Ansimai e il mio cuore batteva con forza, sembrava rimbombare in tutto il corpo. Iniziai a sbattere le palpebre e con molta confusione mi guardai intorno. Credevo di essere stato divorato dallo squalo, ma ero di nuovo nella stanza della prova, steso su quegli ammassi di ossa. Provai ad alzarmi ma sentivo le gambe tremare e la testa mi girava. Non sapevo se la prova fosse finita o fossi ancora in qualche altro incubo. Mi portai le mani sul viso strofinandomelo. Volevo provare a svegliarmi completamente, ma ancora non capivo. Sembrava solo non esserci alcun pericolo. Mi guardai di nuovo intorno e Linda non c'era, ma quando sentii un lamento dietro le mie spalle, mi voltai agitato. Vidi Linda stesa a terra con gli occhi completamente serrati e stringeva con forza le mani a pugno.

Mi buttai con le ginocchia sul pavimento vicino a lei e iniziai a scuoterla.

-Linda!

Notai che le sue palpebre si stavano muovendo e subito dopo si aprirono. Il suo sguardo assonnato era rivolto verso di me

-Sto ancora in qualche sogno?- domandò a voce bassa, probabilmente una domanda che stava rivolgendo a se stessa.

Scossi la testa.

-Non lo so.

Lei si alzò portando una mano sulla fronte e chiudendo gli occhi.

-Come ti senti?- chiesi.

-Come se mi avessero investito.

Annuii, capivo perfettamente la sensazione. A me sembrava ancora di provare l'ansia che avevo vissuto quando mi sono ritrovato legato in quel fondale marino circondato da quel pesce feroce pronto a divorarmi.

-Pensi che ci siamo svegliati del tutto?

-Se mi fai questa domanda, non so che risponderti... Non so esattamente se sei il vero Dan o di nuovo quello dei miei sogni.

-Hai visto me? Anche io ho visto te, sai?

Lo sguardo di Linda si abbassò guardando la sua mano destra. La strinse con forza e le sue nocche diventarono bianche.

-E' stato davvero un incubo! Spero di non ritrovarmi con la mia pistola in mano e puntartela contro- disse a voce bassa stringendo i denti, ma ero riuscita a sentirla abbastanza bene.

-Cosa?- chiesi preoccupato -hai visto questo?

Linda alzò di nuovo lo sguardo verso di me e si alzò, senza darmi una risposta.

-C'è solo un modo per capire se stiamo sognando ancora.

Fece qualche passo in avanti, scendendo da quella piattaforma in cui eravamo, piena di resti d'ossa. Scese gli scalini e percorse il corridoio in cui c'era la porta, non si voltò a guardarmi per nessuna ragione al mondo e io restai ancora a terra guardando ogni suo movimento.

Davanti a lei comparve una luce e dovetti coprirmi gli occhi per non essere accecato. Mi alzai di scatto in piedi urlando:

-LINDA NO!

Ma appena la luce si affievolì, notai che Linda era ancora davanti a quella porta. Iniziai a correre per andarle accanto sperando che non le fosse successo nulla. Fortunatamente era ancora lì e il suo sguardo era fisso su un simbolo che era comparto. Portai anche io gli occhi sul punto in cui stava guardando e notai che sulla porta c'era un quadrato giallo con due cerchi ai lati e un rettandolo centrale.

-Se il simbolo è comparso significa che abbiamo superato la prova...- disse sospirando.

-Ne sei sicura?- chiesi confuso -magari è una trappola?

Linda scosse la testa.

-Ho capito come si svolgeva la prova. La notte è il simbolo che permette di mettere la pace tra noi e il nostro spirito, ma è anche il simbolo della resa, quella sensazione che ci fa entrare nel nostro io più profondo.

-Non ti seguo? Quindi è come se abbiamo visto le nostre paure?

-In un certo senso sì...- rispose voltandosi finalmente verso di me per guardarmi negli occhi.

-Cosa hai visto là sotto?- domandai incuriosito.

-Be', non sono cose che potrei dirti, ma è stato davvero un incubo.

Mi guardai indietro e vidi quegli scheletri ed ossa sparse tutti ammassati.

-Pensi che quelli siano i corpi di chi non ha superato la prova?

-Credo che l'avevano superata, ma come noi, non sapevano se fossero ancora in un sogno o nel mondo reale... Pensa Dan, hai visto più di una paura, no?

Annuii e velocemente ripensai a ciò che avevo visto e qualcosa si mise in moto nel mio cervello.

-Ogni volta che dovevo cambiare spazio o luogo, mi accadeva qualcosa... Lo specchio che si rompeva su di me, quello scheletro che mi aveva colpito il petto e lo squalo che mi stava per divotare...- pensai ad alta voce -SI DOVEVA MORIRE!

Linda annuì.

-Esatto! Era come passare allo step successivo. Solitamente quando si sogna per risvegliarsi bisogna cadere o morire...

-Ma qui non ci si svegliava- continuai la frase interrompendola.

-Esatto!

-Quindi pensi che quei corpi sono persone che non sapevano se fossero ancora nel sogno e nel mondo reale.

Linda annuì di nuovo.

-Quindi in cosa consisteva esattamente la prova, ancora non capisco. Come abbiamo fatto a risvegliarci?

-Non ne sono sicura, ma prima di svegliarmi dovevo decidere tra due persone da uccidere, mi ero rifiutata e... Ho ucciso me stessa, implorando e chiedendo scusa a quelle due persone che erano davanti a me.

-Chi erano?

-Non sono affari che ti riguardano! Tu cosa hai visto alla fine?

-Uno squalo e non potevo liberarmi, ero legato con delle catene- Linda mi guardò accigliata con la speranza che continuassi a parlare e dire cos'altro mi fosse successo -e non penso sia successo altro...- mi fermai, ma di nuovo ebbi una illuminazione -ASPETTA! Hai detto che la notte è anche il simbolo della resa, quindi... Quindi era quello che dovevamo fare.

-Non ti sto capendo.

-Hai detto che non hai ucciso quelle due persone davanti a te, ma hai chiesto scusa prima di farlo e hai ucciso te stessa.

-Be', sì... Sono andati così i fatti.

-E pensandoci ora, l'ho fatto anche io!- urlai per l'emozione.

Ero felice di essere riuscito a capire il risultato finale della prova. Ero riuscito a risolvere il mistero del nostro superamento.

-Ho chiesto scusa, mi sono arreso a ciò che stava per accadere. Era una sorta di confessione.

-Penso abbia senso- un sorriso comparve sulle labbra di Linda -bravo Dan! Devo dire che stai diventando il cervello del gruppo.

-Devo segnarmi da qualche parte tutti questi complimenti che mi stai facendo.

-Ora non fare lo stupido- l'espressione di Linda cambiò, si fece serio, alle mie parole -sei pronto per la prossima prova?

Guardammo quel simbolo sulla porta.

-L'ultima, vero?- domandai.

-Esattamente! Cerchiamo di superarla- Linda portò la mano su quel quadrato -la prova del sole. Un simbolo molto importante per i maya aveva come significato la meditazione e il riscaldamento dello spirito.

Unknown StoneWhere stories live. Discover now