9. "Hai per caso bevuto?"

2.8K 181 142
                                    

Oggi è il mio compleanno e, per una volta, volevo fare io qualcosa di carino in questo giorno per gli altri. Quindi ecco il capitolo nuovo, spero con tutto il cuore che vi piaccia ❤️

Il giorno dopo sono stremata. Odio i miei genitori, perché quando organizzano cene del genere gli invitati se ne vanno sempre tardissimo. Ed infatti la famiglia Harris se ne è andata all'una e mezza di notte. Ho delle occhiaie spaventose.

«Allora ragazzi.» Ethan batte le mani; lui sembra essere andato a dormire alle nove di sera per come è sveglio e attivo. «La farò breve perché tra poco arriverà una scolaresca e dobbiamo essere tutti pronti. Ci hanno selezionato per una fiera sugli animali e i centri di cura, proprio come il nostro. Si terrà ad Adelaide, andremo io, Delilah, Garrett e Greyson. In questi giorni vi darò le disposizioni per quando io e mia sorella non saremo qui. Mio padre ogni tanto passerà qui, comunque.»

Alcuni dipendenti si scambiano occhiate eccitate. Sappiamo tutti cosa sarà questa fiera: pubblicità. E pubblicità significa più persone a far visita e stipendi più alti. Io in realtà spero che tante persone vengano qui non per i soldi, ma semplicemente per vedere tutto l'amore che mettiamo nella cura degli animali. E poi Arya, che dovrebbe essere l'ottava meraviglia del mondo.

«Adesso potete andare.» Li dileguo con un gesto della mano. «Mettetevi al lavoro e fate attenzione ai bambini.»
Quando ci sono le scolaresche è sempre il panico, soprattutto quando i bambini vengono dall'elementari. Sono piccoli e non capiscono che non possono abbracciare i canguri, far cadere i koala o prendere in braccio un wombat. Già è tanto se io mi fido di farli prendere in braccio agli adulti, i wombat.

«Sai, non hai proprio una bella cera.» Ovviamente tutti vanno a lavorare, compreso Ethan -che è tutto dire-, tranne Greysoncervellodakoala. Si mette a braccia incrociate di fianco a me, guardandomi.

Io non lo voglio osservare, così fisso l'ingresso del nostro rifugio per animali australiani, che chiamiamo zoo per far prima. «Sai, non sei qui da tanto e nessuno ti ha dato confidenze. Ti consiglierei, soprattutto davanti al tuo capo, ti impegnarti un po' di più e di andare a lavorare quando te lo dice.»

Ora mi giro a guardarlo, impegnandomi a fare un'espressione seria, solo per fargli capire il mio avvertimento. Greyson mi sorride. «Sono abbastanza sicuro che il mio capo non mi licenzierà.»

«Ethan forse no.» Ribatto con il suo stesso tono beffardo. Oggi, lo ammetto, sono più acida dello yogurt scaduto. «Ma ho sentito dire che all'altra Bay non piaci molto. In realtà ti detesta proprio.»

«Peccato.» Greyson si avvicina, fino a sfiorare con le sue labbra il mio orecchio. Quando provo ad allontanarlo, lui mi blocca i polsi. «Se non fosse per il carattere, non sarebbe niente male.»

Fa un occhiolino prima di lasciarmi andare e dirigersi verso la clinica veterinaria, probabilmente per prendere il cibo degli animali.
Io resto pietrificata sul posto. Ma che diavolo mi ha appena detto? Probabilmente ieri lui e Gavin si sono fumati qualcosa, non c'è altra spiegazione.

Scuoto la testa nel tentativo di riprendermi, ma sento ancora il suo fiato caldo sul mio viso. La sensazione, però, passa quando Garrett viene vicino a me con il cucciolo di canguro in braccio. Sarebbe una scena dolce se Garrett non avesse la faccia di quando sta per dirmi la perla giornaliera. «Delilah.» Mi sorride.

Ricambio il saluto con un cenno del capo. Sono di poche parole, oggi. Ho la mente offuscata, gli occhi socchiusi e la voglia di chiuderli e non aprirli più. Se parlo, sbadiglio. Ma Garrett oggi non ha intenzione di lasciarmi in pace, tanto per cambiare. «Sai, assomigli come una goccia d'acqua alla mia futura fidanzata.»

Son of greyWhere stories live. Discover now