36

1.8K 136 14
                                    

Andrea
-Tu ovviamente starai in stanza con me- dico a Kuma mentre ci separiamo dai suoi compagni, dopo averli lasciati nelle stanze che il direttore ha assegnato loro.
-Ovviamente- mi da ragione Kuma abbracciandomi da dietro e poggiando il mento tra i miei capelli.

-Hai i capelli cento volte più morbidi del solito- si lascia sfuggire Kuma e scoppio a ridere.
-Ci voglio scommettere, li ho asciugati con il phon e con la spazzola- dico ovvia e lo sento sbuffare.
-Ti prego, se mi dici che non sai cosa sia un phon mi abbandono all'idea di vivere tra completi idioti- dico sconsolata.
-Non è colpa mia se non so cosa sia- borbotta mentre io apro la porta della mia stanza, spostandomi per farlo entrare.

Appena richiudo la porta alle mie spalle, mi lascio cadere direttamente sul letto, sospirando per il piacere del dolce contatto.
-Cambiati prima di metterti nel letto, sei stata fuori con quei vestiti- mi rimprovera Kuma mentre si toglie la maglietta e i pantaloni.

-Tu invece puoi benissimo rimanere così- sussurro godendomi lo spettacolo, suscitando in lui una risata.
-Entro nel letto solo se ti togli quei vestiti- mi dice facendomi un occhiolino e alzo gli occhi al cielo, facendogli il gesto di lanciarmi la prima cosa che trova nell'armadio.

Quando finalmente anche lui entra nel piccolo letto ad una piazza con me sono costretta a stendermi su di lui per ottimizzare lo spazio.
-Andrea- mi chiama Kuma dopo qualche istante, accarezzandomi i capelli.
-Perché tutto il letto è pieno dell'odore di quel tuo amico?- mi chiede con un tono di qualche tono più acuta del solito.

-Intendi Tom? Ha dormito qui qualche sera fa- gli dico tranquilla e la sua mano si ferma come ghiacciata tra i miei capelli.
-Come prego?- mi chiede ancora con un tono ancora più acuto, alche faccio pressione sulle braccia per poterlo guardare negli occhi.

-La prima sera che sono stata qui ho avuto un piccolo crollo emotivo, Tom mi è stato vicino. È come un fratello per me- gli dico tranquilla mentre i suoi occhi prendono ogni secondo che passa una sfumatura sempre più rossa.
-Sei andata a letto con lui?- mi chiede con una voce che non riconosco quasi come sua.

-Sei sicuro di volerlo sapere?- gli chiedo sospirando.
-Andrea...- sussurra ancora Kuma.
-Sono andata a letto con davvero tantissime persone, Kuma, pensavo avessimo già affrontato questo argomento- gli dico scocciata e lui mi fulmina con lo sguardo.

-Non starai mica evitando di rispondermi?- mi chiede con gli occhi ormai rossi fissi nei miei. Porto la mano sulla sua guancia e l'accarezzo dolcemente, per poi stringere le braccia al suo collo, nascondendo il viso sotto il suo collo, godendomi il suo profumo di incenso, strofinandomi leggermente contro il suo mento.

-Quel Tom non mi piace- borbotta poco prima di stringendi anche lui.
-È letteralmente la mia versione al maschile. Però io sono più forte- gli dico prima di lasciargli un bacio leggero sul collo.
-Non avevo dubbi su questo- mi dice lui ridendo.

𓆦𓆦𓆦𓆦𓆦𓆦

-Andrea, svegliati- sento Kuma sussurrare per la millesima volta mentre mi scuote leggermente e mi limito a rispondergli con qualche verso indistinto.

-Andrea sta succedendo qualcosa, devi svegliarti- continua con tono più duro e appena il mio cervello registra queste parole apro di scatto gli occhi, solo per ritrovarlo a pochi centimetri dal mio naso.

-Che succede?- gli chiedo improvvisamente sveglia.
-Non lo so, ma sento che sta succedendo qualcosa- mi confessa mentre si alza, cominciando a saltellare per tutta la stanza per infilarsi un paio di pantaloni. Mi alzo anche io ed infilo al volo una felpa anonima che mi arriva quasi al ginocchio, probabilmente lasciata qui da Tom e seguita dal mio compagno esco dalla stanza, solo per ritrovare molti tra lupi e non morsi per i corridoi.

EscapeeWhere stories live. Discover now