Restai a sistemare le mie cose sui banconi ed ogni tanto alzavo lo sguardo verso Linda che era alla cassa servita da Kyle. Erano rimasti un po' a parlare e lei sorrideva ad ogni cosa che il mio migliore amico diceva. Con lui si comportava in maniera diversa, forse io le stavo antipatico.

Sospirai e alzai le spalle cercando di non pensare a ciò che provava per me, volevo fregarmene. Per troppo tempo, fino al periodo universitario, avevo dato peso a ciò che gli altri mi dicevano. Era stata dura sopportare le critiche degli altri, ma adesso sono un adulto e ho capito che se a qualcuno non va a genio Daniel Smith, allora poco importa. Io non posso cambiare per gli altri. Non posso diventare carino con uno schiocco di dita, non posso diventare chiacchierone con un battito di mani, non posso diventare sicuro di me con un battito di ciglia.

Mi voltai verso la porta quando la sentii richiudere, lasciai tutto e uscii dal negozio spiegando a Kyle che avevo bisogno di una pausa. Dovevo parlare con quella ragazza.

La vidi svoltare l'angolo che dava sulla stradina dei bidoni dell'immondizia, proprio quella zona che si vedeva dalla finestra della mia stanza.

Appena svoltai anche io l'angolo, la vidi ferma al centro di quella stradina isolata, dove c'era puzza di urina di gatti e l'odore del cibo in decomposizione. Aveva appoggiato la busta della spesa per terra e aveva le braccia conserte.

-Mi dirai qualcosa in più stavolta?- chiesi avvicinandomi lentamente.

-Sì, ma cercherò di non dirti troppo. Non sono ancora sicura che posso fidarmi di te visto che ancora non mi hai dato una risposta.

-Ok, ma ho tutto il diritto di sapere- dissi quando fui vicino abbastanza.

-Hai detto che vuoi sapere qualcosa in più su quel libro? Be', Will è un archeologo e insegnava storia all'università di Salamanca, ha delle conoscenze a Madrid che gli hanno dato la possibilità di mettere le mani su quel libro.

-Come faceva a sapere di queste eclissi?

-Perché ha studiato abbastanza quegli scritti antichi con un suo vecchio amico. Ha buttato tutta la sua vita studiando il popolo Maya e quando lui e il suo amico hanno scoperto di questa pietra che può fermare le eclissi e...- si fermò per guardarsi prima intorno -e la fine del mondo, hanno deciso entrambi di continuare gli studi e provare a fare qualcosa per salvare la Terra.

-Aspetta un attimo. La fine del mondo?

-Sì, perché ti sorprende tanto? Non è la prima volta che i Maya hanno a che fare con questo genere di cose.

-Certo, ed è stato tutto un fallimento!

-Perché non ci credi?

-Dai, non c'è stata la fine del mondo nel 2012 e...

-Sei un idiota! Sapevo che non dovevamo fidarci di te...- disse interrompendomi.

Si abbassò per prendere la busta, sapevo che voleva andare via, ma la afferrai dal polso per fermarla. Lei strattonò il braccio per liberarsi dalla mia presa e la lasciai andare.

-D'accordo! Crederò alle tue parole, ma non è illegale ciò che avete fatto? Prendere un libro da Madrid?

-No, Will ha inviato prima una serie di lettere. Ciò che ha fatto il suo amico e collega è illegale.

-Cosa ha...?- stavo per chiedere più informazioni, ma ci ripensai, probabilmente non era ciò che mi interessava in quel momento -quindi quel libro parla della fine del mondo, del calendario Maya e di queste eclissi che distruggeranno il pianeta Terra?

Linda annuì.

-Gli Spagnoli arrivati al nuovo mondo lo sapevano bene, ma nessuno ha mai trovato la pietra che potrebbe fermare tutto- disse.

-Wow...

-Non ci credi, vero?- chiese alzando un sopracciglio con il suo solito tono scorbutico.

-Sembra così assurdo, ma ancora mi sembra tutto impossibile.

-Be' certo, non puoi crederci dall'oggi al domani, sei solo un altro di quei ragazzetti che gioca a Tomb Raider, ma quando ha l'occasione di fare una vera avventura si tira indietro perché ha solo paura.

-Non mi sto tirando indietro. Tu come fai a fidarti di questo Will?

-Siamo amici, ma non ha importanza con ciò che ti ho detto. Ti posso solo dire che Suarèz, lo scrittore di quel libro, aveva avuto una relazione con una ragazza maya. Era stata resa schiava per quei campi di cotone, come tutti gli altri, ma lui voleva liberarla e portarla via. Lei sapeva di questa pietra, inoltre era la figlia del loro capo ucciso quando Hermàn Cortes era arrivato in Messico.

-Certo, ricordo la storia.

-I seguaci di Hermàn avevano capito che Suarèz aveva una relazione segreta con la donna e l'avevano uccisa nel nome della corona Spagnola e riportato indietro Suarèz. Lui ha scritto solo ciò che aveva saputo dall'unica donna che aveva mai amato, solo verso l'inizio dell'Ottocento, prima della sua morte. Voleva che gli spagnoli conoscessero la loro fine, ciò che gli Dei maya avevano lasciato in serbo per loro. Ha scritto tutto questo in nome di Itzel.

-Che storia triste...- pensai ad alta voce.

Linda annuì.

-Siamo sempre stati dei mostri con i popoli considerati inferiori- disse con un noto alla gola fissando l'asfalto sotto i nostri piedi.

Cercai di ripensare alle parole dette da Linda. Nei libri di storia non si era mai parlato di questo autore spagnolo che aveva una relazione segreta con una maya, ma credevo che la cosa potesse avere un po' senso, anche se avevo ancora paura, ma guardando lo sguardo preoccupato di quella ragazza non mi sembrava una bugiarda. Sembrava che avesse detto la verità, almeno che non fosse un'attrice di Hollywood da premio Oscar.

-Ok- dissi sospirando -se vengo con te, spera che tutto sia vero.

La ragazza alzò la testa, mostrò un piccolo sorriso che non avevo mai visto dopo tutti quei suoi atteggiamenti nei miei confronti.

-Quindi è un sì?- chiese e dopo si schiarì la gola e tornò la ragazza di sempre che sembrava comportarsi come un guerriero che doveva indossare un'armatura per nascondere la sua fragilità umana -bene! Però nessuno deve sapere di questo viaggio, non sarà neanche facile perché qualcuno ci starà alle calcagna per mettere le mani su quella pietra prima di noi e non avrà buone intenzioni.

-Potremmo morire?- chiesi preoccupato.

Solo in quel momento mi resi contro di ciò che stava per accadere. Stava davvero per succedere e stato per viaggiare per un'avventura dall'altra parte del mondo. La cosa potrebbe risultarti strana e divertente, ma volevo provare a crederci. Ma allo stesso tempo non volevo morire.

-Forse, ma cercherò di non farlo accadere. Però se sarai un peso per il viaggio, sarò io stessa a farti morire- disse Linda puntandomi un dito verso il petto, ma il suo volto teso si rilassò e comparve un sorriso -benvenuto nella tua prima avventura signor Smith. Incontriamoci alla fermata del pullman che ci porterà al porto di Eastbourne e da lì, prenderemo una nave. Ho già parlato con il marinaio, è d'accordo.

-Perchè non partiamo da Plymouth? La strada sarebbe più veloce con la nave?

-Penso di avertelo già detto, non dobbiamo dare nell'occhio.

-Da chi?- chiesi curioso e anche impaziente di aspettare per ricevere altre informazioni.

-Ci vediamo Daniel. Un giorno di questi ti darò tutto che necessiti per il viaggio- impugnò meglio la busta e continuò -quasi dimenticavo! Meglio se nascondiamo le nostre vere identità fin quando non saliamo sulla nave. Qualcuno potrebbe venire a sapere del nostro viaggio fino al porto e seguirci.

Dopo quelle parole, girò i tacchi e la vidi camminare sulla stradina davanti a me e scomparve dal mio campo visivo quando svoltò l'angolo.

Ingoiai saliva amara. Ero terrorizzato all'idea, ma anche un po' eccitato.

Speravo solo di non morire o arrivare in Messico e scoprire che quella profezia sulla fine del mondo non si sarebbe mai avverata. Cosa molto possibile, ma nessuno mi toglieva la possibilità di stare dall'altra parte del mondo e conoscere la cultura di un popolo antichissimo.

Unknown StoneWhere stories live. Discover now