8. "Che carino, parli di me"

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La famiglia di Greyson verrà a Kangaroo Island a trovarlo, quindi ne abbiamo approfittato per invitarli a cena qui. Quando una volta sveglia, questa mattina alle dieci, mamma mi ha detto questo, non pensavo che intendesse questa sera. Ed invece alle sei del pomeriggio mio fratello entra in camera dicendo di prepararmi e poi di aiutare mamma con la tavola.

Io mi chiedo perché non possa farlo lui. È già pronto, non deve fare assolutamente niente. Greyson ha detto che sua sorella è sposata ed incinta, e se c'è anche lei stasera Ethan non ha bisogno di fingere di essere un bravo e bel ragazzo, perché è impegnata.

Mi faccio una doccia veloce e cerco di vestirmi presentabile. Non perché voglia fare colpo o roba del genere, Arya non c'è, ma semplicemente non voglio sentire mia madre lamentarsi che sono vestita troppo "sportiva" per i suoi gusti. Mi metto un pantalone elegante, nero e non tanto attillato, a vita abbastanza alta da coprirmi l'ombelico e un top a maniche corte a collo alto, che però ha uno spazio aperto sulla clavicola. Non sono volgare, con una sola scollatura e le braccia scoperte, ma non sono neanche vestita come una suora. I capelli biondi li lascio lisci al naturale e risalto gli occhi di un colore particolare con la matita. Poi nient'altro.

I miei occhi sono di uno strano colore, che non sono mai riuscita ad identificare. Da piccola credevo fossero castani chiari, ma più crescevo più il colore mutava in qualcosa che non so categorizzare. Tutti dicono un colore diverso. Io credo che il colore più simile ai miei occhi sia l'ambra, quel colore tra il giallo, l'arancione e castano. Quella sostanza che ti cattura e non ti lascia più andare, intrappolandoti per chissà quanto tempo dentro di sé. Potrebbe essere una metafora su di me, volendo, ma non sono mai stata brava ad apprezzare affondo le mie diversità.

Scendo al piano di sotto. Mia madre sta canticchiando sottovoce una canzone che non conosco mentre mette ordinatamente i piatti a tavola. È lei quella che tiene alla cura della casa; mentre io, Ethan e mio padre la distruggiamo. «Serve una mano?» Le chiedo, passandomi una mano tra i capelli spessi. Forse dovrei tagliarli, le mie doppie punte si vedono a chilometri di distanza.

Mamma sussulta, probabilmente non mi ha sentito arrivare. Beh, non ho messo ancora le scarpe con i tacchi, ed il mio passo -a meno che non inciampo e faccio rumore- è quasi sempre silenzioso. Papà dice che potrei commettere un crimine in una casa di sconosciuti, piena di gente, e che nessuno se ne accorgerebbe. Fortunatamente per lui non ho intenzione di usare questo mio vantaggio per rubare nelle case.

«Anche due, Delilah.» Mamma ridacchia da sola alla sua battuta e poi si gira verso di me, inarcando un sopracciglio. «Ti sei vestita bene.»

«Puoi evitare di dirlo come se avessi scoperto che Dio esiste?» Prendo le posate e le inizio a mettere bene, come vuole la mamma, vicino ai piatti che lei ha appena finito di sistemare.

«Sono solo sorpresa, tesoro.» So già a cosa è dovuta la sorpresa e vorrei farle notare che non esistono solo i ragazzi nella testa di una persona. «C'è qualche motivo personale?»

«Non farti strane idee. Non mi piace quel Greyson.» Mi allontano prima che possa dire qualcosa, con la scusa di mettere l'acqua nella brocca. Per riempirla ci metto pochi secondi, al massimo un minuto, ma potrei perdere un po' di tempo dicendo di averla riempita con l'acqua calda e non con quella fredda, in modo da doverla riempire nuovamente e non sentire mia madre parlarmi di Greyson Peter Harris.

Non capisco perché a lei piaccia tanto. Forse è perché rivede il bambino con cui ha detto che giocavo, ma dovrebbe capire che Greyson oramai è cresciuto.
Ed è uno stronzo, tanto per cambiare.

Con uno sbuffo riporto la brocca in salotto. Mamma sorride a trentadue denti quando bussano alla porta. Mio padre e Ethan sono in salotto, guardando qualcosa di sport in televisione, e non spostano il sedere dal divano neanche per sbaglio.
È la donna che mi ha messo al mondo ad andare ad aprire, dato che neanche io ne ho l'intenzione.

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