7.

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Sto tornando a casa con l'ansia di come potrebbe prenderla Gabriele sul fatto della missione all'inizio avevo paura di accettare, quella banda non scherza ci potremmo rimettere la vita. 
Una volta sotto il mio appartamento scendo dalla macchina e chiudo con il telecomando salgo le scale ed entro. 

“Amore” urlo “ sono a casa” lo vedo arrivare e mi sorride. 

“ ciao piccola. Come stai?” lo bacio a stampo. 

“ bene sono stanca, però devo darti una notizia” gli dico. Via il dente via il dolore. 

“ che cosa devi dire? Mi devo preoccupare?” 

“ credo di sì. ” metto la pistola dentro il cassetto e mi siedo sul divano togliendomi la giacca. Mi tiro su le maniche. 

“ oh Emma dimmi” 

“ il procuratore ci ha proposto di entrare a fare parte della banda” 

“ in che senso?” 

“ due di noi devono andare lì e fingere di voler essere come loro. ” 

“ e tu cosa c'entri? Avrai scelto qualcuno no?” 

“ no. Non potevo mandare altre persone. Elisa ha un nipote. Giulia e Antonio sono fidanzati e li scoprirebbero subito. Alessandro non mi sembrava giusto mandarlo. Quindi ho deciso di andare io con Simone” si alza di scatto. 

“ tu sei pazza Emma!” 

“ non sono pazza. Io voglio prendere quella banda Gabri” 

“ non in questo modo Emma! Non andando con uno sconosciuto…” 

“ non ci devo fare niente! Devo solo fingere con lui di essere una coppia” sbarra gli occhi.

“ e tu vuoi dire che “ non fai niente” Emma stai veramente scherzando? Dovrai baciare uno che non sono io. IL TUO FIDANZATO TE LO SEI DIMENTICATA!” 

“ io non ho dimenticato niente. Io faccio questo lavoro, tu lo sai benissimo Gabriele non posso permettermi che questi vanno ancora in giro. ” 

“ allora potevi scegliere altre persone” 

“ certo perché tanto cazzo te ne frega a te giusto che gli altri possono farsi male perché non sono in grado di recitare?” sbraito. Avevo paura anche io ma non poteva comportarsi in questa maniera, non avrei mai mandato uno dei miei così di colpo quando li conosco benissimo. 

“ a me importa di te. Se ti ammazzano? Se ti fanno qualcosa? Ci hai pensato? Io cosa faccio? Cosa posso fare?” 

“ ho Simone con me. Non mi succederà niente” 

“Simone. Simone. Simone. Questo tizio ti ha dato alla testa ed è arrivato da poco tempo. Quanto ti puoi fidare di uno così? Magari è uno di loro e tu non lo sai!” esclama arrabbiato. Ma non ci vedo più mi alzo e lo spingo. 

“ io mi devo fidare dei miei uomini. Altrimenti non farei questo cazzo di lavoro e adesso lasciami in pace. ” gli rispondo andando in camera ma mi segue. 

“ come lo difendi! I miei uomini… ti rendi conto che ti sei offuscata il cervello?” 

“ vai a fanculo” gli sbatto la porta in faccia. Quelle parole mi avevano ferito. Simone per me era un elemento importante dentro la squadra e credevo in lui. Mi trovavo bene a lavoro e avrei rimesso fiducia in lui perché sapevo che se ci fossero stati dei problemi in missione mi avrebbe protetto. Non che non mi fidassi degli altri ma lui mi dava quel senso di responsabilità giusta per una cosa del genere. 

______ 

Il giorno dopo 

Emma

Arrivo in commissariato e trovo tutti a lavoro. Compreso Simone che usciva con Giulia con un fascicolo. 

“ buongiorno commissario. Ha dormito eh!” esclama Alessandro facendo ridere tutti. 

“ fai poco il simpatico e aggiornatemi” 

“ ok due donne uccise. Simone e Giulia sono andati a vedere luogo del delitto. Nel frattempo pare che nessuno abbia visto nulla. ”

“ come sono state uccise si sa?” 

“ dalla chiamata di chi l'ha trovata al telefono ci ha detto che una ha tre coltellate al petto, l'altra uccisa a martellate” 

“ due diversi modi di omicidio?” annuisce. Elisa mi guarda. 

“ commissario sicura che vada tutto bene?”

“ si non ti preoccupare. Ho solo preso sonno stamattina. ” 

“ ok allora se ci sono novità la avvisiamo ” 

“ andate da chi ha trovato il corpo interrogatela. ”

“ d'accordo” 

“ appena finite questo caso tutti nel mio ufficio” annuiscono e vado nel mio ufficio. Non avevo saluto Gabriele questa mattina nonostante lui mi avesse chiesto scusa. Ero troppo ferita per sentire quelle parole. Lui non si fidava di me. 
Era vero che Simone iniziava anche a piacermi ma sarei potuta andare alla missione anche senza questa scenata di gelosia. 

________ 

Simone

Entro nell'ufficio di Emma senza bussare. Vedo che alza lo sguardo con gli occhiali di lettura sul naso che poi appoggia sul tavolo. Mi avvicino con il fascicolo. 

“ Giulia e Antonio sono andati a prendere Francesco crediamo sia stato lui. ” Alessandro mi aveva detto che le due ragazze erano gemelle e una era stata confusa ad una cena per l'altra. Per questo sono state uccise tutte due. Questo ragazzo doveva essere il migliore amico di quella uccisa a martellate ma non sapeva che la ragazza aveva una sorella. 

“ d'accordo” 

“Emma cosa succede? Sei tutta la mattina assente ” 

“ niente tranquillo.” 

“ oh andiamo mi vuoi prendere per il culo. Guarda che ho capito benissimo che ti turba qualcosa” 

“ Gabriele non ha preso bene la scelta della missione. ” confesso. 

“ è stai male per questo?” mi avvicino a lei appoggiando il sedere nella scrivania ma stando a due passi dalla sua sedia. 

“ sto male perché lui non si fida di me. ”

“ perché non dovrebbe?” 

“ è geloso di te. Dice che potevo mandare altre persone” 

“ Emma questo è il tuo lavoro e le decisioni le fai tu non lui. Devi stare tranquilla mhm” le accarezzo una guancia. Il fatto che il fidanzato desse fastidio questa cosa lo capivo, anche io avrei forse detto cose simili ma l'avrei comunque lasciata libera di scegliere. 

“ come fai ?” 

“ a fare cosa?” chiedo guardandola ancora. Mi stavo come memorizzando ogni suo dettaglio. 

“ a fare sembrare tutto così semplice” 

“ non è così. Il fatto è che la cosa è semplice già di suo Emma. Dobbiamo solo prendere quei bastardi e poi tutto tornerà normale” dico. Si alza mettendosi alla mia stessa altezza, ci guardiamo negli occhi.
Davvero ero sicuro di ciò che stavo dicendo? 

𝙸𝚘 𝚊𝚟𝚛𝚘̀ 𝚌𝚞𝚛𝚊 𝚍𝚒 𝚝𝚎 ❤️Where stories live. Discover now