Amami Per Sempre Capitano || Vol.1

• 29 - ASHER

<<Smettila>>

<<Dai, di la verità, Kerry ti piace un sacco!>> sussurra Rocky con il suo tono canzonatorio e insistente, tirandomi una gomitata nel braccio per costringermi a parlare.

<<Dacci un taglio Ro>> la testa mi scoppia e con queste stronzate potrei veramente ficcargli testa in un muro. È da ieri che continua a ripetermi la stessa cosa, sottolineando che potrebbe essere una nuova svolta. Avrá notato alcuni atteggiamenti, in particolare quelli di Kerry che non hanno smesso per tutta la serata di starmi addosso. I suoi occhi erano costantemente su di me.

<<Perché non prendi questa occasione come un nuovo inizio, le cose potrebbero cambiare davvero>> insiste, ma ormai non ne posso più. So che si preoccupa per me, ma non fino a questo punto cercandomi un'altra ragazza, aspetto che questo momento venga da se.

<<So cosa intendi, ma non è il momento adatto per una relazione. E poi considero Kerry come...una sorella maggiore, ecco>> non saprei dirlo con certezza, eppure credo di star sbagliando. Ora vorrei rimanere da solo con miei pensieri, dimenticare il bacio che è avvenuto e togliermi dalla testa Kerry.

Non ho bisogno di una compagna di vita, tantomeno trovarmene una dopo un accaduto del genere senza che senta il dovere di averla. Voglio solo una persona, ma sfortunatamente non c'è.

<<Andiamo agli allenamenti?>> propongo infine io, ritornando più serio di prima.

<<Si>> ride ancora, ma si ammutolisce non appena vede il mio sguardo fulmineo.

~

Una volta terminata la colazione ci siamo preparati per un nuovo addestramento, che per nostra fortuna abbiamo avuto l'occasione di averlo giù praticato.
Ci siamo risparmiati le flessioni e tutto il resto della serie degli allenamenti, ma questa volta siamo sul campo coi bersagli.

Con i fucili colpiremo ad una distanza di 82,021 piedi, pari a 25 metri.
Siamo tiratori scelti e questo è il nostro forte; ogni volta che centreremo il bersaglio si allontanerà sempre di più, testando fino all'ultimo centimetro la bravura che nascondiamo dietro un cecchino.
Per adesso ci siamo io, Rocky e la mia intera squadra ad esercitarci, in pratica stanno mettendo alla prova ogni compagnia guidata dal proprio Comandante, che farà le stesse identiche cose. Siamo stati scelti in base all'ordine di bravura, perciò saremo noi i primi a cominciare.

<<Soldati, quando vi darò il via comincerete a sparare. Conoscete già le disposizioni: in piedi, in ginocchio, e infine stesi a terra>> replica un Istruttore di fianco a noi, che ci guiderà per l'intero addestramento.

Ovviamente questo non sarà quel solito esercizio noioso che si fa per gli assaltatori esperti con il loro spotter personale, il quale compito è prendere appunti sulla velocità del vento, la distanza, la temperatura e una serie di altri parametri per guidare lo sniper nei miglior modi. Invece, questo sarà un esercizio libero di cui potremmo sfogare ogni tensione, tipo una sorte di poligono ma all'aria aperta.
L'istruttore si fa più distante dai fucili, e come un spotter pronto a guidarci alza il suo binocolo al viso e punta dritto sui bersagli. Un solo sospiro, e poi, ci ordina di sparare a tutto gas. Una raffica di proiettili mira dritto sulla propria direzione, e il restante dei colpi cade ai nostri piedi, diventati ormai inutilizzabili.
Il suono degli spari è sempre lo stesso, quando ti ci abitui ai rumori forti puoi anche farne a meno delle cuffie, le tue orecchie sapranno resistere a qualsiasi suono.

Mentre svuotiamo i caricatori negli ultimi secondi, mi accorgo che tutti gli altri si disperdono per conto proprio.
Chi spara a tratti, dopo alcuni secondi, e chi invece tiene il dito sul grilletto con persistenza. L'istruttore ci ordina di fermarci e prendere posizione per il secondo round.
Una volta svuotato il caricatore, prima di inginocchiarmi a terra, lo cambio con uno pieno e infine mi sistemo al mio posto.
Trovo che il livello di difficoltà sia appena più agevole rispetto alla posizione iniziale, specialmente perché hai un buono appoggio e tutto conta sui tuoi gomiti e sul piede piantato a terra che terrà il peso del braccio e del fucile.