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Nash non me la racconta giusta. Ha avuto comportamenti strani negli ultimi due giorni, come se cercasse di proteggermi a tutti i costi e allo stesso tempo fosse preoccupato per me. Ho provato a chiedergli più volte che cosa gli sia preso, ma continua a dirmi che va tutto bene, sei tu che ti fai strane idee. Eppure so che il mio sesto senso non mente mai, quando sento dentro di me che c'è qualcosa che non va è perché effettivamente c'è qualcosa che non va. Non sono una persona testarda, ma lo divento quando si tratta di ciò che sento io. 

« Non c'è bisogno che mi accompagni a casa, hai il dormitorio a due minuti di camminata da scuola » dico a Nash quando esco dalla biblioteca scolastica. 

Se c'è una cosa che non sopporto è quando una persona si preoccupa troppo per me. Sono fragile, sono debole, sono timida... Ma per quanto possa non essere capace di affrontare la vita con il piede giusto, l'unico modo per aggiustarmi è stare da sola e non far preoccupare le persone attorno a me. Sembra un discorso strano, lo so, ma so che ci sono là fuori persone che mi capiranno. 

« Voglio solo essere sicuro che arriverai a casa sana e salva, senza pensieri che ti possa succedere qualcosa » confessa.

« Ma cosa mai mi potrà succedere?» ridacchio, cercando di alleggerire la situazione, anche se è difficile:« Arriverò a casa sana e salva, come sempre » gli lascio un bacio sulle labbra. Un bacio che non aiuta però a far sparire le sue preoccupazioni. 

Mi guarda con lo sguardo perso, lo stesso che ha avuto negli ultimi due giorni, dopo che sono rimasta a dormire da lui. Non è successo nulla quella notte, se non che ci siamo addormentati abbracciati l'uno all'altra e che la mattina me ne sono andata via prima che si svegliasse. Non potevo restare ancora, i miei genitori si sarebbero preoccupati e Cameron avrebbe sfruttato la situazione a suo vantaggio, come sempre. 

« Cosa ti sta succedendo? Cosa mi nascondi?» gli chiedo, per l'ennesima volta.

« Va tutto bene »

« Non va tutto bene. Ultimamente sembra che hai paura che mi succeda sempre qualcosa di brutto. Hai pensato a qualcosa? O hai visto qualche film strano?»

« No, ti voglio solo al sicuro, con me. Videochiamata questa sera?» domanda.

« Non penso, devo studiare »

« Studi con me, ti ascolto volentieri » 

« No, mi distrai e basta » ridacchio.

« É vero, ma fidati di me » 

« Come con la festa?» ironizzo.

« Quella della festa è stata solo una falla nel sistema » ride:« Però ti prometto che posso trattenermi dal fare lo scemo per ascoltarti ripetere ad alta voce »

« Vedremo » in realtà non vedo già l'ora. Ma c'è qualcosa nel suo sguardo che non mi convince per niente.

Lo saluto e salgo sul mio motorino. Non vedo già l'ora di arrivare a casa e di farmi una doccia calda, prima di cominciare a stare per una bella e lunga notte. Mentre guido, non posso fare a meno di pensare a cosa possa essere successo di così importante da far spaventare Nash... É stata solo una dormita insieme, continuo a dirmi. Appoggio il motorino in garage, quando finalmente arrivo a casa, e mi avvicino alla porta di casa per entrare. La macchina di mio fratello è già in giardino, quindi non devo nemmeno tirare fuori le chiavi di casa. 

Quando spalanco la porta, riesco solo a vedere Cris che scatta in piedi dal divano e Cameron che si gira nella mia direzione sorpreso. Entrambi sembrano parecchio in imbarazzo, quasi come se... Le loro labbra sono rosse, come quelle di due persone che si sono baciate con parecchia intensità. Oh no...

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