua a ridere, e noi insieme a lei.
Ad un tratto mi alzo e vado a prendere il cellulare in borsa, apro la fotocamera e la punto verso i miei bambini che hanno il viso rivolto verso l'orizzonte, dipinti nello sfondo di un cielo pieno delle mille sfumature del tramonto: l'azzurro vira verso il rosa e poi si immerge in un caldo arancione. I profili dei miei figli rendono questo spettacolo della natura qualcosa di sublime, etereo, irraggiungibile, come l'essenza del Paradiso.

Il giorno seguente, poco dopo le otto del mattino, sono in bagno a provare uno dei miei nuovi costumi, comprato insieme a Kate alcuni giorni fa. È un bikini color blu cobalto, con lo slip a vita alta e un intreccio di laccetti argentati ai fianchi, e il reggiseno con il fondo a tinta unita coperto da una trama di pizzo color argento e un nodo tra i due seni. È stata un'emozione poter acquistare una taglia 42, la mia taglia di sempre, mentre per il reggiseno ho dovuto prendere una quarta al posto della mia abituale terza, poiché sto ancora allattando e il mio seno è più abbondante del solito.
Mi giro e rigiro davanti allo specchio per vedere se è tutto in ordine, se si notano troppo la cellulite o le smagliature sulla pancia. Ad un tratto sento bussare alla porta.
"Chi è?"
"Amore, sono io" risponde Christian.
Giro la chiave nella toppa e apro la porta.
"Ana, ti volevo dire che.." qualunque cosa volesse dirmi resta sospesa, mentre lo sguardo di mio marito corre lungo tutto il mio corpo.
"Ti piace?" chiedo, impaziente di scoprire la sua opinione.
Lui si appoggia con il fianco allo stipite della porta. "Vuoi la risposta oggettiva, quella da marito innamorato o quella da marito geloso??"
Trattengo a stento una risata. "Ehm.. tutt'e tre?"
"Oggettivamente ti dico che sei bellissima, e che quel costume sembra disegnato su di te; da marito innamorato ti dico che sei talmente bella e quel reggiseno è talmente invitante che, se potessi, darei volentieri buca alla giornata di mare e ti terrei chiusa in camera tutto il giorno; da marito geloso ti chiedo se hai un kimono da indossare in spiaggia perché mi dà quasi fastidio che altri uomini vedano tanta meraviglia"
Questa volta non riesco a trattenermi e scoppio in una grande risata. Mi avvicino e gli allaccio le braccia intorno al collo, appoggiandomi a lui.
"Per la risposta oggettiva ti ringrazio, non sai quanto sia importante per la mia autostima; per la risposta da marito innamorato, ti dico che la tua idea mi alletta molto, e ti prometto che questa sera cercheremo di recuperare il più possibile; per l'ultima risposta, ti dico che il kimono non serve, perché a me interessa un solo sguardo, ed è proprio quello in cui mi sto perdendo in questo istante"
Christian sorride e abbassa il viso per baciarmi.
"Cosa volevi dirmi?"
"Ah, sì. Volevo dirti che i bambini sono pronti, quindi quando vuoi possiamo uscire"
Indosso un paio di shorts di jeans, un top semi trasparente che lascia intravedere la fantasia del costume e un paio di sandali. Raccolgo i capelli in una coda e prima di uscire ricontrollo per l'ennesima volta le borse: con tre bambini, di cui una di pochi mesi, una mattinata al mare comporta il trasferimento di mezza casa, soprattutto quando hai assimilato da tuo marito una qualche mania di controllo che ti spinge a mettere in borsa qualsiasi cosa perché "non si sa mai".
Quando arriviamo in spiaggia, solo pochi ombrelloni sono occupati, e si tratta di qualche coppia di anziani o famiglie con bimbi piccoli come noi. Scegliamo un grande ombrellone a pochi metri dalla riva e sistemiamo i teli sui lettini.
"Andiamo a fare il bagno?" domanda impaziente Teddy.
"Teddy, aspetta un attimo. Dobbiamo prima sistemarci per bene, e soprattutto mettere la crema protettiva"
Mio figlio sbuffa, e si affretta a togliere scarpe, pantaloncini e t-shirt, poi aiuta Phoebe a fare lo stesso.
"C'è bisogno di andare al mare per vederlo così collaborativo?" osserva Christian.
Ridacchio, sollevando Allie dal passeggino e togliendole il vestitino. Le ho messo un costume intero rosso con i volant e Minnie disegnata sopra. In testa le ho messo una fascia rossa, che spicca particolarmente sui suoi capelli color biondo cenere.
"Dio, quanto sei bella!" la stringo a me e non resisto dal pizzicarle una coscia.
Lei allunga le manine fino a toccare il braccio di Christian per attirare la sua attenzione, lui si gira e la prende in braccio, dando a me modo di spogliarmi. Spalmo la crema solare sulle spalle, sul torace e sul viso di tutti e quattro i miei bambini, e poi mio marito la spalma a me. Dopodichè siamo finalmente pronti per fare il bagno. Nonostante la sveglia sia suonata presto, questo è il mio orario preferito: la spiaggia è semi-deserta, in mare ci sono pochissime persone, i raggi del sole sono caldi ma non bollenti, e l'aria sembra più pura, più fresca rispetto all'afa delle ore centrali.
Ci avviciniamo alla riva, con Allie in braccio a Christian, e un passo alla volta entriamo in acqua.
"È fredda" si lamenta Phoebe, aggrappandosi alla mia gamba.
"Amore entra piano piano" la prendo per mano e la accompagno più avanti.
Ci fermiamo nel punto massimo in cui i bambini riescono tranquillamente a toccare il fondo. Tempo pochi minuti e Teddy e Phoebe iniziano a schizzarsi, come loro solito. Christian, intanto, abbassa pian piano Allie, facendole immergere i piedini in acqua; come ieri, la piccola inizialmente tende a ritirarli, poi dopo un po' va incontro all'acqua, muovendo ritmicamente i piedi. Christian si china e la immerge un po' di più, tenendola sempre saldamente per i fianchi.
"Amore, quanto sei bella" affermo, emozionata.
La mia piccolina si guarda intorno, stupita, agita braccia e gambe in acqua e ride. Quando notiamo che si sente a suo agio in acqua e non ha più paura, la mettiamo nella sua ciambella rosa, con i sostegni dietro la schiena e sotto le gambe, adatta alla sua età. Teddy e Phoebe si avvicinano, appoggiandosi al bordo della ciambella e sporgendosi verso la loro sorellina.
"Allie, ti piace il mare?" domanda Teddy.
Allie allunga le mani verso il suo viso e lo tocca. Temo che da un momento all'altro gli tiri le guance o i capelli, invece lo accarezza e lo fissa negli occhi; poi fa lo stesso con Phoebe.
Mio marito ed io ci guardiamo negli occhi, immensamente innamorati e grati alla vita per tutto questo.
"Vado a fare un tuffo a largo, torno subito" dice Christian.
In poche bracciate si allontana e si immerge.
"Posso andare anche io mamma?"
"No cucciolo, al largo può andare chi sa nuotare bene, altrimenti è pericoloso"
"Anche io voglio imparare a nuotare bene"
"E allora dobbiamo iscriverci in piscina.."
"Come quella dove siamo andati ieri?"
Ridacchio. "Quella di ieri è una piscina estiva, dove le persone vanno a divertirsi. Per imparare a nuotare bisogna andare in una piscina dove ci sono degli istruttori, cioè dei maestri, che insegnano a nuotare"
"Ed io ci posso andare?"
"Certo! Se vuoi andarci, a settembre ci iscriviamo in piscina"
Lo sguardo di mio figlio si illumina. "Sììì!" esclama, poi si rivolge a sua sorella "Phe, vuoi imparare anche tu a nuotare?"
"No. Io voglio fare la ballerina, come quelle con il tutù"
Sorrido: la danza classica è il sogno di ogni bambina.
"Ti piacerebbe davvero fare danza, amore?"
Phoebe annuisce, con un sorriso.
Mancano ancora due mesi a settembre, ma mi piacerebbe se i miei figli praticassero un'attività sportiva che li appassionasse, non semplicemente per i benefici fisici, ma soprattutto per vivere delle nuove esperienze, conoscere nuove persone e coltivare una passione.
"Ciao papiii!!" urla ad un tratto Phoebe, agitando il braccio.
Seguo la direzione del suo sguardo e vedo Christian che si avvicina, con il costume che avvolge splendidamente le sue cosce, le gocce d'acqua che viaggiano felici sui suoi addominali e i capelli bagnati. Dopo sette anni ancora mi chiedo se sia possibile che quella specie di dio greco sia davvero mio marito.
Ci godiamo per qualche altro minuto il nostro bagno e poi facciamo ritorno al nostro ombrellone per asciugarci. Teddy e Phoebe si asciugano frettolosamente per potersi mettere subito a giocare, io mi avvolgo un telo intorno al corpo e Christian asciuga Allie, che è tenerissima nel suo piccolo accappatoio di Paperina da cui sbuca solo il viso.
Mentre mio marito si siede sul suo lettino e riempie la piccolina di coccole, io spalmo un altro po' di crema a Teddy e Phoebe e poi stendo un telo sulla sabbia per lasciarli giocare.
"Mamma, giochi con noi?" chiede Phoebe, iniziando a scavare nella sabbia con la sua paletta.
"Cucciola, dammi il tempo di cambiare Allie e arrivo"
Prendo la piccola dalle braccia di Christian, le tolgo il costume bagnato, la asciugo e poi le metto un pannolino e un body pulito. I capelli sono arricciati a causa dell'acqua salata, e al sole i suoi occhi azzurri sono ancora più limpidi. A sette mesi e mezzo il colore degli occhi è ormai ben definito, e sono felice che mia figlia, come suo fratello, abbia ereditato il mio stesso azzurro.
"Vai a giocare con i bambini, io mi coccolo un po' la principessa" propone Christian.
Si siede sul lettino all'ombra, con Allie sulle gambe e una manciata di giocattolini di gomma con cui intrattenerla. Io invece mi siedo accanto a Teddy e Phoebe e per un po' mi diverto a creare costruzioni di sabbia. Uno degli aspetti più belli dell'essere mamma è proprio quello di ritornare bambina, in questi momenti così semplici ma così pieni di noi.
Un'ora più tardi ci raggiungono anche mia madre e Bob, e i bambini ne approfittano subito per fare un altro bagno insieme ai nonni. Io mi siedo sul bordo del lettino di Christian, che si è steso con Allie che dorme sul suo petto.
"È crollata all'improvviso" dice, con la voce carica di dolcezza.
Sorrido, chinandomi a baciare la testa di mia figlia. "Cucciola della mamma" mormoro. Poi mi allungo a baciare mio marito. "Lo sai che siete bellissimi?"
Lui sorride, prendendomi una mano. "Ogni volta che li tengo così, mi sento in pace con il mondo"
Intrufolo le dita nei suoi capelli e li accarezzo, innamorata della sua tenerezza.
Quando mia madre, Bob e i bambini tornano dal loro bagno, Christian ed io ci organizziamo per tornare a casa: sono le undici e il sole sta diventando troppo forte per Allie. Teddy e Phoebe restano con i nonni, che sono ben felici di godersi ancora un paio d'ore in spiaggia prima di pranzo.
Rientrati a casa, Christian va a fare la doccia, mentre io metto Allie a dormire nella sua culla. In realtà dovrei farle un bagnetto e uno shampoo per toglierle il sale dalla pelle, ma dorme così serena che non ho davvero il coraggio di svegliarla, per cui rimando a dopo, quando dovrà mangiare.
Mi siedo sul bordo del letto e osservo la mia bambina per qualche minuto. Poi mi passa davanti agli occhi l'immagine di mio marito sotto la doccia e non resisto. Accendo la radiolina e mi dirigo verso il bagno, portando con me il trasmettitore e appoggiandolo sul mobiletto. Intravedo il corpo statuario di Christian attraverso il vetro della doccia; sfilo in pochi istanti shorts e top, restando in costume, e mi avvicino alla cabina doccia, busso leggermente sul vetro e un attimo dopo mio marito apre la porta scorrevole. Mi metto in posa, con una mano sul fianco, e lo guardo negli occhi.
"Ti andrebbe di darmi una piccola dimostrazione del.. com'era?.. Della risposta da marito innamorato?"
Una scintilla si accende nei suoi occhi, e un istante più tardi sono già incollata al suo corpo, con l'acqua che scorre su di noi.


Agosto 2018

POV ANASTASIA

Attraversiamo la hall dell'albergo con il naso per aria, ammirando i lampadari di cristallo e gli alti soffitti. Raggiungiamo gli ascensori e saliamo al terzo piano, diretti verso le nostre suite. Questo è il nostro terzo giorno a Parigi e, come previsto dallo splendido pacchetto regalatoci da Thomas e Roxy, abbiamo trascorso i primi due giorni e due notti nello stesso hotel in cui Christian ed io siamo stati sette anni fa durante il nostro viaggio di nozze. Un'ora fa abbiamo fatto il check-out per spostarci al Disneyland Hotel, uno degli alberghi più belli, magici e lussuosi del mondo Disney. L'edificio è immenso, costituito da diverse torri a punta che ricordano un vero castello, l'immenso parco antistante è colmo di alberi, aiuole, di cui una gigante con su disegnato il viso di Topolino, che affaccia su un'enorme fontana che crea giochi d'acqua.
Abbiamo voluto cominciare la vacanza con Parigi e poi venire a Disneyland, perché le cose più belle si lasciano alla fine. Anche se, contrariamente alle nostre previsioni, i bambini si sono divertiti anche a Parigi; Christian ed io temevamo che potessero annoiarsi, invece si sono mostrati entusiasti e curiosi in ogni luogo che abbiamo visitato, soprattutto quando gli rivelavamo che in quegli stessi luoghi il Christian ed io c'eravamo stati prima che loro nascessero.
Il primo giorno, un po' intontiti dal fuso orario, abbiamo passeggiato lungo gli Champs Elysees, non disdegnando un po' di shopping e di regalini per i nostri familiari. Siamo poi arrivati a piazza della Stella dove si erge il bellissimo Arco di Trionfo, che all'ora del tramonto è illuminato dalla luce calda del sole calante e ha come sfondo un cielo nelle sfumature del blu, rosa e arancione. Abbiamo scattato tante foto e mangiato macaron mentre ascoltavamo la bellissima musica degli artisti di strada.
Ieri mattina siamo stati ai Giardini del Lussemburgo, immersi nei prati verdi e nelle immense distese di fiori colorati; Teddy e Phoebe si sono divertiti tantissimo a correre per i prati e a giocare sugli scivoli. Anche Allie si è divertita, soprattutto quando ci siamo seduti sull'erba, al sole, liberi da tutto. Nel pomeriggio abbiamo fatto una traversata in battello lungo il fiume Senna, e attraverso il fiume siamo arrivati alla Torre Eiffel, sempre maestosa e straordinaria, in qualsiasi ora della giornata. Abbiamo cenato al ristorante del primo piano, il 58 Tour Eiffel, da cui abbiamo potuto ammirare il meraviglioso panorama della città. È stato bellissimo vedere i nostri figli entusiasti e stupiti al cospetto di una città nuova e così straordinaria come Parigi.
Ma adesso ci attende la parte più bella della vacanza: tre giorni catapultati nel magico mondo Disney. Teddy e Phoebe sono a dir poco elettrizzati, e anche io non sono da meno. Sarà che è tutta la vita che sognavo di venire a Disneyland, sarà che vivo quest'esperienza insieme ai miei bambini, ma da quando ho messo piede in questo albergo mi sento avvolgere da una sensazione di magia, fantasia, innocente e pura felicità, come se fossimo immersi in un mondo nuovo.
Thomas e Roxy hanno prenotato per noi due suite comunicanti, una per me e Christian, in cui abbiamo fatto disporre una culla per Allie, e un'altra per Teddy e Phoebe. In più, abbiamo aggiunto una camera junior per Sawyer, che ci accompagna in questa vacanza, dopo le tre settimane di ferie dello scorso mese. Taylor, invece, è stato con noi per tutto il mese di luglio, e si sta godendo adesso tre settimane di ferie con la sua famiglia.
"Oddio, che meraviglia!" mormoro, non appena metto piede nella nostra suite.
L'anticamera ha un armadio con appendiabiti, scomparti per le scarpe e mensole, a destra c'è la porta del bagno e a sinistra la camera padronale, divisa in un'area salottino, con poltrone, tavolino, televisore e frigo bar, e camera da letto con un enorme letto matrimoniale, affiancato dalla culla, una cassettiera, una scrivania e una specchiera; la suite comunicante per i bambini ha due letti da una piazza e mezza divisi da un comodino, una scrivania, una cassettiera e due poltroncine. Entrambe le camere hanno una portafinestra che conduce ad un terrazzo che affaccia sul parco. I colori dominanti sono il bianco, il beige, l'arancio e l'oro. I colori chiari e le finestre grandi rendono le camere luminose e confortevoli.
Sul tavolino della nostra camera c'è un cestello con lo champagne e due flute, accompagnati da un vassoio di dolci tipici francesi e un biglietto di benvenuto; sui lettini dei bambini ci sono, invece, due peluche, uno di Topolino e uno di Minnie, e un pacchetto di mini-macarons colorati, nella culla di Allie c'è un peluche più piccolo della principessa Belle in versione baby.
"Non ho mai visto un'accoglienza simile" osserva Christian, stupito.
Teddy e Phoebe curiosano in tutti gli angoli della stanza e saltellano sui loro letti. Allie, dal suo passeggino, si guarda intorno.
"Adesso cosa facciamo?" domanda mio figlio.
"Quando usciremo, lo scoprirete" risponde Christian, enigmatico.
Quando abbiamo confermato i tre giorni di soggiorno, abbiamo cercato di delineare per sommi capi le attrazioni più belle da visitare, quelle che siamo sicuri piaceranno tanto ai nostri figli. Ma non vogliamo svelare loro niente, così che scoprano ogni cosa al momento giusto.
Dopo aver sistemato i bagagli, siamo finalmente pronti per uscire dall'albergo e lanciarci in questa nuova, bellissima avventura. Prima di raggiungere la nostra prima meta, passiamo a comprare dei cerchietti per i capelli con le orecchie di Minnie e Topolino. Sì, probabilmente siamo dei clichè, ma è una cosa che ho sempre voluto fare, ho sempre visto miriadi di foto di turisti a Disneyland con questi stessi cerchietti. Phoebe ed io abbiamo lo stesso cerchietto con le orecchie di Minnie e un fiocco rosso, Teddy ha quello con le orecchie di Topolino e per Allie abbiamo preso una fascia per i capelli perché è più morbida.
Manca solo da assegnare l'ultimo cerchietto...
"No, Ana, scordatelo, non andrò in giro con delle orecchie di Topolino sulla testa" brontola mio marito.
Sbuffo. "Dai Christian, migliaia di persone indossano questi cerchietti"
"Migliaia di amministratori delegati a trentacinque anni con una moglie e tre figli?"
Sbuffo di nuovo. "Mamma che noia che sei.. certo che anche i padri di famiglia li indossano.."
"Dai papà, così siamo tutti uguali!" cerca di convincerlo Teddy.
"Bimbi, ma io sono grande per queste cose.."
"Daai papiii.." mugugna Phoebe, sfoderando la voce tenera e gli occhioni.
Lei è l'arma vincente, Christian raramente riesce a dirle di no. Infatti tentenna per qualche secondo, e poi alla fine cede. Indossa il cerchietto ed è buffo e dolce allo stesso tempo.
Mio marito guida il passeggino, mentre io tengo per mano Teddy e Phoebe, e passeggiamo lungo gli immensi e affollatissimi viali del Disney Village per raggiungere la nostra prima meta: il Castello della Bella Addormentata. È l'emblema di Disneyland, e con le sue torri la fa da padrone in qualsiasi foto, cartolina e brochure; sembra incredibile ma, in qualsiasi punto del Parco ci si trovi, si riesce sempre ad individuarlo. Man mano che ci avviciniamo diventa sempre più grande e maestoso.
"Il castello!!" esclama euforica Phoebe. "Andiamo lì?"
"Sì, principessa, adesso andiamo lì"
Trascorriamo le due ore successive a visitare gli interni del castello, con i suoi soffitti alti, le finestre colorate su cui sono disegnate le sequenze della fiaba. Di stanza in stanza sembra di vivere davvero all'interno di una fiaba, ed è tutto meraviglioso. Phoebe è eccitatissima, Teddy un po' meno, ma anche lui si sta divertendo; Christian non fa più caso al cerchietto che ha in testa, ma è concentrato sulle reazioni dei nostri figli.
Allie è l'unica che capisce ben poco, e dopo un po' inizia ad essere insofferente al passeggino; non appena la prendo in braccio si calma e si guarda intorno. Qualche passante la saluta da lontano, e lei ride.
"Elle est belle!" esclama una ragazza.
Sorrido, biascicando un "Merci!".
All'interno del castello è possibile incontrare la Principessa Aurora e il suo Principe in carne ed ossa. Phoebe è particolarmente entusiasta, e si lascia addirittura prendere in braccio dal principe per scattare delle foto. Prima di andare via e lasciare spazio ad altri bambini, le viene regalata una coroncina d'argento simile a quella che indossa Aurora.
Per pranzo ci spostiamo nella seconda area più grande dell'intero parco: i Walt Disney Studios, e ci fermiamo al Disney Blockbuster Cafè. Prima di partire abbiamo fatto anche un'accurata ricerca tra i bistrot e i ristoranti, per capire quali potessero soddisfare al meglio le nostre esigenze, soprattutto per quanto riguarda l'alimentazione di Allison.
"Bimbi, vi sta piacendo questo posto?" domanda Christian, mentre siamo a tavola.
Loro annuiscono.
"È bellissimo, papà" risponde Teddy.
"Ci sono le principesse!!" aggiunge Phoebe, con gli occhi che luccicano.
"Allora questa sera telefoniamo agli zii per ringraziarli di averci regalato questa vacanza"
"Possiamo tornarci anche con Ava, Lizzy, Elliot, Chris, Lucas e Ryan??"
"Una squadra di calcio in trasferta.." osserva Christian, divertito.
Ridacchio. "Però sarebbe bello fare una vacanza tutti insieme in un posto speciale"
"Magari potremmo pensare ad un posto carino per Natale, tutti insieme" propone mio marito.
Sgrano gli occhi, che sicuramente in questo momento saranno a forma di cuoricino. "Sarebbe bellissimo".

Dopo pranzo restiamo ai Walt Disney Studios e ci rechiamo al Cars Quatre Roues Rallye, il circuito delle macchinine più famose della Disney, dov'è possibile ammirare tutti i modelli delle macchine, acquistare tantissimi gadget a tema e, soprattutto, mettersi al volante di una delle macchinine e sfrecciare su uno dei circuiti.
In realtà, sulla macchinina ci va Christian con Teddy e Phoebe, mentre io mi sposto in uno dei cafè dei Walt Disney Studios per cambiare il pannolino ad Allie e darle una rinfrescata nel bagno dedicato ai neonati, e poi mi accomodo ad un tavolino in un angolino per farla addormentare. Mia figlia diventa abbastanza irritabile se rinuncia al suo riposino pomeridiano. Qualcuno ha definito me e Christian dei matti quando abbiamo detto di voler fare questa vacanza adesso, con Allie ancora piccola; qualcun altro ci ha proposto di ingaggiare una babysitter durante il nostro soggiorno. È un'opzione che non ho neanche lontanamente preso in considerazione: le vacanze dobbiamo viverle tutti insieme, anche se non possiamo restare fuori fino a notte fonda o se qualche volta dobbiamo cambiare un po' i nostri piani per adattarci ad una bambina di otto mesi e mezzo. La felicità di questi momenti non sarebbe la stessa se non fossimo tutti insieme.
Quando Allie si addormenta, ritorno al Rally, e mi appoggio ad una delle staccionate che delimitano il circuito. Christian, Teddy e Phoebe sono in una macchina rossa e ridono come pazzi; sono bellissimi, e quelle risate sono per me come l'ossigeno.
"Ciao mammaa!" urlano i miei figli, agitando le braccia nella mia direzione.
Io li saluto e poi soffio loro un bacio. Si stanno divertendo davvero tantissimo, e Christian ed io insieme a loro. Da quando siamo arrivati mi sono soffermata più volte ad osservare le tante famiglie che sono qui, famiglie di qualsiasi etnia, più e meno numerose, con genitori più e meno giovani, ma c'è una cosa che accomuna tutte le famiglie: in questo mondo magico i genitori riescono a tornare bambini e ad emozionarsi esattamente come i loro figli.
Nel tardo pomeriggio rientriamo in hotel per fare una doccia e cambiarci per la cena. Phoebe insiste affinchè lei, Allie ed io ci vestiamo con gli stessi colori, ed io cerco di accontentarla. La comodità di avere due suite è che abbiamo di conseguenza due bagni, e quindi riusciamo a prepararci più velocemente: io penso alle bambine e Christian a Teddy. Io mi preparo per ultima, e poi mi siedo alla specchiera per truccarmi. I bambini sono tutti e tre sul nostro letto matrimoniale, sorvegliati da Christian che è al telefono con Grace e Carrick.
"Mamma, guarda!"
Mi volto e vedo Allie a pancia in giù sul letto, che prova a tirarsi su facendo leva sulle braccia e sulle ginocchia, in un buffo tentativo di gattonare. Dopo essersi ritrovata un paio di volte spiaggiata sul materasso, ad un tratto la mia piccolina riesce a spostarsi in avanti strisciando sulle ginocchia.
"Oooh, amore della mamma" mi alzo dalla specchiera e mi chino accanto al letto.
"Allie!" Christian richiama l'attenzione della bambina e appoggia il suo ciuccio sul lato opposto del letto.
A mia figlia si illumina lo sguardo come se avesse visto lo scrigno del tesoro, e goffamente gattona fino a raggiungere il suo obiettivo.
Mio marito mi guarda con un sorriso enorme e la prende in braccio. "Principessa! Hai imparato a gattonare!" le bacia il naso e lei ride.
Io inclino il viso e sorrido. Nei minuti successivi, mentre tento di finire di prepararmi, Teddy e Phoebe si divertono ad attirare l'attenzione di Allie per farla gattonare da un punto all'altro del letto. Io li guardo e sento il cuore gonfio di amore e orgoglio: la mia piccola stellina ha aggiunto un altro piccolo tassello al meraviglioso percorso delle sue scoperte, sta crescendo, e questa consapevolezza ha il potere di farmi scoppiare il cuore di felicità e al contempo inondarmi di nostalgia.
In tutto il suo trafficare da una parte all'altra del lettone, Allie perde la sua mollettina a forma di fiocco. La faccio sedere sulle mie gambe davanti alla specchiera per sistemargliela di nuovo.
"Quanto ti amo piccola mia" mormoro, baciandole la testa.
Prima di uscire a cena, facciamo una videochiamata con Thomas e Roxy. A Seattle adesso sono circa le 11 del mattino e oggi mio fratello ha appena iniziato le ferie, quindi saranno sicuramente insieme.
Infatti, non appena rispondono, lo schermo inquadra Thomas con Lucas sulle gambe che mangia una ciambella, e Roxy con Ryan in braccio. Adesso il piccolino ha quattro mesi, è ogni giorno sempre più bello e più cicciottello, ha i capelli castani della sua mamma e gli occhi azzurri del papà.
"Ciaooo!" esclamano Teddy e Phoebe, salutando con la mano.
"Heeyy, ciaoo!" risponde Thomas.
"Ma come siete belli! L'aria parigina vi fa bene" aggiunge Roxy.
"Voi come state?" domando "Quando partite per le vacanze?"
"Domani pomeriggio" risponde mia cognata, poi sposta leggermente la videocamera verso il pavimento, dove giacciono aperte due valigie colme di abiti e costumi da bagno "Guardate come siamo messi.."
Christian ed io ridiamo, poi la fotocamera ritorna ad inquadrare Roxy, Thomas e i bambini. Raccontiamo loro di come sta andando la nostra vacanza, in particolar modo Teddy e Phoebe sono entusiasti di raccontare tutto ciò che hanno visto oggi.
"E a proposito di Disneyland, cosa volevate dire agli zii??" rammenta Christian ai nostri figli.
"Grazie per averci regalato questa vacanza!" dicono loro in coro.
Mio fratello e mia cognata sorridono, inteneriti.
"Oh, amori dello zio, sono così felice che vi stiate divertendo tanto"
"E i miei cuccioli?" domando "Lucas, sei contento di partire per le vacanze?"
"Sìì!" esclama il mio nipotino, alzando le braccia al cielo.
"E Ryan sta facendo il bravo?"
"Sì, gli piace quando io gioco con la palla"
"Quando Lucas gioca, se ne sta nel suo passeggino e lo osserva per ore" spiega Roxy.
"Ooh, cucciolo della zia, quanto stai diventando grande!"
Ci aggiorniamo sulle ultime novità e poi chiudiamo la videochiamata, pronti per andare a cena.
Questa sera abbiamo prenotato al Buffalo Bill's Wild West Show, uno dei ristoranti più caratteristici di Disneyland, dove si tengono delle vere e proprie cene spettacolo a tema west, e con la comparsa a sorpresa di Topolino e dei suoi amici, per la felicità di grandi e piccini.

La mattina seguente a svegliarmi è il tocco disordinato e tenero di due manine. Apro lentamente gli occhi, e la prima cosa che vedo è il viso tondo e dolcissimo della mia cucciola, seduta in mezzo a me e Christian. Mio marito se ne sta disteso sul fianco, con una mano si regge la testa e con l'altra tiene ferma Allie.
"Buongiorno mamma" dice mio marito, sorridendomi.
"Buongiorno amore mio!" mormoro, tirando a me la mia piccola e abbracciandola forte. "Cosa combinate voi due mentre io dormo?"
"Ci stavamo facendo tante tante coccole" Christian accarezza i capelli di Allie "Poi la principessa non ha resistito e ti ha svegliata"
"È sveglia da molto?"
"Una ventina di minuti. Mi sono alzato per andare in bagno e l'ho trovata seduta nella culla, era sveglia e non ha detto nulla"
Mi sollevo leggermente, mettendomi semiseduta. "Sta proprio crescendo"
Allie tira la mia camicia da notte per arrampicarsi su di me.
"Ma dove vuoi andare?" la reggo per i fianchi e lei si tiene con i piedini sulle mie cosce fino a ritrovarsi con il viso all'altezza del mio.
Immerge i suoi occhi nei miei, azzurro nell'azzurro, allunga le manine per accarezzarmi il viso e mi sorride. Poi dalle sue labbra esce un'unica, piccola parolina, capace di spaccarmi il cuore.
"Maaamma" mormora, in maniera chiara, scandita, con le labbra che si baciano due volte.
Resto per qualche secondo a fissarla, senza riuscire a dire niente, poi all'improvviso mi accorgo delle lacrime che mi stanno riempiendo gli occhi. Per la terza volta nella mia vita mi sento chiamare con il più bell'appellativo che mi abbiano mai rivolto, e per la terza volta nella mia vita mi sento avvolgere da un'emozione che non ha eguali, un'emozione che è sempre come la prima volta: forte, sorprendente, intensa e straordinaria.
"Oh, amore mio" sussurro, stringendo forte la mia bambina. La riempio di baci e poco dopo anche Christian si aggiunge al nostro abbraccio.
"Maaaa" dice di nuovo Allie, intrufolando il viso tra il mio e quello del suo papà.
"Sei felice?" chiede Christian, baciandomi una spalla.
Non faccio in tempo a rispondere che sentiamo una porta aprirsi e qualche secondo dopo due piccole pesti saltano sul nostro letto, accerchiando subito Allie.
"Adesso sì"
La nostra seconda giornata a Disneyland inizia con la colazione al Plaza Garden Restaurant, dove, oltre a miriadi di leccornie tipiche, soprattutto dolci, c'è una bellissima sorpresa che attende i nostri bambini: l'incontro con i loro personaggi Disney preferiti in carne ed ossa. Mentre ci serviamo al buffet, in una sala dallo stile elegante e un po' barocco, vediamo girare tra i tavoli Topolino, Minnie, Paperino, Paperina, Pluto, Winnie The Pooh e i suoi amici.
Teddy e Phoebe li osservano con gli occhi spalancati, incapaci di spiccicare parola. Il tempo di sederci al nostro tavolo e ci raggiungono Topolino e Tigro.
"Ciaoo!!" agitano le mani e i bambini fanno altrettanto. "Che bei bambini! Da dove venite??"
"Da Seattle!" risponde fiero Teddy.
"Oh, l'America, che meraviglia! Posso sedermi con voi??" domanda Topolino.
"Sììì, vieni qui!" esclama mio figlio, indicando la sedia libera accanto a sé.
Topolino si siede tra lui e Phoebe, e chiede loro come si chiamano e quanti anni hanno. Allie sembra un po' impressionata da Tigro, e quando lui la prende in braccio mostra il labbruccio triste.
"No, amore" Christian si alza e le agita un giochino davanti al viso per farla sorridere.
Poco dopo ci raggiungono anche Minnie e Paperina, per la grande felicità di Phoebe, che non esita un attimo a farsi prendere in braccio e scattare una foto con loro.
"Tu sei la mia preferita" dice a Minnie, mostrandole il cerchietto che porta tra i capelli.
"Oh, ma grazie. E tu sei una bambina meravigliosa" risponde la ragazza che impersona Minnie, con una voce squillante e allegra.
Consumiamo la nostra colazione insieme a loro e scattiamo tantissime foto.
L'attenzione dei miei figli è completamente calamitata dai personaggi, ed è bellissimo per noi vederli così felici, così euforici. Incontrare dal vivo quelle icone che da anni sono i loro amici di giochi è per Teddy e Phoebe un sogno che si realizza, e per un genitore contribuire alla realizzazione del sogno di un figlio è una delle emozioni più belle che si possano provare.
La nostra giornata prosegue agli Studi Disney, dove ci immergiamo in una straordinaria atmosfera hollywoodiana. Visitiamo i set, i palcoscenici, e una guida ci spiega tanti dei trucchi e dei segreti che si celano dietro la realizzazione di film come quelli della Disney, ricchi di effetti speciali.
Nel pomeriggio, invece, ci immergiamo nel mondo di Alice nel Paese delle Meraviglie, visitando il Labirinto di Alice, dove sono ricreati tutti gli scenari della fiaba, all'interno dei quali i personaggi in carne ed ossa interpretano la fiaba stessa, guidati dalla voce di un narratore e con tanto di musiche ed effetti speciali in sottofondo.
La sera, piuttosto stanchi, restiamo a cena nel ristorante del nostro hotel, e poi concludiamo la serata sul terrazzo della nostra camera, a mangiare crepes alla Nutella e a guardare le stelle.

Il giorno seguente è il nostro terzo giorno a Disneyland, e in generale l'ultimo giorno della nostra vacanza francese. Ed è l'unica mattinata in cui, dopo la colazione, ci separiamo. Christian e Teddy vanno alla scoperta dello Store Lego, e, conoscendoli, credo che il padre si divertirà più del figlio; Phoebe, Allie ed io andiamo a scoprire l'attrazione che credo più di tutte renderà felice mia figlia: il Princess Pavilion, dove potremo incontrare le principesse Disney in carne ed ossa.
Prima di entrare c'è la possibilità, per chi lo desidera, di acquistare un abito uguale in tutto e per tutto a quello di una delle principesse: Phoebe sceglie per sé quello di Biancaneve, e per Allie quello di Cenerentola. Non pensavo avessero anche abiti per bambine più piccole di un anno, ma sono felice di averlo trovato: adesso le mie bambine sono davvero delle piccole principesse. Io mi limito ad indossare una semplice coroncina, ho pur sempre quasi ventinove anni.
Dopo la consueta fila, entriamo in una grande sala, arredata come il salone di un castello, dove ci attendono Biancaneve, Cenerentola, Belle e Ariel. Non so descrivere la felicità e l'emozione che prendono vita sul volto di mia figlia più grande quando vede le sue principesse preferite. Ha quasi paura di avvicinarsi, come se non riuscisse a credere di essere davvero qui con loro.
Le ragazze sono incantevoli, con abiti e acconciature che imitano perfettamente quelli delle principesse Disney che vediamo nei cartoni animati e nei film.
"Vieni tesoro" Biancaneve allunga la mano verso Phoebe "Sei vestita come me!"
Phoebe sorride e afferra la sua mano, poi indica Allie "Lei è la mia sorellina"
"Ma è bellissima!" esclama Cenerentola, chinandosi davanti al passeggino e prendendo la manina di Allie "Ciao piccolina!"
Mia figlia sembra affascinata e allunga le mani per accarezzarle il viso.
"Che amore!"
Nei minuti successivi Phoebe racconta della sua infinita passione per le Principesse, di tutti gli oggetti che ha a casa e della festa a tema che abbiamo organizzato per il suo compleanno dell'anno scorso. Dopo una marea di foto, lasciamo spazio agli altri bambini e torniamo a passeggiare per il parco, per poi incontrarci all'ora di pranzo con Christian e Teddy in una steakhouse. Mentre mangiamo ci raccontiamo le avventure della mattinata, e dopo pranzo torniamo un paio d'ore in hotel per riposare un po'.
Nel pomeriggio usciamo belli carichi per una super sessione di shopping. Disneyland offre una moltitudine di negozi, empori, boutique, e ci siamo voluti riservare un intero pomeriggio per acquistare souvenir, oggetti tipici, qualcosa di abbigliamento, e regalini per i nostri familiari. Teddy e Phoebe ci tengono molto a scegliere personalmente i regali per i loro cuginetti, nonché diversi ricordi per sé da portare a casa. Dal suo passeggino, Allie allunga una mano e acciuffa da uno scaffale un peluche di Simba.
"Ma.. Allie!" esclamo.
Christian ride. "Beh, direi che il suo regalo lo ha scelto da sola" si china davanti al passeggino "Brava amore, otto mesi e mezzo e già così decisa!"
"Mamma, papà, possiamo comprare una cosa tutti uguale?" propone Teddy.
"E cosa vorresti comprare?"
"Non lo so, una cosa che abbiamo tutti uguale"
Christian sorride e gli scompiglia i capelli. Il mio cucciolo sentimentale.
Girovagando in uno dei negozi, scegliamo un portachiavi a forma di faccia di Topolino su cui facciamo incidere le nostre iniziali: Christian ed io lo agganceremo alle nostre chiavi di casa, Teddy e Phoebe ai loro zainetti per la scuola, e quello di Allie lo appenderemo al passeggino. Così tutti abbiamo lo stesso gadget che ci unisce.
Al termine del nostro pomeriggio di acquisti, non oso neanche immaginare quale sia il resoconto della carta di credito, ma per una volta abbiamo voluto accontentare i nostri figli in tutto e per tutto, e, a dire il vero, anche mio marito ed io ci siamo lasciati un tantino andare.

Prima di andare a cena rientriamo nuovamente in hotel per fare una doccia e prepararci, questa sarà la nostra ultima sera a Disneyland e indossiamo i nostri vestiti più belli.
Per la cena abbiamo scelto il Walt's – an American restaurant, costituito da sei sale a tema, in cui si mescolano cucina americana ed europea. Noi scegliamo la sala Fantasyland, tutta arredata e decorata con dipinti, illustrazioni e oggetti ispirati alle fiabe europee, come La Bella Addormentata, Alice nel Paese delle Meraviglie e Pinocchio.
In questo posto ogni ristorante, ogni bar, ogni bistrot, ogni negozio è pervaso da un pizzico di magia, di fantasia, è come essere sempre a tre metri da terra, in un mondo parallelo.
Dopo la cena ci prepariamo a vivere uno degli eventi più attesi a Disneyland Paris: lo spettacolo Disney Illuminations: una parata di tutti i personaggi Disney più amati, che, con il Castello della Bella Addormentata come sfondo, danno vita alle fiabe più belle, quelle che hanno fatto e continuano a far incantare e innamorare bambini e adulti di tutte le generazioni.
Al cospetto del meraviglioso Castello, non ci rendiamo neanche conto del tempo che passa, mentre le torri prendono vita tra luci e musiche; ad un certo punto ci ritroviamo persino ad intonare le canzoni delle fiabe che vengono proiettate sulle pareti del Castello.
Io tengo in braccio Allie, che se ne sta ben ancorata al mio petto, con lo sguardo rapito da tutto ciò che la circonda; Christian è accanto a me e teniamo le mani sulle spalle dei nostri figli che sono davanti a noi. Tutti e cinque siamo con gli occhi verso l'alto, incantati da tanta meraviglia.
Gli straordinari giochi d'acqua e i fuochi d'artificio che brillano nella notte creano uno spettacolo strabiliante, e un coro mormorato di "Oooh" si eleva nell'aria.
Per un po' mi sento fuori dal mondo reale, mi sento immersa in una fiaba, fatta di luci, di musica e di stelle. Prima ancora che possa rendermene conto, sento una dolce lacrima scivolarmi lungo la guancia; mio marito se ne accorge e mi stringe di più a sé.
"Hey, piccola, cosa c'è?"
Gli sorrido. "È bellissimo" sussurro.
Guardo i miei bambini, osservo i loro occhi colmi di meraviglia, i loro sorrisi dolcissimi e le loro espressioni stupite, le espressioni di chi sta vivendo un sogno.
"Che bello!" esclama Phoebe.
Teddy la prende per mano e ride.
E la cosa più bella è rendersi conto che questo stato d'animo non è solo dei bambini, ma anche degli adulti.
È questa la vera magia.

La forza dell'AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora