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Una settimana dopo 

Come ogni mattina prendo il caffè nella moca e poi vado a lavoro. 
In questi giorni sono davvero stanca, non riusciamo proprio a capire le mosse della banda che maledetta non si fa viva. Ma io dico che cavolo stanno architettando! 
Non so proprio cosa pensare. Non vorrei proprio più sentire altre morti, sono state troppe, poi sono capace di perdere la testa un'altra volta. 
Metto la tazzina nel lavandino dopo aver bevuto il contenuto.

“ buongiorno” sento dire dal mio fidanzato che mi abbraccia da dietro. 

“ehi vita, buongiorno” lo bacio a stampo non appena mi giro. 

“sei già in piedi oggi?” 

“ si, devo scappare in commissariato. Oggi entro prima di tutti ” gli accarezzo una guancia guardandolo negli occhi. 

“ ma il nuovo vice ispettore? ” mi chiede. Non gli avevo detto nulla di Simone. Non volevo che si arrabbiasse. Anche io speravo fosse una femmina, ma mi hanno mandato lui ed io l'ho accetto. Non mi metterei mai a fare casini solo perché volevo un'altra cosa. 

“ è un maschio” affermò liberandomi dalla sua presa non appena vedo l'orario nella sveglia in cucina. Panico. Ero in ritardo pazzesco! 

“Emma cosa? ” mi dice non so se aveva capito bene anche perché ero fuggita. 

“pensavo ci mandassero una femmina. In realtà ci hanno mandato un maschio di 25 anni viene da Roma. ” affermò prima di entrare nel bagno. 

 “mi devo preoccupare? ” mi chiede facendosi sentire.
No amore, è solo un belloccio che nonti fa partire nessun ormone. Devi stare molto tranquillo. Mi dico da sola. 

“ tranquillo amore tutto regolare” 

“Emma mi fido di te. Mi raccomando. ” mi dice che non lo sapevo che iniziava a fare la parte dello geloso. Mi chiudo in doccia e mi lascio andare alla corrente dell'acqua, dopo pochi minuti esco dal bagno e lì davanti che mi guarda. “ hai sentito prima?”  mi chiede ribadendo quello che mi aveva detto. 

“ si stai tranquillo. Simone è innocuo. Io amo solamente te." Mi sorride. Vado in camera. Mentre mi cambio lui entra si veste anche lui. Si avvicina e mi stampa un bacio dopo che mi sono abbottonata la camicia. 

“ scappo dal giudice” annuisco. Gabriele era un avvocato. Ed era molto bravo. Tutti lo cercavano. Ha vinto molte cause. 

“spacca i culi” affermò sorridendogli. Mi piaceva dargli carica la mattina per affrontare meglio la giornata, lui lo faceva con me quando avevo un'indagine difficile da risolvere. 

“ sarà fatto. Ci vediamo per pranzo? ” mi chiede sulla porta. Scuoto la testa. Dovevo assolutamente risolvere quel problema. 

“no amore. Ci ci vediamo stasera a casa. ”

“ va bene” esce di casa e respiro. Finisco di vestirmi. Passo di nuovo in bagno, mi asciugo i capelli velocemente, prendo un po' di trucco ed esco di casa. mamma mia sarà un'impresa far capire a Gabriele che Simone è veramente innocuo. 

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Simone.

Mamma mia quanto sono il ritardo come sempre. Mi sistemo per bene. I miei colleghi sono fantastici e sinceramente sono contento di lavorare qui. Metto bene i capelli. 

“simone” veronica urla in corridoio. La raggiungo. 

“ dimmi che succede?”

“Elena non vuole andare all'asilo. Credo non stia neanche bene” annuisco e andiamo in camera della bambina.

𝙸𝚘 𝚊𝚟𝚛𝚘̀ 𝚌𝚞𝚛𝚊 𝚍𝚒 𝚝𝚎 ❤️Where stories live. Discover now