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« Certo che scoppierà il casino, mi occuperò io di questa storia, e subito » mi ha detto Nash questo pomeriggio. Sono chiusa in camera con l'ansia a mille mentre tengo in mano il cellulare, pronta a ricevere qualche messaggio da parte di Betty, Susan, Nash o Cameron. Non è stato facile mantenere questo segreto per settimane e Cameron è stato in grado di rovinare il mio piano di continuare a tenerlo nascosto. Per lui è stato facile. Dire tutto a Nash. Come se fosse stata quella la mossa giusta. 

Quando sento i suoi passi sulle scale, esco dalla mia camera e gli vado subito incontro.

« Perché?» gli chiedo.

« Di cosa stai parlando » dice con il borsone in spalla.

«Perché hai detto quelle cose a Nash?» 

« Perché andava detta la verità al diretto interessato » dice come se fosse ovvio.

« Ah beh certo, perché non ci ho pensato prima » lo prendo in giro.

« Perché non sei sveglia come me »

« O forse perché non era il caso?» 

« O forse perché é l'unico in grado di sistemare la situazione?»

« Ah beh certo, così Susan e Betty non mi lasceranno mai stare?» domando.

« Se starai lontana da Nash, credimi che sia quelle due sia io saremo più che contenti »

Certo, è facile. Per loro. Ma come posso stare lontana da un ragazzo che mi interessa? Come posso far finta di niente davanti a lui? 

« Come se bastasse... » ma Cameron non mi sente non appena queste parole escono dalla mia bocca.

Cosa posso fare adesso? Devo davvero aspettare fino a domani per avere delle notizie? É in questo momento che avrei davvero bisogno di una di quelle notizie flash di Lexy. Dov'è quando c'è davvero bisogno di lei? O di avere notizie che mi interessino, oltre al drama che si è creato tra Susan, Cris e Cameron? 

Decido di prendere coraggio e di scrivere a Nash. So già che non ci dormirò la notte.

A Nash: Ciao, non voglio disturbarti o altro, ma è tutto a posto con Betty? Perché sono un po' preoccupata per la questione della foto...

Mi butto sul letto e fisso il soffitto in attesa che il mio telefono vibri, ma non succede nulla per una buona mezz'ora. Magari è con lei... O magari non mi vuole semplicemente parlare... O forse se ne sta occupando ora e io non devo disturbarlo... Non so che diamine fare. Cameron di sicuro non mi sarà d'aiuto, oltre a mettermi in altri guai non è capace di fare altro. 

Cammino avanti e indietro per la stanza fissando lo schermo del cellulare, sperando che succeda qualcosa ma diamine... Nash non risponde. 

A Nash: scusami, ma sono davvero in ansia 

Gliene mando un altro, sperando che sia abbastanza per fargli capire la mia situazione. 

Da Nash: scendi, ti aspetto sotto casa tua 

Questa è la sua risposta. Scendi, ti aspetto sotto casa tua. Certo. Come se io fossi già pronta a vedere il ragazzo che mi piace. Mi tolgo il pigiama e saltello per la stanza con il pettine incastrato tra i capelli nella vana speranza di riuscire a sistemarmi e rendermi presentabile, anche se dovrei arrendermi visto che è una missione impossibile. 

Mi guardo allo specchio prima di uscire dalla stanza. Diamine, fai proprio schifo penso tra me e me. Spero che Nash non badi a quanto io sia trasandata e che pensi solamente a essere arrabbiato e chiaro nelle cose che deve dirmi su Betty. A parte che anche io sono talmente in ansia che non ho nemmeno la voglia di rendermi presentabile. Non me ne frega niente se mi vede in questi condizioni, l'importante è che la situazione con la foto non sia peggiorata.

Corro giù per le scale e mi fiondo in giardino. Mi aspetta davanti al cancello, con le mani nelle tasche e lo sguardo perso nel vuoto.

« Ehi » dico quando lo vedo. 

« Sam » sembra parecchio serio dalla voce. 

Non ho ancora capito perché se la stia prendendo così tanto con me. Certo, non sono stata sincera nei suoi confronti e ho cercato di cavarmela da sola, ma ha davvero senso prendersela così tanto da non riuscire nemmeno a guardarmi negli occhi? E da essere così distante e duro?

« Tieni, cerca e cancella » mi dice, porgendomi un telefono in mano.

« É il cellulare di... » comincio a dire.

« Sì, è quello di Betty » risponde:« Non ho molto tempo a disposizione, quindi fai quello che devi fare » 

Non me lo faccio di certo dire due volte. Comincio a cercare nella galleria del telefono e tra le chat con Susan la foto. Deve sparire da qualsiasi fonte. 

« Lei sa che le hai preso... » 

« No, per questo ti dico di fare in fretta... Potrebbe accorgersene a momenti » risponde.

« Quindi non sa nemmeno che sai della foto?» mi assicuro mentre cancello.

« No e credimi che non è stato nemmeno facile fare in modo che non si accorgesse del telefono. Come non è stato facile fare finta di niente. Ero e sono ancora arrabbiato sia con lei, sia con te perché non me l'hai detto. Anche perché, come vedi, una soluzione si trova subito senza dover stare alle minacce di nessuno » spiega.

« Non volevo rovinare le cose tra di voi » rispondo sincera. 

« Preferisco sapere anche questo della persona con cui sto, per quanto possa farmi incazzare »

« Non volevo si arrivasse a questo... »

« Lo so, ma hai sbagliato lo stesso. Quella foto sarebbe potuta arrivare a chiunque, hai idea di quante persone avrei dovuto prendere a pugni e quanti cellulari avrei dovuto rubare per eliminarla dalla faccia della terra?» chiede preoccupato.

« Tu- tu non l'hai vista, vero?» chiedo imbarazzata mentre cancello l'ultima.

« No, non ho avuto il coraggio. Mi sarei sentito una merda, per questo ho portato il telefono a te »

Guardo per l'ultima volta quella foto. Svuoto il cestino ed è fatta. Sono libera. Libera dalle minacce di Susan. Libera da Betty. Libera dal dovermi trattenere nei confronti di Nash.

« Grazie Nash » rispondo sorridendo e restituendogli il cellulare. 

« La prossima volta che Susan o Betty ti creano problemi, devi dirmelo » cerca di essere serio, ma lo vedo da come mi guarda che si sta sforzando.

« Va bene » 

« E augurami pure buona fortuna per i prossimi giorni visto che dovrò fare finta che va tutto bene per non destare sospetti » 

« Davvero lo farai?» chiedo.

« Sì, altrimenti è tutto troppo scontato » 

Senza nemmeno pensarci due volte, mi fiondo tra le sue braccia e lo stringo forte. Non so con quale coraggio, non so con quale forza, ma sento il bisogno di stringerlo forte  a me per come si sta prendendo cura di una situazione che pensavo fosse irrisolvibile. Lui mi stringe forte a sé, senza dire altro. Mi mancava. Mi mancava tanto.

« Ora torno in dormitorio, magari la trovo ancora là »

« Grazie » 

« Figurati piccola Sam » mi dice lui prima di andare via.

Quando rientro in casa e chiudo la porta dietro di me, sento le farfalle nello stomaco. Chi l'avrebbe detto che Nash potesse essere la soluzione ai miei problemi? 

« Hai risolto, immagino » commenta Cameron mentre scende le scale.

« Sì, ha risolto »

« Non avevo dubbi » 

YOU FOUND MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora