• 90 - KIM

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*20 Marzo, giovedì, ore 10:34 del mattino. Caro quaderno, dal primo giorno di guerra sono passati 35 giorni e ancora dobbiamo trovare un piano per fermarla. Io, ovvero Kim, e le altre, stiamo cercando di scrivere il più possibile, ma ci sono troppe persone in giro a guardarci. Abbiamo anche provato a creare un piano, ma con scarsi risultati. Siamo stati attaccati 67 volte in soli 36 giorni, perdendo 129 dei nostri uomini, tra francesi e spagnoli e alcuni italiani, ma della nostra Caserma neanche l'ombra. Controlliamo tutti i giorni i soldati, facendo la guardia anche all'infermeria. Forse queste notti ci rimarranno stampate in testa, avremo gli incubi e staremo tutte le notti svegli a pensare a ciò che stiamo facendo ora. Ma ne varrà la pena, sapendo che prima o poi, noi, avremo vinto. Caro quaderno...ci vediamo tra qualche ora o anche tra qualche giorno...arrivederci...Kim Thompson.*

Forse scrivere per distrarsi, non fa poi così male. Voglio dire, siamo in guerra da un mese e l'unico modo per distrarci è non avere un'arma tra le mani.

Anche se fosse solo una penna, o un libro, un mazzo di carte o anche una tazza di caffè, non ci ammazzerà distrarci per un secondo. Soltanto uno.

Ma come dicono tutti "Mai abbassare la guardia".
Do pienamente ragione alla persona che ha detto queste parole sacre, ma miseriaccia, siamo in guerra porca troia, tra un po' ci faranno dormire all'impiedi tanto che dovremmo stare in allerta.

Ora però non ho neanche tanta voglia di pensare a questo, voglio solo godermi la giornata e il sole caldo che picchia forte su di me.
Il suo calore emana tanta energia e forza, soprattutto tranquillità e sicurezza.
I suoi raggi ti avvolgono, come se fossi tra le braccia di qualcuno e vuoi farti scaldare da quel tocco e da quella bella stretta che ti avvolge.

Poso il quaderno ai miei piedi, appoggiandomi poi al camion e scivolando fino a terra. Incrocio braccia e gambe, e per finire, alzo il capo verso il Dio Sole.

Se qualcuno verrà a disturbarmi, non ci metterò un attimo a fare il ballo delle maledizioni, anche se non so se serva proprio un ballo per questo. Io dico che tutti devono trovare la pace interiore, ma io non riesco neanche a trovarla per due secondi, che subito vengo chiamata da qualcuno.

<<Kim, devi assolutamente venire>> dice svelta Meghan, con un sorriso stampato sul viso.

<<Cosa c'è?>> mi viene da ridere, ma corro nella sua direzione, dove andiamo a finire dentro un capannone.
Ci sono due ragazzi che fanno a braccio di ferro, uno è Asher e l'altro è mio padre.

<<Forza papà! Fai vedere chi sei>> urlo, ma faccio girare Asher verso di me, che mi guarda sbigottito. <<Scusami, ma è mio padre>> vado al suo fianco, posandogli un bacio sulla tempia.

Ha un buon odore e un buon umore oggi, forse un po' come tutti d'altronde. Distolgo lo sguardo per guardare le persone che ho attorno, accorgendomi che sono veramente tutti sorridenti e pieni di felicità.

<<Si, cazzo! Tanto sapevo di vincere io>> replica più e più volte Asher, sicuro di se. Vedo mio padre fare una faccia finta dispiaciuta, ma subito ritorna a sorridere.

Vengo alzata da terra e fatta girare in tondo. Si, sono le sue braccia, che ormai mi sono abituata a sentire ogni volta che toccano la mia pelle.

<<Ahahah, Ash! Smettila! Ahahah>>

<<Hai visto? Ho vinto io piccoletta, ho vinto!>>

<<Già, hai vinto>> mi abbraccia, stringendo di più la presa. Mi lascia andare, ma lo raggiungo subito, salendogli in braccio.

Mi tiene per il sedere, che strizza leggermente, ma senza esagerare. Prendo il suo viso tra le mani e sorrido anche troppo, mentre lo squadro tutto, su ogni minimo punto del suo viso. Adoro ogni suo lineamento, che sia più ruvido o meno lucente.

Amami Per Sempre Capitano || Vol.1Where stories live. Discover now