9. Alunna dall'esterno

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Nastia scortò Dragana fino all'ufficio della preside: erano salite insieme sulla grande scalinata che univa il piano inferiore a quello superiore e avevano attraversato il corridoio esterno, così che Dragana potesse ammirare da vicino le vetrate piene di colore. Si era accorta che, come spesso accade con l'arte sacra, anche in quel caso erano state rappresentate scene tratte da qualche storia, ma a prima vista Dragana non riuscì a riconoscere nessun episodio.

L'amica la lasciò sola, dal momento che non poteva saltare la prima ora, e lei rimase ferma fuori da un grande portone intarsiato con fini decorazioni floreali, del tutto inconsuete per lo stile gotico che caratterizzava la struttura.

Quando iniziava a sospettare che Nastia l'avesse portata nel posto sbagliato, la porta si aprì con uno sgradevole cigolio e Dragana si avvicinò, esitando solo un attimo prima di entrare. Da quel momento non avrebbe più potuto tirarsi indietro: avrebbe dovuto concludere lì l'anno scolastico, affrontare le difficoltà di cambiare scuola e lingua, imparare a conformarsi a un ambiente che non le apparteneva. Strinse tra le dita la collana di suo padre, nascosta sotto la camicia, e si diede forza pensando ai suoi genitori. Se la sarebbe cavata: dopotutto, non aveva nulla da temere dalla preside di una scuola nuova.

Chiese con un filo di voce il permesso di entrare e percepì a stento una risposta: si rese conto del perché solo una volta messo piede all'interno dell'enorme stanza in pietra, così grande che la scrivania della preside Dančov si trovava ad almeno dieci metri di distanza. Dragana si permise di abbracciare con lo sguardo l'infinità di oggetti presenti nella stanza, che sembravano provenire dalle epoche più disparate, ma la sua attenzione venne subito catturata dalla donna che la stava raggiungendo.

L'accozzaglia di culture e periodi storici stipati là dentro si rifletteva perfettamente sulla figura preside. La donna le sorrise, allargando le braccia e facendo svolazzare la nuvola di capelli grigi che le gravitava sopra la testa, quasi avesse vita propria. La sua corporatura esile era perfettamente fasciata da un elegante completo dal taglio maschile: la giacca, con le spalle imbottite e i bottoni chiusi sul petto, lasciava intravedere una camicia bianca con bavero vittoriano, mentre ai piedi spiccavano un paio di stivali da cavallerizza. Anche lei, come il suo ufficio, era una commistione tra stili diversi.

«Dragana Erica Ezustfat, della dinastia di Iris e nipote dell'insigne Mătrăguna» la accolse, quasi Dragana appartenesse a una famiglia prestigiosa. Forse lì, tra i monti Făgăraș, gli Ezustfat ricoprivano un ruolo importante?

«Penso di essere io» rispose lei incerta, addentrandosi nella stanza quando la preside le indicò con un dito una sedia. Prima che Dragana potesse raggiungerla, la donna rimosse tutto il ciarpame accumulato sopra la seduta in pelle. La ragazza aguzzò la vista: era una spada vera, quella che intravide tra una coppa che sembrava un'ottima riproduzione delle ceramiche greche e una pergamena spiegazzata?

«Siediti, mia cara ragazza. Mai, in tutta la mia esistenza, avevo avuto occasione di accogliere un'alunna dall'esterno! La figlia di Crin Ezustfat, poi!» continuò la preside, prendendo posto sulla scrivania proprio di fronte a Dragana e ignorando la poltrona dietro a essa.

«Ti ricordi di mio padre?» chiese Dragana, in fastidio per la mancanza di una forma di cortesia nella lingua rumena.

«Mi ricordo di ogni mio singolo studente, ho tantissimo tempo per memorizzare ogni giovane che frequenta la Thocomerius» le risposte fiera la preside. «Ma dimmi di te, giovane Ezustfat: cosa ti aspetti da questa nuova avventura?»

La domanda prese Dragana in contropiede: non aveva mai considerato l'inizio della scuola un'avventura e, men che meno, si era fatta delle aspettative. Non sapeva cosa pensare dell'istruzione rumena, sapeva solo che Sara aveva già contattato la preside e le due si erano accordate sul programma che la ragazza avrebbe dovuto seguire.

La Mietitrice [completa]Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz