21. Carrellologia?

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Quando trillò la cazzo di sveglia mi resi conto subito di non essere nella mia stanza, e che quello non era il maledetto suono al quale ero abituato.

Agguantai con rabbia la fonte del fastidio ed inarcai il braccio, pronto a sfracellarla contro il muro.

Il mio corpo era completamente dolorante, e al petto stringevo qualcosa di morbido e profumato. Le scene della sera prima mi si ripresentarono davanti, e mi regalarono un immediato conato di vomito.

Deku e All Might, quei due pezzi di bastardi.

"Fermati Bakubro, ho solo quello di telefono!"

La sua inconfondibile voce mi trascinò via dalla mia nuvola d'ira, riportandomi di fronte alla cazzo di maledetta realtà.

Improvvisamente rammentai quello che successe dopo la lite con MerDeku.

Aprii di scatto gli occhi, terrorizzato di fronte al fatto che potesse essersi trattato della pura verità, e non di un fottutissimo sogno.

E infatti, così fu.

Davanti a me c'era il petto muscoloso di Capelli di Merda, inginocchiato al bordo del letto, già in tiro nel suo costume da Hero, con in mano qualche benda e del disinfettante, intento ad armeggiare con il mio braccio. Con l'altra mano stringevo a me un peluche bizzarro, morbido, dall'odore di lavanda, che scaraventai all'angolo del letto, cercando di non dare troppo nell'occhio.

Per un attimo, solo un attimo, fui soffocato dall'imbarazzo nel vederlo.
Mille volte, forse anche di più, lo vidi con il suo costume addosso.
Che mi stava prendendo dunque?

Spostai lo sguardo assottigliato e furente a ciò che stava combinando il rosso: ancora le dannate medicazioni.

"Cosa cazzo stai facendo?" ringhiai a bassa voce, dimenandomi e lasciando cadere sul letto il telefono di Kirishima, che se non fosse stato per il suo intervento sarebbe andato in mille pezzi sul pavimento.

Era un'ora insolita per lui. Mi fece quasi impressione vederlo lì, già pronto, molto prima di me. Aveva preso davvero seriamente quel dannato tirocinio.

Mi rivolse un sorriso sereno, mostrandomi i canini appuntiti da squalo.

"Buongiorno, Bakubro".

Per un momento pensai di ricambiare, ma fortunatamente ricordai all'improvviso di non essere una fottuta mammoletta del cazzo come lui.

Ribadii il concetto, puntando gli occhi simili a fessure sulle sue mani, intente a fasciarmi un polso.

"Cosa cazzo stai facendo, Capelli di Merda".

Quello sbuffò sonoramente, per poi recuperare il maledetto, fastidioso sorriso.

"Quello che tu non faresti, dannata testa dura".

Il suo ammonimento mi colpì. Da un lato fui immensamente grato di averlo ritrovato al mio fianco e non sotto di me, nella stessa posizione in cui mi ero addormentato la notte prima.

Quanto aveva dormito?

O meglio, aveva dormito?

Mi divincolai dalla sua presa con un gesto.

"Ho fatto bene a farlo mentre dormivi." asserì lui, ghignando soddisfatto e richiudendo la boccetta di alcol. Si alzò in piedi, aggiustandosi i pantaloni con un gesto.

Lo squadrai ancora dalla testa ai piedi.
Era dannatamente muscoloso, molto più di quanto ricordassi.

Mi aveva disinfettato ogni ferita, mentre ancora dormivo. Maledetto.

A voce bassa - Kiribaku/BakushimaTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon