Capitolo 56

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  10 Agosto 2015

POV ANASTASIA

Apro gli occhi avvertendo un peso sullo stomaco: è il braccio di Christian, che mi tiene stretta a sè, nascondendo la testa nell'incavo del mio collo. Ho caldo e ho bisogno di bere un po' d'acqua fresca.
Molto molto lentamente sollevo il braccio di Christian dal mio stomaco e sfuggo alla sua morsa; mi alzo cercando di muovere il meno possibile il materasso. Corro in cabina armadio ad indossare la camicia da notte che ieri sera non è proprio uscita dal cassetto: mio marito è stato alquanto insaziabile stanotte, ma non oso lamentarmi.
Prima di uscire dalla nostra stanza mi fermo ad osservare il mio bellissimo uomo: il suo fisico scolpito nudo dall'ombelico in su, i capelli in disordine, e quell'espressione imbronciata e dolce tipica di quando dorme. Incapace di resistere, gli lascio un tenero bacio sulla fronte e poi scendo in cucina per prendere un bicchiere d'acqua.
Sollevo lo sguardo all'orologio e noto che sono appena le sei, decisamente troppo presto, considerando che siamo in ferie. Ripongo il bicchiere in lavastoviglie e salgo nuovamente su. Prima di tornare in camera passo in cameretta dei bambini. Do un bacino sulla guancia a Teddy, che dorme con la stessa identica espressione di suo padre, e poi mi avvicino alla culla di Phoebe.
Le sfioro dolcemente una guanciotta con il dorso della mano, e mi fermo ad osservarla.
Oggi compie un anno la mia piccolina, e a me sembra impossibile. Ripenso a quanto l'abbiamo cercata, desiderata, aspettata con emozione, e poi ripenso al primo momento in cui i miei occhi hanno incontrato i suoi, ed esattamente com'era accaduto con Teddy, in quell'istante ho conosciuto una nuova felicità, una felicità che ha invaso la nostra famiglia e ci ha accompagnati in questi dodici bellissimi mesi. Quella stessa felicità che mi scoppia dentro ogni volta in cui la vedo ridere, fare nuove scoperte, abbracciarmi a modo suo, accoccolarsi al mio petto per addormentarsi, e in quei momenti diventiamo di nuovo una cosa sola, come quando era dentro di me.
Quella felicità che mi pervade ogni volta in cui la vedo stretta a Christian, il suo valoroso principe azzurro, o quando la vedo con Teddy. E' così piccola, eppure già così legata a suo fratello: lo cerca sempre con lo sguardo, ride quando è con lui, ama giocare con lui ed essere coccolata. E Teddy.. Teddy è innamorato della sorellina: in questi dodici mesi mi ha insegnato tanto, e mi ha emozionata tanto. Temevo che con l'arrivo di Phoebe sarebbe stato geloso, si sarebbe sentito meno amato da me e da Christian, invece è stato subito entusiasta del suo arrivo, e giorno dopo giorno il suo amore verso la sorellina aumenta sempre di più.
Ad un tratto sento dei passi alle mie spalle, mi volto e vedo Christian venire verso di me.
"Hei"
"Mi sono svegliato e non c'eri" mormora abbracciandomi da dietro e dandomi un tenero bacio su una tempia.
"Sono scesa in cucina per bere, poi sono venuta a controllarli, e non sono riuscita più ad andare via.."
Christian sospira, stringendomi forte e guardando nostra figlia.
"Sembra incredibile che sia passato già un anno, vero?" sussurra, leggendomi nel pensiero.
Annuisco e sfioro le sue mani, unite sul mio ventre.
"Sai.. spesso, prima che nascesse, mi sono chiesto se sarei riuscito a provare per lei lo stesso amore che provavo per Teddy.." confessa Christian "Ma quando è nata ho provato per entrambi un amore rinnovato, più forte, più potente.." sorrido, accoccolandomi di più tra le sue braccia. "Ricordo come fosse ora quando l'ho presa in braccio per la prima volta, in sala parto: tremavo, era così piccola, eppure in quei pochi istanti mi aveva già rapito l'anima.."
Mi volto tra le sue braccia, cingendogli il collo con le mie, e lo bacio teneramente sulle labbra.
"Lo sai che sei un marito e un padre meraviglioso??"
Christian mi rivolge un bellissimo sorriso, mentre il suo sguardo si addolcisce. "Se lo sono è solo grazie a te, e ai nostri figli.."
Mi adagio con la testa sul suo petto, lasciandomi stringere dalle sue braccia forti, il mio porto sicuro.
Torniamo in camera e ci rimettiamo a letto abbracciati, e ci addormentiamo un altro po'. Quando mi sveglio, trovo un paio d'occhi magnetici che mi fissano con amore.
"Heey" mormoro, avvicinandomi a Christian e baciandogli teneramente le labbra. "Sei sveglio da molto?"
Scuote la testa. "Guardarti dormire per me è sempre una delle cose più belle del mondo.."
Mi accoccolo tra le sue braccia, respirando il suo profumo. "Per me svegliarmi accanto a te è una delle cose più belle del mondo" replico, guadagnandomi un bacio dolce e passionale.
"A volte vorrei essere ancora a Santa Monica.." mugugno, con le labbra contro il collo di Christian.
"Hai ragione piccola, sono stati giorni bellissimi!"
Siamo tornati due giorni fa da tre meravigliose settimane di vacanza in California, in un hotel meraviglioso, con una vista sulla costa e sull'oceano a dir poco mozzafiato. La mattina andavamo al mare, i bambini si sono divertiti tantissimo a giocare con la sabbia, e non mi vergogno di dire che anche Christian ed io amavamo costruire castelli e giocare con loro; nel pomeriggio andavamo in piscina, a passeggiare in centro, al parco, la sera cenavamo al ristorante e dopo cena solitamente c'era sempre qualche serata particolare nei dintorni: concerti, cinema all'aperto, spettacoli per i bambini. E se non ci andava di partecipare alle serate organizzate, uscivamo a fare una passeggiata o a prendere un gelato.
Sono stati giorni davvero meravigliosi; la parola d'ordine è stata: FAMIGLIA. Abbiamo assaporato ogni singolo istante, ed è stato bellissimo vedere l'euforia sul viso dei miei figli per ogni nuova scoperta. Un pomeriggio siamo riusciti anche ad andare a pesca in un ruscello poco distante dal nostro hotel. Tra Christian e Teddy non so chi fosse il bambino, erano entrambi elettrizzati e soddisfatti ad ogni pesciolino che abboccava al loro amo. Phoebe ed io, invece, li osservavamo sedute sul prato, a coccolarci e giocare con i peluche.
Ad un tratto sento delle voci provenire dal corridoio.
"Hai sentito anche tu?" domando a Christian, che si concentra e aguzza l'udito.
"Effettivamente sì.."
"Forse è Teddy che si è svegliato, vado a vedere" mi alzo ed esco dalla nostra stanza.
Arrivata in cameretta, mi fermo sull'uscio, perchè la scena che mi si para davanti è una delle più dolci e divertenti che abbia mai visto.
Teddy è in piedi accanto alla culla di Phoebe, che si è svegliata e messa seduta, e dialogano attraverso le sbarre di legno bianco della culla.
"Tu non puoi venire qua, pecchè sei piccola" tenta di spiegarle Teddy.
Soffoco una risata, perchè lui ovviamente è grande.
Sento dei passi venire verso di me, mi volto e faccio segno a Christian di non fare rumore. Mio marito mi raggiunge e si ferma ad osservare il siparietto tra i nostri bambini.
Teddy si mantiene a due sbarre della culla e appoggia la testa nel mezzo, Phoebe ride e si avvicina, baciandogli il nasino.
"Heey, ma quì due signorini si sono già svegliati!" esclama Christian, entrando in cameretta.
"Papà!" Teddy gli corre incontro e Christian lo prende in braccio.
"Allora, di chi è oggi la festa??"
"Di Pheee!!" esclama mio figlio felice.
"Buongiorno!" entro anche io in cameretta, do un bacio a Teddy per poi prendere in braccio la festeggiata.
"Auguri principessa!!" le do un enorme bacio, e la mia piccolina ride, con gli occhi che brillano.
Christian si avvicina con Teddy e anche lui schiocca un tenerissimo bacio sulla guancia di Phoebe. "Auguri amore mio" e poi accontenta nostro figlio che scalpita per abbracciare la sorellina.
Scendiamo a fare colazione, e Teddy rimane un po' deluso quando scopre che Mrs Jones ha apparecchiato in cucina e non in giardino. Lui ancora non lo sa, ma in giardino c'è il regalo per Phoebe, che poi è un regalo anche per lui.
Alla fine le ottime ciambelle di Gail lo distraggono da qualsiasi protesta. Dopo la colazione ci vestiamo e vestiamo i bambini, poi scendiamo in salone per poter accedere al giardino. Christian ed io siamo quasi più euforici di loro per il regalo che stiamo per mostrargli; ma è una cosa che sappiamo piacerà moltissimo a tutti e due, e li renderà felici.
"Bimbi siamo pronti??"
"Sììììì!" urla Teddy, scalpitando tra le braccia di Christian, mentre io tengo in braccio Phoebe.
"Però per questa sorpresa bisogna chiudere gli occhi" copro con una mano gli occhi di Phoebe, e mio marito fa lo stesso con Teddy.
Apriamo la portafinestra del salone e usciamo in giardino, ad una trentina di metri ci fermiamo.
"Allora.. uno.. due.. e.."
"Treee!" conclude Teddy impaziente.
Togliamo le mani dagli occhi dei bambini, consentendogli di guardare il tanto atteso regalo: un'ampia area giochi tutta per loro, con due scivoli, uno più basso e uno più alto, le altalene, un piccolo tavolino colorato con le sedioline, due cavallucci a dondolo, due casette colorate fatte a misura di bambino. A terra è stato montato un tipo di asfalto gommato rivestito di finta erbetta verde, così se cadono non rischiano di farsi male. Ovviamente dei lavori si è occupato lo zio Elliot, che ha voluto che tutto fosse perfetto per i suoi nipotini. Non è stato semplice convincere Teddy a non uscire in giardino in questi due giorni, ma non potevamo rischiare di rovinare la sorpresa.
E se da un lato ero sicura che i miei bambini ne sarebbero stati felici, dall'altro mai avrei potuto immaginare il sorriso e l'euforia che vedo dipinti sui loro volti.
Teddy insiste per scendere dalle braccia di Christian e corre subito verso i giochi, li tocca, li guarda, incredulo che siano suoi. Mi avvicino anche io con Phoebe e la metto giù, facendola appoggiare al tavolino; sta imparando a camminare, ma ancora non è in grado di reggersi da sola.
"Amore ti piace?" chiedo alla mia piccola, che si guarda intorno e ride, battendo poi le manine.
Christian ed io ci guardiamo negli occhi e ci sorridiamo, orgogliosi dei nostri bambini; non esiste appagamento più grande del loro sorriso e della loro euforia.
Teddy subito si fionda sullo scivolo grande, aiutato da Christian, mentre io faccio sedere Phoebe sulla cima dello scivolo piccolo, e le do la mano per farla scendere.
"Brava!" esclamiamo in coro Christian, Teddy ed io. Phoebe ci guarda e ride come una pazza.
"Ma quanto sei bella" dice Christian prendendola in braccio e sbaciucchiandola tutta.
"Mamma andiamo lì" suggerisce mio figlio, indicando una delle due casette.
Lo accontento subito, aprendogli la porticina e facendolo entrare. Lui per prima cosa si affaccia dalla piccola finestrella verde.
"Ciaooo!!" urla verso il suo papà e la sua sorellina.
Phoebe agita la mano per salutarlo, e Chrisitan la mette giù e le tiene le manine per farla arrivare vicino alla casetta. Mia figlia si mantiene alla finestrella e ride, allungando le mani e accarezzando le guance di suo fratello.
Mio marito tira fuori il cellulare dalla tasca e scatta qualche foto: è impossibile non immortalare momenti come questo.
Inutile dire che trascorriamo tutta la mattinata in giardino, i bambini sono entusiasti e passano da un gioco all'altro. Anche Christian ed io siamo euforici come se avessimo la loro età, più volte ci lasciamo andare alla tentazione di salire sull'altalena o sullo scivolo, per fortuna il materiale è della migliore qualità e riesce a reggere anche il nostro peso.
"Ana, Mrs Jones ha detto che il pranzo è pronto" mi ricorda mio marito, con un tono quasi scocciato.
"Sì, ho capito! Un minuto e arriviamo.."
"Vuoi uscire da quella casetta??" insiste Christian, quasi esasperato.
"Vieni a prendermi" lo provoco.
Christian sbuffa, ma è evidente che nasconda un sorrisetto impertinente; dopodichè si china e, con un po' di fatica entra a carponi dalla porticina della casetta e comincia a farmi il solletico, tra le risate dei bambini.
"Allora? Ti sbrighi ad uscire??"
Rido e mi dimeno tra le sue braccia. "Okei, okei.." mi arrendo infine.
"Sei proprio una bimba" mormora Christian baciandomi teneramente le labbra.
"Papàà, mamma, pappaaa!" ci riporta all'attenzione Teddy.
"Agli ordini!" esclama Christian, uscendo dalla casetta e prendendo in braccio Phoebe. Io prendo per mano Teddy ed entriamo in casa per mangiare.
Neanche il tempo di finire il pranzo che i bambini crollano a tavola, sicuramente stanchi dopo la mattinata sfrenata in giardino. Christian ed io li portiamo in cameretta e li mettiamo a nanna, dopodichè scendiamo al piano inferiore e ci dirigiamo nel nostro ufficio, lui per controllare alcune mail della GEH, ed io per visionare un paio di curriculum; nei prossimi mesi alcuni dipendenti andranno in pensione, ed io, insieme al mio staff amministrativo, stiamo valutando nuovi profili.
"Amore, sicuro che non vuoi discutere anche tu dei curriculum?"
Christian discosta lo sguardo dallo schermo per guardarmi. "Amore non è necessario: io mi fido pienamente di te, Elizabeth e gli altri membri dello staff.. Siete voi che vivete in redazione e nessuno meglio di voi può sapere chi possa essere la persona migliore.."
Annuisco e mi fermo ad osservare mio marito che torna a concentrarsi sul computer. E' adorabile con quell'espressione assorta, le dita che scorrono veloci sui tasti, quel suo modo di portarsi la penna alle labbra mentre legge.
Mi è venuta una gran voglia di stuzzicarlo un po'..
"Dunque" dico ad alta voce "Mark Colin, età: 28, alto, biondo, occhi verdi, bella presenza, e.. oh, ha un debole per le more con gli occhi azzurri.. direi che è perfetto.." commento, leggendo ovviamente cose inesistenti.
Sollevo lo sguardo e vedo Christian che mi osserva con la schiena appoggiata allo schienale, le braccia conserte e gli occhi ridotti a fessura.
"Cosa c'è? Ti interessa questo profilo?" lo provoco, tentando di rimanere seria.
"Molto" risponde alzandosi e camminando lentamente verso di me. "E dimmi un po'.." prosegue, posizionandosi alle spalle della mia sedia e chinandosi in modo da giungere con la bocca nei pressi del mio orecchio "C'è scritto anche se è capace di farti tremare semplicemente sussurrandoti all'orecchio?" sussurra, con quella voce che, come ha appena detto, mi fa tremare.
Mi lascio sfuggire un sospiro, inclinando la testa per far posto alla punta del suo naso che sfiora con estrema delicatezza il mio collo, dal retro dell'orecchio alla clavicola e viceversa.
"E.. è capace di farti rabbrividire così?" sussurra ancora, sfiorandomi la pelle delle cosce al di sotto del vestitino che indosso.
Sto rischiando seriamente di andare a fuoco, questo modo che mio marito ha di sedurmi mi fa letteralmente impazzire.
"Non lo so.." mormoro, con il respiro corto "Pensavo di convocarlo per un colloquio proprio per scoprirlo.." lancio la bomba, consapevole di scatenare in Christian la reazione da uomo delle caverne.
Infatti un istante dopo mio marito fa voltare la sedia verso di lui e mi tira per le mani, facendomi alzare e scontare contro il suo petto.
"Cos'è che vorresti scoprire?" domanda, sfidandomi con gli occhi.
Senza dire nulla, faccio per cingergli il collo e baciarlo, ma lui mi blocca le braccia, portandole dietro la mia schiena.
"E no! Troppo facile risolvere così.." mi riprende.
Dopodichè scosta le scartoffie inutili e mi fa sedere sulla scrivania, allargandomi le gambe e intrufolandosi nel mezzo.
Mi guarda intensamente negli occhi per diversi secondi, e quel suo sguardo magnetico riesce a farmi perdere la cognizione del tempo e dello spazio. Poi, quasi in maniera rude, mi afferra il mento e attira la mia bocca verso la sua, baciandomi con una passione che mi infiamma il sangue.
Le mie mani si intrufolano tra i suoi capelli, mentre le sue raggiungono l'orlo del mio vestitino e lo fanno scorrere verso i miei fianchi per poi sfilarmelo e lanciarlo sulla poltrona.
"Quanto sei bella" mormora sulle mie labbra, accarezzandomi le gambe, i fianchi e poi il seno.
"Lei è ancora troppo vestito, Mr Grey" constato, sfilandogli la maglietta e slacciandogli i bottoni dei jeans.
Le mie mani vagano su quella meraviglia di pettorali e addominali che si ritrova, e giuro che dopo quattro anni ancora non riesco a capacitarmi del fatto che tutto questo ben di Dio sia mio e solo mio.
Christian mi slaccia il reggiseno e le sue labbra lasciano le mie per dedicare attenzioni al mio collo e poi al mio seno, facendomi perdere completamente la ragione.
"Christian.." sussurro.
Mio marito attira il mio bacino verso il suo, premendomi contro la sua eccitazione.
"Cosa c'è?" domanda, pur essendo perfettamente consapevole di quanto io soffra per la sua tortura prolungata.
"Ti prego.." sospiro.
"Ti prego cosa??"
Ama proprio farselo dire. Sadico.
"Fammi tua" lo supplico, portando il suo viso all'altezza del mio.
Christian mi mostra il suo sorrisetto seducente, e mi sfila lentamente anche l'ultimo indumento intimo che ho ancora addosso; dopodichè si libera dei jeans e dei boxer e tenendomi per le cosce esaudisce finalmente la mia richiesta di farmi sua.
Stringo forte le gambe intorno ai suoi fianchi, mentre mio marito venera il mio corpo, baciandomi ovunque e sussurrandomi parole dolci, e qualcuna anche un po' meno...
I minuti successivi sono un susseguirsi di sospiri, gemiti, baci, sussurri, corpi che si uniscono e mani che si cercano, fino a quando non raggiungiamo l'apice della passione nello stesso istante.


Un paio d'ore più tardi sono in cucina insieme a Gail per preparare la cena per stasera. Christian e Taylor invece sono in giardino con i bambini. Ormai Teddy e Phoebe non vogliono saperne di abbandonare i loro nuovi giochi, e anche John sembra apprezzarli molto, anche se è più piccolo.
"Com'è stata la vacanza in Spagna?" chiedo a Gail.
Lei e Jason sono tornati dalle vacanze un giorno prima di noi; Christian ha voluto dare a Taylor le ferie in corrispondenza delle nostre. A Santa Monica con noi c'era Sawyer, che è andato in ferie questa mattina e ne avrà per tre settimane.
Roxy, invece, è andata in ferie oggi: lei e Thomas hanno in programma di trascorrere due settimane al mare con il piccolo Lucas. E dopo, anche se Gail ormai ha abbondantemente terminato il periodo di maternità, tornerà a lavorare quì. E' diventata ormai un aiuto preziosissimo per noi, e con tre bambini in casa Gail non può fare tutto da sola.
"Oh è stata fantastica. L'Europa è bellissima, il mare era meraviglioso e gli abitanti del Sud della Spagna sono così allegri e accoglienti.."
"A John è piaciuto il mare?"
"Il primo incontro con l'acqua è stato un po' complicato, ma alla fine è normale.. Il secondo giorno è stato già migliore.. Non ama molto il salvagente, infatti era sempre in braccio a me o al papà, però si è divertito!"
"Questa è la cosa più importante! Si vede che siete stati bene, tu e Jason avete un viso molto rilassato.."
Gail mi sorride, per poi riprendere ad impastare. Per questa sera abbiamo deciso di preparare una cena tutta a base di stuzzichini: tagliere di affettati e formaggi, pizzette, torte rustiche di diversi tipi, bocconcini di pollo, spiedini; poi dolcetti di diversi tipi e infine la torta, che è l'unica incognita della serata: Mrs Jones non ha voluto dirmi come sarà, infatti l'ha preparata nella sua cucina, dice che è una sorpresa per Phoebe.
"Mamma, io ho fame!" dice il mio piccolo, irrompendo in cucina.
"Hai ragione amore. Torna in giardino a giocare che io vi preparo la merenda.."
Teddy sorride ed esce correndo dalla cucina. Io interrompo momentaneamente ciò che stavo facendo ed estraggo la vaschetta di gelato dal freezer, preparo due coppette per i bimbi e due bicchieri di aperitivo analcolico per Christian e Jason, con tanto di noccioline e patatine accanto. Sistemo tutto in un vassoio ed esco in giardino, dirigendomi verso il gazebo dove Christian e Taylor siedono comodi sulle poltroncine, tenendo d'occhio i bambini che giocano tra gli scivoli e le casette.
"Ecco la merenda!!" esclamo, appoggiando il vassoio sul tavolino di vimini.
Teddy è il primo ad accorrere, Taylor si alza per prendere in braccio John, mentre io prendo Phoebe e la faccio sedere sulle gambe di Christian.
"Un trattamento migliore dei più prestigiosi bar di Madrid" osserva Taylor compiaciuto.
"Lo dico sempre io che ho la moglie migliore del mondo" prosegue Christian.
Incrocio le braccia e li guardo con un sorrisetto. "Io vi ringrazio. Ma non pensate che adularmi possa servirvi a scansare le fatiche. Tra poco dovete cominciare a prendere le sedie in più dal garage, gonfiare i palloncini e allestire i festoni. Tutto chiaro?"
"Chiarissimo!" rispondono in coro, per poi scoppiare a ridere, come fossero vecchi amici.
Beh, vecchi forse no, però nel loro rapporto c'è qualcosa che ricorda vagamente l'amicizia. In fondo Taylor è al fianco di Christian da oltre otto anni ormai, conosce ogni sua singola sfumatura, ogni suo segreto, ogni suo timore; è ed è stato una persona preziosa per lui, non solo a livello professionale, ma soprattutto umano.

Quando finalmente in cucina è quasi tutto pronto, vado a fare una doccia e a cambiarmi, indossando un semplice abito da cocktail fucsia con una fascia bianca in vita che si chiude in un fiocco dietro la schiena, e un paio di scarpe con il tacco bianche. Anche Christian si cambia, e indossa un paio di pantaloni blu con una camicia color grigio perla, e Teddy insiste per vestirsi uguale a lui. Quando scopre, però, che lui non ha una camicia grigia, costringe Christian a cambiarsi, così ne indossano entrambi una azzurra.
La festeggiata, invece, ha un vestitino rosa con la gonna ampia, dei fiorellini bianchi e fucsia sulle spalline e in vita, e ai piedi un paio di sandaletti fucsia con gli stessi fiorellini. Con quei capelli bruni e quegli occhioni grigi, il rosa e il fucsia le donano tantissimo, ma, in fondo, la mia principessa è meravigliosa con qualsiasi cosa addosso.
Prima che arrivino gli ospiti scendo in giardino a controllare l'allestimento, e devo dire che Christian e Taylor sono stati davvero eccellenti, anche se qualcosa mi dice che ci sia anche lo zampino di Gail.
Tra un lampione e l'altro è teso uno striscione rosa con la scritta BUON 1° COMPLEANNO; sul tavolo è distesa la tovaglia di lino rosa con i tovaglioli abbinati. Sul tavolino dei bimbi ci sono i cappellini di carta a forma di cono bianchi e rosa, e decine di palloncini sparsi in giro per il giardino.
Christian ed io chiediamo a Taylor di scattare una foto a tutti e quattro, e ci chiniamo in modo da essere all'altezza dei bimbi.
Dopo i vari scatti, Teddy si avvicina a Phoebe per abbracciarla e darle un bacino, e lei, per la prima volta, pronuncia il suo nome, a modo suo.
"Diddi" mormora mia figlia, dando le mani al suo fratellino per reggersi meglio.
Christian sgrana gli occhi. "Cos'hai detto, principessa??"
"Mi sa che ha detto Teddy" rispondo, guardando Phoebe e accarezzandole i capelli.
"Davvero mamma??" chiede sorpreso Teddy.
"Sì, amore. Solo che è piccola e non lo sa dire ancora bene.."
Mio figlio sorride contento e abbraccia la sua sorellina. "Piccolina" le dice.
Christian ed io ci guardiamo e scoppiamo a ridere, osservando i nostri figli con infinito amore.
Poco dopo cominciano ad arrivare i nostri familiari e, dopo l'apertura dei regali, con grande euforia da parte di Phoebe, siamo finalmente pronti per metterci a tavola.
La cena è, come sempre, ottima e graditissima a tutti; ed io amo sempre moltissimo queste occasioni in cui siamo tutti insieme. C'è anche mio padre, che ultimamente sta passando a trovarci più spesso, e i miei figli adorano giocare con lui; Phoebe è la sua piccola stellina e Teddy.. Teddy è il suo ometto, il suo orgoglio.
Tra una portata e l'altra, i bambini scalpitano per andare a giocare. A Phoebe, Teddy e John si aggiungono anche Ava e Lucas, particolarmente entusiasti della nuova area giochi; è bellissimo vederli passare da un gioco all'altro, allegri ed euforici. E a loro si aggregano anche Mia e Roxy, che sembrano quasi più piccole dei bambini.
Mi avvicino a Christian, Elliot, Ethan e Thomas che chiacchierano seduti sulle poltroncine del gazebo.
Mi siedo sul bracciolo della poltrona di Ethan.
"Hey Ana" mi sorride.
"Sembra che stia meglio, no?" domando, alludendo chiaramente a Mia.
"Sì" risponde lui sospirando "Siamo stati una settimana a Los Angeles e sembra essersi rilassata un po'.. Ci sono ancora momenti in cui si ferma a pensare, ed improvvisamente scoppia a piangere, ma io la lascio sfogare, perchè so che ne ha bisogno.."
"Fai bene. So che non è facile neanche per te.."
Ethan scuote la testa. "No, non è facile. Però pian piano stiamo cercando di andare avanti e acquisire ottimismo.."
Gli sorrido e gli stringo affettuosamente la spalla.
"Ecco la mia mongolfiera preferita!!" esclama ad un tratto Elliot.
Mi volto e vedo venire verso di noi Kate, bellissima e solare con il suo pancione di sette mesi.
"Fai poco lo spiritoso" ribatte risentita la mia amica, sedendosi accanto a lui e mollandogli un buffetto sul braccio.
"Scema, lo sai che sei sempre bellissima" dice mio cognato stringendola a sè e baciandole teneramente la testa, e Kate, come al solito, si scioglie tra le sue braccia come neve al sole.
Mi alzo e vado a sedermi accanto a Kate. "Allora, come sta la mia nipotina?" domando, accarezzandole il pancione.
"Bene, tanto per cambiare scalcia come una pazza.. Due giorni fa sono stata dal ginecologo: è lunga 38 centimetri e pesa ben 1,7 chilogrammi.."
"Caspita!!!" esclamo affascinata. "Sarà un'altra orsacchiotta come la sorellina!"
La mia amica ride e annuisce. "La sera sto anche cominciando ad avvertire qualche doloretto, però il medico ha detto che è normale.."
"Eh sì, sono rompipalle, ma sono normali. Avete già scelto il nome?"
"Sì. Elizabeth.."
"Elizabeth Grey. Suona bene! Mi piace!"
Sorrido e la abbraccio; non vedo l'ora che nasca la mia nipotina.

Phoebe e Teddy saltellano sulle sedie, tenuti da me e Christian, mentre Mrs Jones porta in tavola una torta che definire spettacolare è poco.
Una base rotonda ricoperta di panna bianca con fiorellini rosa e scagliette di cioccolato rosa, e sopra un orsacchiotto tutto fatto di zucchero dalle mani di Gail, bianco con una maglietta rosa, gli occhi e il naso neri e la bocca rossa. L'orsacchiotto regge una bandierina a forma di cuore con la scritta "Buon compleanno Phoebe".
I nostri familiari cantano "Happy birthday to you", ed io osservo gli occhi della mia piccolina che brillano grazie alla luce della candelina, ripensando a questi trecentosessantacinque giorni di noi, ai sorrisi, alle lacrime, alle preoccupazioni, alle emozioni, alle scoperte, a tutte le prime volte, agli abbracci, alle coccole, ai pianti di notte.. e all'amore, all'immenso amore che questa piccola principessa ha portato nella nostra famiglia.
Al termine della canzoncina, tutti e quattro spegniamo la candelina, dopodichè prendo in braccio Phoebe e la stringo forte a me, incapace di trattenere le lacrime.
"Tanti auguri amore della mamma" sussurro.
Al nostro abbraccio si aggiungono Christian e Teddy. Guardo mio marito negli occhi e li vedo lucidi, e so che proviamo esattamente gli stessi sentimenti.
Christian tiene con un braccio Teddy e con l'altro avvolge anche me e Phoebe. Bacia me sulle labbra e i nostri figli sulle guance.
"Siete tutta la mia vita".



Un mese dopo...

"Che dici, vado a svegliarlo?" chiedo a Christian, che è seduto a tavola a prendere il caffè.
Mio marito dà un'occhiata all'orologio che ha al polso. "Ehm.. sono le otto.. direi di sì.."
Annuisco e salgo in cameretta per svegliare Teddy. Mi chino accanto al suo letto e comincio ad accarezzargli i capelli.
"Amore.. sveglia.." sussurro dolcemente.
Mio figlio comincia a muoversi, apre gli occhi e poi li richiude subito.
"Dai cucciolo" ridacchio "Dobbiamo andare a scuola.."
Ed eccolo che non appena sente la parola 'scuola', scatta a sedere.
"Adesso mamma??"
"Sì amore, tra poco. Prima però dobbiamo fare colazione e vestirci.." dico prendendolo in braccio e scendendo al piano inferiore, mentre Phoebe continua tranquilla a dormire.
Ebbene sì, oggi il mio piccolino comincia l'asilo. Sono diverse settimane che aspettiamo questo giorno; Teddy è impaziente ed euforico, negli ultimi dieci giorni ogni mattina ha chiesto se fosse il giorno della scuola.
Anche Christian ed io siamo emozionati, è un giorno importante per il nostro cucciolo, un'altra prima volta, un altro grande passo.
"Buongiorno!" esclamo, entrando in cucina.
"Buongiorno campione!" Christian si alza e prende in braccio Teddy, facendolo sedere sulle sue gambe e porgendogli la tazza di latte e cacao, che mio figlio pian piano inizia a bere.
Mi siedo anche io a tavola e mangio una brioche, accompagnandola con un succo di frutta.
"Ho finito!" annuncia Teddy appoggiando sul tavolo la tazza vuota.
"Bravo! E dimmi, dove andiamo oggi??" gli chiede Christian.
"A 'cuolaaaaa!!" esclama mio figlio felice.
Spero tanto che mantenga questo entusiasmo anche nei mesi a venire. Soffrirei troppo nel lasciarlo a scuola in lacrime; già soffro ora all'idea di non saperlo a casa con me o con Gail.
Dopo la colazione salgo in bagno per lavare e vestire Teddy; gli faccio indossare il completino nuovo che abbiamo comprato per il grande giorno: jeans, polo blu con i dettagli azzurri e scarpe blu con il logo azzurro. Sopra deve indossare il grembiulino a quadretti bianchi e azzurri con su ricamato il nome della scuola, selezionata, studiata e controllata da Taylor e Sawyer ovviamente.
Ultimo tocco, lo zainetto blu e rosso di Topolino. Teddy l'ha scelto tutto da solo, e quando l'abbiamo comprato aveva gli occhi che brillavano. Basta davvero poco per renderlo felice, e questa è una cosa meravigliosa.
"Amore sei bellissimo!" dico emozionata, abbracciando forte il mio piccolino.
Prima di uscire di casa Christian gli scatta qualche foto con il cellulare, mandandola poi a Mia, Elliot e Thomas.
Quando siamo tutti pronti usciamo di casa, tranne la principessa perchè dorme ancora e non c'è motivo di svegliarla; saliamo in macchina e alle 9 in punto siamo fuori al cancello dell'asilo, che per fortuna è a pochi minuti da casa. Nel cortile antistante l'entrata principale ci sono numerosi bambini accompagnati dai genitori, e noi tre ci aggreghiamo a loro, mentre la direttrice ci dà il benvenuto e annuncia gli elenchi delle varie classi dei bambini del primo anno. Ogni classe è contrassegnata da un colore: Teddy è in quella blu.
Non appena ci danno il permesso, entriamo nella scuola e ci dirigiamo nella classe a noi assegnata, dove ci accolgono due maestre giovani, dall'aria dolce, ma competente.
"Buongiorno!" esclamano con un sorriso.
"Salve, Christian Grey" risponde cordialmente mio marito stringendo loro la mano.
"Anastasia Grey" aggiungo, facendo altrettanto.
"E' un piacere, signori Grey" dice una delle due, dopodichè si china in modo da essere all'altezza di Teddy "Ciao, io sono la maestra Jenny, tu come ti chiami??"
Teddy mi guarda, con quella tipica aria di quando fa il timido.
"Rispondi amore" lo incito dolcemente.
"Teddy.." mormora poi mio figlio.
"Che bel nome! Vogliamo conoscere gli altri bimbi?"
Teddy guarda me e Christian, che il nostro sorriso lo convince ad annuire e prendere la mano della maestra, che lo conduce al centro della stanza insieme agli altri bambini.
"Sembra un bambino molto socievole" commenta l'altra maestra, che leggo sul tesserino che ha appuntato al tailleur chiamarsi Lucy.
"Lo è" conferma Christian con un sorriso.
"E' normale che i primi giorni possano non essere sempre rose e fiori, ma il nostro obiettivo è farli ambientare il prima possibile, farli socializzare e divertire" ci spiega, con voce pacata e rassicurante.
Dopo pochi minuti man mano i genitori cominciano ad andare via, e inevitabilmente qualche bambino comincia a piangere.
"Mamma" dice Teddy venendo verso di me e indicando un bambino biondo "Pecchè piange?"
"Perchè.. perchè non voleva che la mamma se ne andasse.. Però tu lo sai che i grandi non possono stare a scuola, vero??"
Lui annuisce.
Christian ed io per svariati giorni gli abbiamo ripetuto che a scuola ci sono solo i bambini, e i genitori no, in modo da farlo arrivare il più possibile preparato al fatto che noi non possiamo stare quì con lui.
"Amore" dice Christian chinandosi "Adesso mamma e papà vanno via, però ti aspettano quì fuori, okei??"
"Babbene!"
Christian gli accarezza i capelli. "Ti piace qui?"
"Sii, posso giocare?" indica i vari giocattoli, pupazzi e costruzioni ordinatamente sparsi per la stanza.
"Ma certo che puoi giocare!" interviene la maestra con un sorriso.
Christian ed io lo stritoliamo in un abbraccio e poi, dopo aver salutato cordialmente le maestre, ci allontaniamo. Siamo sull'uscio della porta quando vediamo Teddy prendere due macchinine dal tavolino dei giochi e avvicinarsi al bimbo che piangeva.
"Giochi con me?"
Il bimbo tira su con il naso e prende la macchinina che Teddy gli porge.
Fuori dall'aula, Christian mi stringe la mano e mi guarda negli occhi, e, nonostante la buona volontà, non riesco a trattenere una lacrima.
"E lo sapevo io.. quello stavo aspettando.." mi prende in giro mio marito, abbracciandomi.
"Cretino" farfuglio, facendolo ridacchiare.
Mi stacco dall'abbraccio e Christian mi asciuga dolcemente le lacrime.
"Sto scherzando piccola. Anche io sono emozionato.."
"E' che.. ogni volta riesce sempre a sorprendermi.. Io temevo che facesse qualche scenata, cominciasse a piangere come gli altri bambini.. Invece si è subito buttato, si è incuriosito ai giochi, e addirittura tenta di consolare gli altri bimbi.."
Christian mi accarezza il viso e mi sorride. "E' vero amore. Abbiamo un figlio speciale e dolcissimo.. Proprio come sua madre.."
Sorrido e mi rituffo tra le sue braccia, lasciandomi coccolare.
Usciamo dalla scuola e torniamo in auto, partendo verso la SIP.
"Teddy esce a mezzogiorno" mi ricorda Christian quando siamo nei pressi della casa editrice. "Passo verso le 11:45? Così andiamo a prenderlo insieme, almeno oggi che è il primo giorno.."
"Certo, allora ci vediamo più tardi" lo bacio ed esco dall'auto, dirigendomi in ufficio.
Mi attende una riunione con lo staff amministrativo, durante la quale lancio spesso lo sguardo al cellulare per controllare eventuali telefonate dall'asilo. Al termine della riunione mi rendo conto che sono già le 11:30; invio un paio di mail per convocare in settimana alcune persone di cui abbiamo visionato i curriculum, e ci hanno interessato parecchio.
Alle 11:45 in punto dalla reception mi avvisano che è arrivato Christian, così spengo il computer e raggiungo mio marito in auto.
"Com'è andata la riunione?" mi chiede stringendomi la mano.
"Bene! Anche se avevo un po' d'ansia, guardavo sempre il cellulare.."
"Immagino.." commenta.
"Potresti smettere di prendermi in giro??"
"Potrei.. Ma perderei il divertimento di vedere il tuo broncio.." dice avvicinandosi e baciandomi teneramente sulle labbra.
Appena giunti fuori all'asilo, Christian ed io scendiamo dall'auto e varchiamo il cancello, fermandoci nel cortile accanto ad un muretto e aspettando che i bimbi escano.
Dopo qualche minuto il portone principale si apre, e diverse file ordinate di bambini cominciano ad uscire, guidati dalle maestre.
"Teddy!!" esclamo non appena scorgo il mio piccolo che varca il portone.
Mio figlio sorride, vedendo me e Christian, e ci corre incontro.
"Amore miioo!" lo prendo al volo in braccio, stringendomelo forte.
"Campione!" Christian gli accarezza i capelli, dandogli un bacio "Allora, ti è piaciuta la scuola??"
Teddy sorride e annuisce.
"Hai giocato?"
"Sì, le macchinine, le cossuzioni, gli animali.." spiega mio figlio, entusiasta del suo nuovo mondo.
"Che bello!" commenta Christian, prendendo in braccio nostro figlio e me per mano.
"Adesso andiamo da Phe?" chiede Teddy, una volta in macchina.
"Certo amore, adesso andiamo a casa, lo rassicuro"
Christian e Taylor accompagnano me e Teddy a casa e poi tornano alla GEH. Io, per oggi, ho deciso di tornare prima e portarmi il lavoro a casa: è il primo giorno di scuola per mio figlio e voglio stare con lui.
Una volta a casa, Teddy toglie lo zainetto e il grembiulino e poi corre in salone, dove Gail sta lucidando l'argenteria, dando un'occhiata a John, che dorme nel passeggino, e a Phoebe, che gioca tranquilla nel suo box.
"Ciao tesoro!" esclama Gail, accarezzando i capelli di Teddy "Com'è l'asilo? Ti sei divertito??"
Teddy annuisce. "Ho giocato con le macchinine, e poi gli animali.." e detto questo si avvicina al box, dove Phoebe si tiene in piedi, aiutandosi con gli appositi anelli, e si affaccia al bordo.
"Phee, sono tonnato!" Teddy si avvicina alla sorellina e le accarezza teneramente le guance "Hai fatto la brava?"
Mrs Jones ed io ci guardiamo e scoppiamo a ridere. Mio figlio è incredibile quando fa queste uscite da "grande".
Phoebe ride, come fa sempre quando vede il suo fratellino, e insiste per essere presa in braccio. La accontento subito e le schiocco un grande bacio sulla guancia, prima di farla sedere sul divano accanto a Teddy, che dolcemente la abbraccia.
Christian purtroppo viene trattenuto da un meeting straordinario in azienda e non può tornare a pranzo.
Rientra intorno alle 18:30 e raggiunge me e i bambini in giardino.
"Papààà!" urla Teddy correndogli incontro.
Phoebe, invece, batte le manine e ride: è il suo modo di accogliere il suo papà.
Christian prende in braccio Teddy, dopodichè si avvicina a me e Phoebe e ci bacia entrambe sulla testa.
"C'è una piccola sorpresa!" annuncia poi.
"Cosa?" chiedo curiosa.
"Per festeggiare il primo giorno di asilo, stasera tutti a mangiare la pizza!"
"Sììììììì!!" esulta Teddy, agitandosi tra le braccia del papà.
Christian sorride e poi mi accarezza i capelli. "Sei contenta??"
E come potrei non esserlo?
Annuisco sorridendogli e mi alzo, prendendo in braccio Phoebe.
"Inizio a preparare i bambini allora.."
"Tu pensa a Phoebe, io vesto Teddy e poi mi preparo io" mi rassicura.
Lo bacio, ringraziandolo silenziosamente per l'immenso aiuto che mi dà con i bambini. Non è una cosa che fanno tutti gli uomini, so di essere molto fortunata. E questo aspetto di mio marito accresce ancora di più il mio amore per lui.
Quando finalmente siamo tutti pronti, usciamo di casa e saliamo in macchina. Teddy è particolarmente euforico: lui adora mangiare la pizza, e probabilmente non si aspettava questa sorpresa da parte del suo papà.
Scegliamo un ristorantino in riva al lago, dall'aspetto elegante ma al contempo familiare.
Ci accomodiamo ad un tavolo accanto alla finestra e subito un cameriere arriva a prendere le nostre ordinazioni. Teddy ha insistito per sedersi sulla sedia e non nel seggiolone, quello è, secondo lui, per i piccoli, e quindi ci mettiamo solo Phoebe. La mia piccolina mi sembra più grande stasera, con il suo vestitino a pois, la fascia nei capelli e le guanciotte rosse.
"Ma chi è la principessa di papà?" le chiede Christian avvicinandosi a Phoebe, che ride e gli accarezza il viso con le piccole manine.
Quando li vedo insieme mi rendo conto che è proprio vero che il rapporto tra padre e figlia è speciale. L'amore che Christian prova verso i nostri bambini è lo stesso, ugualmente infinito e incondizionato, però Phoebe è la sua principessa, e lui si sente il re che deve proteggerla dal resto del mondo, non solo ora che è così piccola, ma per sempre. E, conoscendo mio marito, so già che tra qualche anno dovrò armarmi di pazienza e determinazione per fargli capire che non potrà costruirle una fortezza intorno e dovrà lasciarle fare le sue esperienze.
"Io vado da mamma" annuncia Teddy scendendo dalla sua sedia e avvicinandosi alla mia.
Lo prendo in braccio e lui si avviluppa subito a me come un koala, lasciandosi coccolare.
"Mamma è mia" dice poi dispettoso, voltandosi verso Christian.
"Nono, è mia!" ribatte mio marito, che in questo momento sembra avere quattro o cinque anni.
"Mia!" replica Teddy, abbracciandomi più forte.
Che ci posso fare? E' tenerissimo quando rivendica il mio possesso.
"Ma io non credo proprio" Christian si alza e di forza lo tira via dalle mie braccia per farlo sedere sulle sue gambe e fargli il solletico.
Teddy comincia a ridere e dimenarsi. "Sei uguale alla mamma, il solletico non lo tolleri proprio" osserva divertito Christian, ponendo fine alla tortura. "Abbracci un po' il tuo papà?" dice poi con tenerezza.
Mio figlio sorride e lo abbraccia, ed ecco che il temibile amministratore delegato si scioglie completamente alla mercè di suo figlio.
Poco dopo arrivano gli antipasti e cominciamo a mangiare. Phoebe sgranocchia qualche mollica di pane dalla mia bruschetta, mentre Teddy assaggia tutto e apprezza molto.
Quanto amo queste serate solo nostre, fatte di amore, risate e semplicità; per noi contano le piccole cose, sono quelle che rendono speciali le nostre giornate e i nostri momenti: una pizza, una passeggiata in riva al lago, e noi.




A svegliarmi è una lenta scia di baci dalla spalla fino al retro dell'orecchio. Sorrido, ancor prima di aprire gli occhi, e mi lascio sfuggire un gemito.
"Buongiorno" mormora Christian cingendomi la vita con il braccio.
"Buongiorno" mugugno, ancora con la voce impastata dal sonno, lasciandomi andare tra le sue braccia.
"Buon compleanno piccola" dice poi baciandomi teneramente una guancia.
Mi volto, in modo da guardarlo negli occhi, e attiro il suo viso a me per baciarlo. "Grazie" sussurro poi sulle sue labbra.
Christian mi guarda negli occhi e mi sfiora il viso con i polpastrelli. "Quanto sei bella" sibila prima di attirarmi a sè e baciarmi con una passione tale da togliermi il respiro. Gli cingo il collo con le braccia e senza neanche rendermene conto mi ritrovo sotto di lui.
Allargo le gambe per fargli spazio, mentre le labbra di Christian lasciano le mie per dedicarsi al mio mento e poi al collo. Le sue mani accarezzano le curve del mio corpo, mandandomi completamente in estasi.
Christian si stacca da me e mi fa sedere per sfilarmi la camicia da notte e poi il reggiseno, dopodichè mi fa stendere di nuovo e mi osserva con uno sguardo così intenso da farmi venire i brividi. Si abbassa nuovamente su di me, dedicando attenzioni al mio seno, adorandolo e venerandolo.
La pressione nel mio basso ventre cresce sempre di più, soprattutto nel momento in cui Christian preme il suo bacino contro la mia coscia.
"Christian" ansimo, afferrandogli il viso e riportandolo a contatto con le mie labbra.
"Pronta per il tuo primo regalo di compleanno??" domanda, con quella voce sensuale che mi fa tremare il cuore.
Annuisco, accarezzandogli il viso.
Christian ricambia il mio sorriso e si alza dal letto, sfilandosi il pigiama e i boxer con una lentezza tale da permettermi di godermi lo spettacolo.
"Le piace ciò che vede, Mrs Grey?"
Scuoto la testa. "No, perchè sei troppo lontano.." rispondo, sfoderando il tono e gli occhioni da cucciolo.
Christian scuote la testa, ridacchiando, e torna da me, sfilandomi l'ultimo capo intimo rimasto e riportandosi su di me.
"Ti amo" mormora guardandomi intensamente negli occhi, entrando in me lentamente ma con decisione.
Il cuore prende a battermi più forte mentre mi perdo negli occhi magnetici del mio uomo, che mi accarezza, mi bacia e mi stringe come se fossi la cosa più preziosa del mondo. Lo bacio con tutto l'amore che ho dentro, mentre Christian comincia ad accelerare gradualmente il ritmo, facendomi sussultare l'anima ad ogni spinta e ad ogni sguardo.
Sento di essere sempre più vicina al limite, e so che anche mio marito lo è, così comincio a muovermi anche io, assecondando il suo ritmo. Ci perdiamo nella nostra bolla di passione fino a raggiungere il culmine nello stesso istante, soffocando le grida di piacere l'uno sulle labbra dell'altro.

"Direi che il mio compleanno è cominciato proprio bene.." commento, adagiandomi tra le braccia di Christian.
"Sono felice di sentirtelo dire, mia signora.." osserva compiaciuto mio marito, baciandomi teneramente sulle labbra.
"Peccato solo dover andare a lavoro" mi lamento "Ma oggi ho una riunione importante e non posso proprio saltarla.." mi volto per guardare la sveglia sul comodino, e sobbalzo notando che mancano pochi minuti alle 8.
"Oddio Christian! E' tardissimo!" esclamo saltando giù dal letto. "Io vado a prepararmi, tu pensa a svegliare Teddy.." mi blocco, notando un sorrisetto impertinente sul suo volto "E cos'hai da ridere???"
Il sorrisetto di mio marito si trasforma in una fragorosa risata; Christian si alza e fa il giro del letto, sotto il mio sguardo corrucciato.
"E' che sei bellissima anche quando ti innervosisci.." dice baciandomi, dopodichè infila rapidamente boxer e pigiama per andare in cameretta a svegliare Teddy, mentre io corro in cabina armadio e poi in bagno per prepararmi.
Nel giro di un quarto d'ora mi lavo e mi vesto, e poi scendo a fare colazione. Non appena entro in cucina vengo accolta da un meraviglioso profumo di dolci e da Christian, Teddy e Phoebe, già seduti a tavola.
"Tanti auguriiiiii!!" urlano mio marito e mio figlio, mentre la piccolina ride e batte le manine. Mi avvicino alla tavola e noto sul tavolo le brioche, i miei muffin preferiti, il mio yogurt preferito, ma soprattutto i biscottini a forma di cuore che formano la scritta "TANTI AUGURI MAMMA".
"E' bellissimo!" mormoro emozionata, baciando i miei amori uno ad uno.
Mi siedo a tavola e noto che Teddy è già bello vestito.
"Amore, sei già pronto tu?"
"E certo, ci ha pensato papà!" risponde Christian fiero, facendo l'occhiolino a nostro figlio.
Sorrido, orgogliosa dei miei uomini, e mi dedico alla meravigliosa colazione che ha preparato Gail.
Dopo il nostro bellissimo momento di famiglia, Christian va a prepararsi, mentre io mi coccolo un po' i miei piccolini e poi mi trucco velocemente.
Poco prima delle nove Christian, Teddy ed io usciamo di casa.
Prima tappa: asilo. Do un bacio al mio cucciolo e poi lo lascio andare in classe.
Seconda tappa: GIP. Christian si allunga per baciarmi con passione e poi mi lascia scendere dall'auto.
In ufficio i miei fedeli collaboratori mi accolgono calorosamente con abbracci e auguri. Li ringrazio, sentendomi fortunata ad avere uno staff così affettuoso. Molti di loro sono più grandi di me, e hanno più esperienza di me, per questo per me spesso più che dipendenti sono degli esempi, delle guide.
Alle 9:30 in punto mi attende una riunione in sala meeting, al termine della quale, due ore dopo, trovo nel mio ufficio un meraviglioso mazzo di rose rosse. Sorrido come un'ebete, avvicinandomi al tavolino dove sono state adagiate, e stacco il bigliettino dalla veletta rosa che le avvolge.

"Immagino il sorriso che avrai in questo momento, quel sorriso che da oltre quattro anni è la mia linfa vitale.
Grazie per tutto ciò che fai per la nostra famiglia, per il tuo amore, il tuo entusiasmo, il tuo saper tornare bambina, il tuo emozionarti per le piccole cose. Grazie perchè mi fai innamorare ogni giorno di più di te e di tutto quello che stiamo costruendo, facendomi sentire l'uomo più fortunato del mondo.
Buon compleanno amore della mia vita.
Ti amo.
Tuo Christian
."

Ripongo il biglietto nella bustina, asciugandomi una lacrima. Il mio Christian sa sempre quali corde toccare per farmi emozionare. Anche io mi innamoro di lui e dei nostri figli ogni giorno di più.
Mi siedo alla scrivania, afferro il BlackBerry e invio un messaggio a mio marito.

"Ogni anno, ogni mese, ogni giorno della mia vita da quando stiamo insieme hai il potere di lasciarmi senza parole. Sono io a sentirmi la donna più fortunata del mondo, con accanto l'uomo migliore che potessi desiderare, e i nostri meravigliosi bambini.
Grazie di essere l'uomo straordinario che sei, e grazie di essere mio.
Ti amo da morire.
Tua Ana.
"


E' da poco scattata l'ora della pausa pranzo, e sto per uscire per andare a prendere Teddy all'asilo insieme a Sawyer, quando Hannah fa capolino nel mio ufficio.
"Ana, c'è qualcuno per te in reception.."
Corrucciata, afferro la borsa ed esco, dirigendomi all'ingresso.
"Sorpresaaaa!!" esclamano in coro Christian e Teddy, che mi aspettano sorridenti. Insieme a loro, nel passeggino, c'è anche Phoebe.
"Ma che ci fate quì??" chiedo stupita.
"Ti portiamo a pranzo fuori" spiega Christian "Sono andato a prendere Phoebe a casa e poi Teddy a scuola un po' prima in modo da arrivare quì prima che tu uscissi.."
"Oddio" commento, incredula ed emozionata "Grazieee!!"
Abbraccio mio marito e i miei bambini, dopodichè usciamo dalla GIP e saliamo in macchina. Destinazione per me ignota, tanto per cambiare.
"Posso sapere dove stiamo andando?" mi lamento dopo un po'.
"No!" risponde categorico Christian.
"No" gli fa eco Teddy.
Mio marito si volta dal suo posto di passeggero per scambiare un cinque con nostro figlio. A quanto pare si sono coalizzati contro di me.
Sbuffo e incrocio le braccia sotto al seno, fingendomi risentita. In realtà adoro ricevere delle sorprese, e soprattutto adoro vedere mio marito e mio figlio così complici. Phoebe, invece, se ne sta tranquilla nel suo seggiolino a torturare con i dentini un giochino di gomma.
Un quarto d'ora più tardi ci fermiamo in una bellissima zona immersa nel verde, credo un parco o qualcosa di simile, ma guardandomi intorno non vedo alcun ristorante.
"Ma dove si mangia qui?"
Christian sbuffa. "Ana, un po' di pazienza" mi ammonisce, mentre scende dall'auto e apre la portiera a me e Teddy. Taylor, nel frattempo, prende il passeggino di Phoebe dal bagagliaio.
"Pronta per la sorpresa??" domanda Christian raggiungendo il suo fidato collaboratore.
Annuisco, sorridente.
Christian si sporge nel bagagliaio e tira fuori due cesti da pic-nic in vimini.
"Noo" sussurro incredula, portandomi le mani davanti alla bocca.
"Qualche sera fa vedendo quel film hai detto che era da tanto che non facevi un pic-nic.." spiega Christian, rispondendo alla mia domanda inespressa su come gli fosse venuta questa idea.
"Sei felice mamma?" chiede poi mio figlio.
Lo prendo in braccio e lo stringo forte, dandogli un bacio sulla testa. "Ma certo che sono felice! Non potevate farmi una sorpresa più bella!" e detto questo ci avviamo verso l'entrata del parco.
Un vialetto di pietra divide a metà due enormi porzioni di prato, dove numerose famiglie, ragazzi e fidanzatini sono seduti a mangiare qualcosa, a fare una passeggiata o semplicemente a rilassarsi sotto i raggi del sole settembrino.
Scegliamo un'area all'ombra di un grande albero e Christian tira fuori da un cestino due coperte e le stende sull'erba; subito lui e Teddy si fiondano a sedersi sopra, mentre io slego Phoebe dal passeggino e mi sfilo le scarpe prima di raggiungerli. Menomale che stamattina nella fretta ho indossato un tailleur con i pantaloni, altrimenti sarebbe stato decisamente scomodo sedersi a terra con la gonna.
"Mangiamo?" propone poi Teddy, facendo ridere me e Christian; è proprio un mangione, non c'è nulla da fare.
Christian apre il cestino da cui ha preso le coperte, ed estrae posate, piattini, bicchieri e tovaglioli. Io apro l'altro, invece, trovandovi impilati diversi contenitori e qualche bottiglia d'acqua.
"Cos'avrà preparato Gail?" chiedo tra me e me, ispezionando i vari contenitori.
Maccheroni al formaggio, tortino di pollo con patate, crostata sia al cioccolato che alla marmellata. I miei piatti preferiti.
Gongolo come una bambina di cinque anni, e comincio a sistemare la pasta nei piatti. Mrs Jones, nella sua immensa efficienza, ha separato il formato di pasta più grande, per me e Christian, e uno più piccolo per i bambini.
Teddy insiste per mangiare da solo, come quando siamo a casa, mentre Phoebe gattona sulla coperta per arrampicarsi sulle mie gambe.
Ci godiamo il nostro pranzo in completa serenità, dopodichè Christian e Teddy vanno alla ricerca di un cassonetto per buttare le varie carte, buste e tovaglioli. Vedendoli tornare, Phoebe comincia ad agitare le mani, come se volesse raggiungerli; Christian se ne accorge e si ferma.
"Principessa, dai vieni!" la incita.
Io la metto in piedi e le tengo le manine per aiutarla a camminare e a raggiungere il suo papà.
"Brava amore!" esclama Christian prendendola in braccio "Adesso però dobbiamo imparare a lasciare le mani della mamma e a camminare da soli.." la rimette in piedi e le prende di nuovo le manine, le fa fare qualche passo e poi gliele lascia, restando dietro di lei. Phoebe fa sì e no due passetti prima di crollare con il sedere sull'erba e scoppiare a ridere.
"Ma sei una polpetta!" scherza Christian prendendola e facendola volteggiare.
I successivi tentativi di far camminare da sola Phoebe hanno più o meno lo stesso epilogo: qualche passetto e poi sedere per terra. Per fortuna l'erba è morbida e la piccolina non si fa male: ride come una pazza, coinvolgendo anche Teddy, Christian e me.
"Papà giochiamo??" domanda ad un tratto Teddy, estraendo una palla dal cestino da pic-nic.
"Va bene amore" lo accontenta Christian.
E così si spostano di poco per fare qualche tiro con la palla, mentre Phoebe ed io li osserviamo belle spaparanzate sulla coperta, in uno di quei momenti solo nostri, mamma e figlia.
"Sei la stellina della mamma tu, vero?" mormoro, strofinando la punta del naso contro la sua.
Mia figlia ride e mi accarezza il viso, ed io ancora una volta mi perdo nei suoi occhioni grigi e nella tenerezza delle sue espressioni.
Poco dopo ci raggiungono anche Christian e Teddy e si stendono sulle coperte insieme a noi. Christian avvolge con un braccio nostro figlio e con l'altro me, che a mia volta ho Phoebe distesa addosso.
"Allora, ti sta piacendo questo compleanno?" chiede ad un tratto mio marito, come farebbe con una bambina.
Sollevo il viso e annuisco, incontrando il suo sguardo. "Non potrei desiderare di meglio" dico a bassa voce, guadagnandomi un dolcissimo bacio.
Restiamo lì almeno mezz'ora, tutti e quattro, a coccolarci, a ridere e a rilassarci. Christian ed io decidiamo di avviarci quando vediamo i bambini cominciare a sbadigliare. Mi sto infilando le scarpe quando vedo Phoebe gattonare sulla coperta per raggiungere Teddy, si aggrappa a lui per alzarsi in piedi e lui le tiene le mani.
"Teddy, prova a lasciarle le mani.." suggerisce Christian, avvicinandosi per sorreggere Phoebe nel caso cadesse.
Mio figlio lascia le mani di Phoebe, e lei se ne sta diversi secondi ferma in piedi, prima di prendere coraggio e fare qualche passo per raggiungere il suo fratellone.
Christian ed io ci guardiamo con gli occhi sgranati; Teddy, invece, sorride felice e abbraccia la sua sorellina.
"Aspetta un po'" Christian stacca Phoebe da Teddy e lo fa allontanare, poi la lascia di nuovo. "Vai da Teddy, piccola, su.." la incita, e nostra figlia, seppur un po' incerta, percorre da sola i pochi passi che la separano da suo fratello.
"Bravaaa!!" urliamo Christian ed io applaudendo e poi avventandoci ad abbracciare i nostri bambini.
"Brava amore" bacio sulla guancia Phoebe, e poi Teddy "Cucciolo sei stato bravissimo!"
Ad un tratto Christian estrae il cellulare dalla tasca dei pantaloni e ferma una coppia di giovani ragazzi.
"Scusate, potreste scattarci una foto?"
"Certo!" risponde gentilissima la fanciulla, prendendo il cellulare ed impostando la fotocamera.
Noi quattro ci mettiamo in posa, abbracciati, e aspettiamo che la ragazza scatti.
"Ecco fatto" dice poi restituendo il cellulare a Christian.
"Grazie mille!"
"Di nulla. E comunque, complimenti, siete davvero una famiglia bellissima!"
Il mio cuore scoppia di gioia a quell'affermazione, e guardo negli occhi Christian, leggendovi lo stesso orgoglio e lo stesso amore.


"Bambini, non correte però!!" urla Elliot dalla sua comoda poltroncina sotto al gazebo.
Thomas ridacchia. "Lasciali stare dai, in fondo è normale, hanno tutti questi giochi e non sanno neanche loro a quale dedicarsi.."
Siamo in giardino, assaggiando uno squisito aperitivo analcolico preparato proprio da mio fratello, mentre aspettiamo che arrivino Ethan e Mia, mancano solo loro all'appello e poi possiamo sederci a tavola per la cena del mio compleanno. I miei genitori purtroppo non sono potuti venire, e un po' mi dispiace, ma sono circondata dalla mia famiglia e Grace e Carrick sono come una seconda coppia di genitori per me, quindi sono felice.
Mi siedo sul bracciolo della poltrona di Christian, che subito mi avvolge la vita con le braccia, e osserviamo Teddy, Phoebe, Ava e Lucas che giocano tra casette, scivoli e altalene. Adesso è ancora più bello vederli giocare, perchè tutti e quattro hanno imparato a camminare, e vogliono scoprire le cose, essere autonomi: Ava e Phoebe si innervosiscono se tentiamo di prenderle per mano. Hanno tutt'e due un bel caratterino.
"Eccomi qua" annuncia Kate riaggregandosi a noi e sedendosi accanto a suo marito "Ormai non ho più una vita sociale, vivo in bagno a fare la pipì" dice facendo ridere tutti.
"Come ti senti piccola?" le domanda poi Elliot passandole le dita tra i capelli "Ancora le contrazioni??"
"No, stasera, devo essere sincera, non ho dolori.. Solo un po' di fastidio, ma è normale.. Manca solo un mese.."
"Eh già" Elliot la abbraccia, accarezzandole teneramente il pancione.
Sono una coppia stupenda, e la mia amica quando è incinta diventa ancora più bella: acquisisce una luce particolare, e poi ha la fortuna di mettere su solo la pancia. Se la si guardasse da dietro, o dall'inguine in giù, non si potrebbe mai immaginare che sia appena entrata nel nono mese di gravidanza.
"Buonasera!!" esclamano in coro due voci in avvicinamento.
Mi alzo e vado subito ad abbracciare Mia ed Ethan, che mi fanno gli auguri e mi porgono una busta lucida rossa.
"I regali li apro dopo, così li scarto tutti insieme" dico riponendo la busta insieme agli altri pacchetti che mi sono stati regalati.
Mia ed Ethan fanno il giro dei saluti e poi si scusano per il ritardo.
"Abbiamo aspettato ben due ore di fila al centro analisi, e poi una volta usciti ci siamo ritrovati nel traffico.."
"Centro analisi??" chiede dubbioso Thomas.
"Sì.. Il ginecologo mi ha prescritto delle analisi per controllare che tutto sia nella norma.. prima di.. cominciare la cura.." spiega Mia, rabbuiandosi leggermente.
"Posso darci un'occhiata?" mio fratello e la deformazione professionale.
"Certo!"
Mia estrae dalla borsa una busta bianca e la porge a Thomas, che la apre e poi dispiega i fogli, leggendoli con attenzione.
Scruto il suo volto, e vedo la sua espressione farsi corrucciata.
"Hai fatto solo quelle del sangue?"
"Ehm.. no. Anche quelle delle urine.." risponde Mia porgendogli anche l'altra busta.
Thomas esamina anche gli altri fogli, e poi alterna lo sguardo da una parte all'altra.
"Cosa c'è Thomas? Ho qualcosa che non va??" domanda preoccupata Mia.
"Nono, non è quello.. Grace, scusi può dare un'occhiata anche lei?" si rivolge poi a mia suocera.
Anche se è pediatra, alla base è sempre un medico. Un eccellente medico.
Grace affianca Thomas e presta attenzione a quelle righe nere, in particolar modo nei punti indicati da mio fratello.
"Mamma, per favore mi dite qualcosa? Mi sto innervosendo! Perchè questo consulto di gruppo? Che cosa ho??" sbotta mia cognata.
E come darle torto? Mio fratello e mia suocera hanno delle espressioni strane e mormorano tra loro, probabilmente parlando in un linguaggio che solo i medici possono comprendere.
"Ragazzi, forse è meglio se vi sedete" consiglia poi Grace a Mia ed Ethan.
"Oddio, è qualcosa di grave?" sibila Mia, con un'evidente traccia di paura in volto.
"Amore perchè non ci sediamo?"
"Non mi voglio sedere!! Voglio sapere cosa diavolo sta succedendo!! Che cosa c'è in quelle analisi??"
"Mia, non c'è nulla di grave. Solo che la cura non la potrai fare.." spiega mio fratello.
"Perchè?" chiedono in coro lei e suo marito.
Grace e Thomas si scambiano un'occhiata complice; giuro che se non si decidono a dire qualcosa mi metto ad urlare. Stanno tenendo anche noi sulle spine. Finalmente dopo qualche secondo mia suocera, dopo un bel respiro, prende la parola.
"Perchè sei incinta Mia" dice infine, con la voce incrinata dall'emozione.
ODDIO!
Elliot, Kate, Christian, Carrick ed io ci guardiamo con gli occhi sgranati, incapaci di dire alcunchè.
"Che stai dicendo mamma??" sussurra Mia, come se avesse paura di parlare a voce alta.
"E' la verità tesoro. Due analisi diverse non possono sbagliare, soprattutto se fatte in uno dei migliori centri di Seattle.."
"E' tutto vero Mia" aggiunge Thomas.
"Io.. io sono incinta?" chiede Mia, in uno stato di completa trance, mentre i suoi occhi si fanno pian piano lucidi.
"Sì tesoro mio, sei incinta.."
"Non è possibile" sibila mia cognata, prima di scoppiare in un pianto liberatorio e lasciarsi andare tra le braccia di suo marito.
Le sue lacrime scatenano quelle di Ethan, che la stringe forte a sè e le sussurra qualcosa all'orecchio, accarezzandole i capelli.
Inevitabilmente cominciamo ad aprire i rubinetti anche io, Kate, Grace e Roxy, mentre gli uomini si sforzano di mascherare le proprie emozioni.
"Sono così felice per loro" mormora Christian abbracciandomi.
"Anche io amore.."
"Lasciamoli un po' soli" suggerisce Kate, così cominciamo a sederci a tavola, tra i vari "Oddio non ci posso credere", "E chi se lo aspettava", "Meritano proprio questa gioia".
Mia ed Ethan sono ancora stretti l'uno nelle braccia dell'altro, si guardano negli occhi e si dicono qualcosa prima di scambiarsi un dolcissimo bacio e poi raggiungerci, mano nella mano.
Il primo ad alzarsi per congratularsi è Christian, che abbraccia forte sua sorella e riesce a farla piangere di nuovo, dopo di lui tutti noi, ancora increduli ed emozionati, abbracciamo Mia ed Ethan, e poi torniamo tutti a tavola, dando il via alla cena con un'atmosfera tutta nuova, unica e bellissima.
E direi che a questo punto i regali accumulati sul tavolino possono anche aspettare, quello più bello l'ho già ricevuto: la mia bellissima famiglia e la notizia più bella che potessimo aspettarci.  

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