• 38 - ASHER

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<<A chi hai detto che facevi il culo?>> lo prendo in giro io, strofinando con foga una mano sui suoi capelli morbidi e folti.

<<Smettila Ash, così mi deconcentri>> dice serio lui, esaminando con attenzione la scacchiera davanti a sé.

<Finirai ugualmente per perdere>> lo avverto facendo un risolino compiaciuto.

<<Si, speraci>> risponde convinto Martin,

<<Eliminalo Ash!>> urla Santiago al mio fianco tifando per me.
Abbiamo optato per i scacchi, un gioco logico e al quanto paziente.

<<Sai che se mangerò la tua regina, hai perso?>>

<<Tu sta attento>> dice con tono di sfida.
Lo raggiro in un modo semplice, sorpassando le sue pedine e mangiandone altre <<Tocca a te>>

<<Cazzo! Mi hai messo alle strette>> sbuffa lui con le mani incrociate e gli occhi rivolti al cielo.

<<Tu sta attento>> lo imito, ridacchiando sempre di più.

<<Ah ah ah...che spiritoso>> muove la pedina che volevo che muovesse e mi precipito a fare la mia mossa. Mi sposto avanti e poi a sinistra.

<<No! Hai barato Ash, voglio la rivincita>> mi punta il dito contro e noto che il suo viso comincia a prendere colore.

<<Fratello, sei tu che non sai giocare>> gli faccio notare con il mio tono altezzoso, scherzando al contempo.

<<Vaffanculo Ash>> ho mangiato la sua regina, ma non permetterò a nessuno di mangiare la mia.

<<Non voglio più giocarci con te. Avevi detto che giocavamo a carte, perché hai preso gli
scacchi?>>

<<Volevo divertirmi un po'>>

<<Facendomi fare brutta figura perdendo?>>

<<Era quello l'intento>> compro la bocca con una mano, chinandomi sulla scacchiera per riordinare le pedine.
<<Chi vuole sfidarmi?>> dico infine, in tono serio.

<<Così mi terrorizzi fratello>> dice Rocky, sedendosi di fronte a me.

<<Io giocherò, ma so già che ho perso>>

<<Già ti arrendi?>>

<<È l'abitudine che mi hai fatto prendere. Perdere oramai è un obbiettivo fisso>> perché sa che sono sempre io a vincere.

<<Asher...>> arriva Robin di fretta in stanza, che sembra preoccupato. Ha il fiatone e interrompe tutti con il suo tono allarmato.

<<Cosa c'è Robin?>> chiedo alzandomi svelto dalla sedia.

<<...il Generale Thompson vuole parlarti>> replica serio ma al contempo agitato, respirando sempre con fatica.
Che cosa vorrà adesso?

Mi alzo e raggiungo di fretta il suo ufficio, pensando a ciò che potrei aver fatto... solo a che cosa? Ritrovandomi davanti alla sua porta, inizio a bussare con insistenza.
Entro.
Non trovo solo il Signor Thompson, ma la solita ragazza.

<<Venga Johnson, si accomodi pure>> miinvita ad entrare facendomi segno con la mano.

<<Salve Generale>> lo saluto io esitante, ma il mio sguardo è rivolto alla ragazza, che mi squadra dalla testa ai piedi con curiosità e furbizia, per poi girarsi verso Thomspon, che gli sussurra qualcosa.

Amami Per Sempre Capitano || Vol.1Where stories live. Discover now