30 (parte 1)

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Andrea
-Non saresti dovuta scappare da lui- è una delle prime cose che mi dice il Vecchio appena entriamo in una delle tante stanze dedicate ai colloqui privati qui sotto, completamente scavata nella pietra e con un solo tavolino con quattro sedie al centro. Questi spazi sono essenziali, avendo tutti un udito sviluppato avere un po' di privacy è molto difficile.

-Lui chi?- chiede Tom, seduto al mio fianco non capendo. Dopo il trambusto generale dovuto al mio arrivo il Vecchio e il direttore hanno voluto parlare con me in privato e ho chiesto a Tom di unirsi, così da poterlo aggiornare in tempo reale.

Il direttore generale Oktux Woth, conosciuto ormai con il solo appellativo di direttore, è un lupo sui mille anni, i capelli biondi cenere e i gli occhi verdi e vispi. Gestisce l'INVERS da più di settecento anni ed è stato lui a monitorare la missione per il mio salvataggio, ai tempi, e so che non mi ha mai perso di vista.

-Il mio compagno- rispondo alla domanda di Tom, seduto al mio fianco, alche lui mi guarda stupito.
-Da quando hai un compagno?- mi chiede spalancando gli occhi per lo stupore, ma è il direttore a rispondere al posto mio.

-Non è così raro che un mostro abbia un compagno, è più raro che il compagno sia uno degli Alpha più potenti del mondo- risponde alla domanda di Tom guardando me negli occhi, mentre io li tengo fissi sul Vecchio e posso sentire lo stupore di Tom attraversarmi la pelle.

-Come hai fatto ad uscire dal suo territorio con tanta facilità?- mi chiede Tom e non posso fare a meno di sorridere pensando a quanto mi era effettivamente mancato avere accanto qualcuno che ragioni nella mia stessa maniera, anche io avrei posto come prima domanda proprio quella.

-Stiamo parlando di Andrea, Tom- lo riprende il Vecchio e un ghigno divertito nasce spontaneo sul mio volto.
-Ti manca?- mi chiede allora serio il direttore e annuisco senza pensarci. Si, mi manca.
-E da quanto vi siete separati?- mi chiede ancora e ci penso su.
-Più o meno una settimana- rispondo con noncuranza non capendo dove volesse andare a parare.

-Oktrux non è un normale legame, loro due devono stare insieme, non smetterà di mancargli- gli dice il Vecchio e sia io che Tom li guardiamo interrogativi.
-Il legame per un mostro è così leggero che bastano pochi giorni da separati per annullare il suo effetto e solo il lupo ne finisce per esserne distrutto- ci spiega il Vecchio e non posso che stupirmi a queste parole. Sapevo che avrei sentito meno dolore di Kuma ma non immaginavo che addirittura avrei non dovuto... provarne. Forse sarebbe stato meglio.

-Però a me lui manca terribilmente- gli dico sincera pensando a quanto abbiamo riso l'ultima sera passata insieme e non voglio nemmeno pensare a quanto male stia lui in questo momento.
-Il vostro è un legame particolare, pensavo che ormai lo avessi capito- mi dice e annuisco, mentre qui l'unico a non capire è Tom, che però rimane in silenzio, capendo che quello di cui si sta parlando è più grande di lui.

-Come gestisco i miei poteri?- gli chiedo allora e lui sospira.
-Qualche giorno fa ho assistito ad uno scontro molto particolare tra i due primi prescelti e il branco originale di uno dei due. Il vostro potenziale è immenso- mi dice e annuisco facendo tesoro delle sue parole.

-Ma dovete stare insieme, Andrea. Tu non sei una lupa e ho paura che la sola energia che puoi sprigionate potrebbe ucciderti, per questo hai bisogno di lui, vi dovrete proteggere a vicenda- continua lui e annuisco.
-Ma in che modo?- chiedo non riuscendo a venirne a capo. Come potrebbe mai Kuma proteggermi? Come potrei mai io proteggere lui?

-Andrea... ormai dovresti saperlo. Non posso darti tutte le risposte che cerchi- continua lui e annuisco ancora sconsolata mentre il cuore nel petto sempre essere prossimo ad un implosione silenziosa.
Il direttore sembra accorgersene perché scioglie la piccola riunione e chiede a Tom di accompagnarmi nella mia vecchia stanza per farmi riposare.

-Allora...- comincia Tom appena siamo da soli e alzo gli occhi al cielo.
-Davvero ti sei innamorata di nuovo?- mi chiede e mi giro a guardarlo triste.
-Riformulo- dice prima che possa aprir bocca -com'è innamorarsi due volte?- chiede quasi eccitato e alzo di nuovo gli occhi al cielo.

-Una merda Tom, una merda- gli dico sbuffano e lui mi imita, insoddisfatto delle mie risposte.
-Ho il cuore bucato, non saprei come altro descriverlo. Mi sembra che un altro enorme vortice si sia creato nel mio cuore inghiottendo un pezzo della mia anima. Mi sembra di essere un cazzo di scolapasta!- ringhio in preda ad un'improvvisa rabbia e Tom mi guarda dubbioso mentre apre la porta della mia vecchia stanza, lasciandomi entrare per prima.

-Cos'è uno scolapasta?- mi chiede con innocenza e per un attimo mi ricordo che lui non esce nel mondo esterno da sessant'anni e di certo non si è mai imbattuto in una cucina.
-È un'oggetto pieno di buchi, semisferico... ma non è lo scolapasta il punto Tom!- gli urlo contro rendendomi conto della stupidità della sua domanda.

-Okay, okay, faccio il serio. Sono pronto a scommettere che è dalla sua morte che non ti sfoghi con qualcuno, sono qui- mi dice e non mi serve sentire altro che mi lascio cadere tra le sue braccia, piangendo lacrime amare, mentre il mio cuore mi implode lentamente nel petto.

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