20. Più di Crimson Riot

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Quella mattina aprii gli occhi prima del solito. Avvertii subito un terribile mal di testa, che mi destabilizzò completamente.

I ricordi della notte appena trascorsa erano tutti sfocati nella mia mente, eppure, concentrandomi, riuscii a recuperare tutto l'essenziale. Bakugo che ballava con me, Bakugo che mi infilava un fiore tra i capelli, Bakugo che mi sfilava i vestiti di dosso nel bel mezzo della mia camera.

Santo cielo.

Iniziai a sentire caldo al solo pensiero.

Soltanto in quel momento mi accorsi di non essere appoggiato al solito cuscino. Alzai il viso lentamente, scoprendo niente meno che Katsuki, intento a giocare con il telefono. Sembrava tutto sommato a suo agio.

Ero appoggiato sulle sue gambe.
Da quanto tempo mi trovavo lì?

La sua camicia era completamente sbottonata, ma cercai di non guardare troppo e di concentrarmi a recuperare qualche altro prezioso ricordo della sera precedente.

Appena mi mossi, Bakugo distolse lo sguardo dallo schermo.

"Finalmente ti sei svegliato, Testa di Merda." ringhiò cupo.

Balzai in piedi come un soldato, portandomi però le mani alle tempie, che pulsavano doloranti.

"B-buongiorno, Katsuki!" esclamai imbarazzato, confuso, e decisamente ancora stanco, sul punto di franare a terra sotto la spinta dei giramenti di testa.

Quello grugnì in risposta, alzandosi dal mio letto e sistemandosi i pantaloni eleganti stropicciati, riabbottonando poi con calma la camicia.

Non era scappato.

Eccola, me l'aveva sbattuta violentemente in faccia, la sostanziale differenza tra me e lui.

Era rimasto lì, fino al mio risveglio, senza muovere un cazzo di dito, senza darsela a gambe come il sottoscritto.

Sospirai irritato dal mal di testa, cercando di allontanare i pensieri negativi. Non avevo le forze per quelli.

"Hai dormito scomodo?" domandai dispiaciuto, rivolto al biondo, passandomi una mano tra i capelli, nel tentativo di sistemarli.

"Meh. Tu che dici?" rispose indicandosi vistosamente i vestiti della notte precedente.

Ghignai appena in risposta, nonostante non fossi particolarmente entusiasta di avergli arrecato fastidio. Ai miei occhi apparì comunque come un fottuto, dolcissimo pagliaccio.

Raccolse da terra la sua cravatta e si rimise le scarpe ai piedi, dirigendosi silenzioso e in poco tempo verso la porta.
Probabilmente non aspettava altro che andare via. Lo avevo costretto a sopportarmi fon troppo, e lui aveva accettato sommessamente, senza farmi saltare in aria.
Katsuki aveva un animo gentile, io lo sapevo, lo sapevo meglio di tutti.

"Oggi è il mio turno di pulizie." farfugliò evidentemente seccato, infilandosi il telefono nella tasca destra dei pantaloni.

Me ne ero completamente dimenticato. Da quando avevo cominciato il tirocinio, ero completamente esente dai turni di cucina e di pulizia.

"Vuoi che ti dia una mano?"
Fat Gum aveva concesso a me e Tamaki il weekend libero, perciò avrei potuto oziare tutta la domenica.

Il mio pensiero volò repentino al Senpai. Chissà come era trascorsa la sua serata. La curiosità si accese in me come la fiamma di una candela.

Quello intanto scosse il capo lentamente, declinando silenzioso la mia offerta.
"Non ho voglia di vedere il fottuto MerDeku." continuò stringendo impercettibilmente i pugni.

A voce bassa - Kiribaku/BakushimaOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz