47. Vita e morte

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Mikael tira fuori dalla giacca un paletto, ma non è un paletto per un normale vampiro, è dello strano colore della mia spada.
Me lo infilza nel petto e mi guarda negli occhi, grugnisco di dolore, in più mi manca pure l'aria.
-Questo è solo l'inizio ragazzina- dice lui e mi lascia per poi sparire nell'oscurità.
Cado a terra e sento il paletto nel petto, fa terribilmente male e brucia. Per non dire anche che mi sta sfiorando il cuore.
Non riesco neanche a muovermi, sto annaspando in cerca d'aria.
Guardo verso il cielo. C'è la luna alta nel cielo, il mio turno di guardia è quasi finito e spero con tutta me stessa che Klaus arrivi da solo per il turno di guardia, altrimenti sono praticamente morta.
Ogni movimento che faccio il petto mi si infiamma, cerco di respirare ma anche l'aria non sembra alla mia portata.
Sento che morirò su questo tetto, la mia vita non è stata tanto bella fino a pochi mesi fa e ringrazio mentalmente tutti per avermi aiutato e essermi stati accanto.
Chiudo gli occhi, i miei respiri si fanno più lenti e piccoli. Quando sto per abbandonarmi alla morte sento dei rumori e la porta che da sul tetto si apre
-Dovevi venire a darmi il cambio- sento dire da Klaus, ma la sua voce sembra lontana.
Riesco ad aprire gli occhi e vedo la figura di Klaus stagliarsi sopra di me, con vicino la luna.
Mi parla, ma non sento quello che dice, sento che toglie il paletto e adesso riesco un po' di più a respirare.
Mi scrolla, ma gli occhi mi si fanno pesanti, lo guardo per un ultima volta e sento che mi sposta, adesso sono in braccio a lui e lui corre da qualche parte, rimbalzo contro il suo petto, ho terribilmente freddo e sono stanca, così chiudo gli occhi e tutto diventa buio. Prima di svenire sussurro debolmente -Mikael- 

Apro gli occhi piano piano e la luce mi acceca un po'. Mi ritrovo nel letto della camera dell'hotel in cui mi sono svegliata anche l'altra volta. La camera è troppo luminosa.
Ho indosso solo una maglia larga, non so di che è, e solo delle mutande. Ho una fascia attorno al petto e sono sotto le coperte.
Mi alzo un po' a sedere e guardo verso la finestra. Li appoggiato alla finestra c'è Klaus che guarda fuori dalla finestra.
Mi copro subito e lui sorride e si gira verso di me
-Che ci fai qui?- chiedo subito
-Potresti essere un po' più cortese, ti ho salvato la vita- dice lui avvicinandosi al letto. Io se posso mi rimpicciolisco ancora di più
-Da quanto sono svenuta?- chiedo io girandomi i capelli con una mano
-Da due giorni- dice lui
-Cosa? Ma è tantissimo tempo. Dobbiamo trovare il Portale e...- inizio a dire agitata
-Calma tesoro, hanno già trovato il Portale, il pezzo di arma e l'esercito sta arrivando adesso in Canada. Quando ti saresti risvegliata avremmo dovuto proseguire- spiega lui calmo, annuisco e sospiro
-È Mikael che ti ha attaccato?- chiede lui e io annuisco e gli racconto tutto. Resta in silenzio per un po' di tempo e poi ritorna alla finestra, guarda fuori e poi si gira di nuovo appoggiato al muro
-Perché non hai accettato il patto?- chiede poi, lo guardo per qualche secondo e poi rispondo
-Perché sono tutto tranne che una traditrice. Siete miei amici e io non vi venderei a nessuno dei cattivi, mai. E poi la guerra non è una passeggiata e questo è solo l'inizio. In più Mikael è un mostro, non mi è mai piaciuto. Chi ammazzerebbe i propri figli? Il sangue del proprio sangue? Mi fa solo schifo- dico io guardandolo negli occhi, ha gli occhi verdi un po' lucidi, si gira ancora verso la finestra
-Mikael non è mai stato un padre modello, mi maltrattava e tratta male tutti. Poi di più quando ha scoperto che non ero suo figlio. E da quando ci siamo trasformati che ci da la caccia, come se fossimo degli animali- dice lui
-C'è un'altra cosa- dico e lui si volta ancora
-Mikael mi ha dato la conferma, lei è viva. Esther è tornata- dico e lui rimane fermo immobile, se lo aspettava di certo. Ma è comunque scosso.
-Il paletto con cui Mikael ti ha ferito era diverso e molto più potente, immaginavo centrasse con mia madre- dice lui per cambiare un po' argomento, annuisco, mi servirebbe proprio una doccia, l'acqua va quindi penso che questo hotel non sia abbandonato da molto
-Tra quanto partiamo?- chiedo
-Tra un'ora- dice e poi se ne va
-Hey Klaus- dico quando è sulla porta
-Grazie di avermi salvato la vita- dico
-Tu hai salvato la mia, non accettando il patto di Mikael- dice lui e io sorrido
-Grazie- sussurra e poi se na va, l'ha detto piano, ma io l'ho sentito.
Vado a farmi una doccia veloce e poi mi rimetto la mia divisa, la maglietta ormai è bucata, così metto quella con cui mi sono svegliata. Mi faccio una coda alta, mi metto i miei stivali e prendo le armi. Ricarico le pistole e poi scendo, non trovo nessuno, così vado fuori e vedo la navicella all'incrocio. Vado verso questa e salgo, ci sono già tutti, dopo che entro chiudono le porte e partiamo.

Adesso andremo nell'America del Sud, perché dobbiamo trovare i Portali nello stesso ordine in cui abbiamo visitato i mondi.
-Come stai Cassi?- chiede Annabeth quando mi sono seduta al tavolo sulla navicella
-Meglio- dico soltanto, anche se quando respiro ho ancora un po' male
-Abbiamo rischiato molto la notte scorsa, non possiamo permettere che ti succeda qualcosa. Da ora in poi sarai scortata sempre da almeno due guardie e due dei tuoi amici- dice Akilah
-Non è necessario, ho sottovalutato Mikael, aveva detto che voleva solo parlare, poi invece mi ha ingannato. Ma sto bene ora- dico lanciando un'occhiata a Klaus
-Invece è necessario Cassi, se muori tu nessuno può affrontare Crono, è troppo potente. Devi stare attenta. Io sarò la sua scorta per primo- dice Percy. Sto per ribattere ma Stefan si unisce al semidio e quindi sono costretta ad accettare.

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