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Kuma
-Ehi, Hokaw- saluto io mio beta appena apre gli occhi, mentre la compagna gli stringe la mano.
-Cosa è successo?- chiede cercando di ricambiare la stretta, con scarsi risultati.

-Ti hanno avvelenato- sussurra la compagna, poggiandogli delicatamente una mano sulla guancia e rivolgendogli un sorriso dolce, che lui ricambia con uno appena accennato.
-Chi?- sussurra guardandomi e ricambio lo sguardo inespressivo.

-Abbiamo subito pensato ad uno dei tre branchi- gli dico mentre lui mi guarda aspettando che io continui.
-Ma non era un tipo di veleno che branchi come i loro potevano procurarsi- gli dico e lui mi guarda interrogativo.

-Era un veleno chimico raro e mortale- gli dico e mi guarda spaesato.
-Come...?- mi chiede non capendo e sospiro.
-La mezza ti ha salvato- dice la sua compagna con una nota di disprezzo.
-Stai parlando della tua Luna, tienilo bene a mente- gli faccio notare ringhiando e lei china la testa in segno di scuse.

-Come avrebbe fatto?- chiede un un filo di voce e sospiro sedendomi accanto a lui sul materasso.
-A quanto dice Jo uno dei pochi rimedi universali contro questo tipo di veleno è una rara pianta di cui non ti so ripetere il nome, e a quanto pare.. Andrea aveva quell'erba nel suo zaino- gli dico e lui lascia cadere la sua testa sul cuscino.

-Mi chiedo cosa non abbia in quello zaino a questo punto- sussurra e io lascio correre, so che in condizioni normali non avrebbe detto nulla del genere.
-Posso?- chiede all'improvviso Ethan alla porta e io gli faccio segno di entrare.
-Ehi amico, come stai?- gli chiede avvicinandosi al capezzale e Hokaw alza le spalle.
-Per ora ancora vivo- dice mentre la compagna poggia la testa sul suo petto.

Mi alzo in piedi facendo segno a Ethan di seguirmi.
-Vi lasciamo soli. Jasmine, per qualsiasi cosa chiamami, Jo tornerà a momenti- dico alla lupa che annuisce.

Appena chiudo la porta alla mie spalle comincio a fare domande a raffica al mio beta.
-Non abbiamo scoperto nulla. Le sentinelle con le quali era di vedetta non si sono accorti di nulla, hanno detto che un attimo prima correva, l'attimo dopo era a terra. Hanno perlustrato da cima a fondo la zona ma non hanno trovato nulla- mi dice e annuisco pensieroso.

-Cerca di tenere d'occhio tutti i lupi che erano di vedetta. Non è da escludere a questo punto che sia uno di loro- gli dico e lui annuisce prima di congedarsi e io decido di andare in stanza, sperando di trovarci ancora la mia compagna.
Quando apro la porta, la trovo seduta a gambe incrociate sul divano, leggendo un libro. Non alza il viso quando apro la porta e mi incammino verso la sua posizione.

-Hokaw si è svegliato- gli dico abbracciandola da dietro e lei annuisce distratta.
-Mi fa piacere- dice con tono piatto e privo di emozione.
-Cosa leggi?- le chiedo nascondendo il viso tra i suoi capelli e beandomi del suo profumo.
-Hn testo sui lupi e la loro natura, l'ho preso dalla tua libreria- mi dice e annuisco non davvero interessato ad un libro pieno di disegni sui lupi.

-Come mai avevi quelle erbe?- le chiedo dopo pochi minuti di silenzio e lei aspetta qualche secondo prima di rispondere.
-Una volta hanno avvelenato anche me con una qualche sostanza sconosciuta, per mia fortuna mi trovavo con un lupo molto anziano che aveva, per l'appunto, quelle erbe e una volta guarita sono andata direttamente alla loro ricerca- mi spiega e annuisco, cosciente del fatto che non mi darà altre notizie o particolari.

-Ormai è quasi un mese che ci conosciamo e non so praticamente nulla su di te- mi lascio sfuggire ad alta voce e lei sbuffa chiudendo il libro e girandosi verso di me.
-Cosa ti piacerebbe sapere?-mi chiede con un sopracciglio alzato e io le sorrido.
-Tutto- dico felice come una pasqua.
-Sii più specifico- mi rimprovera lei alzando gli occhi al cielo.

-Non so, i tuoi genitori?- le chiedo.
-Mai conosciuti- mi dice solo non aggiungendo altro.
-Hai fratelli o sorelle?- le chiedo e lei alza le spalle.
-La prima volta che hai visto il mare?- le chiedo ancora e lei aspetta qualche secondo prima di rispondere.

-Avevo meno di cento anni, ero molto piccola. Ai tempi stavo con un branco molto antico, più antico dei quattro originali, ci vivevano lupi e umani insieme, in Alaska- mi dice con un mezzo sorriso che fa sorridere anche me di rimando, mentre immagino un'Andrea piccolina, mano nella mano con un lupo più grande di lei. Non le faccio domande su questo fantomatico branco, per quanto sia curioso di saperne di più. Più tardi, farò delle ricerche.

-Il cibo più strano che tu abbia mai mangiato?- le chiedo ancora sorridendo e lei comincia a ridere pensando chissà a cosa.
-Per un lupo?- mi chiede ancora e non capendo a cosa si riferisca annuisco.
-Allora, un cibo che un lupo potrebbe ritenere assurdo mangiare, è la carne di lupo- confessa e non riesco a non spalancare la bocca.

-Tu hai mangiato carne di lupo?- le chiedo non con poco disgusto e lei annuisce, ridendo probabilmente per l'espressione che devo avere stampata sul viso.
-In poche parole, ero in Cina, in una piccola comunità di guerrieri in continua lotta con un altrettanto piccolo branco di lupi che viveva li vicino. Ogni volta che riuscivano a sconfiggere uno dei loro nemici, lo cucinavano e tutti i membri della comunità ne mangiavano un po' per buon auspicio- mi dice e non credo di essere mai stato tanto disgustato in vita mai.

-Stai scherzando?- le chiedo e lei scoppia a ridere facendo segno di no con la testa e non posso fare a meno di bearmi di quel suono stupendo.
-Ma quando ne uccidevano uno dalle sembianze umane faceva anche più impressione- mi rivela lei ancora ridendo mentre io mi sforzo il più possibile per non inorridire.


Spazio Autrice
Ne approfitto per farvi gli auguri di una santa pasqua anche in queste difficili condizioni, spero che stiate tutti bene e spero che con i miei capitoli possa rendere più piacevole la vostra quarantena. Baci 💋

EscapeeWhere stories live. Discover now