-Il simbolo della terra era molto importante per i maya perché rappresenta la forza che ci circonda e rappresentava il motivo della loro esistenza. Era soprattutto il simbolo della ricerca interiore- spiegò Linda.

-In cosa consiste la prova?- domandai.

-Esattamente non abbiamo trovato molto su quel libro, le pagine sembravano essere state rovinate dal tempo.

-Quindi non passiamo quasi nulla.

Linda scosse la testa.

-Da quel po' che si riusciva a leggere, c'era scritto che dobbiamo trovare un modo per liberarci dalla forza della Terra.

-Penso sia molto generale come concetto- risposi guardando Linda preoccupato.

-Lo so, vediamo di riuscire a sopravvivere- disse prima di premere quel quadrato davanti a noi.

Qualcosa iniziò a tremare, ma non era una grande porta come le altre. Quel quadrato scomparve appena il passaggio si aprì, ed era un piccolo spazio quadrato in cui si vedeva già una piccola stanza davanti a noi, ma per passare dovevamo solo saltare dentro. Linda, essendo la più agile, entrò prima con le gambe per ritrovarsi nella stanza. Mentre io, il meno atletico e il più goffo, entrai con le braccia spingendo il mio corpo all'interno. Fu davvero un grande sbaglio perché caddi con la faccia contro il pavimento facendomi male, ma non fu questo l'unico danno che causai. Sentii un click e notai che la mia mano aveva premuto un piccolo tasto che era sul pavimento.

-Dan, che hai fatto?!- urlò Linda.

Mi alzai e notai che finalmente potevo stare in piedi, anche se la stanza era molto piccola e bassa, se allungavo le braccia riuscivo a toccare il soffitto.

Notai Linda agitata e guardare le due pareti opposte a destra e a sinistra, due piccoli mattoni si erano aperti rivelando due fori sul muro in cui fuoriusciva della sabbia. Abbassai lo sguardo e notai che stava già riempiendo la stanza con molta velocità. I nostri piedi si stavano già coprendo e provai ad alzarli per evitare che restassero incastrati, ma in quel momento capii perché il soffitto era così basso e io avevo già il collo piegato. Fortunatamente Linda era più bassa di me, quindi per lei ci voleva del tempo per raggiungerlo, ma era più agitata di me e provava in qualche modo a premere con forza lo stesso tasto che avevo toccato, con il piede, ma ormai era stato coperto dalla sabbia.

-Cosa dobbiamo fare ora?- chiesi provando a muovere i piedi ogni volta che sentivo quella sabbia avvolgermeli.

-Non lo so, forse dobbiamo trovare un meccanismo che ci permetta di fermare la fuoriuscita di sabbia- rispose agitata e guardandosi intorno.

-Dammi la mano.

-Cosa?- chiese sconvolta -non è adesso il momento di fare i sentimentali.

-Se uno dei due lo trova prima di essere completamente sotterrato, abbiamo la possibilità di provare a tirarci e non lasciarci sommersi dalla sabbia!- dissi sicuro di me per quello che stavo dicendo, mentre continuavo a sentire che ormai avevo la parte inferiore delle gambe bloccate, ma ripensandoci non sapevo esattamente se poteva essere una buona idea.

-Ok..ok...- rispose Linda deglutendo, dal suo sguardo sembrava preoccupata.

Continuammo a guardarci intorno, entrambi eravamo agitati e sentivo le mani di Linda sudare. Provai ad alzare le nostre braccia evitando che fossero le prime ad essere completamente avvolte prima del nostro naso. Linda fece lo stesso, ma essendo la più bassa era la prima che stava per essere completamente inghiottita. Ero agitato. Non volevo morire per soffocamento dalla sabbia, almeno se dovevo morire in Messico, speravo di morire per un morso di qualche strano insetto o, a dirla tutta, ucciso da Wood che probabilmente era più arrabbiato che mai mentre ci stava dando la caccia.

Unknown StoneWhere stories live. Discover now