Capitolo 101

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Un manto di nuvole si fa spazio nel cielo di questa giornata, che porta con se molte scie differenti e che si sprigionano con le loro più lievi sfumature. Il grigiore di quest'oggi mi cattura lo sguardo, come se fosse una calamita, o qualcosa di cui non ne posso fare a meno.

I pensieri fanno da sottofondo a questo paesaggio che vedo attraverso una lastra di vetro. È come la mia vita, uno strato spesso separa le verità dalle bugie, le cose giuste da quelle sbagliate, i miei pensieri dalla realtà... me e Cameron. Il corpo di lui è adagiato affianco al mio, mentre una leggera arietta colpisce dolcemente le nostre pelli, accarezzandole.

L'aereo sta per decollare e il mio corpo è vicino a quello di Cameron, mentre Luke è qualche posto più indietro che ascolta la musica con gli occhi chiusi. Ne ha dovute passare tante, ma adesso ha me al suo fianco, sua sorella, e non appena scopriremo tutta la verità, potremo vivere la nostra vita vicini, trascorrendo e costruendo nuovi ricordi che ci evidenzieranno, quasi fino a cancellare tutti gli anni che abbiamo dovuto trascorrere separati l'un l'altro.

Sospiro, per poi posare lo sguardo sul ragazzo che mi affianca. Non so quanto durerà questa nostra amicizia, ma una cosa è certa, non appena torneremo a Los Angeles, sarò pronta a concedergli un'opportunità perché, proprio come abbiamo detto tante volte, due cuori incatenati non posso essere separati. Questa frase è come una corda che ci lega e così fa anche con i nostri sentimenti. Rappresenta la nostra storia, quel che siamo e quello che saremo un giorno.

«Emily, sei proprio sicura di voler tornare a Roma e scoprire tutto? Se vuoi siamo ancora in tempo per scendere e tornare alle nostre solite vite monotone» la voce premurosa e lievemente preoccupata di Cameron tuona affianco a me, facendomi voltare nella sua direzione e risvegliandomi così dai pensieri.

«Sono sicura, dopotutto non ho niente da perdere e rimanere nascosta dalla luce, non mi aiuterà di certo a far svanire il senso di malessere che sento dentro... voglio scoprire tutto, ne sono più che convinta e so che quando lo farò, riuscirò a tornare a guardare il mondo a colori e non in bianco e nero» lo rassicuro con un sorriso accennato. «Grazie per essere venuto con me e Luke. Anche se inizialmente non volevo ammetterlo, avevo proprio bisogno di qualcuno su cui poter contare e su cui potermi aggrappare in caso di un'improvvisa caduta, perché so che una volta arrivati lì, ci sarà» mi lascio sprofondare in un sospiro, mentre butto all'indietro la testa.

«Ti sorreggerò io, proprio per questo sono venuto con te, non ti avrei mai lasciata da sola, non a caso avevo già un piano B, prendendo come esempio la tua testardaggine...».

Increspo le sopracciglia, per poi domandare visibilmente confusa e curiosa «ovvero?».

«Ti avrei raggiunto con il prossimo volo per Roma, anzi, mi hai veramente stupito accettando la mia proposta, ma per fortuna mi hai facilitato le cose, non rendendomele affatto difficili» ride sotto i baffi e io non aspetto un solo secondo in più ad unirmi a lui e a far propagare le nostre risate per questo aereo.

«Non ti arrendi mai tu, eh?» esclamo con voce seria, anche se ho disegnato un sorriso raggiante e che spicca in tutta la sua luminosità, soltanto grazie a lui, il ragazzo che mi affianca, come sempre e nonostante tutto.

«Semplicemente no, ma penso sia normale. Quando una cosa è mia, deve appunto rimanere in tale modo» non appena sento queste parole sincere, le mie guance ardono come una fiamma.

«Cameron!» tuono sul posto.

«È la verità, amica mia...» lo fulmino, assottigliando gli occhi.

«Che c'è amica mia? Qualcosa non va? Ho forse fatto qualcosa di sbagliato?» cantilena con un ghigno sfacciato.

«No, ma tra poco potrei farlo io, se non stai zitto» cerco di intimidirlo, ma senza ottenere alcun risultato visto che la sua risposta è una risata, che fa voltare in molti nella nostra direzione.

«Quanta violenza» mormora ed io mi unisco alla sua risata.

Cameron è la causa di ogni mio sorriso sincero e di ogni più lieve battito del cuore, causato dell'amore che ci lega.

«Prima di andarcene dobbiamo farci un giro per Roma, che ne dici?» propongo, ma una lieve sfumatura oscura attraversa i suoi occhi, facendo spegnere il sorriso che prima gli incorniciava il viso.

«Tutto apposto? Ho forse detto qualcosa di sbagliato?» mi affretto a dire, avvicinandomi di poco a lui e posando una mano sulla sua spalla tesa.

«No tranquilla, Roma la conosco... molto bene» mormora con sguardo assente.

Che cosa nasconde Cameron? Perché questa reazione? E perché in pochi istanti è passato dal ridere, a perdersi con la mente nei meandri più nascosti e oscuri che tralascia? Troppi perché e poche risposte, ma so che Cameron è come un libro che va sfogliato con cura e pazienza, altrimenti rischierei di strappare qualche sua pagina.

«Ma tra quanto decolla?!» cambio argomento, iniziando a sbraitare e guardandomi intorno con occhi impazienti.

«Non lo so, prova a chiedere a quelli dietro» mi risponde Cameron ed io faccio proprio come ha detto.

«Scusate, sapete tra quanto partiamo?».

«Credo tra circa dieci minuti... uh e tu che ci fai qua?»...

FINE LINE 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora