Ero disteso sul letto con la bocca leggermente aperta e una mano sul cuscino, sentivo una piccola goccia di bava scivolarmi lentamente sulla bocca finendo sulla federa. Stavo finalmente dormendo beatamente dopo tanto tempo, ma un urlo mi face subito sobbalzare da letto. Improvvisamente la porta fu spalancata e vidi Kyle terrorizzato.

-SIAMO IN RITARDO! DOBBIAMO ANDARE ALLA FERMATA DEL PULLMAN!- urlò nel panico.

Mi portai una mano sulla fronte iniziando a grattarla. La testa mi rimbombava e le urla di Kyle non mi stavano aiutando. Ero ancora assonnato e quando mi voltai verso il comodino vidi l'ora. Erano le 5.00 e alle 6.15 avevo il pullman. Mi buttai giù dal letto e presi subito le robe che avevo preparato il giorno prima e appoggiato sulla scrivania, corsi in bagno per andare a cambiarmi e lavarmi. Kyle stava facendo lo stesso ed era stato un disastro condividere il bagno nello stesso momento. Prodotti che cadevano a terra e dentifricio su ogni angolo del lavandino.

Fortunatamente riuscimmo a farcela, arrivammo subito alla fermata con il fiatone ed aspettarci c'era Linda seduta su un muretto e le gambe le penzolavano facendo sbattere la gomma nera dei suoi stivali bianchi contro i mattoni leggermente sporgenti.

Il cielo non rivelava il suo bel colore celeste, ma aveva qualche sfumatura d'arancio per quei raggi pallidi del mattino. Non faceva molto freddo, ma neanche troppo caldo, c'era quella leggera frescura mattutina che riusciva a farti leggermente respirare prima dell'arrivo del caldo di mezza giornata. Non eravamo i soli ad aspettare alla fermata, c'era anche una coppia di anziani, dei giovani ragazzi come me e Linda e una famiglia con tre figli piccoli che urlavano già, piagnucolando di volersi sedere.

-Allora non sei un tipo che ritarda- sentii la voce di Linda appena voltò lo sguardo verso di noi. Scese dal muretto con un salto avvicinandosi verso me e Kyle e continuò -sono sicura che è stato il tuo amico a buttarci giù dal letto- sorrise a Kyle ignorandomi completamente. Mentre il mio sguardo non le staccava gli occhi di dosso, era difficile non ammettere che era una ragazza carina, ma di certo non era il tipo per me. Le ragazze aggressive come lei non mi sono mai piaciute.

Indossava dei pantaloncini di jeans strappati, una canotta gialla e degli stivali di pelle bianchi con i lacci neri. Su una spalla aveva il suo zaino nero semplice con delle cinte che lo tenevano chiuso.

-Ma non ti fa freddo?- chiesi a voce alta interrompendo i suoi discorsi animati e risatine con il mio migliore amico.

Si voltò per guardarmi e mi diede un pugno sul petto e mi rispose:

-Aspetta quando arriveremo lì.

Kyle si portò una mano sulla bocca cercando di trattenere le risate e lo fulminai subito con lo sguardo.

In quel momento fu Linda a squadrarmi dalla testa ai piedi, abbassando i suoi occhiali da sole rivelando i suoi occhi. Indossavo una maglia nera con stampato sopra il disegno della gabbia toracica con sopra una felpa grigia per ripararmi dalla frescura, dei pantaloni neri e delle sneakers nere con la gomma bianca.

-Perché mi guardi? C'è qualcosa che non va per come sono vestito?

Lei chiuse gli occhi, scosse la testa senza darmi una risposta e dopo indicò il pullman che stava arrivando. Il pullman era un po' vecchiotto e lo si notava dalla ruggine che usciva in alcuni punti da quella tinta blu. Si fermò davanti a noi e l'autista aprì le portiere chiedendo di mostrare i biglietti prima di salire. Linda tirò dalla tasca dei jeans il suo biglietto tutto spiegazzato, mentre io lo tirai fuori da una delle piccole tasche della mia cartella e prima di salire mi voltai verso Kyle.

Mi guardò stringendo le labbra e io lo abbracciai subito dandogli delle pacche sulla spalla.

-Fa il bravo amico!- dissi cercando di trattenere le lacrime e un forte senso di ansia prese il sopravvento su di me.

Unknown StoneWhere stories live. Discover now