0. Prologo

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Il calore accogliente dei raggi del sole non poteva essere eguagliato dalle luci fioche di solo tre lanterne. Le fiammelle, anime danzanti al ritmo del vento, precedevano un compatto gruppo nero in una notte altrettanto oscura. I loro passi risuonavano attutiti dal terriccio umido e le vesti pesanti frusciavano come rami nella brezza autunnale.

Tra loro, volti oscuri e seriosi, l'unica apparenza serena apparteneva a chi teneva in corpo più dolore: Dragana si muoveva tra gente a lei sconosciuta come un automa, imponendosi di mantenere lo sguardo alto e la postura ordinata. I suoi occhi riflettevano l'ingannevole calore delle lanterne e la sua anima ne assorbiva la luce. Ormai, però, per lei era troppo tardi: aveva il cuore pieno di tenebre, oscuri tentacoli che rispecchiavano la notte mendace.

L'aria iniziò a farsi pesante, in quel luogo saturo di morte, ma il vento portava via ogni sensazione che potesse anche solo sfiorare l'animo della ragazza. Dragana era ombra. Nulla le sarebbe più parso luminoso, dopo aver camminato nel buio. Non poteva fare a meno che lasciarsi trasportare, svuotata da tutto.

Si fermarono. Una voce profonda le giunse alle orecchie, ma la sua mente era altrove.

La terra venne rovesciata sopra il legno scuro di due casse gemelle, fino a che non furono sommerse. Ciò che dava vita custodiva anche la morte.

Ogni manciata del brullo elemento le infliggeva un colpo al cuore, ma non volle distogliere lo sguardo nemmeno per un battito di ciglia.

Quando le cavità mortifere furono traboccanti di vita e morte, a Dragana parve di scorgere qualcosa. Uno sfarfallio, innocuo e sottile. Si distaccò dalla massa nera che la attorniava e si chinò sul ciglio delle tombe. Là, incastrata nella terra oscura, c'era un sottile rettangolo, grande quanto una sua mano.

Allungò le dita pallide, che rifulsero alla luce delle lanterne nella notte senza luna, e afferrò la carta tra l'indice e il medio. Tolse la terra che ne ricopriva la superficie decorata e se la portò più vicino al viso, assottigliando gli occhi e ruotandola, curiosa di capire cosa nascondesse la superficie celata.

Un tarocco.

Riconobbe all'istante l'Arcano Maggiore, parte del mazzo di sua madre: ne distinse il numero, anche se la figura rappresentata parlava da sé. Lo scheletro dall'armatura argentata troneggiava su un cavallo bianco, emulando le effimere vittorie di condottieri e imperatori.

Ogni trionfo dell'Uomo soccombe a Lei, mietitrice di popoli.

Era la distruzione, il destino crudele, il numero tredici.

Era la Morte.


NdM. Okay, ho preso coraggio e l'ho fatto, ma chiunque stia leggendo deve sapere che  è un esperimento, perché non ho mai usato la terza persona al passato e mi voglio mettere alla prova. 

Quindi, per favore, qualsiasi critica costruttiva è per me di grandissima importanza per migliorare con questo stile, che ancora mi risulta estraneo. 

Spero che questa piccolissima anticipazione vi possa incuriosire!

So che avevo già pubblicato il prologo, quindi visto che sono onesta domani pubblico il primo capitolo u.u

Come promesso, ecco la lista dei film/telefilm usati per il booktrailer, in ordine di apparizione:

- Penny Dreadful
- To the bone
- The woman in Black
- Fallen
- Alice attraverso lo specchio
- The Revenant
- The gifted
- Kill Bill
- Vampire academy
- Crimson peak
- Harry Potter
- I, Frankenstein
- Abduction

La Mietitrice [completa]Where stories live. Discover now