19. "Sei proprio uno stronzo"

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«Okay, tocca a noi.» Garrett mi guarda con un sorriso. «Pronta, Deli?» Alzo i pollici in su, come a dirgli di procedere. Ethan e Greyson si lanciano un'occhiata altezzosa e evito di allungarmi per dare un ceffone ad entrambi.
Stiamo giocando a Taboo, un gioco da tavolo che non so perché Ethan ha portato. Seduti tutti e quattro nella hall dell'hotel, mentre potremmo benissimo uscire e visitare la città, tutti quelli che passano ci guardano straniti. E io ogni volta ricambio l'occhiata, come se loro avessero qualcosa che non va.
In più, per mettere la ciliegina sulla torta alle mie disgrazie, sono in squadra con Garrett. Lui e Greyson sostenevano che io e Ethan siamo gemelli e che quindi ci capiamo troppo, per cui stare squadra insieme era escluso. Ho evitato di dire che anche il nuovo dipendente e Ethan non avrebbero potuto stare insieme, perché sono praticamente migliori amici e anche loro possono avere un linguaggio tutto loro, ma questo mi avrebbe portato a fare a squadra con Greyson. E sarebbe stato molto più imbarazzante di così.

«Mi piace il tuo spirito.» Lui fa un occhiolino, Greyson lo fulmina con lo sguardo e Ethan ride sotto i baffi. Io mi porto una mano sulla faccia. «Inizia, per favore.» La mia voce esce leggermente camuffata. Ci stanno stracciando, solo perché Garrett ed io ci confondiamo e diciamo le parole che sono scritte, quelle che non dovremmo dire. Quindi Ethan e Greyson sono a tredici punti, io ed il caso umano a meno due. Credo che si sappia già chi ha vinto.

«Okay.» Ethan gira la clessidra e si avvicina a Garrett per vedere che non imbroglia. Greyson è seduto vicino a me, così mi mette una mano sul ginocchio. Vengo percossa da un brivido e spero con tutta me stessa che nessuno se ne sia accorto. «Lo è Arya.»

«Canguro!» Dico, con forse troppa enfasi. Sentire il suo nome mi mette allegria. Greyson ride, poi mi mette la sua felpa sulle spalle. Per tutte le papere di zio Sam, si è accorto del brivido. Garrett annuisce, poi mi chiede la categoria dei canguri. Facile, marsupiale. Quando passa avanti, però, non riesco più a sentirlo. Tutti i miei sensi sono annebbiati dal profumo che emana la felpa del Figlio del grigio e dalla sua mano ancora sul mio ginocchio. Riesco a sentire i nervi tesi dove le sue dita sono appoggiate, riesco a distinguere la fragranza dolce e maledettamente mascolina del suo odore. «Delilah?» Potrei sniffargli la felpa per il resto dei miei giorni. «Delilah ci sei?»

«Stop!» Ethan inizia ad agitare le braccia e solo adesso mi rendo conto che il minuto è passato. Sembro in shock... per una felpa. Una sua dannata felpa. Poi mio fratello, di nuovo, oserei dire, apre la bocca che avrei tanto voluto non si ritrovasse. «Grey, hai messo la mano sul ginocchio come ti ho detto?» E allora il nuovo dipendente annuisce.
Il sangue mi ribolle nelle vene non appena capisco quello che è successo. L'hanno fatto apposta.

«Ma di che diavolo stai parlando?» Chiede Garrett, corrugando la fronte. Poi mi rivolge un sorriso dolce. «Deli, stai bene?»

«No.» Mi giro verso Greyson e gli sposto la mano dal mio ginocchio, mettendogliela sul tavolo, davanti a tutti. «Sono piuttosto incazzata, a dir la verità. Siete due idioti.» Levo anche la felpa di Greyson, buttandogliela praticamente addosso. Credevo che quel contatto, tra noi, fosse spontaneo. Pensavo che volesse farlo perché sente il mio stesso bisogno di stare con lui, non che lo stesse facendo perché voleva distarmi. Che grandissimo idiota. Un deficiente. Uno scimmione. Manipolatore del cavolo. Mi viene la voglia di strangolarlo proprio qui, adesso, davanti a tutti. Mi alzo con irritazione, prendo il mio zaino con dentro le chiavi della stanza e mi dirigo agli ascensori.

Ethan prova a chiamarmi, ma non mi giro mai. Nessuno prova a seguirmi, neanche Garrett, che è tutto dire, e forse è meglio così. Probabilmente inizierei ad urlare, oppure rischierei di prendere a schiaffi qualcuno. Greyson, se proprio devo scegliere. Oppure Ethan. L'idiota numero due. In ascensore c'è una coppia di giovani che mi rivolgono un sorriso prima di uscire. Due minuti più tardi, sono nella mia beata stanza. Tra me e Ethan la camera è il caos, così butto per terra i vestiti sul letto e mi stendo.
Greyson ha usato la mia attrazione per lui contro di me. Ethan gliel'ha detto e lui l'ha fatto. Non so con chi dei due sono più arrabbiata in questo momento.

Son of greyWhere stories live. Discover now