Capitolo 5

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Era già trascorsa una settimana da quando mio padre mi aveva nascosto in questa cantina buia, lo vedevo solo quando mi portava i pasti: << Bells dove sei? >> era entrato mio fratello: << In bagno, avevi bisogno Carl? >> si avvicinò al bagno e si fermò sullo stipite: << Negan è qui, papà ha detto che non devi far nessun rumore >>
<< Può stare tranquillo... ma ora ritorna di sopra, non voglio che si accorgano della tua sparizione, potrebbero capire che io sono qua >> lo vidi salire le scale e scomparire, ma ero troppo curiosa, così uscii da quello scantinato e mi affacciai, senza farmi vedere, alla finestra e lo vidi: << Rick, Rick!! Sai cosa facciamo? Se entro un paio d'ora, anzi facciamo un'ora, non mi porti tua figlia, io ad ogni ora ucciderò una persona, la prima è tuo figlio >> gli uomini di Negan presero Carl, portai la mano alla bocca, le lacrime avevano iniziato a scendere: << L'ora parte da adesso! Ti aspetto all'entrata >> mio padre entrò in casa da solo, appena mi vide, mi prese per un polso e mi allontanò dalla finestra: << Cosa fai qua? Ti avevo detto di rimanere di sotto >> con un brusco movimento mi liberai: << Cos'hai intenzione di fare? Quel pazzo ha tuo figlio, mio fratello e se non facciamo qualcosa lo ucciderà >>
<< Isabell ci sto pensando, peccato che ho solo un'ora >>
<< Tu pensa quello che vuoi, ma io so già cosa fare >> mi avviai alla porta, la stavo per aprire, ma mio padre la richiuse: << Sei pazza? Ti farà del male o peggio ancora ti ucciderà >>
<< Non farà nessuna di queste cose. Fidati di me...portalo dietro casa nostra >> mollò la presa sulla porta e riuscii ad aprirla, andai nel retro e lo aspettai.
<< Ma guarda chi è saltata fuori >> mi avvicinai a lui e lo fissai dritto negli occhi

<< Ho una proposta da farti >> portò Lucille dietro alle sue spalle: << Sentiamo la tua proposta dolcezza >><< Non posso lasciare mio padre, Carl e mia sorella da soli, quindi non ti seguirò al Santuario, ma ogni volta che verrai qua a reclamare l...

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<< Ho una proposta da farti >> portò Lucille dietro alle sue spalle: << Sentiamo la tua proposta dolcezza >>
<< Non posso lasciare mio padre, Carl e mia sorella da soli, quindi non ti seguirò al Santuario, ma ogni volta che verrai qua a reclamare la tua metà, sarò tua! Affare fatto? >> gli porsi la mano sperando che l'accettasse: << Mi stai chiedendo di scopare con te una volta a settimana? Cazzo non pensavo che fossi una donna così intelligente da trovare una soluzione così stupida >>
<< Appena mi stringerai la mano, andremo in camera e scoperemo, ma se non l'accetti la mia offerta vola via e non tornerà mai più >>
<< Potrei sempre prenderti con la forza e farti mai... tu mi appartieni, tu sei mia cazzo! >> mi scoprii la ferita fatta quando ero al santuario e gliela mostrai: << Allora vorrà dire che tutte le volte cercherò di uccidermi! Allora? >> stavo per ritirare la mano, ma la prese e la strinse: << Entra in casa e aspettami in camera mia, seconda porta a sinistra, io arrivo subito >> sfoggiò il suo sorriso perverso ed entrò in casa.
Raggiunsi mio padre dai Salvatori all'ingresso: << Allora Bells? Cosa ti ha detto? >> presi da parte mio padre: << Ho fatto un accordo con lui; rimarrò qua, ma quando tornerà per prendersi la sua roba, dovrò andare a letto con lui >>
<< No! Non posso accettarlo! >>
<< Papà, sono stata costretta! O uccide Carl, o porta me con se e mi abuserebbe fino allo sfinimento! Qua almeno ho te... io vado, mi sta aspettando >>.
Trovai Negan guardare le varie foto che avevo sparso per la camera: << Ti stai divertendo? >> gli domandai chiudendo la porta a chiave: << Mi diverte vedere queste cose >> si sedette sul divano e appoggiò Lucille di fianco a lui: << Iniziamo >> mi avvicinai a lui, mi inginocchiai e aprì le gambe, gli tirai giù la zip dei pantaloni, ma mi fermò: << Oh no, così è troppo semplice dolcezza... alzati e spogliati >> feci come disse, mi alzai e pian piano mi spogliai, rimanendo nuda davanti al suo sguardo: << Sdraiati e inizia a toccarti>> mi sdraiai sul pavimento freddo e iniziai a toccarmi, partendo nel stringere i miei seni, mentre con l'altra mano la feci insinuare dentro nella mia intimità, andando a stuzzicare il clitoride, chiusi gli occhi dal piacere e inarcai la schiena, non resistevo più, perché non interveniva? Girai la testa verso di lui e aprii gli occhi per guardarlo e stava ridendo compiaciuto: << Girati e mettiti in ginocchio >> gli stavo dando le spalle, sentì che si alzò e si avvicinò a me, fece scendere la zip e si spogliò buttando i vestiti davanti a me, mi accarezzo il sedere, mettendomi i brividi: << Reggiti perché ti sto per fottere >> e fu un attimo, lo sentì dentro alle mie natiche e iniziò subito con le spinte veloci, mi prese la coda e me la tirò verso di lui, facendomi emettere un gemito: << Bravissima, ora girati >> mi girai e si buttò subito sopra di me, sentivo che mi baciava e leccava il collo, come se fosse un vampiro affamato, iniziò a lasciare succhiotti sul collo, nel mentre mi stringeva i seni,  scese sempre di più con le labbra e andò dentro la mia intimità: << N-Negan >> si staccò: << Dimmi che mi vuoi >>
<< T-ti v-voglio >>
<< Dimmi che sei mia e che mi appartieni >>
<< S-sono t-tua e ti appartengo >>
<< Bene >> e tutto ad un tratto lo sentii dentro di me, facendomi provocare un gemito di piacere, pian piano le spinte aumentarono finché non venimmo insieme, si appoggiò di fianco a me e mi fissò, non riuscivo a reggere il suo sguardo, così mi alzai e iniziai a vestirmi, aprii la porta e scesi le scale, finché non uscii di casa, andai al cancello e lo attesi lì.
<< Cazzo che bella scopata, ci voleva proprio >> disse Negan e guardò mio padre, che in quel momento era nero dalla rabbia: << Ci vediamo la prossima settimana >> e se ne andò insieme ai suoi uomini: << Isabell dobbiamo parlare >>
<< Non ora papà >> corsi in casa e andai nel bagno che avevo in camera, aprii la doccia e mi ci fiondai sotto, anche con i vestiti "C-Che cosa ho fatto?" Presi la spugna e iniziai a sfregare sulle mani e sulle braccia: << Perché non vai via!! >> urlai: << Bells? >> in bagno era  entrato mio padre, alzai il viso pieno di lacrime: << Non andrà via così facilmente >> si avvicinò e chiuse l'acqua, mi prese in braccio avvolgendomi in un accappatoio e mi portò in camera: << C-che cosa h-ho fatto? Sono stata una stupida >> stavo tremando tutta: << No, non sei stata una stupida, hai fatto la cosa migliore sia per te che per noi... non avrebbe ceduto e non ti avrebbe lasciata andare, ti avrebbe perseguitato finché non fossi diventata sua... ma non ti preoccupare, sto già mettendo un piano in atto per distruggerlo, tu cerca di portare pazienza >>
<< Ci proverò >> mio padre si alzò e mi baciò la fronte e mi lasciò da sola a espiare il mio peccato.

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