32. Credo di amarti

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JUNGKOOK

Due giorni dopo la scenata di Jin bussai alla porta dell'appartamento di Jimin, aspettandomi di trovare anche sua madre.
Ma appena il mio ragazzo aprì la porta e nello stesso istante in cui mi vide mi trascinò dentro prendendomi per il colletto della camicia che portavo e si avventò sulle mie labbra forse pensai che non fosse così.

"Ma...tua madre?" gli chiesi non appena le nostre labbra si staccarono per un istante.
Lui alzò gli occhi al cielo, dicendo poco dopo: "Ho capito: tu non vieni qui per me. Tu vieni qui per parlare con mia mamma".
Io mi misi a ridere quasi di gusto, rispondendogli poco dopo: "Ti assicuro che non è così. Te l'ho chiesto solo perchè ieri mi avevi detto che ci sarebbe stata".
"Ah, non mi ricordavo nemmeno di avertelo detto" mormorò lui in tono imbarazzato passandosi una mano tra i capelli.
"Probabilmente perchè me l'hai detto tra un bacio e l'altro" gli risposi in tono provocatorio.

Lui girò all'istante la testa verso di me, rivolgendomi uno sguardo carico di desiderio poco dopo.
"Quando sto con te mi scordo pure di quello che ho detto un momento prima, è incredibile" mi disse poco dopo in tono divertito.

Io decisi di prenderlo come un complimento, andandomi, poi, a sedere sul divano di casa sua come se, in realtà, fosse mio.
"Direi che ormai ti sei ambientato" mi disse lui facendo un sorriso.
"Dai, vieni qui" gli risposi io facendogli cenno con la mano di raggiungermi.

Lui arrivò dopo qualche secondo, sedendosi di fianco a me e posandomi la testa sulla spalla. Io iniziai ad accarezzargli i capelli con una mano, rimanendo in silenzio per un po'.
"Allora...serie tv di oggi?" mi chiese Jimin dopo un paio di minuti di silenzio in tono ironico.
"Noi due guardiamo troppe serie tv, lo sai vero?" gli risposi io alzando gli occhi al cielo.
Jimin si alzò all'improvviso dalla mia spalla, esclamando in finto tono offeso: "Perchè? Non ti piace guardare Netflix con me?".
"Certo che mi piace, ma...potremmo anche uscire di casa ogni tanto".
"Non dirmi che vuoi che diventiamo una di quelle coppie che esce sempre? Mi deludi così".
Io feci un'enorme risata, dicendo poco dopo: "Non intendevo sempre. Ma ogni tanto non ci farebbe male".
"Va bene. Ti accontenterò. Ma non oggi" mi rispose lui alzando l'indice e puntandomelo addosso all'ultima frase.
"Perchè non oggi?" gli chiesi in tono confuso.
"Perchè oggi è uscita la nuova stagione della mia serie tv preferita" mi rispose lui come se fosse una cosa ovvia.
"O mio dio. Tu sei veramente un serializzato" gli dissi alzando le braccia al cielo.
Jimin non tentò nemmeno di ribattere...forse perchè sapeva che avevo ragione.

Fatto sta che iniziammo la nuova stagione della sua serie tv preferita e, sebbene non avessi visto le puntate precedenti, capii la storia e, anzi, mi appassionai molto anche alla trama.
"Visto che avevo ragione?" disse lui al termine del terzo episodio senza un destinatario preciso.
"Su cosa?" gli chiesi non riuscendo a capire.
Lui si ammutolì all'istante, abbassando la testa poco dopo.
"Ehy, che hai?" gli chiesi all'istante in tono preoccupato prendendogli il viso tra le mani e costringendolo a guardarmi.
"Ecco...io le stagioni precedenti a questa di questa serie le ho sempre guardate con Shin-Hyo, cercando di convincerla del fatto che i due ragazzi si piacevano. Cosa che abbiamo confermato in quest'ultimo episodio...".
"E quindi?" gli chiesi non riuscendo a capire dove volesse andare a parare.
"E quindi ho detto quella frase senza pensare che magari tu ci saresti potuto rimanere male non appena ti avessi spiegato tutta la situazione" mi rispose con il tono di chi sentiva in colpa.
"Non è successo, stai tranquillo. Lei era una parte importante del tuo passato, è normale che abbiate condiviso anche questo genere di cose" gli dissi in tono sereno e tranquillo.
"Davvero?" mi chiese lui in tono sorpreso.

Io annuii, dandogli un leggero bacio poco dopo.
Rimanemmo qualche secondo in silenzio, guardandoci dritti negli occhi.
"L'hai più sentita?" gli chiesi dopo un po', impedendo alla mia bocca di parlare a vuoto.
"Ma chi?".
"Shin-Hyo".
"Perchè avrei dovuto sentirla?" mi chiese lui in tono confuso.
"Non lo so. Come ho detto prima lei è stata una parte importante della tua vita, e, secondo me, è difficile chiudere completamente un rapporto del genere" gli risposi facendo vedere la luce a tutte le mie insicurezze.
"Non ho bisogno di lei, quindi non vedo il motivo per cui dovrei averla sentita dopo che se n'è andata sbattendo la porta. Quello di cui ho bisogno sei tu" mi rispose lui accarezzandomi una guancia con il pollice della mano destra.

Fu in quel momento che mi resi conto di una cosa. O, meglio, che capii che quello che sentivo di provare già da un po' fosse vero. Con lui mi sentivo così bene e così capito che non riuscivo a far finta di niente. E, considerando che era la prima volta che mi sentivo così, volevo dirlo subito.
Cosa che, a pensarci adesso, non so se ho fatto bene o male a fare.

"Jimin" sussurrai dopo qualche secondo.
"Dimmi" mi disse lui in tono tranquillo.
"Io...credo di amarti" gli risposi alzando la testa solo al termine delle mie parole.

Vidi il suo sguardo impanicarsi all'improvviso ed i suoi occhi sbarrarsi. Dopo un po' si alzò dal divano, girandosi di schiena rispetto a me.
"Non fa niente se non provi lo stesso anche tu. Volevo solo dirtelo" gli dissi io, per rassicurarlo che non fosse un problema, non appena lo vidi alzarsi ed alzandomi a mia volta per raggiungerlo.

"Vai via di qui" mi rispose lui con voce rotta e tono arrabbiato.
"Cosa stai dicendo? Non riesco a capire..." mormorai io chiedendomi come fosse successo questo quando, cinque minuti prima, mi stava dicendo che ero io l'unica cosa di cui aveva bisogno.

"Ti sto dicendo di andartene" continuò a dire lui con voce rotta.
"Perchè?" gli chiesi io in tono dolce mettendogli una mano sulla spalla.
Ma lui la tolse all'istante, girandosi verso di me con le lacrime agli occhi ed uno sguardo allo stesso tempo arrabbiato e ferito.

"Te ne vuoi andare?" mi chiese in tono furioso.

Io rimasi lì a guardare le sue lacrime per qualche secondo, chiedendomi perchè aveva reagito così, e poi me ne andai, perchè avevo intuito che era quello che voleva e non avrebbe cambiato idea.
Uscii da quella porta senza nemmeno salutarlo, camminando il più velocemente possibile in modo da arrivare a casa rapidamente.
Non appena chiusi la porta di casa mia dietro di me scoppiai in un pianto disperato, quasi peggio di quello di Jimin una ventina di minuti prima di quel momento.
E solo in quel momento mi chiesi la cosa che, in realtà, avrei dovuto chiedermi dal momento stesso in cui ebbi messo piede fuori dal suo appartamento: ma cosa diavolo era successo?

SPAZIO AUTRICE:
Lo so: mi state odiando in questo momento. Ma state tranquilli, perché mi sto odiando pure io...
Comunque: sarà tutto più chiaro nel prossimo capitolo, anche se penso che molti di voi rimarranno un po' stupiti da quello che ho scelto di far succedere...
Cambiando argomento, volevo ringraziare chiunque stia leggendo, per l'ennesima volta ma fidatevi non sarà l'ultima, visto che questa storia è arrivata a 4K.
E niente...ora torno a sparire di nuovo.

•Destiny {Jikook}•Where stories live. Discover now