Capitolo 128

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«Emily, siamo arrivati...» una voce dolce e rauca mi risveglia dal sonno in cui ero caduta.

Apro pian piano gli occhi e tutto mi sembra più nitido. Anche se per una manciata di secondi ho sperato che quella voce fosse di Cameron, ciò viene spezzato nel momento in cui davanti ho lo sguardo di Mark che mi guarda con dolcezza e apprensione, mentre con una mano mi accarezza la spalla.

Sospiro vedendo alle sue spalle l'aeroporto che fa da sfondo e improvvisamente sento una fitta alla bocca dello stomaco.

«Io non so se ce la posso fare...» do sfogo ai miei pensieri, mentre nella mente si dipingono mille scenari, che concludono tutti con lui lontano da me e con le nostre mani che si lasciano andar via.

Mark si sporge verso di me, stringendomi tra le sue braccia «in qualunque modo tu uscirai da questo aeroporto, andrà tutto bene. Sei forte e supererai tutto, ma ricordati che su quell'aereo ci sarà solo Cameron, perché il cuore invece rimarrà sempre qua, vicino al tuo» mi indica il petto ed io seguo la direzione del suo dito «quindi non pensare a come andrà a finire, pensa a goderti ogni istante, e ricordati che non sarà mai l'ultimo».

Vorrei scoppiare a piangere in questo momento, ma le parole di Mark sono come un calmante e il cuore si fa più leggero, anche se la paura rimane.

Scendo dalla macchina, barcollando leggermente, poi fisso prima Mark e infine Luke, che tenta invano un sorriso. Sospiro, per poi voltarmi e proseguire per la mia strada. Loro mi aspetteranno qua fuori e chissà come tornerò.

Ogni passo sembra infinito e anche se mi avvicino sempre di più all'entrata, mi sembra comunque troppo lontana e l'ansia mi scava nel cuore e mi corrode la mente.

Come se non bastasse c'è veramente troppa gente ed è per questo che dopo quella che mi sembra un'infinità, riesco ad entrare dentro e senza pensarci due volte mando un messaggio a Cameron, cercando di scacciare via tutti i timori.

"Sono qua, vediamoci davanti il tabellone all'entrata. Da soli".

Sospiro non appena lo invio e subito inizio a bacchettare il piede sul pavimento, mentre intorno i rumori mi sembrano amplificati e ogni persona che mi passa affianco, spero sia lui, ma ancora nessuna sua traccia.

Sinceramente non so quanto tempo sia passato dal messaggio. Ho fissato l'orologio soltanto per il primo minuto, ma le lancette sembravano non muoversi mai ed è per questo che mi sono voltata di spalle, fissando il pavimento.

Forse è già sull'aereo, o forse mi ha semplicemente ignorata. Ogni speranza di vederlo si allontana e in me cresce sempre di più la voglia di prendere e andare via, scappare lontano da questo aeroporto e mettere da parte il ricordo di noi due insieme, sperando di non inciamparci più.

Mi lascio prendere da una sensazione di sconforto ed è per questo che istintivamente le mie gambe iniziano a muoversi verso l'uscita, ma non appena lo faccio, una mano mi blocca dal polso.

«Dove pensi di andare?» una voce dolce mi sfiora da dietro ed io mi immobilizzo sul posto, incapace di muovermi e persino ogni singolo respiro mi sembra bloccato in gola.

Sorrido di sbieco, fin quando non sento una lacrima scorrermi lungo la guancia e accarezzarmi come per darmi conforto.

«E tu invece?» domando irrigidendomi, senza però voltarmi, ma per quanto voglia evitare il suo sguardo, qualche attimo dopo me lo ritrovo davanti, pieno di rammarico.

Deglutisce, continuando a fissarmi dritto negli occhi «Emily, devo andare» sussurra, ma è come se nella mia mente avesse strillato e ciò fa male, persino il fatto che io sia qua a rincorrere qualcosa che è già troppo lontano.

Gli attimi passano mentre le persone che ci camminano affianco si fanno sempre più invisibili, fino a scomparire del tutto. D'un tratto sento una morsa al petto e le parole mi escono spontanee «sarai felice?».

Lo vedo incerto mentre il silenzio torna ad unirci, ma è proprio lui a spezzarlo «mentirei se ti dicessi di sì, ma la verità è che non lo so... ho pensato spesso a questo nell'ultimo periodo, ma non si può essere felici senza la persona che ti ha sempre reso tale, che grazie ai suoi sorrisi e al suo sguardo, mi ha insegnato il vero significato di quella parola. Quindi no, non sarò felice».

Lo guardo accigliata, mentre nel mio stomaco si scatena una guerra di emozioni «e allora perché vai?».

Lo vedo sorridere, mentre i suoi occhi si fanno sempre più lucidi «perché so che un giorno ci rincontreremo e quando accadrà, sarà ancora più bello».

Sorrido d'istinto, ma poi non basta più nessun'altra parola, perché le sue braccia mi circondano ancora una volta ed io sprofondo nel suo petto, mentre mi lascio cullare dai battiti del suo cuore.

Abbraccio quel ragazzo che è entrato nella mia vita e che non uscirà mai dal mio cuore; abbraccio quel ragazzo che mi ha sempre saputo colorare una giornata grigia e spenta, ma soprattutto, abbraccio il mio primo amore.

Il telefono di Cameron inizia a suonargli in tasca. Si stacca e dopo aver visto lo schermo, mi rivolge un'occhiata triste «è Molly, devo andare».

Sospiro delusa, ma allo stesso tempo con il cuore pieno e persino dopo che mi bacia la fronte sento ancora quella parte formicolare e tutto intorno a me girare.

«Non mi scorderò mai di te» mormora mentre gli sfugge una lacrima ed io lo seguo «io mai di te».

«Ti amo Emily e ricordati che questo è solo un arrivederci» sorride di sbieco mentre il viso gli si incornicia di lacrime.

«Ti amo Cameron e ricordati che ti aspetterò sempre» mi lascio sfuggire un singhiozzo, eppure poi succede tutto troppo velocemente e il suo sguardo si stacca dal mio, così come il corpo, che pian piano si allontana sempre di più da me.

Lo vedo andare via, ma prima di vederlo scomparire tra le persone, mi ricordo di una cosa e in un solo attimo mi metto a rincorrerlo e a gridare il suo nome «Cameron!».

Si blocca immediatamente e si volta spaesato. Lo raggiungo e subito mi affretto a prendere quel foglio piegato che tenevo nella tasca della felpa.

Allungo la lettera verso di lui, che senza esitare la prende e la fissa intensamente.

«Leggila ogni volta che ti sentirai smarrito e ricordati che mentre lo farai, io sarò là con te. E non aprirla adesso, ma sull'aereo» gli dico in fretta e lui subito sorride.

Forse anche lui starà pensando come me al nostro ultimo arrivederci e a come i ruoli si siano invertiti, ma poi tutto si spezza, tranne i nostri sorrisi.

«A presto, Emily».

«A presto, Cameron».

E questa volta accade davvero e il suo corpo si allontana sempre di più dal mio, fin quando non sparisce del tutto e di lui mi rimane solo il ricordo di qualche istante fa.

Sorrido di sbieco e d'istinto mi porto una mano al petto, dove lui non se ne andrà mai e chiudendo gli occhi lo immagino ancora davanti a me e mentre il cuore batte forse, mi lascio sprofondare in un sussurro «ci rivedremo, amore mio. Te lo prometto»...

FINE LINE 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora