Capitolo 102

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Assottiglio leggermente gli occhi, per cercare di riconoscere la persona che ho di fronte, però nella mia mente sembra non esserci nessun ricordo, ma d'un tratto, come un lampo, un rammento mi compare davanti, facendomi nascere un sorriso dolce e sincero sul viso, che in un istante diventa radioso e pieno di gioia.

«Sophie» mi sorride dolcemente mentre pronuncio il suo nome.

Ricordo come se fosse ieri quel lontano viaggio in aereo, pronta per andare verso la verità, ma non prima di aver incontrato questa squisita signora.

«Cara, vedo che il destino ci ha fatte rincontrare, per giunta nello stesso luogo!» esclama, posando una mano sulla mia.

«Emily, giusto?» continua ed io annuisco, felice che si ricordi di me.

«Ma cara, sei sola?» domanda, guardandosi intorno con preoccupazione.

«No no...» non finisco di terminare la frase che Cameron imita la mia posizione «allora? Tra quanto parte l'aereo?».

«Io lo sapevo che sareste finiti insieme! L'amore regna su tutto e si vede che voi due siete proprio innamorati, me ne sono accorta la prima volta che vi ho visti, eravate così dolci e tu, giovanotto mio, hai fatto proprio bene a non lasciarti scappare questa ragazza paragonabile ad una rosa rara e speciale» i suoi occhi sono colmi di passione nel vedere me e Cameron insieme, forse perché rammenta i vecchi tempi, colui che era il suo tutto e di cui mi aveva parlato. Il suo sguardo sembra come perso nel vuoto che l'assorbe, ma dolcemente, facendole rivivere i vecchi tempi.

Chissà quale sarà la fine mia e di Cameron... purtroppo solo il tempo potrà rispondere e io non ho fretta, al contrario voglio godermi ogni istante, perché questi finiscono, senza ripetersi e pensare ad un ipotetico futuro non permette di poter vivere il presente.

Ripenso alle sue parole dolci, ma non appena sto per aprire bocca per replicare, Cameron posa una mano sulla mia, facendo una lieve pressione e richiamando così la mia attenzione, portandomi a concentrarmi su quel che ha da dirmi.

«Vuoi per caso rovinare la felicità di questa povera signora?» mi domanda, avvicinando le labbra alle mie orecchie e sfiorandomi con il respiro caldo il viso, facendomi inebriare di questo tocco tanto desiderato e che in questo momento arde su di me.

Deglutisco, scacciando via ogni pensiero casto sul ragazzo che mi affianca e che continua a stringermi la mano.

«Dopo aver mentito a tua madre su questa faccenda, ho chiuso. Non voglio raccontare bugie ad altre persone, anche se tu ci sei abituato...» la mia voce tuona acida, facendomi subito pentire di quel che ho detto, soprattutto perché la mano di Cameron diventa tesa, così come il suo respiro.

«Scusa Cam, non volevo...» mi affretto a dire, lasciandomi trasportare da un senso di pentimento. Sono un disastro e dovrei iniziare a collegare mente e bocca prima di parlare.

«Tranquilla piccola, hai ragione, ma guarda il sorriso che le ha regalato questa nostra notizia. Sta ripensando al suo amato e chi siamo noi per farla smettere di sognare? Se mentire significa questo, lo rifarei altre mille volte» le sue parole mi colgono subito alla sprovvista.

«Hai ragione» sussurro, sorridendo e posando di nuovo lo sguardo su Sophie, domandandole «tutto apposto?».

D'un tratto sembra risvegliarsi da un lungo sonno, scuotendo la testa «sì sì, ma sapete com'è... il passato è parte integrante di noi ed ogni momento è in grado di rievocarlo e farlo rivivere sulla nostra stessa pelle».

Sorrido, mentre il tocco di Cameron si intensifica sempre di più e non appena mi volto nella sua direzione, lo colgo in flagrante a fissarmi prima gli occhi e poi le labbra e solo adesso mi accorgo che forse stiamo pensato la stessa identica cosa. Nella mia mente, non appena guardo le sue labbra, si affianca il nostro primo bacio, impresso come un tatuaggio nei miei ricordi più belli e che tengo più stretti. La soffitta tetra di quella notte, si è illuminata di una luce intensa, capace di colmare ogni animo, proprio come è accaduto con il mio, facendo sfiorare con il cuore una felicità così tanto dolce. Sposto lo sguardo sui suoi occhi, che in questo momento sono persi nei miei, portandomi alla mente il ricordo del nostro primo ti amo, detto su quella torre dove mi sembrava di volare e di toccare le stelle con una sola mano.

La storia mia e di Cameron potrebbe benissimo essere paragonata ad un romanzo pieno di complicazioni e improvvisamente mi accorgo che è il mio libro preferito, quello che sceglierei infinite volte, senza stancarmi di continuare a leggere le stesse parole.

«Già, ogni singolo istante è impresso sulla nostra pelle, ogni bacio e ogni ti amo... una magica scia che seguirei sempre e comunque» Cameron pronuncia queste parole guardandomi e ciò che dice conferma il mio pensiero di poco fa.

Questo ragazzo è come una piacevole tortura...

«Sono così felice per voi ragazzi e poi tu...» indica Cameron «hai fatto proprio bene giovanotto, ricordi come ti dissi quel giorno?...» lui non la fa finire di parlare, perché termina la frase «trovare un girasole in mezzo ad un campo di rose è raro, non farti scappare questa opportunità».

Solo adesso ricordo che Sophie aveva sussurrato qualcosa nell'orecchio di Cameron, ma non mi ricordavo fosse questa, ma ciò mi provoca mille brividi che mi inondano il corpo.

«E come potevo farmela scappare?» domanda sorridendo soddisfatto, anche se entrambi sappiamo la verità, ma io so qualcosa in più rispetto a lui. La voglio di donargli un'altra opportunità si dipinge sempre di più nella mia mente, facendo crescere le sue radici e una volta che torneremo a Los Angeles potrò dare una risposta concreta e certa.

«Sophie, come mai sei diretta proprio a Roma?» domando, distaccandomi dai pensieri sul ragazzo che mi affianca.

«Devo andare a trovare mio figlio» risponde felicemente e con tono dolce. Gli occhi le si fanno subito lucidi, mentre un sorriso gli incornicia il viso.

«Si avvisano i gentili passeggeri che...» una voce metallica si espande intorno a noi. Vedo le persone iniziare a sistemarsi, allacciando le cinture e mettendosi comodamente sui sedili.

«Beh ragazzi, buon viaggio. Questa vecchietta adesso si fa un bel pisolino» ci fa un occhiolino. Io e Cameron ci voltiamo, mettendoci comodi.

Vedo la mano del ragazzo che mi affianca intrecciarsi con la mia e attraverso ci vedo un infinito formato dal nostro noi.

Sorrido istintivamente, per poi chiudere gli occhi, ma non prima di sentir pronunciare a pochi centimetri dal mio viso «buon viaggio, amica mia» l'ironia trapela dalla sua voce, portandomi a ridacchiare e il mio sorriso accresce nel momento in cui le sue labbra si imprimono sulla mia fronte, che si rilassa, proprio quando  il nostro noi accresce e si ramifica  sempre di più sulla mia stessa pelle e nel mio cuore...

FINE LINE 2 Where stories live. Discover now