Quando arrivammo in mensa, facemmo la fila e notai che per pranzo c'era una patata bollita contornata da delle carote anch'esse bollite. Ma quando assaggiai quella grossa patata restai disgustato, era dura e dolce. Io e Linda ci guardammo, anche a lei non piaceva quel piatto, infatti me lo dimostrò subito con uno sguardo schifato allontanando il piatto.

-Quando arriveremo in Messico finalmente potremmo mangiare cose buone. Il mio stomaco impreca ogni giorno - disse Linda vedendo la sua patata e iniziò a bucherellarla con la forchetta.

-Non vedo l'ora. Sono sicuro che qualsiasi cosa sarà migliore di questa mensa.

Restammo in silenzio, non sapevamo cosa dirci. Io continuavo a pensare che mancava poco al nostro arrivo e avevo l'ansia. Dalle cose raccontate da Linda, sapevo che non poteva trattarsi di un viaggio normalissimo. Anche se ad essere sincero mi sarebbe piaciuto.

Alzai lo sguardo verso Linda, continuava a punzecchiare la patata con la forchetta e sembrava pensierosa. Forse anche lei aveva paura come me o c'era altro nella sua testa?

-Povera patata- dissi cercando di sdrammatizzare un po'.

Lei sbuffò e rispose alzando gli occhi al cielo:

-Non mi piace!

-Anche a me, ma mi sto sforzando per non lasciare il mio stomaco vuoto e non sentirmi male. Non vedo l'ora di scendere da questa nave per non avere più il mal di mare la mattina.

-Non sapevo soffrissi di mal di mare.

-Sì, ma ora va meglio rispetto alla prima volta che sono salito. Mi sto abituando, ma so per certo che questo posto non mi mancherà- dissi guardandomi intorno, mi fermai su Linda e chiesi -non dobbiamo salirci anche al ritorno, vero?

Linda mostrò un piccolo accenno di sorriso:

-Stai tranquillo. Credo che verrà Will con il suo jet, se riusciamo in ciò che dobbiamo fare.

-Me lo dici solo ora?! Non potevamo arrivare in Messico con quello?

-Te l'ho detto prima di salire qui: non dobbiamo dare nell'occhio.

-Ah sì, da Wood.

-Shh! Non gridare- disse fulminandomi con lo sguardo.

Abbassò la testa sul suo piatto e chiese:

-La vuoi tu?

Scossi la testa.

Sbuffò di nuovo e iniziò a guardare intorno alla stanza, si era incantata a vedere la signora della mensa che entrava e usciva da una porta di legno dietro il bancone. Era grassotta, aveva i capelli castani, ma con qualche ciocca bianca e li aveva legati in una pettinatura alta e disordinata per farli stare dentro alla retina che doveva indossare.

-Molte volte vorrei fare il lavoro di quella donna- disse Linda guardando ogni suo movimento.

-Perché?

-Tu non sei stanco del tuo lavoro?

Scossi la testa e risposi:

-Amo scrivere.

Lei sospirò e le sue labbra si aprirono, forse voleva dire qualcosa, ma la mandò giù serrando completamente la bocca.

Dopo quella breve conversazione restammo di nuovo in silenzio, ma quando alzai la testa notai che Linda aveva la stessa espressione di prima.

-Qualcosa non va?- chiesi.

-Tutto okay, perché?

-Non so, chiedevo. Non mi sembra.

Unknown StoneWhere stories live. Discover now