Escapee

15

Andrea
Mi giro completamente verso di lui e gli spingo le mani sul petto per farlo stendere sul letto e piego le ginocchia ai lati del suo bacino non prestando attenzione al pungente dolore della ferita ancora aperta e imprigionandolo sotto di me.

Lui porta le mani sulla mia schiena e comincia muoverle su tutta la sua lunghezza spingendomi sempre più contro di lui. Le mie mani si spostano da sole dietro la sua nuca e comincio a giocare con i suoi capelli e soffoco un suo genito con un altro bacio.

Senza rendermene conto porto le mani sulla sul suo bacino e continuo a scendere, lentamente, fino a slacciargli i jeans che ormai gli stanno stretti e glieli sfilo e quasi contemporaneamente lui fa la stessa cosa. Non so cosa mi stia succedendo, ho la mente completamente annebbiata, riesco solo a pensare che lo voglio dentro di me.

Kuma sembra aver sentito perché in un secondo invertisce le posizioni e prende le redini del gioco, le comanda e se c'è una cosa che ho capito di lui, è che ci sono poche cose che ama quanto comandare e far valere il suo ruolo da Alpha. Si stacca dalle mie labbra e si abbassa sui miei seni cominciando a giocarci e gli afferro i capelli e li tiro trattenendo un gemito mentre lo ritiro su per far unire di nuovo le nostre labbra.

Kuma emette un verso di piacere e sento i suoi artigli graffiarmi la nuca ma non ci faccio caso e con una spinta è dentro di me. Per un attimo si ferma e non capendone il motivo mi muovo per istigarlo a continuare e lui riprende spingendo sempre più forte, facendomi quasi male e riempiendomi completamente. Inarco la schiena sul materasso e apro gli occhi che avevo tenuto chiusi fino a quel momento.

Kuma tiene gli occhi fissi su di me tra una spinta e l'altra faccio incrociare il nostro sguardo e una scarica elettrica mi attraversa prima che il mio corpo si abbandoni ad un orgasmo e dopo qualche secondo anche Kuma si lascia andare e rimanendo dentro di me mi stringe, nascondendo il viso sul cuscino accanto al mio corpo.

Continua a stringermi e a fare respiri profondi mentre il nostro battito cardiaco lentamente rallenta.
-Kuma?- chiedo mentre lui ancora mi stringe, ogni attimo un po' più forte.
-Dimmi- dice con la voce spezzata parlando sul cuscino e decido di sollevarmi sui gomiti portando con me anche Kuma che resta legato al mio collo.

Rimaniamo entrambi in silenzio mentre aspetto che mi dica cosa c'è che non va, perché è chiaro che ci sia.
-Cosa?- chiede ancora questa volta con un tono quasi acido.
-Come cosa?- gli chiedo io di rimando e anche lui si solleva sui gomiti.
E come un secchio d'acqua fredda mi rendo conto solo ora di una cosa.

Lui non sapeva. Non sapeva che non fossi più vergine. Non sapeva che non sarebbe mai stato lui la mia prima volta e lo ha scoperto nel mentre della sua prima volta. Cazzo.
-Kuma?- ripeto ancora non riuscendo a muovere un muscolo, avevo già pensato a questa cosa ma mai come ora mi era sembrata così... grave, da farmi quasi sentire un mostro.

-Non pensavo non lo sapessi- gli dico mentre lui ancora non mi guarda in faccia, il viso nascosto tra i miei seni.
-Come potevi saperlo se tu non me lo hai detto?- dice acido e un po' ci rimango male.
-Sei un lupo, dovresti sentirlo- dico soltanto guardando la porta.
-Con chi?- mi chiede soltanto.
-È davvero importante?- gli chiedo. Non mi va di raccontare questo aspetto della mia vita, per lo meno non ad un lupo così tradizionalista come l'Alpha di un branco.

-Si che è importante!- dice alzando la testa di scatto e solo in questo momento esce davvero da dentro di me.
Si tira a sedere e si alza in piedi cominciando a camminare avanti e dietro per la stanza.
-Senti Kuma- comincio a dire e mi siedo anche io e porto le mani sul viso -abbiamo pensieri diversi su questo argomento- dico soltanto e lui si ferma di colpo inchiodando il suo sguardo nel mio.

-Pensieri diversi?- chiede alzando la voce sillaba dopo sillaba e man mano che lui alza la voce quel dispiacere che avevo provato in modo proporzionale diminuisce e posso sentire io stessa i tratti del mio viso farsi più duri, ma rimango in silenzio, aspettando che sia lui a continuare.