Eravamo riusciti a seminarli. Esattamente non ricordo quanti chilometri avevamo fatto, ma iniziavo a sentirmi male. Sentivo una stretta allo stomaco e dei dolori al basso vetro. Mi poggiai al primo tronco dell'albero per provare a prendere fiato e scivolai lentamente per sedermi sul terriccio portandomi la testa sulle ginocchia che avevo piegato sul petto. Provai ad espirare ed inspirare molto lentamente per provare a riprendere fiato. Aprì subito la cartella per prendere una bottiglietta d'acqua che avevo portato per il viaggio e mai avevo aperto perché non avevo mai trovato l'occasione. Buttai giù molto velocemente l'acqua anche se sapevo che non era la cosa migliore da fare in quei casi. Guardai intorno a me e notai che eravamo circondati da alberi dai tronchi chiari e sottili con delle foglie piccole che non si muovevano perché non c'era neanche un filo di vento. Il mio sguardo cadde su Linda. Anche lei aveva il fiatone. Aveva una mano sul petto con l'altra si teneva al tronco.

-Dobbiamo muoverci...- disse cercando di deglutire più volte.

Spostò la mano che aveva sul petto alla tasca posteriore dei suoi jeans per prendere il suo telefono.

-Oh no...

-Qualcosa non va?- chiesi provando ad alzarmi mantenendomi al tronco.

Mi guardò con uno sguardo preoccupato per poi voltare lo schermo del suo telefono verso di me. Era completamente crepato e non sembrava dare più segnali di vita.

-Si sarà rotto quando mi hanno buttato a terra per prendermi. Sono tornata in dietro per raggiungerti, ho visto due uomini colpirti dietro la testa- dopo quella rivelazione mi portai la mano proprio dove avevo sentito quel colpo alla testa -come una stupida sono corsa verso te, mi hanno spinto e... e subito dopo mi sono ritrovata nel furgone.

-Scusa...- dissi per l'ennesima volta con un tono basso, quasi impercettibile -è tutta colpa mia.

-Ora non pensiamoci... Dobbiamo trovare un modo per trovare la strada per Mérida- disse ignorando le mie parole e il suo sguardo si fece serio.

La guardai e cercava di evitare il mio sguardo. Sembrava furiosa mentre si guardava intorno. Proprio in quell'istane ebbi un'idea. Presi la mia cartella che avevo lasciato ai piedi, lo aprì e presi il telefono che avevo messo a casa della zia di Linda, prima di partire. L' avevo messo tra le mie robe, l'avevo messo lì perché non volevo rivedere i messaggi di Kyle che potevano farmi sentire la mancanza di casa o rimorso di essere partito per quel viaggio.

-Potresti usare il mio telefono!

Il viso di Linda si illuminò. Stava sorridendo.

-Sei un grande!

Sorrisi imbarazzato iniziando a sentire le mie guance prendere calore, ma non certo per aver corto tanto per seminare Wood e i suoi scagnozzi.

Lo prese dalle mie mani e iniziò a digitare qualcosa per utilizzare il GPS e l'applicazione di una mappa online che permetteva di capire la strada da prendere per arrivare ad una destinazione scelta.

-Allora come facciamo?- chiesi prendendo la cartella avvicinandomi a lei.

-Fortunatamente Wood ci ha portato proprio dove dovevamo arrivare, non ci manca molto per il tempio.

-Evidentemente era proprio dove ci stava portando.

Linda annuì.

-E questo significa che dobbiamo fare il più in fretta possibile. Non sa esattamente come entrare, mentre io sì, quindi prendiamo la pietra prima che lo faccia lui o almeno speriamo che sia morto entrando nel tempio.

Iniziò ad incamminarsi stringendo il mio telefono tra le mani seguendo la strada segnata dallo schermo. Quasi mi spaventai per il suo tono. Non era la prima volta che quella ragazza mi spaventava per i suoi modi, ma questa volta sembrava diverso. Era seria come se le cose che diceva le pensava davvero. Non era il solito tono che utilizzava con me quando mi minacciava.

Unknown StoneWhere stories live. Discover now