28. Abbiamo un problema

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RIASSUNTO CAPITOLI PRECEDENTI

(per chi come me ha la memoria a breve termine e giustamente può aver dimenticato cosa è successo parecchi mesi fa. Non ringraziate ;) )

Dra si trasferisce in Valacchia dopo la morte dei genitori e, fino a qui, ci siamo tutti: come dimenticare la famiglia bizzarra che accoglie la ragazza, il cimitero in giardino e la rivelazione del vero aspetto di Elèna. Ben presto, Dra scopre che alcuni conti non tornano e si mette a curiosare in giro per cercare di avere chiarezza sul passato della madre, che forse le ha taciuto verità importanti, e sul padre, accusato di omicidio diciassette anni prima. Per avere risposte su Amalia, però, ha bisogno di un piccolo aiuto, chiamato anche "Àkos l'Incubo più pericoloso e l'ultima persona di cui ti dovresti fidare Farkas": nonostante i suoi amici e addirittura la sua per niente simpatica cugina le dicano di stargli lontano, Dra ha troppo a cuore la verità e cade nel tranello fatto di giochi, patti e debiti con il ragazzo. È proprio lui che inizia a intravedere qualcosa di strano non solo nello spirito di sua madre, che sembra non volersi far contattare, ma anche nella ragazza stessa. E se anche Dragana avesse un legame più profondo di quel che pensava con quel posto? Dopotutto, le continue prove a cui la sottopone Àkos danno ragione alle supposizioni del ragazzo e, a Dragana, non resta che un'ultima conferma: accertarsi che sua madre frequentasse davvero la sua stessa scuola.

Le panchine di pietra che ornavano il cortile coperto della Thocomerius, luogo che da settimane accoglieva le riflessioni di Dragana, erano diventate il punto di incontro privilegiato per lei e i suoi amici. Faceva parecchio freddo, tra gli archi a sesto acuto che sostenevano il gazebo in mattoni rossi, ma a Dragana quel posto dava pace e, soprattutto, pochi osavano uscire dall'ambiente scolastico riscaldato.

Nastia stava osservando con curiosità uno degli oggetti che Sokrat aveva portato con sé, ma l'espressione cinica dipinta sul suo volto fece subito intuire a Dragana quale sarebbe stato l'esito delle sue considerazioni.

«Potrei chiedere alla preside il permesso di consultare i registri degli studenti, non dobbiamo per forza farlo di nascosto» affermò Dragana, alzando le sopracciglia per sottolineare il concetto.

«Dra, non puoi fare una simile richiesta alla Dančov senza aspettarti delle conseguenze: la parola è come un ago» le rispose placidamente il Notturno.

Dragana aggrottò le sopracciglia. «Non è Nastia che mi riempie la testa con i vostri proverbi?» chiese, confusa dall'espressione usata da Sokrat.

«Poate să coasă, dar poate să și înțepe» si ridestò infatti l'amica, sollevando lo sguardo dall'oggetto che aveva iniziato a scricchiolare proprio in quel momento. Può cucire, ma può anche pungere.

Se avesse rivelato alla preside il motivo per cui voleva consultare il registro degli studenti, avrebbe dovuto confessare quello che le stava accadendo e, prima di parlarne con un'estranea, Dragana voleva la possibilità di scendere a patti con tutte le verità che si stava trovando ad affrontare.

«Potrebbe aiutarmi, lei avrà conosciuto sia mio padre che mia madre, di sicuro ricorda qualcosa del loro passato qui» ragionò, cercando di avere gli amici dalla propria parte.

«E se non volesse?» chiese Nastia. «Forse, a questo punto, è meglio che ne parli direttamente con tuo zio, magari lui può intercedere per te.»

Dragana scosse la testa, stringendo le labbra. Aveva iniziato a provare affetto per zio Mac, ed era intenzionata a chiedere il suo aiuto, ma non si sentiva ancora pronta a confessare qualcosa che nemmeno lei era in grado di ammettere a se stessa. Le sembrava di essere tornata alle prime lezioni del corso di arte, quando posizionava il cavalletto in modo tale che nessuno vedesse la sua opera, almeno fino a che non l'avesse ritenuta accettabile. La tela che si trovava davanti a lei in quel momento era ancora troppo piena di elementi contrastanti, avrebbe dovuto mettere almeno un po' di ordine prima di condividerla con lo zio, e il registro della preside l'avrebbe aiutata a togliere un po' di confusione.

La Mietitrice [completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora