30(parte 2)

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Galapagos, 85 anni prima

Mi guardo intorno, cercando con lo sguardo Annie che si è allontanata per prendere dell'acqua.
Se qualche anno fa mi avessero detto che mi sarei innamorata di un mostro come me, probabilmente non ci avrei mai creduto.

Per quando in natura l'omosessualità sia presente da sempre, la Luna mai e poi mai ha benedetto un rapporto di tale genere tra i suoi lupi e mai lo avrebbe fatto, perché non è considerato un rapporto utile, sarebbe un'amore privo di progenie e quindi un'amore tutt'al più inutile, limitandosi quindi a generare nexus dalla natura eterosessuale.

Ma in quanto mostro, la Luna per me non ha spero predisposto alcun destino e nessun compagno. Non sono un lupo e nemmeno un non morso e questo mi rende libera di amare.
So da sempre però che la mia natura è un insieme di svantaggi il cui l'unico lato positivo è proprio questa libertà di amare, lo sapevo quando ero prigioniera degli sterminatori e lo so ora, distesa sulla calda sabbia in un'isola delle Filippine.

Qualche anno fa, mentre mi nascondevo da un umano in combutta con loro, mi sono imbattuta quasi per sbaglio in una creatura come me, un mostro che stava fuggendo nella mia stessa maniera e insieme decidemmo di nasconderci nel paese natio di lei, in un'isola tropicale e piena di cibo.

Se mi concentro riesco ancora a ricordare le esatte emozioni che ho provato la prima volta che le sue labbra si sono poggiare sulle mie: eravamo in riva al mare sedute vicine. 

Lei aveva poggiato la testa sulla mia spalla mentre osservavamo il tramonto pieno di colori. Quel giorno c'era un vento molto forte, essendo un isola era cosa comune e i suoi capelli danzavano alle mie spalle, avvolgendomi nel suo profumo zuccheroso.

Eravamo entrambe in silenzio quando alzò di poco il viso guardandomi mentre io ancora fissavo l'orizzonte. Prese il mio mento tra le dita e con delicatezza lo girò verso il suo, ci fissammo negli occhi per lunghi istanti quando lei mi sorrise.

-È dalla prima volta che ti ho visto che ho voglia di farlo- sussurrò a pochi centimetri da me prima di poggiare le sue labbra sulle mie. È stato un bacio dolce, affettuoso, diverso da tutti quelli che avevo dato fino a quel momento. Girai di poco il busto nella sua direzione e portai una mano sulla sua guancia, accarezzandola, mentre lei si staccava da me, continuando a fissarmi negli occhi.

-A cosa pensi?- mi chiede una voce melodiosa strappandomi dai miei pensieri e mi giro a guardare Annie. Il suo profumo, dolce quasi quanto il suo nome, mi avvolge. Ha legato i lunghi ricci castani in una coda alta mentre la sua pelle scura brilla alla luce del sole ancora alto e le labbra sono rosse, ancora più gonfie del solito, conoscendola le ha mordicchiate fino a pochi istanti fa spinta dalla noia.

-A te- le dico allungandomi verso di lei e baciandola, mentre lei si china sopra di me per approfondire il bacio.
-Ti va di fare un bagno?- mi chiede sorridendo e annuisco, triste del suo distacco improvviso mentre le mie labbra già sentono la mancanza delle sue.

Mi porge una mano aiutandomi ad alzarmi e comincia a correre verso la riva e subito le sono dietro. Le afferro una mano e la tiro indietro mentre lei lancia un gridolino, presa alla sprovvista dal mio gesto e la bacio, cercando di trasmetterle tutto l'amore possibile e lei ricambia con la stessa intensità. Mi stacco dalle sue labbra e comincio a baciarle il collo mentre lei ridacchia.

EscapeeWhere stories live. Discover now