40. Pugno d'oro

92 12 23
                                    

Prima di iniziare: c'è ancora qualcuno all'ascolto? So che è passato tanto tempo, ma sono anche accadute tante cose che mi hanno costretta a stare lontana dalla scrittura o da Wattpad. Ora, però, dopo aver chiuso a fatica parecchie porte, mi sono lasciata alle spalle il dolore e sono tornata a quello che mi piace fare: scrivere.

La Mietitrice è conclusa, mancano esattamente 10 capitoli, un bonus e un epilogo. Pubblicherò il tutto nelle prossime settimane, per poi riprendere in mano l'intera opera e revisionarla.

Nel caso abbiate aspettato tutto questo tempo: grazie, il vostro supporto è stato ed è per me fondamentale. Buona lettura!


Il nodo della cravatta sembrava a Dragana sempre più stretto e cercò di allentarlo anche se, ormai, dell'intreccio rimaneva solo un accenno. Si sentiva soffocare da quel pezzo di tessuto e avrebbe voluto togliersela, tornare a casa e abbandonarsi a un sonno privo di sogni. Quella mattina, in realtà, si era risvegliava senza epistassi e se un lato quel fatto la rincuorava, dall'altro le diede la consapevolezza che anche il suo inconscio, imponendo alla sua Anima di rimanere saldamente legata al suo corpo, aveva accettato la verità a cui era arrivata: gli Incubi erano pericolosi.

Dragana lasciò vagare lo sguardo per la mensa, individuando senza difficoltà i capelli argentati di Àkos. Stava a qualche tavolo di distanza da lei, intento a compilare una pagina di quaderno con la sua scrittura ordinata. Senza che distogliesse l'attenzione dall'inchiostro o esprimesse le sue richieste ad alta voce, il suo vicino gli riempì il bicchiere di acqua fino all'orlo. A occhi esterni quella scena sarebbe passata inosservata, ma Dragana aveva il sospetto che il gesto del compagno di scuola non fosse stato mosso da gentilezza, né fosse dovuto a un'azione spontanea. Àkos era un Incubo e, in quel momento, Dragana si rese forse per la prima volta realmente conto di ciò che la sua natura implicava. Inconsciamente cercò conforto nella collana del padre, iniziando a rigirarsela tra le dita per osservarla grazie all'ambiente luminoso della mensa scolastica. Persa nei propri pensieri, erano diversi minuti che non interveniva nella conversazione con Sokrat e Nastia, ma fu solo una nuova presenza a farla ridestare.

Melissa si sedette vicino alla cugina senza convenevoli, portando con sé il pranzo che Sănder le aveva fornito, e il suo arrivo fece ammutolire gli amici. Dragana raggelò, ripensando alle parole che le aveva riservato il pomeriggio precedente. Da allora non si erano più parlate ed era certa che Melissa non sarebbe mai tornata sulla questione.

«Stramboidi» salutò Melissa, senza degnarli di ulteriori attenzioni, prima di mettersi a mangiare con lo sguardo concentrato sul libro che aveva portato con sé.

Dragana lanciò un'occhiata agli amici: Nastia era negativamente sorpresa da quella svolta, come confermavano le sopracciglia calate sugli occhi e la bocca spalancata, ma si stupì di trovare sul volto di Sokrat un accenno di sorriso, che il Notturno si affrettò a eliminare portandosi alla bocca un bicchiere di acqua.

«Hai bisogno di qualcosa o hai solo sbagliato tavolo?» insinuò a quel punto l'Intoccata, rompendo il silenzio innaturale che si era creato e sporgendosi per attirare l'attenzione di Melissa.

La ragazza arrivò in fondo alla pagina che stava leggendo, prima di sollevare lo sguardo e lasciare che questo carezzasse la figura di Nastia senza darle troppa importanza. Il motivo della sua presenza lì, infatti, era un altro. Melissa studiò Dragana con attenzione per alcuni istanti e alla ragazza parve che l'espressione della cugina si indurisse.

«Sei un Incubo, vero?» chiese Melissa senza mezzi termini.

Dragana rimase ferma, incerta su come comportarsi.

«Ci rimugino da un po', ma me ne hai dato la conferma nel bagno di casa venerdì scorso. Avrei dovuto arrivarci prima: Farkas sempre tra i piedi, rituali sconsigliabili... Anzi, la tua faccia parla da sé: niente tratti Ezustfat. Sapevo fin dall'inizio che qualcosa non quadrava» proferì, alzando gli occhi al cielo con superiorità. Poi tornò a posare lo sguardo su Dragana. «Non mi sorprende che tu stia portando solo guai.»

La Mietitrice [completa]Where stories live. Discover now