Capitolo 32

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  Tre giorni dopo...

POV ANASTASIA

Infilo a Teddy la piccola giacca blu del completino, e il cappellino che gli hanno regalato Ros e la sua compagna quando sono venute a trovarci, ieri. Oggi è sabato, il mio piccolo ha già tre giorni di vita, e finalmente stamattina usciamo dall'ospedale. La pediatra ha detto che il giovanotto è in perfetta forma, e la dottoressa Greene riteneva che io potessi uscire già ventiquattro ore dopo il parto.
Sono fortunata, non ho avuto problemi di nessun genere, a parte qualche dolore.
"Ma quanto sei bello con questo completino nuovo? Sei l'amore della mamma tu, vero??" chiedo come una scema al mio piccolino, che stringe le mani a pugnetto e mi fissa. Gli do un bacino sul naso e lo adagio nel seggiolino, aspettando Christian che è sceso a caricare in macchina la mia valigia, i fiori di Ray e i palloncini.
Nonostante avessi una voglia matta di tornare a casa, questi tre giorni sono comunque volati. Ho avuto Teddy quasi sempre in camera con me, negli orari di visita c'era sempre la famiglia Grey al completo, i miei genitori, e in più sono venuti a trovarci, appunto, Ros e la sua compagna, Andrea, Olivia, Josè con Melanie e il dottor Flynn con la moglie. Al di fuori degli orari di visita, c'era sempre una persona con me, per la maggior parte del tempo Christian, ma durante le due notti sono riuscita a convincerlo ad andare a casa a riposare, e sono rimaste una volta mia madre e un'altra volta Kate. Christian, però, arrivava puntuale al mattino prima delle sette, sosteneva che una volta aperti gli occhi non riusciva più a dormire pensando a me e a Teddy, e quindi correva qui.
"Amore ho portato tutto in macchina, mancate solo voi.." dice Christian entrando in camera, poi si avvicina a Teddy "E' pronto il principino?"
"Certo!! Ti piace come gli sta il completino??"
"E' bellissimo!!" dice dandogli un bacio sul pancino. "Siamo pronti allora??" chiede poi.
"Sì, andiamo!!" esclamo, felicissima di tornare a casa.
Christian con una mano prende il seggiolino di Teddy per il manico, e l'altra la porge a me. Usciamo dall'ospedale ed entriamo in macchina. Io sul sedile posteriore con Teddy, e Christian alla guida.
"Ma perché non c'è Taylor?" chiedo, sorpresa.
"Gli ho chiesto io di restare a casa, è il primo viaggio di Teddy in macchina, e ci tenevo a guidare io.." spiega dolcemente. I nostri sguardi si incontrano nello specchietto retrovisore, e gli sorrido.
Quando arriviamo a casa, non appena scendo dall'auto, noto immediatamente la fila di palloncini azzurri che corre lungo tutta la ringhiera antistante la porta d'ingresso. Christian prende il seggiolino, dove ormai il nostro piccolo dorme tranquillo, e mi prende la mano. Saliamo i quattro scalini e noto una bellissima coccarda azzurra sulla porta con sotto ricamato il nome "THEODORE".
La sfioro con le dita e penso che sono uscita da qui poco più di settantadue ore fa, con un pancione di quasi quattro chili, e adesso torno con il mio piccolo tesoro. Questa è la casa che Christian ha comprato ancor prima che la vedessi, perché era certo che me ne sarei innamorata, è la casa dove il nostro amore si è fortificato, ed è la casa dove crescerà la nostra famiglia.
"Cosa c'è?" domanda Christian accarezzandomi i capelli.
"No è che.. è emozionante pensare che siamo usciti in due, e torniamo in tre.."
Christian mi attira a sé con la mano libera e mi bacia una tempia. Poi estrae dalla tasca le chiavi di casa e le inserisce nella serratura. Una volta nell'atrio, non sento voci, né rumori.
"Ma Gail non c'è?" chiedo.
"Che io sappia sì.." risponde Christian.
Non appena giungiamo in salone il silenzio viene rotto dai nostri familiari che urlano in coro "Sorpresaaa!", sopra le loro teste c'è uno striscione con su scritto "BENVENUTO TEDDY", e per tutta la stanza sono sparsi palloncini azzurri e bianchi. Ci sono tutti: mia madre, Bob, Ray, Grace, Carrick, Mia, Ethan, Elliot, Kate e poi Gail, Jason e Luke. Mai mi sarei aspettata di trovarli tutti qui, e ne sono felicissima.
Li fisso senza riuscire a dire nulla, sento una lacrima bagnarmi la guancia, e la asciugo con il dorso della mano.
"Non dici niente??" chiede Christian dopo che ha posato il seggiolino di Teddy sul divano.
"Tu sapevi tutto, vero??"
"Io?? Nooo!!"
"Scemoo!" gli do una pacca sul bicipite e poi lo abbraccio forte. "Grazie amore.." gli sussurro all'orecchio.
"Ti amo piccola" mi risponde dandomi un sonoro bacio sulla guancia e staccandosi da me.
Dopo di lui mi abbracciano tutti, prima di concentrarsi sul protagonista assoluto della festa, che, incurante di tutto, dorme beato nel suo seggiolino. Lo prendo e lo sposto nella carrozzina, così sta più comodo.
Mi guardo intorno e scorgo sul tavolino del salone un enorme fascio di rose rosse. Saranno almeno una trentina.
"Anche quella è opera tua?" domando stringendomi tra le braccia di Christian.
"No, del tuo amante segreto.."
"Mi conosce proprio bene questo amante, sa che amo le rose rosse.."
Christian si avvicina con le labbra al mio orecchio "Sa tutto! C'è chi dice che abbia manie da stalker.."
"Davvero?? Allora mi sa che devi proteggermi da lui.."
"Ti farò scudo con il mio stesso corpo.." mormora stringendomi ancora più forte.
Gli sfioro le labbra con le mie, dispiaciuta di non poter approfondire il bacio, ma davanti ai nostri genitori non mi sembra il caso.
Poi mi siedo a tavola e mi godo il pranzo in nostro onore. Christian mi tiene costantemente la mano e tutti fanno a gara a chi mi coccola di più, persino Gail, che ha preparato tutti i miei piatti preferiti. È così bello avere tutta la famiglia al completo qui, che festeggia il nostro piccolo.
"Sei stanca?" domanda Christian accarezzandomi i capelli.
"No, sono felice.." rispondo con un sorriso. Lui mi guarda con tenerezza e mi bacia.
Non appena finisco il mio piatto di spaghetti alle vongole, mi alzo per controllare Teddy, e lo trovo con gli occhioni aperti.
"Amore mio, ti sei svegliato?" gli sorrido e lo prendo in braccio, tornando poi a tavola "Ecco il principinoo!"
Scoppia un tripudio di sorrisi e gridolini di tenerezza. Tutti sono incantati dal mio piccolo tesoro.
"Si è svegliato senza neanche piangere, cucciolotto!" esclama Mia alzandosi. Mi raggiunge e mi chiede con lo sguardo di poterlo prendere, glielo porgo con piacere e lei se lo stringe al petto, baciandogli la guancia.
"Amore" dice rivolta ad Ethan "Credo che ti lascerò presto, ho trovato un nuovo fidanzato.." sorride a Teddy e noi scoppiamo a ridere. Christian mi attira a sé e mi cinge le spalle con un braccio, mentre i nostri parenti si contendono le coccole del nostro bambino.
Alla fine dell'ottimo pranzo, Gail porta in tavola una bellissima torta ricoperta di panna bianca, con i bordi ricoperti di ciuffetti di panna azzurra e una scritta "Benvenuto Teddy" con la gelatina azzurra.
Prendo in braccio il mio piccolo che dopo la poppata, il ruttino e il cambio del pannolino, è rilassato e felice.
Christian ed io ci mettiamo in posa con la torta davanti e Teddy in braccio, e Elliot ci scatta qualche foto con la macchina fotografica che ho regalato a mio marito in viaggio di nozze. Dopo di noi anche i nonni e gli zii fanno qualche foto con il loro nipotino, e poi mangiamo la torta. Nel frattempo Teddy si addormenta tra le braccia di Grace, che premurosamente lo adagia nella carrozzina e gli sistema la copertina.
Sono quasi le sei del pomeriggio quando tutti i nostri parenti ci salutano e vanno via.
"Vuoi riposare un po'?" domanda Christian.
"Tranquillo amore, non sono stanca, e poi tra poco Teddy si sveglierà per la poppata, ha mangiato alle tre.."
"Hai ragione, allora aspetta un attimo qui.." dice prima di alzarsi e dirigersi nel suo ufficio, ne esce poco dopo con qualcosa tra le mani, quando si avvicina mi accorgo essere una scatolina. Si siede accanto a me sul divano e me la porge, insieme ad un bigliettino "Ho voluto aspettare che tornaste a casa.."
La prendo e la apro subito, scoprendo all'interno un elegantissimo anello trilogy di platino e diamanti.
"Oddio.." mi porto la mano davanti alla bocca per l'emozione. Non ho mai visto nulla di tanto fine e prezioso, materialmente parlando.
Leggo il bigliettino, e lì davvero non riesco a trattenere le lacrime.
"Perché adesso il nostro amore è diviso in tre.
Grazie per avermi fatto il regalo più bello del mondo, siete tutta la mia vita.
Ti amo.
Tuo Christian"
Di slancio mi alzo e mi siedo sulle gambe di Christian, abbracciandolo forte e piangendo sulla sua spalla.
"Grazie amore mio, grazie.. è tutto perfetto.." sussurro, poi gli prendo il viso e lo guardo negli occhi "Tu sei perfetto" rettifico.
Christian mi asciuga le guance con i polpastrelli e poi mi bacia "Ti amo" mormora.
E non so se per le emozioni fortissime degli ultimi giorni, per l'anello, o per il fatto di essere finalmente tornata a casa, ma quelle due semplici parole mi sembrano così grandi, così potenti, così forti come non mai.
"Me lo ripeti?" dico quasi supplicando.
Christian mi sfiora il viso e mi guarda intensamente negli occhi. "Ti amo" ripete prima di stringermi forte a sé. Poi prende l'anello dalla scatolina e me lo infila al dito. La misura è perfetta e l'anello è fantastico, semplice ma allo stesso tempo elegante e pieno di luce, come piace a me.
Ad un tratto un pianto delicato ma deciso attira subito tutta la nostra attenzione.
"Aspetta amore, lo voglio prendere io.." dice Christian sollevandomi dalle sue gambe e alzandosi. Si dirige verso la carrozzina e prende in braccio Teddy. Non è ancora completamente disinvolto, come se avesse sempre timore di fargli male, ma migliora di volta in volta. Il nostro piccolo continua a lamentarsi, ma Christian gli infila il ciuccio in bocca e lo culla.
"No no no, basta basta.." sussurra baciandogli la fronte. È così tenero che mi si scioglie il cuore.
Torna a sedersi accanto a me, e il piccolo sembra si sia calmato. Ma dopo pochi secondi ricomincia a lamentarsi.
"Mi sa che si aspettava che dal ciuccio uscisse il latte.." osservo.
Christian ride e mi passa Teddy che deve fare la poppata, nel frattempo squilla il suo cellulare. Lo estrae dalla tasca e dà un'occhiata al display. "E' Ros, devo rispondere!" dice dispiaciuto.
"Certo amore, rispondi.."
Christian si alza e va a parlare nello studio, mentre io attacco Teddy al seno, e lui comincia a ciucciare beatamente. Il suo papà torna dopo un quarto d'ora e si china davanti a me, dandogli un bacio sulla manina.
"E' successo qualcosa in ufficio??" chiedo.
"Nono, Ros voleva solo aggiornarmi.. Questo giovanotto invece, a che punto è?"
"Altri cinque minuti credo.."
Peccato che il mio piccolino non sia molto d'accordo, non appena lo stacco si lamenta ancora un po', per poi calmarsi non appena Christian se lo appoggia sulla spalla per fargli fare il ruttino. Gli picchietta delicatamente la schiena e passeggia per il salone mentre io mi sistemo il reggiseno.
"Bravo cucciolo!" esclama Christian sollevando Teddy dalla sua spalla e portando il faccino del piccolo all'altezza del suo "Ma quanto sei bello" gli dà un bacio sulla guancia e poi lo stringe a sé.
"Ma cos'è questo odore??" chiede poi arricciando il naso.
"Vieni un po' qua.." dico, ho una vaga idea di cosa possa essere.
Christian torna da me, io prendo Teddy e capisco all'istante.
"Bene bene, andiamo a cambiare il pannolino.."
"Andate andate" dice Christian sistemandosi sul divano "Io vi aspetto qui.."
"Andate?? Andiamo!! Tutti e tre!" esclamo. Carino lui, voleva scansarsela.
"Devo proprio venire anche io..?"
"Certo che devi! Su, alzati!!" ordino.
Christian sospira e poi si decide ad alzarsi. Saliamo in camera di Teddy e lo adagio sul fasciatoio.
"Okei, ora spoglialo.." dico.
"Eh? Io?"
"Sì! Sei o non sei il papà?"
"Sì, però.."
"Però niente! Dai!" lo sprono con un sorriso.
Christian comincia pian piano a sfilare a Teddy le minuscole scarpine e i calzini, poi gli toglie delicatamente il pantalone azzurro, e gli solleva la magliettina. Mi guarda come a cercare un cenno di assenso, ed io gli sorrido. È così buffo e allo stesso tempo tenero vedere Christian Grey, il potente amministratore delegato di una delle aziende più importanti degli Stati Uniti, che si muove incerto e timoroso per cambiare un pannolino ad un bimbo di soli tre giorni.
Christian prende un respiro per poi bloccarsi non appena gli apre il pannolino.
"Ora.. ehm.. che..?" balbetta.
Non posso fare a meno di ridere. Apro il cassetto e gli passo le salviettine. Christian ne usa un paio, dopodiché prendo io Teddy e lo porto in bagno per lavarlo per bene. Quando torno in cameretta, lo metto di nuovo sul fasciatoio.
"Amore mi passi il talco?"
Christian apre un cassetto e me lo passa, poi mi porge il flacone di crema.
"Posso rivestirlo io?" chiede, spiazzandomi.
"Certo!" esclamo facendogli posto. Gli passo il pannolino pulito e lui, con estrema delicatezza, lo mette a Teddy e poi lo riveste.
"Eccoci quaa!!" dice rivolto al nostro piccolo. Lo prende in braccio mentre io sistemo i vari flaconi nel cassetto.
"Come sono andato?" mi domanda poi.
"Un bel nove!!" esclamo prima di baciarlo sulle labbra.


Siamo finalmente nella nostra camera da letto, dopo un pomeriggio di coccole e una cena squisita. Ora comincio a sentirmi stanca.
Allatto Teddy mentre Christian va a farsi una doccia, esce nel momento esatto in cui mi sto rivestendo.
"Tutto a posto??"
"Certo! Abbiamo fatto la pappa, e questa tutina che ha addosso è stupenda!" dico sorridendo al mio piccolo, poi sbadiglio.
"Sei stanca, vero??" sussurra Christian accarezzandomi i capelli.
"Un po'.. avrei bisogno di una bella doccia" ammetto.
"Vai, penso io a far addormentare Teddy.."
"Sicuro??"
"Ma certo! Vai piccola, che poi hai bisogno di dormire anche tu.." dice dolcemente.
Gli porgo Teddy e poi mi dirigo in bagno. Finalmente posso godermi una doccia come si deve, nella mia cabina, con tutte le comodità. Con l'orecchio sempre attento a captare l'eventuale pianto di mio figlio, mi lascio coccolare dall'acqua calda che mi scorre addosso. Quando esco dalla doccia, infilo l'accappatoio e mi asciugo velocemente, non vedo l'ora di tornare dai miei uomini. Indosso un comodo pigiama e apro la porta del bagno.
Non appena torno in camera, resto bloccata dalla visione più dolce che abbia mai visto in tutta la mia vita. Christian è sul letto, appoggiato al cuscino, e Teddy è disteso a pancia in giù su di lui, con la guanciotta sul suo petto. Il papà gli tiene una mano sulla schiena e una dietro la testa, e gli bacia ripetutamente la fronte.
Sento le lacrime pungermi gli occhi, sono così belli, così teneri, così stretti l'uno all'altro.
"C'è posto anche per me?" domando a bassa voce.
Christian solleva il viso e mi sorride allargando il braccio e facendo segno di avvicinarmi. Raggiungo il letto e lui sposta piano piano Teddy per farmi spazio tra le sue braccia. Appoggio la testa sul suo petto e accarezzo il sederino del mio piccolo, ormai addormentato, mentre mio marito mi stringe a sé e mi bacia i capelli.
"Com'è stato questo primo giorno a casa?" sussurra Christian.
"Meraviglioso" rispondo baciandolo sulle labbra "Mi avete organizzato una bellissima sorpresa, grazie!" gli bacio il petto.
"Non mi ringraziare piccola, lo sai che lo scopo della mia vita è renderti felice.. anzi.." abbassa lo sguardo verso Teddy "..rendervi felici!"
Mi stringo a lui e ci stringiamo le mani appoggiandole sulla schiena del nostro piccolo.
Dio, quanto è bello stare così, solo noi tre, stretti stretti. Tutta la mia vita è qui, in questo abbraccio, il resto del mondo può anche fermarsi.
"Vorrei stare così per sempre" sussurra Christian, come se mi leggesse nella mente.
"Anche io" rispondo, sfiorando con le labbra la manina di Teddy.
"Che dici, lo mettiamo nella culla??" propone Christian.
"Mi sa che è meglio, così dorme tranquillo almeno per qualche ora.. Spero" dico prendendo delicatamente il piccolo dal suo petto e adagiandolo nella culletta. Per le prime settimane abbiamo deciso di tenerlo in camera con noi, almeno il tempo di abituarci ai suoi ritmi.
Lo copro con la copertina azzurra, quella che era del suo papà, e poi resto lì ad osservarlo. Sento ad un tratto due braccia che mi avvolgono da dietro. Mi lascio andare alla stretta del mio meraviglioso marito, che poggia il viso accanto al mio, e osserva insieme a me quello spettacolo che è nostro figlio.
"Ma non ti sembra incredibile che da due persone, così, all'improvviso, possa nascere una cosa del genere??" mormora Christian al mio orecchio.
Mi volto e gli allaccio le braccia intorno al collo, perdendomi nel suo sguardo innamorato. "Sì, è incredibile, ed è bellissimo.."
Mi stringe a sé e mi bacia con trasporto, dopodiché ci infiliamo a letto e crolliamo nel sonno, l'uno tra le braccia dell'altro.


POV CHRISTIAN

Ogni mattina, quando apro gli occhi e la prima cosa che vedo è il bellissimo viso di mia moglie, mi domando come ho fatto per tanti anni a vivere senza. Senza le sue labbra che invogliano a baciarle, senza il suo broncio quando non vuole alzarsi, senza il suo primo sorriso al mattino, che è sempre dedicato a me.
Cercando di muovermi il meno possibile, prendo il BlackBerry e controllo l'ora: le otto. So che è presto per alzarsi di domenica, ma questa non è una domenica come tutte le altre: è la prima mattina in cui Ana e Teddy sono finalmente a casa, ed è la seconda domenica di maggio, la festa della mamma. La festa della mia Anastasia. Mi alzo piano piano e faccio il giro del letto, mi avvicino alla culla per controllare il mio piccolo: dorme come un angioletto, ed è dolcissimo. Questa prima notte è stata, sinceramente, migliore di quanto mi aspettassi: Teddy ci ha fatto dormire per quattro ore filate, e si è svegliato solo per mangiare, dopodiché, verso le cinque, si è riaddormentato. Ora spero con tutto me stesso che non si svegli per il prossimo quarto d'ora, altrimenti mi rovina la sorpresa: voglio portare la colazione a letto ad Ana.
Scendo le scale, preparandomi psicologicamente a combattere con i fornelli, dato che oggi è domenica e Mrs Jones ha la giornata libera. Non appena metto piede in cucina, però, trovo Gail con il grembiule addosso e la teiera sul fuoco.
"Mrs Jones, come mai qui? Oggi è domenica!"
"Lo so Mr Grey, però ho pensato che magari la signora fosse stanca e indaffarata con il piccolo, così ho pensato di preparare la colazione.. spero di non essere stata fuori luogo.."
"Oh Gail, lei è la mia ancora di salvezza!" esclamo tirando un sospiro di sollievo. Ancora una volta la nostra governante si è mostrata eccezionale.
Prendo un vassoio, mentre Mrs Jones prepara tè, caffè e pancake, man mano li sistema sul vassoio, insieme ai cucchiaini, allo sciroppo d'acero e allo zucchero. Esattamente venti minuti più tardi è tutto pronto, e con il vassoio in mano salgo le scale e torno in camera.
Do uno sguardo nella culletta, e trovo due dolcissimi occhioni che mi fissano. Come faccio a dire che mio figlio non è stupendo? Si sveglia e neanche piange, è assolutamente tenerissimo.
Poggio il vassoio sul letto e mi avvicino di nuovo alla culla.
"Hey" dico a bassa voce "Ma sei sveglio tu?" okei, sembrerò stupido, so bene che non può rispondermi, ma sinceramente non me ne frega niente. Gli parlo da quando era nel pancione della mamma, figuriamoci se non lo faccio adesso.
"Vieni qui dai" dico prima di prenderlo tra le braccia e coccolarmelo un po'. "Che dici, andiamo a svegliare la mamma??"
Mi siedo sul bordo del letto verso il quale Ana è girata, con un braccio reggo Teddy e con l'altro le accarezzo i capelli, per svegliarla nel modo più dolce possibile. Lei si muove un po', poi sorride ancora con gli occhi chiusi quando la mia mano le sfiora il viso, e poi apre gli occhi.
"Buongiorno mamma.." dico con un sorriso.
Ana mette a fuoco ciò che c'è davanti ai suoi occhi, e il suo sorriso si allarga. "Buongiorno amori mieii!!" esclama mettendosi lentamente a sedere. Si strofina gli occhi e poi bacia sia me che Teddy.
"Siete il risveglio più bello del mondo.." mormora stringendomi la mano.
"Questo piccolino voleva fare gli auguri alla sua mamma"
Anastasia prende subito nostro figlio tra le braccia e lo riempie di bacini "Grazie cucciolo!". Poi si volta e nota il vassoio con la colazione "Ooh amore, graziee!!" le prendo il viso e la bacio, dopo qualche istante, però, Teddy comincia a lamentarsi.
"Heeey, non fare il geloso, la mamma è anche mia, chiaro?" mi fingo risentito.
Ana scoppia a ridere e bacia prima me e poi lui "Sono di entrambi, e voi siete la mia vita..".
Beve subito il suo tè, e poi attacca il piccolo al seno, e così ne approfitto per darle da mangiare, dato che ha le mani occupate.
"Buoni questi pancake, li hai fatti tu??"
"No, Mrs Jones.. ha voluto prepararci la colazione.."
"Quella donna è una santa.."
"Sì, sono d'accordo!"
Dopo la poppata e il consueto ruttino, prendo Teddy e mi alzo dal letto.
"Ma dove vai?" chiede Ana.
"Aspetta, Teddy ed io dobbiamo prendere una cosa.." dico entrando nella cabina armadio. Apro l'anta delle mie camicie e prendo una piccola busta di carta bianca e rosa. "Andiamo su" sussurro a Teddy prima di tornare in camera. Mi siedo sul bordo del letto e porgo la busta ad Ana. "Questo è il regalo di Teddy per la festa della mamma.."
"Oh.." è l'unica cosa che riesce a dire prima di prendere la busta e aprirla. All'interno c'è una piccola scatola, Ana toglie il coperchio ed estrae un cuore di plastica trasparente alto circa quindici centimetri, con all'interno la primissima foto che ho scattato a lei e nostro figlio insieme, quando eravamo in ospedale e lui si accoccolava sul suo petto.
"Amore è.. è bellissima.." dice con gli occhi lucidi "La metterò in salone, dove si vedrà bene!"
Poi estrae il bigliettino dalla busta e lo legge. L'ho scritto la notte dopo la nascita di Teddy, non riuscivo a dormire senza di loro, e mi ricordai che di lì a tre giorni ci sarebbe stata la festa della mamma.
"Cara mamma,
sono venuto al mondo da soli quattro giorni, ma già sto imparando tante cose. Ho imparato a riconoscere il tuo profumo e la tua voce, ma d'altronde la tua voce la sentivo anche quando ero dentro la tua pancia, e da lì sentivo anche i battiti del tuo cuore sai? E la voce di papà che ti ripeteva tante tante volte "Ti amo". E anche tu me lo dicevi spesso, ed io prendevo a scalciare più forte, perché avevo così tanta voglia di conoscerti e vedere i tuoi occhi. Poi è successo tutto all'improvviso, non mi trovavo più in quel rifugio così caldo, ma tante mani mi tiravano e mi mantenevano, e poi mi sono ritrovato tra le tue braccia, e non ho più avuto paura. Ho riconosciuto quel calore e quell'amore che mi hanno accompagnato per tutto quel tempo in cui sono stato dentro di te.
Grazie per avermi amato dal primo momento in cui hai saputo della mia esistenza, nonostante la paura e le difficoltà, nonostante i momenti difficili. Io mi sento tanto tanto fortunato ad avere una mamma stupenda come te, e sono sicuro che sarai una mamma bravissima in tutto e per tutto, che mi saprai tenere la mano nei momenti belli e in quelli brutti. Non so cosa voglia dire "Ti amo", però sappi che io sono follemente innamorato di te, come il mio papà.

Tanti auguri per la tua prima festa della mamma, ti voglio tanto bene.
Il tuo cucciolo"
Il foglio è puntellato di piccole goccioline quando Ana termina di leggere, ha gli occhi pieni di lacrime, che sono scese fino al mento e hanno bagnato il biglietto.
"E'.. è.. st-tup-pendo" farfuglia singhiozzando. Prende Teddy in braccio e se lo stringe forte al petto. Con l'altra mano mi afferra il viso e mi bacia con dolcezza "Grazie amore mio".
Ci coccoliamo ancora un po' tutti e tre, fino a quando il piccolo principe non dev'essere cambiato, lavato e vestito. Questa volta se ne occupa Anastasia, mentre io scambio qualche sms con mio fratello.
"Ritirato il regalo per la mamma e per Carla?" ieri ho dimenticato di ricordarglielo, spero gliel'abbia ricordato mia sorella, altrimenti siamo fottuti, Elliot non è il massimo dell'affidabilità.
"Tranquillo, uomo di poca fede! È tutto a posto!"
Tiro un sospiro di sollievo, e poi gli rispondo. "Perfetto! Allora ci vediamo a pranzo a casa di mamma e papà, a dopo!"
Mi alzo dal letto e raggiungo i miei amori in cameretta. Ana sta vestendo Teddy, e non appena ha finito me lo mostra: gli ha messo una minuscola salopette di jeans, con sotto una camicia bianca a quadretti blu, le scarpine blu e una felpa blu.
"E' bellissimo!!" esclamo. Sarò anche di parte, ma nostro figlio è davvero uno spettacolo.
Vado a farmi una doccia veloce e a vestirmi, mentre Ana fa addormentare Teddy. Quando esco dal bagno, lei sta scegliendo cosa indossare.
"Teddy dorme??"
"Sì, è nella carrozzina.."
"Lascia perdere i vestiti.." mormoro tirandola per la mano e accogliendola tra le mie braccia. Le prendo il viso e la bacio. Dio, mi stancherò mai delle sue labbra??
"Sicura che te la senti di andare a pranzo dai miei?"
"Certo, sono contenta di uscire, e poi oggi c'è un sole splendido! Solo, oggi pomeriggio possiamo passare in albergo a prendere un drink con mia madre? È anche la sua festa oggi!"
"Ovvio che andiamo anche da lei!" la rassicuro.
Ana sorride e mi bacia ancora una volta, prima di prendere i vestiti e sparire in bagno.
Nel frattempo cerco di rendermi utile e prendo il piattino di Ana e il bicchiere per rimetterli sul vassoio. Non lo avessi mai fatto. Il bicchiere mi scivola dalle mani e cade, frantumandosi in tanti pezzi.
"Cazzo!" impreco, e subito mi avvicino alla carrozzina sperando che Teddy non si sia svegliato per il rumore. Ma per fortuna lui si disinteressa di tutto e continua a ronfare beato.
Cerco di alzare i cocci da terra. Errore numero due, il più banale. Una scheggia finisce per tagliarmi, e vedo uscire un po' di sangue. Sapendo che Ana non chiude mai a chiave, mi precipito in bagno. Lei è ancora sotto la doccia.
"Christian.. sei tu??"
"Sì amore, scusami, ma mi sono tagliato con il bicchiere rotto, e cercavo un po' di disinfettante.."
"Nel mobiletto delle medicine.."
Apro il suddetto mobiletto e tiro fuori un dischetto di cotone e un po' di disinfettante. Ahia, brucia!!
Nel frattempo vedo il braccio di Ana spuntare dalla cabina e afferrare l'accappatoio, quando esce è già avvolta nel morbido tessuto di spugna.
"Tutto okei amore??" chiede preoccupata.
"Sì piccola, tranquilla, solo un taglietto.."
Soffio leggermente sulla ferita per alleviare il bruciore, e poi cerco un cerotto.
"Tu vestiti pure eh, tranquilla, il pericolo di morte per dissanguamento è scampato.."
Ana ride, ma il suo sorriso si spegne subito. La guardo attraverso lo specchio e la vedo stringersi nell'accappatoio, quasi.. imbarazzata.
"Ana, cosa c'è?" chiedo voltandomi verso di lei.
"Niente, niente.." risponde evitando il mio sguardo.
È chiaro che sta mentendo, e in un attimo mi sembra anche chiaro il motivo.
Metto velocemente il cerotto al dito e poi mi avvicino a lei, le sollevo il mento e la costringo a guardarmi negli occhi. "Dimmi la verità.. ti vergogni di spogliarti davanti a me?" mi fa quasi male pronunciare questa frase, le ho sempre detto che per me è bellissima sempre e comunque, e non voglio che la pensi diversamente.
"Il mio corpo non è più quello di prima Christian.." mormora.
"Amore ma è normale, hai partorito un bambino, e sono passati solo quattro giorni.. devi darti il tempo di riprendere pian piano la tua linea.."
"E se non la riprendessi? Se non tornassi quella di una volta??" chiede, quasi impaurita da questa ipotesi.
Le prendo il viso per calmarla. "Saresti meravigliosa lo stesso, anche con qualche chilo in più, e se non ci fosse stato caldamente vietato, farei l'amore con te in questo preciso istante per dimostrartelo.." finalmente le sue labbra si allargano in un sorriso "E comunque.." proseguo "Io sono innamorato di quello che c'è dentro il tuo corpo, non fuori, lo capisci??"
Ana mi guarda per qualche istante, e poi mi bacia, sussurrandomi più volte quanto mi ama.


POV ANASTASIA

Siamo in macchina, diretti a casa Grey, Grey-Trevelyan per l'esattezza, altrimenti si potrebbe confondere con casa nostra. Oggi è una bellissima giornata, ed io sono così emozionata, un po' perché è la mia prima festa della mamma, un po' perché è la prima uscita ufficiale del nostro piccolo, un po' per il regalo e il biglietto stupendo che ho ricevuto questa mattina, e un po' perché oggi vedrò mia madre. Non tutti gli anni siamo riuscite a vederci per la festa della mamma, invece in quest'anno così importante la trascorreremo insieme, anche se solo nel pomeriggio, perché a pranzo siamo dai genitori di Christian, che sento un po' anche come miei.
Una volta parcheggiata l'auto, Christian scende e prende prima di tutto la carrozzina di Teddy, poi mi dà la mano e mi fa scendere. Viene ad aprirci Gretel, o come diavolo si chiama, e subito Grace viene ad accoglierci.
"Finalmente ragazzi!" esclama felice.
Christian la abbraccia subito. "Auguri mamma!!"
"Grazie figliolo.." risponde Grace carezzandogli i capelli, poi abbraccia me "Auguri tesoro mio"
"Anche a te Grace, tanti auguri!!"
"Il piccolino dorme??" chiede poi.
"Sì, si è addormentato poco prima che uscissimo, per un'oretta e mezza almeno dovrebbe stare tranquillo.." rispondo.
"Ma venite in sala da pranzo, sono già arrivati tutti.."
Tutti? Tutti chi??
In sala da pranzo c'è un grande tavolo ben apparecchiato, come sempre, e poi Elliot, Mia, Ethan e Kate con i loro genitori, e..
"Mamma???" chiedo scioccata, notando lei e Bob in piedi davanti alla vetrata "Ma cosa...??" mi volto verso Christian, che come al solito finge di cadere dalle nuvole.
"Ogni anno ci tengo che alla festa della mamma i miei figli pranzino qui, ma quest'anno ho voluto invitare anche tua madre con Bob, e i genitori di Kate ed Ethan, così stiamo tutti insieme e nessuno sta lontano dalla propria mamma.. almeno oggi.." spiega Grace.
"Oh, che bello!!" esclamo abbracciando mia madre "Auguri mamma!!"
"Auguri anche a te, piccola mia!" mi stringe forte e poi mi bacia sulla guancia.
Sono così felice che lei sia qui con me, e di essere io qui con lei.
Dopo pranzo arriva il momento dei regali. Kate ed Ethan hanno regalato a Margaret un paio di orecchini con un pendente a goccia, e lei ne è rimasta felicissima. Mia madre e Grace, invece, hanno ricevuto lo stesso regalo: una collana d'oro bianco con un ciondolo a forma di cuore e delle iniziali incise, su quello di mia madre solo la A, su quello di Grace una E, una C e una M.
Entrambe si sono commosse e ci hanno abbracciati forte.
Sembra strano, ma solo ora che sono mamma capisco cosa significhi l'amore per un figlio, è un sentimento così forte e totalizzante che ti scoppia nel cuore.
Stringo forte a me il mio piccolo, sperando di diventare, un giorno, come quelle tre donne sedute al tavolo con noi, che hanno cresciuto in totale sei figli in maniera esemplare, dandoci tutto l'amore del mondo e non facendoci mai mancare nulla. Regalandoci sorrisi ogni giorno, e restandoci accanto sempre.
Do un bacio a Teddy e gli bacio la fronte, desiderando che un giorno sia orgoglioso di me.  

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