43. Base 384

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Dopo avere sentito la famigliare stretta allo stomaco, il cambiamento di aria e di spazio ci ritroviamo in una stanza molto grande.
Siamo come su un piedistallo bianco. Tutti si staccano e metto via la Passaporta, mi guardo intorno, siamo in una grande stanza anch'essa bianca.
C'è una porta in pietra che si apre, è scorrevole.
Entrano alcuni uomini e donne in uniforme militare.
-Generale 14476, Cassiopea, ai suoi ordini- dice l'uomo davanti a tutti mettendosi sull'attenti, facendo il saluto militare.
Guardo i miei amici con sguardo interrogativo e poi torno a fissare l'uomo, avrà si e no una trentina d'anni. Ha gli occhi azzurri come il ghiaccio e i capelli biondi.
Ha una maglietta verde militare, con la divisa e gli scarponi militari.
-Riposo?- domando un po' titubante, lui torna in posizione normale
-Puoi dirmi cosa succede?- chiedo io
-Generale, aspettavamo da molto il suo arrivo. Ci prepariamo alla guerra da mesi. Se può seguirmi- dice il ragazzo
-Certo- dico titubante -Vengono anche loro- dico indicando gli altri, di certo non mi separo da loro.
Il ragazzo si avvia fuori dalla stanza, lungo un corridoio di pietra, gira diversi corridoi, nei quali incontriamo alcune donne e uomini in divisa militare o con dei camici.
Io seguo il ragazzo e molti al mio passaggio mi fissano e fanno un cenno di saluto che ricambio timidamente.
Saliamo delle scale e poi entriamo in un centro di controllo bellissimo.
È grandissimo. Al centro c'è una postazione più rialzata, c'è un enorme vetrata che affaccia su una foresta. Ci sono uomini seduti ai computer, molto più tecnologici del mio tempo e sulla postazione in rialzo, c'è una donna di colore che da comandi. Raggiungo il ragazzo che ci ha accolti
-Come ti chiami?- domando
-Colonnello Henry Robert, Generale- dice il ragazzo e ci fermiamo sotto alla piattaforma rialzata di pochi gradini
-Generale Cassiopea 14476, Sergente- dice il Colonnello e la ragazza si gira nella nostra direzione
-Generale, finalmente, la aspettavamo, io sono il Sergente Akilah- dice la ragazza scendendo dalla piattaforma, sto per dire qualcosa, ma la ragazza mi precede
-So che tutti voi avrete tante domande, noi umani sappiamo già della guerra che ci attende e ci prepariamo da mesi. Oggi poco prima del vostro arrivo abbiamo avuto le coordinate dei portali e al più presto dobbiamo raggiungerli, le forze avversarie stanno crescendo e tra poco ci sarà uno scontro- dice la ragazza e io annuisco
-Dove siamo adesso di preciso?- chiedo
-Nella base 384 della prima linea in Canada, Generale- dice lei
-Adesso il Colonnello vi accompagnerà nei vostri alloggi, li troverete dei vestiti adatti e armi. Quando siete pronti aspettateci nel settore volo, troverete tutto il necessario nelle vostre stanze- dice la ragazza e la ringrazio e poi il Colonnello e i suoi uomini ci portano nella nostre stanze, fortunatamente tutte vicine.
Entro nella mia camera, è enorme, c'è un letto matrimoniale al centro, con di lato un armadio tecnologico, un bagno gigante e una postazione con un computer e altre cose.
Apro l'armadio e c'è una divisa militare, di colore diverso da quelle che avevano gli altri. Mi faccio una doccia e la indosso, mi lego i capelli in una coda.
La divisa militare, non è proprio militare diciamo, ha dei pantaloni neri attillati, una maglietta militare, un giubbotto di pelle e degli stivali al ginocchio.
C'è anche un armadio con delle armi.
Ci sono dei fucili, che non prendo, meglio prendere le pistole.
Ne prendo due, una la metto nel giubbotto l'altra la metto dietro la schiena. Le carico entrambe. Ci sono degli strani proiettili.
I proiettili sono un misto di colori, carico le pistole e porto anche delle altre munizioni.
Poi prendo una spada, che si può richiudere, come quelle degli Shadowhunters, solo che è anche questa un misto di colori, mi informerò dopo.
Prendo anche dei pugnali sempre colorati e li metto nel giubbotto e anche alcuni negli stivali.
E infine prendo un'altra spada e esco dalla stanza guardandola e passandomela nelle mani.
Sento che una voce mi indica dove andare e così in poco tempo arrivo nel settore volo.
C'è una stanza enorme, alta una cinquantina di metri e larga forse il doppio. Ci sono navicelle di tutti i generi e alla fine della grande stanza c'è una porta enorme che da sull'esterno.
Aspetto lì appoggiata al muro studiando la mia spada.
-Tutto questo è una forza- esclama Hermione vicino a me. È arrivata con Ron, Harry e Draco, anche loro hanno le divise da guerra come la mia, solo grigie.
Arrivano anche gli altri. Noto che per ogni categoria o forse per ogni pianeta ci sono dei colori diversi. Per esempio i vampiri sono in blu, gli Shadowhunters in bianco e argento, i lupi mannari in rosso scuro e i semidei sono in marrone.
-È una figata- dice Stiles e io sorrido, credo che tutti siamo pieni di armi, anche i vampiri.
Arriva proprio in questo momento il
Colonnello Robert e il Sergente Akilah
-Molto bene, ora che ci siamo tutti possiamo andare- dice il Sergente, io rinfodero la spada e ci avviamo ad una delle tante navicelle.
Saliamo tutti, ancora una volta mi colpisce la tecnologia, possibile che in soli cento anni abbiano fatto così tanto?
Arriviamo in una sala, con le pareti trasparenti, in cui si può vedere fuori, ci sono i controlli della navicella, con due sedili, poi al centro della stanza c'è un tavolo con varie sedie e un tavolo bianco.
Dalla superficie del piano fino al soffitto si estendono degli schermi trasparenti su cui ci sono scritte delle cose, che adesso non sono importanti.
-Accomodatevi- dice il Sergente. ci sono il numero giusto di sedie per sederci tutti, mentre il Colonnello e il Sergente si siedono ai posti di comando, mentre altri due uomini con i fucili stanno vicino alla porta.
Ci alziamo in volo e usciamo fuori dalla base, incalzandoci ancora di più nel cielo.
-Arriveremo tra un paio d'ore- dice il Sergente alzandosi dalla sua postazione insieme al Colonnello.
-C'è l'auto pilota- spiega il Sergente dopo che ha visto probabilmente la mia espressione allarmata.

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