Capitolo 127

506 20 2
                                    

Un tonfo e il rumore della porta che si spalanca improvvisamente, sono le uniche due cose che mi fanno saltare in aria e per poco non finisco a terra per lo spavento.

Mi guardo attorno, notando lo sguardo disperato di Sierra e quello preoccupato di Lily. Assottiglio gli occhi, guardandole meglio, ma poi lo sguardo si sposta davanti la scrivania che ho davanti, in particolar modo sulla lettera che sono riuscita a scrivere stanotte. D'un tratto mi sono addormentata su questo posto e non a caso ho la schiena dolorante e un mal di testa atroce.

«Emily, tu devi fermare mio fratello. Sei l'unica che ci può riuscire» esclama a gran voce Sierra, buttandosi davanti a me e gesticolando, ma io la guardo con occhi tristi, mormorando «vorrei poterlo fare, ma sarebbe inutile. Lui ha scelto il suo futuro e se lui è felice così, a me sta bene».

Sento la mia amica che ridacchia isterica, per poi puntarmi il dito addosso «non provare mai più a fare la sottovalutata, altrimenti mi costringi a lanciarti un secchio di acqua ghiacciata addosso».

Ridacchio ironicamente, esclamando «magari, forse quella mi darebbe una svegliata...».

Sierra fa per parlare, ma a questo punto è Lily, che fino ad ora era rimasta in silenzio, a prendere parola «Em, perché ti devi privare della felicità? La Emily che conosco io lotta per avere ciò che vuole e anche se non l'ottiene, continua a lottare. Perché ora dovrebbe essere diverso dalle altre volte? Ricordati che se c'è amore, il resto scompare e lo sai meglio di me che voi due vi amate in una maniera rara e indescrivibile».

D'un tratto sento una morsa al petto. La verità è che non mi riconosco più, mi sento persa e spenta e veramente troppo diversa da ciò che ero prima. È come se fossi appassita e avessi perso i pezzi di me, ma forse le due mie amiche hanno ragione; perché non dovrei lottare anche questa volta? Che cosa me lo impedisce?

Sposto lo sguardo nella loro direzione, guardando prima una e poi l'altra e poi mi lascio abbandonare in un sospiro e sprofondo nella seria, portandomi le mani al viso.

D'un tratto balzo però in piedi, guardandole con espressione non tanto sicura «ci proverò... ma non assicuro niente».

Non appena esclamo ciò, le vedo esultare a gran voce, ma subito le interrompo alzandomi in piedi «però non ce la faremo mai, l'aereo è tra poche ore e loro saranno già sulla strada per l'aeroporto...», sento il panico espandersi per tutto il corpo, fin quando la voce di Sierra non mi interrompe «tranquilla, a questo già abbiamo pensato noi. Luke e Mark sono sotto con la macchina che ti stanno aspettando, quindi muoviti che avete un ragazzo da riportare qua».

Le guardo interdette, sconvolta del fatto che già sapevano che mi avrebbero convinta così facilmente, ma cerco di scacciare questi pensieri, anche perché le due mi afferrano subito dalle braccia e mi trascinano con loro.

«Aspettate, fatemi fare almeno una lavata veloce...» tento, guardando il bagno mentre gli passo affianco, ma sembrano non darmi retta, fin quando non mi ricordo di una cosa e pianto i piedi per terra.

Mi guardano entrambe male, ma subito mi libero della loro presa ed esclamo ad alta voce tornando in camera «devo prendere una cosa!».

Infatti, non appena la mia visuale viene coperta dalla scrivania, mi butto al di sopra, recuperando la lettera, piegandola e infilandola nella tasca della felpa.

«Si può sapere che devi prendere? Qui il tempo stringe» Sierra entra in camera e subito l'affianco camminando a passo svelto «niente di che...».

Sembra non interessarsi ulteriormente e per mia fortuna non fa altre domande, ma fin quando non arriviamo alla macchina, non fa altro che ripetere quanto spera che il fratello cambi idea e ritorni. Avrei voluto risponderle che anche io me lo auguro, ma mi sono limitata a rimanere in silenzio, pensando a ciò che gli dovrò dire.

Lily invece mi tiene stretta la mano ed io la ringrazio mentalmente per questo, perché ho paura di cadere, ma non fisicamente e ho bisogno di qualcuno che mi sorregga e mi stringa a se.

Vedo Luke e Mark già dentro la macchina, che sorridono soddisfatti nel vedermi, eppure non ho neanche il tempo di salutarli per bene che Sierra mi spinge in macchina, mentre lei e Lily rimangono fuori.

«So che ce la puoi fare» mi sorride un'ultima volta prima che la macchina parti e dei loro visi mi rimane soltanto il riflesso.

«Beh, ciao anche a voi ragazzi...» borbotto, mettendomi più comoda e sprofondando nel sedile. Ho proprio bisogno di una bella dormita, anche perché quella di stanotte non è stata molto piacevole.

«Ciao sorellina. Allora, come ti senti?» mentre Mark guida, Luke si volta verso di me, fissandomi con i suoi occhi così simili ai miei.

Non rispondo, mi limito a spostare lo sguardo fuori e appoggiare la testa sul finestrino. I due davanti a me iniziano a parlare, ma non so neanche di cosa visto che i miei pensieri volano altrove e sfrecciano a qualche tempo fa, ad una scena che adesso sembra ripetersi, eppure quella volta ero in questa macchina per andarmene via, ma adesso le cose sembrano essersi capovolte e sono io a rincorrere Cameron, nella speranza che non faccia il mio stesso errore, anche se lui molto probabilmente non tornerà e questo mi divora dentro.

Chiudo gli occhi, nella speranza che una volta che li riaprirò, davanti a me ci sarà lui, con nessun altro altro intorno. Soltanto noi due e i nostri cuori, mentre iniziamo un valzer infinito e che non tramonta mai...

FINE LINE 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora