• 18 - KIM ~ ASHER

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KIM

Non ho toccato cibo, la voglia sembra essermi passata ancor prima, anche dopo aver parlato col coglione. Volevo essere solo gentile, ma vederlo in quello stato mi ha fatto capire che ciò non era un buon momento.

Passando invece alla brodaglia di pollo e al pezzo di carne, erano l'essenziale per riempire il nostro stomaco. Ma quello che mi ha incuriosita e che mi ha fatto spezzare l'appetito è stato quando quel coglione se n'è andato, rivolgendomi come al solito uno dei suoi sguardi provocatori, ecco perché l'ho seguito, ma anche perché lo avrei ringraziato all'istante per quello che ha fatto per me.
Chissà, però, perché non sia rimasto, neanche lui ha toccato cibo, eppure sembrava essere contento.

Mi chiedo come mai se ne fosse andato di punto in bianco, lo avevo visto entrare poco dopo all'arrivo di quell'uomo e subito dopo sedersi di fronte a mio padre, come per parlare o chiarire qualcosa, perché quello non è il tavolo in cuisi sarebbe dovuto sedere.
È passata all'incirca un'ora da quando abbiamo sparecchiato, e nell'esatto momento sono entrati una coppia di ragazzi, con le loro casacche al collo e gli attrezzi da barbiere che hanno subito disposto su un tavolo.

Hanno cominciato dai ragazzi, tagliando tutto fino all'ultimo capello. Per le ragazze invece hanno preferito tagliare solo una spuntatina, un po' meno per quelle con i capelli fino al sedere.
I lamenti non sono mancati come al solito, ma dubito che facciano resistenza, ci metteranno davanti a una dura scelta e questo ne varrà più di ogni altra cosa: i capelli o restare qui?
È palese che sceglieremo di restare, chi non lo farebbe, questa è un'opportunità che non capita spesso quindi bisogna cogliere la palla al balzo.

Più che tagliare i capelli preferisco andare a dormire, riprendere il sonno dei giorni precedenti e per le nottate fatte a pensare come sarebbe andata se fossi riuscita ad entrare nella stessa base di mio padre.

Butto un occhio sulla fila maschile e vedo alcuni Superiori aggregarsi ad altri ragazzi. Credevo che dopo essere entrati in Caserma e aver tagliato i capelli avrebbero potuto tenerli, invece vedo che alcuni hanno voluto lo stesso taglio dei novellini.

Una ragazza mi si presenta davanti con un sorriso caloroso dipinto in viso, <<Vieni, è il tuo turno>> mi dice con tono candido e sottile, e senza replicare la seguo, accomodandomi sulla sedia e aspettare che mi leghi il grembiule al collo. Spruzza dell'acqua sulle punte per poi arrivare alla cute, li pettina delicatamente, rilassandomi ad ogni spazzolata.
Questo relax termina subito, ricordando che è arrivato il momento di tagliarli.
Stringo forte gli occhi, ascoltando con attenzione il rumore delle forbici.

~•●•~

ASHER

Ho svuotato ogni singolo mobile, cercando in ogni angolo del bagno la botticcetta di acqua ossigenata. Il dolore alle mani inizia a farsi sentire, singola nocca provoca un bruciore insopportabile.
Sono costretto a sopportare il dolore, anche se realmente ho avuto ferite peggiori.

<<Cosa cerchi?>> domanda curioso Rocky spuntando dalla porta.

<<Acqua ossigenata. Dov è?>> sono esausto di aspettare, il sangue sembra essersi seccato nelle fessure delle dita.

<<Ricordi che l'abbiamo usata per Andres, avevamo finito anche le bende>> lo ricordo come se fosse ieri, quel coglione di suo fratello si era procurato un grosso taglio nel palmo della mano, tutto perché aveva litigato con uno dei miei fratelli, spezzandogli l'osso del piede.
Ci occupammo velocemente prima di lui, ma non era così importante come mio fratello e l'infermeria era troppo lontana per trasportarli entrambi li, ci inventammo ugualmente qualcosa.

Amami Per Sempre Capitano || Vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora