Capitolo 8

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  Mi sveglio con il tocco di due labbra morbidissime che mi accarezzano sotto l'orecchio. Sorrido con gli occhi ancora chiusi, poi mi volto e lentamente li apro, incontrando quelli del mio meraviglioso marito.
"Buongiorno piccola.."
"Buongiorno" biascico con la voce ancora impastata dal sonno.
"Scusami se ti ho svegliata, ma davvero non ho resistito" ammette con un sorriso.
Gli accarezzo il viso incatenando i miei occhi nei suoi, poi la mia mano s'intrufola nei suoi capelli, e attiro il suo viso verso il mio. Non appena le nostre bocche si incontrano, le labbra si schiudono e le nostre lingue cominciano a danzare insieme.
Senza neanche accorgermene mi ritrovo sotto di lui, e le sue labbra scendono lungo il collo e la spalla. Sento la sua eccitazione aumentare ad ogni bacio. Le sue mani scoprono lentamente il mio corpo, facendo risalire la camicia da notte lungo le gambe e fermandola all'altezza della vita.
"Sei sempre più bella" mormora mordicchiandomi il lobo dell'orecchio.
Le mie mani tastano il suo addome scolpito fino a giungere all'orlo della maglietta, con un unico movimento rapido gliela sfilo e mi godo la visione del suo fisico statuario. A volte ancora non mi capacito di quanto sia bello il mio uomo.
"Lo sai che non resisto quando mi guardi così.." dice prima di prendere di nuovo possesso delle mie labbra. Mi bacia ardentemente, mentre le sue mani scendono ad accarezzarmi l'interno coscia, disegnando cerchi immaginari fino ad arrivare al centro di me.
"Sempre pronta Mrs Grey.." mugugna con il viso nell'incavo del mio collo.
In pochi secondi si sfila i pantaloni del pigiama e i boxer e con estrema dolcezza entra in me. E da quel momento in poi non capisco più niente. Ogni tocco, ogni spinta, ogni bacio, ogni "ti amo" sussurrato all'orecchio mi mandano in Paradiso.
"Vieni con me, baby" ansima. E quella è la fine. Ci lasciamo trasportare dal piacere regalandoci un ultimo, meraviglioso bacio.

Dopo una rapida doccia infilo un jeans, una camicia con un cardigan e le mie adorate Converse, Christian mi ha chiesto di vestirmi comoda. È passata una settimana dal suo rientro a casa, lunedì siamo tornati entrambi a lavoro, ma oggi, finalmente, è di nuovo sabato e mio marito ha deciso di dedicarmi l'intera giornata, anche se non ha voluto dirmi dove vuole portarmi.
Mi spazzolo i capelli e poi mi dirigo in cucina, Christian è già seduto al bancone della colazione.
"Buongiorno Mrs Grey!"
"Buongiorno Gail"
"Cosa desidera per colazione??"
"Pancake, un po' di frutta e una tazza di tè, grazie.."
Gail mi sorride e si mette subito all'opera. Mi siedo accanto a Christian, anche lui in tenuta sportiva oggi: jeans e polo blu, che mette in risalto i suoi pettorali. Quanto è bello.
"Vedi qualcosa che ti piace, Mrs Grey??"
"Sei bello senza il tipico abbigliamento da amministratore delegato.."
"Quindi come amministratore non ti piaccio?" si finge offeso.
"Mi piaci in tutte le tue cinquanta sfumature" affermo allungandomi verso di lui e baciandolo sulla guancia.
Pochi minuti dopo ho davanti la mia colazione, e comincio a mangiare con gusto, sotto lo sguardo soddisfatto di Christian.
Dopo la colazione ci laviamo i denti e poi usciamo. Per oggi Christian ha deciso di guidare lui: ha concesso a Sawyer il week-end libero, e Taylor non è ancora completamente in forma, qualche giorno fa ha tolto il gesso sia alla gamba che al braccio, e deve sottoporsi ad alcune sedute di fisioterapia per tornare al top.
"Dove stiamo andando??" gli chiedo una volta in macchina.
"Per prima cosa, andiamo a vedere come stanno procedendo i lavori alla casa nuova, ti va??"
"Sìììì!!" esclamo battendo le mani come una bambina. Christian scuote la testa e ride. Okei, so di essere un po' infantile, però sono felicissima di vedere come stanno lavorando nella nostra casetta.
Arrivati nei pressi della Big House, scendiamo dall'auto e Christian mi prende per mano, conducendomi all'interno del cantiere: ci sono ponteggi montati un po' ovunque, blocchi di mattonelle in un angolo, e operai che vanno da tutte le parti.
"Oh, finalmente i proprietari si sono degnati di farci visita" commenta una voce alle nostre spalle. Ci voltiamo e vediamo Elliot venire verso di noi, con il casco di protezione giallo in testa. Dà una pacca sulla spalla a Christian e poi mi stringe in un abbraccio. "Come mai qui, ragazzi?"
"Beh, sono venuto a vedere come stai lavorando, dato che ti pago profumatamente.." risponde Christian.
Elliot solleva lo sguardo e indica la casa. "Come vedi, fratello, stiamo lavorando bene.." afferma soddisfatto.
"E, secondo te quanto ci vorrà per terminare i lavori?" chiedo, lasciando trasparire la mia impazienza.
"Beh, con l'arrivo dell'autunno è facile andare incontro alle piogge, quindi i lavori rallentano, però in linea di massima credo che per metà novembre la casa sarà pronta!"
Ci fa indossare i caschi di sicurezza e poi ci fa fare un giro, mostrandoci cos'è cambiato fin'ora rispetto allo scheletro originario della casa. Sono stati buttati giù i muri che abbiamo voluto eliminare, ora stanno procedendo alla montatura della vetrata che affaccerà sul giardino.
Quando andiamo via dal cantiere, è quasi ora di pranzo e Christian mi porta a mangiare in un delizioso ristorantino a due piani con una vista sul mare.
"E' bellissimo qui" affermo osservando l'enorme distesa azzurra sotto i miei occhi.
"Sono felice che ti piaccia". Christian mi prende la mano e intreccia le dita alle mie. Lo guardo e resterei ore ad ammirare quegli occhi così profondi e quel sorriso così spensierato che ha adesso, se non fosse per il cameriere che viene a prendere le ordinazioni.
Durante il pranzo spilucco anche qualcosa dal piatto di Christian, i suoi gamberetti in salsa rosa sono davvero invitanti.
"Ana, se li volevi anche tu perché hai ordinato il salmone??" chiede curioso.
"No, io volevo il salmone, e lo voglio ancora, però ho voglia anche dei tuoi gamberetti.. quindi tu adesso me li lasci mangiare senza opporre resistenza perché io sono incinta e ho sempre ragione, chiaro??"
Mi scruta per qualche secondo, tentando di non ridere. "Bella la scusa della gravidanza, eh?"
Scoppio a ridere, e lui insieme a me. "Dio, quanto è bello sentirti ridere, e soprattutto è bello vederti mangiare, quindi prendi pure tutto il piatto se vuoi.." mi dice dolcemente.
"No tesoro non preoccuparti, ne volevo solo un paio..".
Una volta pagato il conto usciamo dal ristorante, e ci incamminiamo mano nella mano verso il muretto che dà sul mare. Christian mi stringe a sé, baciandomi la tempia. Mi sento così bene in questo momento, tra le braccia dell'uomo che amo più della mia stessa vita, l'unica persona al mondo che sa rendermi felice davvero. Questa settimana è stato così dolce e premuroso, ancora di più di quanto non lo fosse prima; mi fa capire ogni giorno, con i piccoli gesti, quanto io sia al centro del suo mondo, e mi fa rendere conto del perché io lo ami così tanto.
"A cosa pensi??" chiede interrompendo le mie riflessioni.
"Al fatto che ti amo!"
Si ferma e mi prende il viso tra le mani, sfiorandomi le guance con i pollici. "Anche io ti amo, da morire!" dice prima di posare dolcemente le labbra sulle mie.
"Adesso dovremmo andare, però.."
"Perché??" chiedo come una bimba a cui è stata tolta la cioccolata.
"Perché abbiamo un altro impegno"
"Davvero?? Cosa??"
"Sei sempre impaziente, mogliettina mia, dai andiamo!" mi prende nuovamente per mano e torniamo alla nostra auto.
Il tragitto è breve e appena scorgo il ponte del porticciolo sul mio viso compare un enorme sorriso.
"Andiamo sulla Grace??" strillo euforica.
Christian non riesce a fare a meno di imitare il mio sorriso. "Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere un'ultima traversata, almeno per ora, perché con l'arrivo dell'inverno farà freddo per uscire in mare.."
Mi sposto sul sedile e gli schiocco un bacio sulla guancia. "Certo che mi fa piacere, sono felicissima!"
Parcheggiamo l'auto e raggiungiamo la banchina dov'è attraccata la Grace. Christian sale a bordo per primo, poi mi porge la mano e mi aiuta a salire.
"Salve Mac!" esclama Christian.
"Buon pomeriggio, Mr Grey, signora.."
Ricambio il saluto con un sorriso.
"Sono felice di vederla così in forma, signore.."
"Grazie Mac.. Allora, come sta la ragazza, qui??"
"Prontissima per portare lei e la sua signora ovunque vogliate, ieri sono stati ultimati tutti i controlli!"
"Perfetto!" conclude Christian trascinandomi all'interno della cabina.
I rivestimenti sono esattamente come li ricordavo: legno chiaro, pelle bianca e azzurra.
Per prima cosa Christian mi infila il giubbotto salvagente, e poi ci dirigiamo al timone al piano superiore. Si siede al posto di pilotaggio e accende il motore. Effettua tutte le manovre per uscire dal porto e, una volta in mare aperto, mi invita a sedermi davanti a lui.
"Ti ricordi come si usa, vero??" chiede retorico indicando il timone.
"Ehm.. non lo so.. ci sono venuta una sola volta qui.."
Sorride e poi mi prende le mani, le posiziona sul timone e mi spiega cosa devo fare. Ora che ricordo, non fu molto difficile. Si alza e mi dà un bacio prima di raggiungere Mac e aiutarlo con le vele e tutte quelle cose lì.
Fisso il mare di inizio ottobre che si estende, calmo e immenso, davanti a me, e mi concentro su tutto quello che mi ha detto Christian a proposito del timone, pensando all'ultima (e unica) volta in cui sono salita su questa barca. Sono cambiate così tante cose, eppure se tornassi indietro le rifarei tutte, perché non sono mai stata così felice come ora. E anche Christian è felice, glielo leggo negli occhi.
Quando finalmente torna in cabina di pilotaggio, Christian si posiziona dietro di me, poggiandomi le mani sui fianchi e la testa sulla spalla.
"Come sto andando??" chiedo.
"Benissimo!" risponde spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e dandomi un bacio in testa.
Le sue mani si spostano dai miei fianchi al mio ventre, e lo accarezzano dolcemente.
"Continuerei ad andare benissimo, se tu la smettessi di stuzzicarmi" lo rimprovero.
"Che ho fatto??" replica offeso "Adesso non posso neanche dedicare qualche attenzione al mio piccolino??"
Al. Mio. Piccolino. Al suono di queste parole il mio cuore prende a battere forte e una lacrima solitaria scende a rigarmi il viso. L'infinita dolcezza di quest'uomo meraviglioso mi colpisce ogni giorno di più. Nessuno, ascoltando le parole rabbiose di quella sera, avrebbe pensato che si sarebbe intenerito in questo modo all'idea del bambino; io, invece, ero sicura che prima o poi avrebbe capito di amarlo, perché è una parte di noi.
"Hai fame? Vuoi mangiare qualcosa??" mi chiede, distogliendomi dai miei pensieri.
"Ehm.. in realtà avrei voglia di cioccolato, però dubito che qui ci sia.."
"Lo pensi davvero??" domanda scendendo al piano di sotto. Riemerge qualche minuto dopo con tre pacchetti ricoperti di carta stagnola colorata. "Al latte, bianco, o con nocciole??"
Scoppio a ridere, incredula.
"Non scherzo quando dico che voglio soddisfare tutti i tuoi desideri" dice con un sorriso.
"Okei, cento punti per te!" affermo.

Pochi minuti dopo Mac ci raggiunge in cabina di pilotaggio, e prende il mio posto al timone. A dirla tutta gliene sono grata, mi sentivo un po' sotto pressione con il timone tra le mani e tutti quei pulsanti, spie e lucine varie attorno a me.
Christian mi prende per mano e mi conduce sul ponte esterno. Prendo un lungo respiro, immettendo nei polmoni questa meravigliosa aria marina, tersa e rilassante. Ci sediamo sul divanetto in pelle e Christian scarta una tavoletta di cioccolato, ne strappa un pezzetto e lo conduce verso la mia bocca.
"Com'è??"
"Sublime!" rispondo masticando. Sì, in effetti questo cioccolato è un vero piacere per il palato. Anche Christian ne mangia un po', e poi ci scambiamo qualche bacio particolarmente dolce.
Improvvisamente sento un brivido attraversarmi la schiena e mi porto le braccia intorno al corpo.
"Hai freddo??"
"Un po', ho lasciato il cardigan dentro" spiego.
Christian si sfila la giacca e me la appoggia sulle spalle.
"Meglio??"
Annuisco e lo bacio. Appoggio le gambe sulle sue e mi accoccolo al suo petto, inalando il suo inebriante profumo. Christian mi avvolge con le sue braccia e mi stringe a sé.
"Grazie per questa meravigliosa giornata!" mormoro guardandolo negli occhi.
Lui mi dà un bacio in fronte. "Qualsiasi cosa pur di renderti felice, amore mio!"
Con le sue braccia intorno al mio corpo e la mia guancia sul suo petto, mi crogiolo nel suono di quelle due parole meravigliose, "amore mio", e rivolgo lo sguardo all'orizzonte, con la certezza di essere nel posto che amo di più al mondo.  

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