50. Dimmelo anche tu

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TAEHYUNG (3 mesi dopo)

Erano passati tre mesi da quando Kook aveva raccontato a me ed a Yoongi tutto quello che era successo la sera in cui le cose erano tornate come dovevano essere.
Ed era da quel momento che lo vedevo di nuovo sorridere. Ho ringraziato a lungo Jimin per questo, ma l'unica cosa che lui mi rispondeva era che si pentiva di non essersene accorto prima, invece.

E così il nostro trio divenne un quartetto, composto dalla coppia che, ormai, credevo sarebbe rimasta insieme per tutta la vita e da me e Yoongi, che, nel frattempo, avevamo capito di piacerci a vicenda. Ma ci stavamo andando piano, considerando il fatto che entrambi eravamo timidissimi...

"Quindi mi stai dicendo che, finalmente, vi siete baciati?" mi chiese Jungkook in tono felice quando è passato a casa mia per copiare degli appunti di anatomia e, alla fine, ci siamo messi a parlare.
Io annuii con aria contenta, rendendomi conto che quello che provavo per Yoongi era la cosa più bella che potesse succedermi.

"Grazie a Dio, ce l'abbiamo fatta" rispose lui unendo le mani e guardando in alto.
Io mi misi a ridere, dandogli una pacca sul braccio in segno amichevole.

"Tra te e Jimin, invece? Passata la crisi che è iniziata tre settimane fa?" gli chiesi, poi, per cambiare argomento.
"Sì, la crisi è passata. Comunque sta andando bene. Nel senso, quando lui sta bene quello che c'è tra di noi è così bello che pure quando lui sta "male" mi metto il cuore in pace, anche se so che potrebbe lasciarmi all'improvviso" mi rispose lui con aria serena, dovuta al fatto che finalmente aveva capito cosa dovesse fare durante le crisi di Jimin, ovvero ascoltare di cosa avesse bisogno.

"Non ti lascerà mai più all'improvviso, fidati" gli dissi io, convinto di quello che gli stavo dicendo.

Proprio mentre lui aprì la bocca per rispondermi il suo telefono, posato sul tavolo, iniziò a squillare. Lui lo prese e rispose, mettendo la chiamata in vivavoce e continuando a copiare la parte degli appunti di anatomia che gli serviva.

"Amore? Che succede?" chiese Jungkook non appena ebbe riposato il telefono sul tavolo.
"Niente, ti volevo solo sentire e magari dirti un..." iniziò a dire Jimin, bloccato, però, dalle successive parole di Jungkook. "Guarda che sei in vivavoce. Non dire cose di cui ti potresti pentire".
"Peccato. Allora le cose spinte le rimandiamo a dopo" rispose lui in tono sarcastico, ottenendo come reazione una risata da parte sia mia che di Jungkook.
"Ciao Tae, comunque" aggiunse poco dopo.

Io lo salutai a mia volta e poi rimasi ad ascoltare il resto della loro conversazione, nella quale Jimin chiese a Kook quando avesse intenzione di andare da lui perchè, testuali parole, "le serie tv non si guardano da sole" ed il mio migliore amico gli rispose che stava arrivando.
Inutile dire che non appena chiuse la chiamata si alzò all'istante dal tavolo, dicendomi che sarebbe tornato di nuovo il giorno dopo per finire di copiare.
"Ma figurati. Prendi direttamente il quaderno, non ci sono problemi" gli risposi io, chiudendo il quaderno e mettendoglielo nelle mani.

Lui mi rivolse un sorriso, andando verso la porta d'ingresso di casa mia.
"Ti sei mai pentito?" gli chiesi di slancio prima che aprisse la porta.
"Di cosa?" mi rispose lui non riuscendo a capire.
"Di esserti innamorato di una persona con un "problema". Non so se capisci cosa intendo".
"Sì, lo capisco. Comunque no, non mi sono mai pentito. E, anche se all'inizio vedevo più il suo problema di lui, ora ho capito che Jimin è molto di più di un disturbo. Nel senso, non è la sua malattia che lo definisce. Lui è molto più di quella".

Io gli rivolsi un enorme sorriso, felice di sapere che, per Jungkook, Jimin sarebbe sempre stato una benedizione scesa dal cielo.
"Fammi sapere che serie tv guardate" gli dissi io aprendogli poi la porta.
"Credo tu sappia bene che non guarderemo serie tv" fu la sua risposta secca, seguita da uno sguardo ammiccante, prima di uscire dalla porta ed iniziare ad incamminarsi.

•Destiny {Jikook}•Where stories live. Discover now